I cristiani celebrano nel corso dell'anno liturgico i misteri della vita di Gesù Cristo. Durante il tempo del Natale la Chiesa invita a fissare la mente e il cuore nel mistero della natività del Figlio di Dio nella nostra carne umana. Con gioia traboccante e con gratitudine infinita siamo invitati a contemplare la grande misericordia del nostro Dio che ci regala il sole di giustizia che sorge dall'alto per la nostra salvezza. L'amore di Dio verso l'umanità manifestato in differenti modi lungo la storia della salvezza si rende specialmente patente nel mistero dell'incarnazione e della nascita di Gesù poiché, come ricorda l'evangelista Giovanni, il Padre “Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4, 9-10). Dio vuole incontrarsi con noi, dimorare con noi, essere nostro amico e fratello per insegnarci il cammino che dobbiamo percorrere per sperimentare la felicità vera. Senza dubbio questo desiderio vivo rischia di non giungere a compimento allorquando l'uomo preferisce chiudere il cuore alla presenza di Gesù e alla sua incarnazione nella nostra vita. È per questo che è urgente che ci chiediamo: Sono disposto ad accogliere Dio? Avverto il bisogno del suo amore? Spero nella sua salvezza o pretendo di salvarmi da solo o per esclusivo mezzo della scienza? In molte occasioni viviamo concentrati e presi dalle nostre occupazioni... continua...