Lo spirito autentico dell’Avvento per un Natale cristiano

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Non sfugge a nessuno che nel nostro tempo siano evidenziati più gli aspetti esterni e profani del Natale, al punto da poter opacizzare il vero senso religioso di ciò che celebriamo. La stessa corsa ad anticipare segni e luminarie natalizie rivela il senso commerciale che la comunità sociale attribuisce al 25 dicembre. Sfortunatamente, per molti, il Natale è una festa finalizzata al consumo e al divertimento.

Alcuni anni fa quasi nessuno conosceva la tradizione nordamericana del
«Black Friday» che inaugura gli acquisti natalizi. Moltissime persone scendono in strada con l'unico obiettivo: trovare le migliori offerte. La follia di questo giorno è tale che vi sono persone che prendono perfino un giorno libero dal lavoro per poter  fare compere ... dal momento che non resistono alle offerte tentatrici.
Di conseguenza, anche l'Avvento passa inosservato e ciò che si prepara non è la venuta del Signore, ma addobbi e acquisti.

Ma oltre agli aspetti esterni, siamo tutti invitati a celebrare un autentico Avvento e un cristiano Natale riscoprendo nella venuta del Signore l'incontro personale con Lui fonte di pace e gioia che tutti noi desideriamo.
 
Non possiamo ingannare noi stessi o lasciarci ingannare dalle apparenze.
Nel tempo di "Avvento", che precede la celebrazione del Natale, siamo invitati a "non gettare la spugna", ma a camminare lungo i sentieri della speranza e a cercare decisamente in comunione con Dio la pienezza della nostra esistenza.
 
Dobbiamo coltivare lo spirito dell'Avvento
-      medicina contro lo scoraggiamento,
-      allarme che risveglia il nostro cuore addormentato o anestetizzato da così tante cose vane,
-      come saggezza per recuperare nella nostra coscienza l'inquietudine per il senso ultimo della vita.

L'Avvento è tempo opportuno per guardare in profondità nel cuore e nell'intimo di se stessi e chiedersi:
-      ho un cuore che desidera qualcosa di grande, o un cuore intorpidito da cose effimere, superficiali, passeggere?
-   il mio cuore conserva l'inquietudine della ricerca di ciò che è più importante, o è soffocato e atrofizzato dal materiale e dal desiderio di soddisfazione immediata?
-      ho smesso di pensare, o sono consapevole della situazione della mia anima?
 
L'Avvento ricorda che Dio, nonostante le nostre disaffezioni e i nostri abbandoni in relazione a Lui, ci viene sempre incontro e - rispettoso della nostra libertà - attende la nostra accoglienza. Egli ci cerca, ci chiama.
-      Rispondiamo o restiamo indifferenti e distratti?
-      Crediamo davvero che Dio ci sta aspettando o pensiamo che questa verità siano solo "parole"?

L'Avvento invita a crescere nella speranza che Dio sia fedele e mantenga le sue promesse. A Natale saremo chiamati a vivere e a celebrare con gioia l'esperienza della vicinanza di Dio. Così la nostra vita è inserita nella storia della salvezza che Dio compie in ogni momento e in ogni luogo con coloro che credono e sperano in lui.

In Avvento ci prepariamo a celebrare il mistero della Venuta del Signore, il mistero che Dio «per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel grembo della Vergine Maria e si è fatto uomo».  Un evento che, come l'angelo disse ai pastori, è annunzio di «una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore» (Lc 2, 10-11).

Il tempo di Avvento è, pertanto, un appello a rivitalizzare la speranza cristiana, che è una speranza gioiosa, motivata e sicura perché fonda nella nascita di Gesù Cristo: la prova che Dio è fedele e non ci abbandona mai. "Siate lieti nella speranza" (Rm 12,12) ricorda San Paolo.
Ce lo auguriamo reciprocamente mentre percorriamo l’itinerario di Avvento che ci condurrà alla presepe di Betlemme dove personalmente incontreremo il Verbo che si è fatto carne «per noi uomini  e per la nostra salvezza».
 

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