L’Avvento è tempo di gioiosa attesa:
l’attesa della venuta del Signore

<< Torna indietro


 
La "santa madre Chiesa considera suo dovere celebrare l'opera salvifica del suo sposo divino mediante una commemorazione sacra, in giorni determinati nel corso dell'anno” (Concilio Vaticano II, Costituzione sulla Sacra Liturgia, 102).
 
La Chiesa organizza i differenti tempi e solennità durante questo ciclo, in modo che i principali misteri della storia della nostra salvezza vengano ricordati ogni anno. Questa storia deve essere intesa non solo come un insieme di verità più o meno organizzato, ma anche come una serie di eventi, di fatti, attraverso i quali Dio realizza la salvezza degli uomini. La solennità della Pasqua costituisce l'asse attorno alla quale ruota l'intera storia della salvezza e quindi l'intero anno cristiano.

I tempi principali - quelli che potremmo chiamare le stagioni dell'anno liturgico – sono costituiti dai cicli di Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e il cosiddetto "Tempo ordinario". In essi sono ambientati le differenti celebrazioni della Beata Vergine e dei santi "che, giunti alla perfezione con l'aiuto della multiforme grazia di Dio e già in possesso della salvezza eterna, in cielo cantano a Dio la lode perfetta e intercedono per noi." (ivi, 104).
 
Per comprendere il significato più genuino dell'anno liturgico, è utile richiamare alcune parole del Concilio con le quali ci viene ricordato che dalla commemorazione annuale dei misteri della redenzione siano aperti ai fedeli le ricchezze delle azioni salvifiche e dei meriti del suo Signore, le rende come presenti a tutti i tempi e permette ai fedeli di venirne a contatto e di essere ripieni della grazia della salvezza" (ivi 102).
 
Le celebrazioni liturgiche durante tutto l'anno sono quindi "luogo" privilegiato in cui Dio entra in contatto con il suo popolo: la sua salvezza ci raggiunge attraverso di esse. I vari misteri di Cristo - non solo il frutto, ossia la grazia che ne deriva, ma gli stessi misteri o eventi della vita di Gesù - sono presenti in queste celebrazioni in modo misterioso, rituale e simbolico.
 
L'Avvento, il momento con cui inizia l'anno cristiano, è un periodo di quattro settimane che precede il Natale. Il suo significato e scopo è che i cristiani si preparino a celebrare la venuta di Gesù nella carne. Tuttavia la celebrazione della Natività non è solo il ricordo di un evento storico, la sua nascita a Betlemme. Grazie alla sua celebrazione nella liturgia, gli uomini entrano in vero contatto con questo evento e sono santificati da lui. Allo stesso tempo, l'Avvento ci induce a fissare il nostro sguardo sulla venuta definitiva di Cristo, nella gloria, alla fine dei tempi.
 
L'Avvento è tempo di gioiosa attesa: l’attesa della venuta del Signore. Ecco perché i cristiani ascoltano nei testi e canti liturgici, in particolare le profezie di Isaia, parole che alludono alla venuta del Signore. L’Avvento è anche tempo di preparazione, in cui impegnarci a migliorare le nostre disposizioni in modo che il Signore, nella sua venuta, ci trovi vigilanti con le lampade accese. In questo tempo le vesti liturgiche sono viola, il colore della penitenza, i fiori non ornano gli altari e non si proclama o non si canta il Gloria che è l’inno di gioia per eccellenza.
 
La festa dell'Immacolata Concezione ci ha introdotto nella gioia serena tipica della attesa emotiva del Natale, tanto opposta all'atmosfera banale e consumistica che può soffocarlo.

 

© Riproduzione Riservata