Val di Non: sospese Prime Comunioni e Cresime!
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Non solo mele in Val di Non!
Ho appena letto con piacevole meraviglia della decisione di un parroco di 15 parrocchie nell’alta val di Non, diocesi di Trento di sospendere l’ammissione alla messa di prima comunione e al conferimento della cresima fino a quando i fanciulli e gli adolescenti interessati non riprenderanno un minimo di vita cristiana partecipando soprattutto al catechismo e alla messa della domenica. Il punto cruciale è proprio questo: la frequenza alla Messa; chi non è presente con costanza viene escluso dai sacramenti.
Permettete che io dica “bravo”! a don Michele (questo il nome del parroco). Posso comprendere che egli non conosca momenti facili e felici. Non mi è difficile immaginare le critiche, i chiacchiericci, le mormorazioni, perfino le offese lanciate all’indirizzo del pluri-parroco. Ma se don Michele potesse ascoltarmi gli direi: insisti e va avanti!
E ai parrocchiani di don Michele direi: perché vi meravigliate? Dovreste lodare la scelta del vostro parroco. Non l’ha fatta certamente per motivi personali, ma perché si è reso conto che non si può continuare a distribuire sacramenti come caramelle.
La maggior parte dei fanciulli che fanno la prima comunione e che gli adolescenti che ricevono la cresima di “catechismo” non sanno assolutamente nulla!
Provate a chiedere loro di rispondere alle preghiere della Santa Messa!
Fate loro proclamare la professione di fede, ossia il Credo (parliamo della professione della fede!).
Chiedete loro quando è stata l’ultima volta che hanno partecipato alla messa la domenica. Chiedetelo anche ai rispettivi genitori!
Ma c’è di più: il loro colleghi, coloro cioè che hanno ricevuto la prima comunione o la cresima, nemmeno la domenica successiva alla prima comunione e alla cresima sono andati a messa!
E allora, care mamme e cari papà; care nonne e nonni, volete essere un attimo sinceri e dirmi che senso ha ricevere i sacramenti con questi presupposti?
Per tradizione? Per far contenti i nonni? Per ricevere il regalo dal padrino o dalla madrina? (Una volta il padrino regalava l’orologio al cresimando).
Ho dedicato tutta la mia vita alla catechesi, prima nella mia Diocesi, poi come capo dell’ufficio catechistico del Dicastero per il Clero, che sovraintende la catechesi di tutte le Conferenze Episcopali della Chiesa Cattolica.
Condivido senza battere ciglio la scelta di don Michele, parroco di 15 parrocchie nell’Alta Val di Non. Egli si è assunto personalmente il compito di animare incontri mattutini prima della scuola e un’ora settimanale di catechesi recandosi in tutte le 15 parrocchie.
Amici della Val di Non: è il minimo che un pastore possa chiedere! I sacramenti sono cosa seria. Per andare in Paradiso è sufficiente il sacramento del Battesimo. Ma chi desidera ricevere gli altri, matrimonio compreso, deve riceverli alle debite condizioni; soprattutto quella di sapere che cosa si fa! Avere almeno una preparazione di base e dimostrare la volontà di continuare a vivere una vita cristiana degna di questo nome.
Prima comunione e cresima non sono riti accademici da celebrare in qualche modo, senza sapere CHI si celebra, salvo poi dimenticare tutto nel giro di 8 giorni, e sparire dalla circolazione!
Don Michele non bisogno della mia difesa: intendo solamente esprimere due cose:
1. I sacramenti la Chiesa deve darli a chi è consapevole di ciò che fa e riceve e si impegna ad essere coerente nella vita cristiana con ciò che ha celebrato.
2. Ai genitori vorrei dire: sostenete la retta intenzione del vostro parroco! Aiutatelo a far sì che le scelte che compie siano largamente condivise dando così prova della vostra vita cristiana. Che se non siete cristiani, di che cosa vi lamentate?
Grazie se siete arrivati fino qua
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