Quaresima: La preghiera come respiro dell'anima

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La Quaresima è nata nella Chiesa per preparare la celebrazione annuale della Pasqua, non come commemorazione di un evento che appartiene al passato, ma come evento sempre presente. Perché sia ​​così, è necessario aprire il nostro cuore al dono di Dio, liberarci da ciò che ci chiude alla comunicazione e alla comunione con Lui.

 

La preghiera è come il respiro dell'anima che ci dà la certezza che siamo spiritualmente vivi e che lo Spirito respira dentro di noi. 

 

il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che la preghiera è sempre possibile (Mt 28,20), in qualsiasi tempo, che non ha bisogno di formule. Ricorda, inoltre, che “pregare significa: elevare il proprio animo devotamente a Dio”. Oppure: “trattare Dio con devozione”.

 

C’è da chiedersi se l’animo è ciò che noi chiamiamo anche “cuore”. Quello che c’è di più intimo in noi, di ultimo, di più profondo. Il cuore è alla radice di tutto quello che siamo e operiamo, è il nocciolo della nostra essenza più intima e nascosta. Per questa ragione Dio lo considera come una misura.

 

Quindi tutto in noi è determinato attraverso il cuore. Questo cuore noi dobbiamo elevare a Dio, cioè orientarlo verso di lui, esso deve prendere la via verso Dio, riconoscendo in lui il primo principio e l’ultimo fine. Tutto l’intimo essere quindi si rivolge a Dio quando si prega.

 

In realtà Dio è sempre con noi, non ci abbandona mai. Dato che ci ha donato la vita, provvidentemente si prende cura di noi ogni giorno, anche se non ce ne accorgiamo, non ci prestiamo attenzione o addirittura vogliamo fare a meno di Dio. 

 

La preghiera è il punto di incontro consapevole, personale e gratuito con il Signore che cammina al nostro fianco. Pregare è parlare con Dio; la nostra anima comincia a respirare quando preghiamo.

 

Non c'è niente di più bello che parlare con Dio, perché contrariamente alle sue conversazioni con le persone, che a volte scatenano discussioni, o provano incomprensioni o disinteresse, Dio è attento a ogni nostra parola, ne tiene conto e non dimentica mai le nostre richieste, le nostre preoccupazioni e le nostre necessità.

 

Consentiamo, allora, alla nostra anima di respirare; Sta a ciascuno di noi sentirsi liberato, in pace, con fiducia in Colui che non ci dimentica mai, perché ci ama tanto!

 

Il Signore Gesù, più che darci istruzioni sulla preghiera, ci ha dato un esempio. Gesù si ritirava spesso a pregare da solo. A volte prendeva con sé alcuni dei suoi discepoli e, facendosi da parte a un tiro di sasso, diceva loro: Vegliate e pregate con me. 

 

I suoi discepoli erano così incuriositi dalla preghiera di Gesù che gli chiesero: «Signore, insegnaci a pregare». E ha insegnato loro una preghiera, semplice: il Padre Nostro. 

 

Con questa preghiera Gesù ha espresso la sua identità di Figlio e la sua unità con il Padre che sempre lo ascolta. E questo vuole che lo facciamo anche noi.

 

La Chiesa insiste oggi, ancor di più, che la preghiera sia soprattutto un esercizio di ascolto, in cui Dio è protagonista e la cosa più importante è ascoltare la sua voce. 

 

Dio ci parla in tante occasioni e in tanti modi: attraverso le persone che ci circondano, attraverso gli avvenimenti della vita ordinaria, ma soprattutto ci parlato attraverso la sua Parola, la Parola che è il suo stesso Figlio incarnato, e la Parola che ci giunge attraverso la Scrittura nella viva tradizione della Chiesa.

 

La Quaresima ci invita ad “ascoltare” le Scritture “perché possa avvenire il dialogo di Dio con l'uomo, perché 'parliamo a Dio quando preghiamo, ascoltiamo Dio quando leggiamo le sue parole'” (cfr. Dei Verbum 25). 

 

Cari Amici

Pregare è parlare con Dio; la nostra anima comincia a respirare quando preghi. Ecco perché è così importante elevare una preghiera di ringraziamento quando ci svegliamo.

 

Appena apri gli occhi, offriamo tutta la giornata allo Spirito Santo di Dio; e chiediamogli ogni benedizione per noi e per le nostre famiglie. Lo stesso dobbiamo fare alla sera prima di concludere la nostra giornata.

 

Quando ci dovesse venire in mente di pregare, non lasciarlo per dopo. Non c'è davvero niente di più bello che parlare con Dio!

 

Consentiremo così alla nostra anima di respirare, ci sentiremo in pace, e ci affideremo a Colui che mai ci dimentica perché ci ama tanto e ha dato la vita per noi.

 

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