Pentecoste

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La solennità di Pentecoste con la discesa dello Spirito Santo chiude il tempo pasquale e dà inizio al "tempo dello Spirito" o "tempo della Chiesa",  alla sua missione di testimoniare Gesù Cristo e di annunciare il Vangelo a tutte le genti. E come culmine della grande festa pasquale, la Pentecoste celebra il dono di Gesù risorto che offre il suo Spirito, perché possiamo continuare a sperimentare il conforto della sua presenza vivificante.
 
La storia della salvezza si divide in tre tappe:
 
·       il tempo dalla creazione all'incarnazione, ha come protagonista il Padre;
·       dall'incarnazione alla Pentecoste, è il tempo del Figlio; 
·      da Pentecoste fino alla fine della storia è il tempo dujrante il quale lo Spirito Santo dirige la barca della Chiesa. 

Naturalmente, il fatto che ogni tappa sia assegnata a una delle tre Persone della Trinità non significa che esse agiscano separatamente, poiché nella salvezza agiscono tutte in piena armonia e comunione.
 
Uscendo da questo mondo, Gesù disse ai suoi apostoli che avrebbe mandato lo Spirito Santo dal Padre, e questo avvenne a Pentecoste. 
 
Può sorprendere i lettori del Vangelo di Giovanni che egli abbia collocato il dono dello Spirito Santo agli apostoli proprio nel giorno della risurrezione. Gesù, in effetti, apparve ai Dodici «la sera di quel giorno, il primo della settimana», soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».

L'azione del soffiare ricorda quello che fece Dio quando creò Adamo, quando alitò su di lui per dargli la vita. Descrivendo questo gesto di Gesù, l'evangelista ha inteso assicurare che con la risurrezione di Gesù lo Spirito venne comunicato ai suoi.

Nell'apparizione di Gesù risorto nella scena appena commentata, ci sono tre parole che definiscono i doni che portò Gesù risorto: pace, gioia e perdono. 
 
Il saluto di Gesù, “la pace sia con voi”, significa la pienezza dei doni messianici. La pace di Gesù, oltre a essere il normale saluto tra i giudei, rappresenta, in questo caso, l'arrivo del tempo definitivo, la cui nota distintiva è la pace. 
 
La gioia che provano gli apostoli "nel vedere il Signore" è anche il segno dei tempi nuovi: una gioia che, secondo Gesù, nessuno può togliere loro. È la gioia di sapersi salvati e amati da Dio. 
 
Infine, il perdono dei peccati, relativo alla pace, rivela che Dio ha stabilito un'alleanza definitiva con l'uomo attraverso la morte e risurrezione di Gesù.
 
Tutto questo è Pentecoste. E tutto questo è opera dello Spirito che agisce da mirabile costruttore della Chiesa. Nel racconto degli Atti degli Apostoli si legge anche che gli apostoli erano riuniti "nello stesso luogo" con Maria, la madre di Gesù, alcune donne e i loro fratelli. È la Chiesa nella sua variegata composizione. 

L'espressione "nello stesso luogo" non va intesa solo come riferimento a un luogo fisico, ma alla comunità costituita dalla preghiera comune. Lo Spirito, scendendo sulla comunità, la costituì "cattolica", ossia universale. Quindi, può essere espresso in tutte le lingue, in modo che tutti gli uomini possano ascoltare il Vangelo "nella propria lingua". 

La confusione generata a Babele scomparve a Pentecoste con lo Spirito di unità.
 
Questa festa ci aiuti a comprendere anche il vero significato della parola sinodalità. Sinodo è "camminare insieme”. Questo è possibile solo se ci lasceremo riempire dai sette santi doni dello Spirito che infonde nella Chiesa la conoscenza di Dio e permette di testimoniare con gioia la nostra fede nel mondo di oggi.
 
 
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