Lettera di San Paolo apostolo ai Romani
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Premessa
Questa riflessione non ha certo la pretesa di essere un approfondimento scritturistico-esegetico, ma solamente un o strumento catechistico/pastorale, attraverso il quale provocare nel lettore il desiderio di conoscenza e l’interesse per scoprire le meraviglie degli scritti dell’Apostolo Paolo.
Durante il suo terzo viaggio apostolico (53-58), San Paolo scrisse ai Galati e alla comunità di Corinto. Le due lettere ai Corinzi avevano dato i loro frutti. La comunità godeva di salute e fervore spirituale. Le notizie provenienti dalle altre chiese locali fondate dall'Apostolo indicavano che tutto andava bene con la grazia dello Spirito.
San Paolo scrisse questa lettera quando riteneva di aver già terminato il suo compito in Asia, Macedonia e Acaia, e decideva di aprire un nuovo fronte missionario verso l'Occidente, con l'intenzione di evangelizzare la Spagna (cfr Rm 15,23-24). Paolo pensò che sarebbe stato utile fare una grande tappa a Roma, dove si erano già stabiliti un buon numero di cristiani. Per preparare adeguatamente il suo arrivo a Roma, scrisse da Corinto la Lettera ai Romani, nell'inverno dell'anno 57-58.
C'è una differenza indiscutibile tra la Lettera ai Romani di Paolo e qualsiasi altra sua lettera. Questo scritto, il più lungo dell'intero epistolario paolino – più che una lettera è un trattato dottrinale – è stato considerato anche il più importante. La Lettera ai Romani ha avuto un ruolo eccezionale nella storia del pensiero cristiano, essendo il primo grande saggio nella storia della teologia cristiana.
In esso l'Apostolo ha esposto i punti capitali della dottrina sull'opera redentrice di Cristo e sulla vita cristiana.
Infatti La lettera ai Romani approfondisce e amplia quanto detto nella Lettera ai Galati, e presenta in modo più sistematico sia l'azione di Gesù Cristo Salvatore nel credente sia le conseguenze che ne conseguono.
La comunità cristiana di Roma era composta da ebrei e gentili convertiti. Era importante per San Paolo esporre a questi due gruppi di fedeli gli effetti della salvezza di Cristo, mostrando loro che non esistevano più differenze tra loro.
Nella Lettera ai Romani Paolo sviluppa un tema fondamentale: Dio salva solo per la sua grazia, non per l'impegno umano. Solo per amore Dio regala la salvezza a chi l'accoglie con fede.
La lettera ai Romani è divisa in due grandi parti che si sviluppano tra l'introduzione epistolare (1,1-15) e la conclusione (15,14-16-27).
Due sono i pensieri che stanno a cuore a Paolo attorno ai quali svilupperà la lettera ai Romano
- Egli è orgoglioso del Vangelo che ha il privilegio di predicare.
- Questo Vangelo è potenza di Dio per la salvezza di chiunque (Rm 1,16 s).
Tre sono i blocchi che faciliteranno la comprensione della Lettera ai Romani
Dai Capitoli da 1 a 5 è presentata la Definizione del Vangelo da parte di Paolo Nei capitoli 6-11 l’Apostolo riflette sul Battesimo e la vita nello Spirito
I Capitoli da 12 a 16 è presentata la nuova Comunità.
Accostiamo, ora un poco più dettagliatamente il contenuto della lettera che può essere così riassunto:
L' introduzione comprende un saluto iniziale, ampliato con elementi teologici e una parte di ringraziamento, alla quale Paolo aggiunge informazioni sui suoi progetti di viaggio.
Il corpo della lettera può essere diviso in due grandi sezioni, una sezione dottrinale più lunga (1,16-11,36), e una sezione esortativa (12,1-15,13).
La parte dottrinale inizia con una sintesi del Vangelo, che per Paolo è la potenza di Dio affinché tutti coloro che credono raggiungano la salvezza.
Segue un'esposizione, nella quale l’Apostolo descrive la situazione dell'umanità sotto il dominio del peccato e fuori dall'azione salvifica di Dio attraverso Cristo. Descrive prima la situazione del mondo pagano e poi quella ebraica.
Quindi mostra come Dio abbia posto rimedio a questa situazione offrendo la redenzione a tutti attraverso la fede in Gesù Cristo.
Paolo sottolinea, infatti, che questo atteggiamento non contraddice le azioni precedenti di Dio, come rivela soprattutto il caso di Abramo.
Nei capitoli successivi l'Apostolo descrive i diversi effetti dell'azione redentrice di Cristo. Assicura soprattutto il credente di avere la pace e la speranza certa della salvezza definitiva, poiché con Cristo il credente è morto al peccato e non è schiavo, ma libero di servire Dio. Non è più sotto il regime dell'antica legge, perché la grazia di Dio è più potente della debolezza umana che inclina al peccato. Il credente è sotto la potenza dello Spirito e deve vivere una nuova vita secondo lo Spirito.
I capitoli 9-11 sono dedicati a un problema che affliggeva Paolo: il fatto che la maggioranza del popolo d'Israele non avesse accettato il Vangelo. Paolo insiste sul fatto che Dio non ha rigettato il suo popolo ed esprime la sua fiducia che alla fine Dio avrà compassione di tutti allo stesso modo.
Nella parte esortativa, che si presenta come conseguenza della precedente, Paolo si sofferma su alcuni aspetti pratici della vita cristiana, affermando che tutti i doveri sono riassunti nella legge dell'amore per prossimo e ricordando l’esempio di Gesù Cristo. In questo contesto rivolge la sua attenzione a vari problemi specifici di quel tempo.
La conclusione della lettera è di carattere più personale. Dopo aver spiegato più dettagliatamente i suoi progetti di viaggio, Paolo aggiunge un lungo elenco di saluti personali, concludendo con la lode a Dio.
La Lettera ai Romani rappresenta un momento culminante della divina Rivelazione che ci giunge attraverso l'Apostolo.
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