
Ovviamente Gesù Cristo - sacramento di salvezza di Dio per gli uomini - non può esserlo allo stesso modo in cui lo è stato per i suoi contemporanei. Nella Incarnazione egli -tra le altre caratteristiche e limiti della condizione umana - ha assunto anche la temporalità. Come oggi Cristo, dopo la sua passione, morte, risurrezione e ascensione al cielo, può essere presente come sacramento di salvezza per noi?
Attraverso la Chiesa che è prolungamento del suo mistero. «La Chiesa è in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano» (LG 1).
«Il giorno di Pentecoste, con l'effusione dello Spirito Santo, la Chiesa viene manifestata al mondo. Il dono dello Spirito inaugura un tempo nuovo nella dispensazione del mistero: il tempo della Chiesa, nel quale Cristo manifesta, rende presente e comunica la sua opera di salvezza per mezzo della Liturgia della sua Chiesa, finché egli venga. In questo tempo della Chiesa, Cristo vive e agisce ora nella sua Chiesa e con essa in una maniera nuova, propria di questo tempo nuovo. Egli agisce per mezzo dei sacramenti; è ciò che la Tradizione dell'Oriente e dell'Occidente chiama l'economia sacramentale; questa consiste nella comunicazione (o dispensazione) dei frutti del Mistero pasquale di Cristo nella celebrazione della Liturgia sacramentale della Chiesa» (CCC 1076).
La Chiesa è di fatto la comunità mediatrice del dono di Dio all'umanità, dono manifestato e realizzato da Cristo. «La Chiesa è la manifestazione storica concreta della salvezza nella dimensione della storia e della società escatologica, salvezza che, per grazia di Dio, si realizza in tutta la lunghezza e in tutta la larghezza dell'umanità»[i].
Come Cristo, anche la Chiesa è presenza e realizzazione del Regno di Dio e della salvezza che Dio offre agli uomini. La salvezza cristiana si può definire come il dono alla Chiesa e in essa all'umanità dello Spirito Santo; quindi la salvezza è dono di Dio in Cristo all'umanità: tale dono è lo stesso Spirito Santo. Cristo fu costituito Signore (Kyrios) nella sua risurrezione, quando, per la potenza dello Spirito Santo, il Cristo-uomo è stato assunto nella sfera escatologica per penetrare nella sfera della nostra storia proprio per la donazione definitiva dello Spirito Santo.
«La presenza del Cristo glorioso è continuata ed è resa operante nel mondo dalla Chiesa, che "per una non debole analogia è paragonata al mistero del Verbo incarnato (LG 8)".
Animata, infatti dallo Spirito Santo, la Chiesa estende a tutte le generazioni e a tutti i popoli la salvezza compita dal Signore. Di tale salvezza è insieme "segno e strumento" (cfr. LG 1). Perciò nella sua struttura divina la Chiesa giustamente è proclamata sacramento di Cristo» (ES 39). «I sacramenti sono della Chiesa in un duplice significato: sono "da essa"e "per essa". Sono dalla Chiesa per il fatto che questa è il sacramento dell'azione di Cristo che opera in lei grazie alla missione dello Spirito Santo. E sono "per la Chiesa", sono cioè quei sacramenti che fanno la Chiesa, in quanto manifestano e comunicano agli uomini, soprattutto nell'Eucaristia, il mistero della comunione del Dio Amore, Uno in tre Persone» (CCC 1118).
La triplice mediazione Dio-Cristo-Chiesa non è tuttavia da intendersi come alternativa; essa è inscritta nella contemporaneità dell'unico incontro di salvezza. Dio è tutto in Cristo; Cristo è tutto nella Chiesa; la Chiesa è tutta nel gesto sacramentale offerto.
Gesù Cristo risuscitato per la forza e la potenza di Dio nello Spirito è ora presente nello stesso Spirito effuso una volta per sempre sulla sua Chiesa. A tal riguardo l'apostolo Pietro - nel suo discorso kerig-matico - fu esplicito: Cristo risuscitato ha effuso il suo Spirito sulla Chiesa per essere mezzo di salvezza attuale (cfr. At 2,32-33).
[i] K. Rahner, Nuovi Saggi, III, Edizioni Paoline, Roma 1969.