Festa del Volto Santo di Gesù
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Pochi, forse pochissimi sanno oggi la liturgia celebra la festa del Volto Santo, che Gesù stesso chiese che fosse istituita attraverso le rivelazioni alla beata Pierina Maria de Micheli. Gesù chiese che la ricorrenza liturgica fosse fissata il martedì che precede il mercoledì delle Ceneri e quindi il tempo quaresimale.
L’uomo ha sempre desiderato contemplare il volto di Dio. Gesù ci ha detto: “Chi vede me, vede il Padre” (Gv 14,9) e, di conseguenza, la contemplazione del volto di Cristo è la contemplazione di Dio. Guardare il volto del Signore è, in un certo senso, un modo per conoscere sempre meglio la Persona di Cristo.
Con questa devozione al Volto il Signore ha voluto centrare la nostra attenzione sulla sua Umanità, cioè la centralità dell’Umanità di Cristo, vero Dio e vero uomo.
Non c’è da stupirsi se i tratti del volto di Cristo abbiano incoraggiato i cristiani sin dai primi secoli, a conoscerlo e ad amarlo sempre più. Conoscere e contemplare il volto di Dio è aspirazione dell'uomo di tutti i tempi. "Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto" introduceva profeticamente alla rivelazione di Cristo, poiché il Dio dell'Alleanza svelava la sua natura di Essere personale, anzi di Padre, che nell'incarnazione avrebbe assunto, in Cristo, un volto umano e insieme divino. E' Gesù stesso a dichiararlo all'apostolo Filippo: "Chi ha visto me, ha visto il Padre" (Gv 14,9).
Contemplando il volto noi vediamo la persona, anzi: non c’è niente di meglio che ci rimandi alla persona più del suo volto. Vedendo una fotografia, un ritratto, un dipinto che ritragga il volto, vediamo e riconosciamo la persona.
In Cristo la divinità si unisce all'umanità e si fa visibile nel Volto misericordioso e compassionevole del Salvatore, nel mistero della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione.
Perciò il cuore della devozione del Volto Santo è proprio la riscoperta dell’Umanità di Cristo come luogo teologico e come kayros per un incontro vero con il Signore. Non un incontro emotivo o sentimentale, ma un incontro reale con Dio che si è fatto uomo in mezzo a noi e per noi.
Noi conosciamo almeno due volti di Gesù che la tradizione cristiana ritiene “veri”: L’immagine detta Veronica, ossia il velo sul quale è rimasto impresso il volto di Gesù durante la Passione, è solo uno tra gli esempi di immagine non realizzata da mano d’uomo (detta “acheròpita”).
Il velo della Veronica era esposto nell’antica Basilica di San Pietro in vaticano già nell’anno Santo del 1300 indetto da Bonifacio VIII, tanto che Dante Alighieri, che si narra si sia fato pellegrino a Roma proprio in quell’occasione, ne parla nel canto XXXI del Paradiso ai vv. 103 111:
«Qual è colui che forse di Croazia viene a veder la Veronica nostra, che per l’antica fame non sen sazia, ma dice nel pensier, fin che si mostra: ‘Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace, or fu sì fatta la sembianza vostra?’; tal era io mirando la vivace carità di colui che ’n questo mondo, contemplando, gustò di quella pace».
In verità vi è un terzo Volto Santo conservato nell’omonimo Santuario di Manoppello (provincia di Chieti). Questa reliquia di origine ignota vi giunse nel 1506 portata da uno sconosciuto pellegrino. Si tratta di un velo tenue che ritrae l'immagine di un volto, un viso maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande, ritenuto essere corrispondente al volto fisico di Gesù. I fili orizzontali del telo sono ondeggianti e di semplice struttura; l'ordito e la trama, visibili ad occhio nudo, si intrecciano a formare una normale tessitura. Le misure del panno sono 0,17 x 0,24 m. Il 1° settembre 2006 Papa Benedetto XVI si è recato in visita privata a Manoppello, pellegrino al santuario per venerare la reliquia, senza peraltro pronunciarsi sul fatto che il Volto possa essere o meno un'immagine acheropita e che possa essere identificata con l'immagine rimasta impressa sul sudario con cui la Veronica asciugò il viso di Gesù.
Mentre la più famosa tra queste rimane sempre la Sindone di Torino, il lino utilizzato per avvolgere il corpo esanime di Gesù, che porta impresso non solo il Suo volto, ma l’intero corpo, mostrando le ferite della Passione. L’immagine della Sindone divenne famosa soprattutto dopo che venne fotografata e diffusa alla fine del XIX secolo.
Tra i preparativi per la Quaresima, è opportuno celebrare la festa del Volto Santo trascorrendo partecipando alla Santa Messa, oppure trascorrendo qualche minuto davanti al Santissimo Sacramento.
Che questo giorno rimanga scritto nella nostra vita e che il Santo Volto di Gesù risplenda, da oggi in avanti, nel nostro cuore, insieme alla Santissima Eucarestia, che è il dono supremo che Dio ci ha fatto.
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