Ottavario dei Defunti
La risurrezione dei morti e la vita eterna

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La risurrezione dei morti e la vita eterna sono elementi essenziali della rivelazione cristiana e articoli del Simbolo della nostra fede. "Il più grande enigma della vita umana è la morte" si legge in Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, (18).

Tuttavia, la fede in Cristo converte questo enigma in certezza di una vita senza fine:
la vita eterna. La morte è la fase finale della fase terrena, ma non del nostro essere, perché l'anima è immortale.

La morte è il passo finale verso la pienezza della vita reale, per cui la Chiesa, invertendo la logica e le aspettative di questo mondo, chiama dies natalis il giorno della morte cristiana, giorno della sua nascita al cielo, dove "non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate "(Ap 21, 4).

Per la fede cristiana, i luoghi dove riposano i morti non sono necropoli (città dei morti), ma cimiteri, una parola che significa dormitorio, perché i defunti dormono il sonno della morte, in attesa di risvegliarsi a nuova vita. La morte è il prolungamento della vita in modo nuovo, perché, come canta la liturgia, “Ai tuoi fedeli, o Signore, la vita non tolta, ma trasformata; e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata un’abitazione eterna nel cielo.” (Messale Romano, Prefazio dei Defunti I).

La Chiesa prega per i defunti, applica suffragi per il loro riposo eterno e implora la vita eterna non solo per i discepoli di Cristo morti nella sua in pace, ma per tutti i defunti di cui solo Dio ha conosciuto la fede.

Le preghiere di suffragio sono espressioni cultuali della fede nella comunione dei santi. Così “la Chiesa di coloro che camminano sulla terra, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana coltivò con grande pietà la memoria dei defunti e, «poiché santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti [Mc 12,46] perché siano assolti dai peccati” (LG 50).

Questi suffragi sono, in primo luogo, l'applicazione della celebrazione della Santa Messa, e poi altre espressioni di pietà come la preghiera, le elemosine, le opere di misericordia e le indulgenze lucrate in favore dei defunti.
 

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