La Via Crucis cammino di misericordia

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La Via Crucis invita a intraprendere la via del bene e a porre con Gesù un forte limite al male.
 La Via Crucis è memoria vivente della storia sacra, una scuola di fede e delle virtù e interpellanza per l'impegno e la testimonianza della vita cristiana. E' riproposta  viva, scenica e sentita dei misteri della passione e morte di Gesù Cristo. E' evocazione della via della croce. È accompagnamento del Signore nelle ore intense e drammatiche dell’amore più grande. È condividere e completare in noi ciò che manca alla Passione di Cristo. È un'immersione nella storia della fede e della devozione del popolo cristiano. È avere gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce”. (Fil 2, 5-8)
 
La Via Crucis è celebrazione e anticipo della Pasqua. È scuola di perdono, di penitenza e di conversione. E' scuola di carità. E’ fonte di vita e di impegno. E’ orientamento all’apostolato. E' una delle preghiere più belle che è sorta dal cuore dei fedeli e una delle pratiche più straordinarie e fruttuose della Quaresima.
 
Memoria della Storia Sacra
 
La Via Crucis è la Via Dolorosa di Gerusalemme, trasferita alle nostre chiese, alle nostre comunità, lungo le nostre strade e le nostre piazze. È il ripercorrere delle stazioni del dolore e dell'amore più grande: dal Pretorio di Pilato  al giardino della vita e del sepolcro aperto; del Getsemani di Cristo e dell'uomo che è in agonia fino alla fine dei tempi, fino alla tomba fiorita della Pasqua senza tramonto.

Le cronache raccontano che quando i cristiani a partire dal IV secolo, iniziarono a pellegrinare a Gerusalemme, manifestarono particolare interesse e zelo per riscoprire e recuperare i luoghi della Passione ai quali diedero il nome di Via Dolorosa e su questi luoghi costruirono dei Templi dal Lithostrotos o Chiesa della Flagellazione fino alla Basilica del santo Sepolcro.
Raccontano, ancora le cronache che furono francescani, a partire dal XIII secolo, che, sulla scia e le orme di San Francesco d'Assisi, pellegrino in Terra Santa e testimone ineguagliabile della Croce, della Passione e della Pasqua, divulgarono e resero popolare il pio esercizio della Via Crucis radicandolo nel cuore della cristianità.
Nella Settimana Santa del 1991, Papa Giovanni Paolo II, ha voluto ulteriormente arricchire il pio esercizio, formulando quattordici nuove stazioni, impreziosite da riferimenti al Nuovo Testamento, e che con le quattordici stazioni tradizionali offrono l’opportunità di integrazione e alternanza.
 
Scuola di fede e di virtù

La Via Crucis, ricordando la Passione, ridona al cuore i misteri di grazia e di amore incommensurabile del Redentore. Facendo memoria di quello che è successo, apprendiamo, rinnoviamo, riviviamo quando abbiamo appreso. In tal modo la Via Crucis diventa anche una scuola di fede e di virtù cristiane.

La Via Crucis ci mostra la grandezza e la debolezza, il pianto e la gagliardìa di Gesù Cristo. Abbiamo modo di contemplare, altresì, i personaggi principali personaggi della Passione, con i quali confrontarci. Siamo come Giuda? Come Pietro? Come Anna e Caifa? Come Pilato? Come il buon ladrone? Come Maria? Come Simone di Cirène, o come la Veronica, o come le donne piangenti di Gerusalemme?
La Via Crucis porta alla nostra coscienza la gravità del peccato, simboleggiato da tre cadute. Cristo che non ha peccato è caduto tre volte sotto il peso dei nostri peccati. La Via della Croce ci insegna la durezza e l'eccellenza della croce "albero fedele, unico e nobile", l'albero della vita e dell'amore.

La Via Crucis ci rende impietriti nel dolore della crocifissione del Calvario. L’anima si commuove meditando la deposizione del corpo del Salvatore tra le braccia di Maria e davanti al sepolcro nuovo di Giuseppe d’Arimatea, chiuso fino all’alleluia della Risurrezione.
Nella Via Crucis si impara che cosa sia l'obbedienza, la lealtà, la solidarietà, l’offerta di sé, il dolore, la speranza. Nella Via Crucis si impara ciò che è l’Amore, l’Amore più grande e definitivo, l’Amore più forte della morte.
 
Interpellanza alla vita

Per tutto questo la Via Crucis è incoraggiamento, incentivazione e autentica messa in discussione della vita, del nostro impegno, della nostra testimonianza cristiana ed evangelica. La Via Crucis ci interpella a essere cristiani migliori. E lo fa attraverso cinque grandi atteggiamenti.
Il primo di questi è la necessità della preghiera e della contemplazione, che richiedono al tempo stesso una solida formazione ed educazione alla fede, al fine di avere per dare risposte adeguate, credibili e convincenti della nostra speranza.

La Via Crucis ci trasforma in persone dell'Eucaristia, perché la Via Crucis è anche immagine della parabola del chicco di grano che soltanto se cade in terra e muore porta frutto.
 
La Via Crucis ci chiama a vivere nella Chiesa, a essere Chiesa, a sentirci davvero Chiesa, a sperimentare la sua comunione, la sua gioia, il suo dono e la sua missione. Ogni volta che compiamo il pio esercizio della Via Crucis ci uniamo a milioni di cristiani che,  come noi, hanno pregato, pregano e pregheranno.

La Via Crucis è chiamata urgente ed esigente alla carità, alla solidarietà vera e cristiana. Nella Via Crucis non solo evochiamo e celebriamo la Passione di Cristo, ma anche la passione dell’ umanità e il suo incontenibile desiderio di Risurrezione pasquale.

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