Il cuore di Gesù è il simbolo del suo amore
<< Torna indietro

Il venerdì dopo la festa del Corpus Domini la Chiesa celebra con devozione e gioia la festa del Sacro Cuore di Gesù. Il cuore rappresenta l'essere umano nella sua totalità, è il centro originario della persona umana, quello che gli dà unità. Il cuore è il centro del nostro essere, la fonte della nostra personalità, il motivo principale dei nostri atteggiamenti e delle nostre scelte, il luogo della misteriosa azione di Dio, ha scritto Karl Rahner.
Il cuore è il simbolo dell'amore. E poiché Cristo ha avuto un amore perfetto, il suo cuore è per noi il simbolo perfetto dell'amore. Il suo cuore fu saturo di perfetto amore per il Padre e per gli uomini. Impariamo cosa sia l'amore cercando di capire e di vivere qualcosa dell'amore di Cristo.
Giovanni Paolo II
Papa Giovanni Paolo II, nel 1979, nella sua prima enciclica, "Redemptor hominis" ha scritto: «La redenzione del mondo - questo tremendo mistero dell'amore, in cui la creazione viene rinnovata - è, nella sua più profonda radice, la pienezza della giustizia in un Cuore umano: nel Cuore del Figlio primogenito, perché essa possa diventare giustizia dei cuori di molti uomini, i quali proprio nel Figlio primogenito sono stati, fin dall'eternità, predestinati a divenire figli di Dio e chiamati alla grazia, chiamati all'amore» (RH 9).
Celebrare il Cuore Gesù è, quindi, celebrare la redenzione. E’ celebrare l'amore e rispondere all'amore amando, a quell'Amore che tante volte non è amato. "Il cuore parla al cuore", dice il santo Giovanni Paolo II, riferendosi alla devozione al Cuore di Gesù come espressione e colloquio d'amore. Celebrare il cuore di Gesù è celebrare il sacramento dell'amore salvifico del Padre. E come si proclama nel prefazio della Messa del Sacro Cuore, Gesù "innalzato sulla croce, nel suo amore senza limiti donò la vita per noi, e dalla ferita del suo fianco effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della Chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al Cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza".
Benedetto XVI
Il Cuore di Cristo è simbolo della fede cristiana;
Il Cuore di Gesù è sintesi dell'Incarnazione e della Redenzione;
Il Sacro Cuore è fonte della bontà e della verità;
Il Cuore di Gesù è espressione della buona novella dell'amore;
Il Sacro Cuore è la palpitazione di una presenza di cui ci si può fidare.
Queste sono solo alcune delle frasi con cui Papa Benedetto XVI ha parlato del Cuore di Gesù, nei primi giorni di giugno 2008.
Ed ecco sviluppate queste belle e profonde idee sul Cuore di Cristo secondo Benedetto XVI pronunciate all’Angelus del 1 giugno 2008:
1. Il Cuore di Cristo è “simbolo della fede cristiana particolarmente caro sia al popolo sia ai mistici e ai teologi, perché esprime in modo semplice e autentico la 'buona novella' dell’amore, riassumendo in sé il mistero dell’Incarnazione e della Redenzione”.
2. “Dall’orizzonte infinito del suo amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un corpo e un cuore; così che noi possiamo contemplare e incontrare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù”.
3. “Ogni persona ha bisogno di un 'centro' della propria vita, di una sorgente di verità e di bontà a cui attingere nell’avvicendarsi delle diverse situazioni e nella fatica della quotidianità”.
4. “Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità, il pulsare di una presenza affidabile, percepibile coi sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo”.
Per tutto questo, Benedetto XVI invitava tutti a rinnovare soprattutto nel mese di giugno la devozione al Cuore di Cristo, raccomandando come uno dei cammini privilegiati per rivitalizzare questa devozione il fatto di valorizzare e praticare anche la tradizionale preghiera di offerta della giornata e di tener presenti le intenzioni da lui proposte a tutta la Chiesa.
Papa Francesco
“Il mese di giugno”, ha affermato papa Francesco nell'Angelus del 9 giugno 2013, “è tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù, massima espressione umana dell’amore divino … La pietà popolare valorizza molto i simboli, e il Cuore di Gesù è il simbolo per eccellenza della misericordia di Dio; ma non è un simbolo immaginario, è un simbolo reale, che rappresenta il centro, la fonte da cui è sgorgata la salvezza per l’umanità intera.
Nei Vangeli troviamo diversi riferimenti al Cuore di Gesù, ad esempio nel passo in cui Cristo stesso dice: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,28-29). Fondamentale poi è il racconto della morte di Cristo secondo Giovanni. Questo evangelista infatti testimonia ciò che ha veduto sul Calvario, cioè che un soldato, quando Gesù era già morto, gli colpì il fianco con la lancia e da quella ferita uscirono sangue ed acqua. Giovanni riconobbe in quel segno, apparentemente casuale, il compimento delle profezie: dal cuore di Gesù, Agnello immolato sulla croce, scaturisce per tutti gli uomini il perdono e la vita.