Il battesimo: sono amato da Dio

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È stato scritto che gli uomini e le donne di oggi sono pieni di paure e di insicurezze, hanno bisogno più che mai di essere benedetti. I bambini hanno bisogno della benedizione dei loro genitori e i genitori hanno bisogno della benedizione dei loro figli.

Un testimone oculare narra che in una sinagoga di New York, ha assistito  alla benedizione di un bambino ebreo da parte dei suoi genitori: "Figlio, qualunque cosa ti accada nella vita, che tu abbia successo o no, che tu sia importante o no, goda di salute o no, ricordati sempre quanto ti amino tuo padre e tua madre".

L'uomo contemporaneo ignora che cosa sia la benedizione e il profondo significato che essa contiene. I genitori non benedicono più i loro figli. Le benedizioni liturgiche hanno perso il loro sapore originale. Non si conosce più il significato della benedizione nuziale. Si è dimenticato che "benedire" (dal latino benedicere) significa letteralmente "dire bene": dire cose buone a qualcuno. E soprattutto dirgli il nostro amore e il nostro desiderio che egli sia felice

Eppure, la gente ha bisogno di sentirsi dire cose buone. Ci sono tra noi troppe condanne. Molte persone si sentono maledette più che benedette. Alcuni si maledicono perfino da se stessi. Si sentono a disagio, inutili, senza valore. Sotto un'arroganza apparente si nasconde spesso un individuo svalutato; in fondo non apprezza se stesso.
 
Il problema per molti non è se amano o non amano, se credono in Dio o non credono. Il loro problema è che non amano se stessi. Non è facile sbloccare questo stato di cose. Amare se stessi quando si sa come si è e quando non ci si conosce è una delle cose più difficili.

Ciò che oggi la maggior parte delle persone ha bisogno di ascoltare nel profondo del loro essere è una parola di benedizione. Sapere di essere amati nonostante la loro mediocrità e i loro errori. Papa Francesco non si stanca di annunciare la misericordia di Dio: “Il lavoro di Dio è un lavoro bello: riconciliare. Perché il nostro Dio perdona qualsiasi peccato, lo perdona sempre, fa festa quando uno gli chiede perdono e dimentica tutto. Dio perdona sempre! Non si stanca di perdonare. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Ma Lui non si stanca di perdonare”!
 
Ma dove è la benedizione? Come si può essere sicuri di essere amati?
Una delle più grandi disgrazie del cristianesimo contemporaneo è quella di aver dimenticato, in buona parte, questa esperienza centrale della fede cristiana: «Io sono amato, non perché io sono buono, santo e senza peccato, ma perché Dio è buono e mi ama incondizionatamente e gratuitamente in Gesù Cristo». Io sono amato da Dio, ora e qui, così come sono, ancor prima di iniziare a cambiare.

L’evangelista Luca racconta che Gesù, facendosi battezzare da Giovanni, udì la benedizione di Dio: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Anche noi siamo raggiunti da codesta benedizione di Dio mediante Gesù Cristo.
Il sacramento del battesimo che un giorno abbiamo ricevuto anche se inconsapevolmente, ma nella fede dei nostri genitori e nella fede della Chiesa ci ha costituto figli di Dio a pieno titolo. Proprio per questo ognuno di noi può sentire ripetere nel proprio cuore: «Tu sei il figlio mio, l’amato».
 
Sarà questa la cosa più importante di quest'anno appena iniziato. Anche quando le cose si faranno difficili e la vita ci sembrerà un peso insopportabile, ricordiamo sempre che siate amati di un amore eterno. Siamo figli nel Figlio!
 
 

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