I quattro personaggi dell'Avvento

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Quattro sono i grandi personaggi dell’Avvento che attendono preparano e annunciano che Dio viene, che il Signore si avvicina.

Il primo di essi è il profeta Isaia.
Il Nuovo Testamento annovera la vergine Maria, il suo sposo San Giuseppe e Giovanni il Battista, autentico prototipo dell’Avvento, ultimo profeta della venuta del Signore che fa da cerniera tra l'Antico e il Nuovo Testamento.

1."Il grande pedagogo dell’avvento è Isaia profeta, figlio di Amos, della terra di Giuda. Nacque probabilmente a Gerusalemme intorno al 765 AC.

Isaia è considerato uno dei profeti più importanti della Bibbia. Dio lo chiamò in un'apparizione per essere uno dei predicatori e diffusori della sua parola. Annunciava al popolo d'Israele l'arrivo del Messia che lo avrebbe salvato e avrebbe dato loro pace e giustizia per sempre. 

Il Libro di Isaia è composto da 66 capitoli. È uno dei libri più lunghi della Bibbia, secondo solo ai Salmi per numero di capitoli. Tuttavia, si compone di tre parti principali. La prima sezione si concentra sui giudizi di Dio contro diversi popoli e nazioni (capitoli 1-35). La seconda sezione comprende un breve segmento che copre i capitoli 36-39. In questa sezione. La terza sezione si concentra sulla salvezza futura che Dio porterà per il suo popolo (Isaia 40-66). 

Si dovrebbe leggerlo con una grande pace interiore, permettendo che egli ridesti la nostra coscienza intorpidita e sonnolenta, ci apra alla speranza, incoraggi la nostra conversione, promuova gesti chiari di riconciliazione e di pace tra gli uomini e i popoli...

 
 
 
2. L’avvento è anche il tempo di Maria; liturgicamente è il tempo più mariano che nessun altro durante l’anno. L’icona di Maria gestante, o dell’attesa, personifica la Chiesa Madre che è ricolma di Cristo e lo propone come luce del mondo.
 
Maria di Nazaret è la stella dell’Avvento. Lei portò nel suo grembo verginale e attese con ineffabile amore di madre Gesù Cristo... Che avvento stupendo quello della Madre di Gesù! Lei è la "Mater spei", il modello e l’icona della speranza. Seppe, come nessun altro, preparare un posto al Signore, il Figlio che portava nel grembo... In Lei si realizzò la promessa di Israele; ora è modello di sicura speranza per la Chiesa che attende il suo Signore. L'antifona dei primi vespri della Solennità della Madre di Dio (1° gennaio) la Chiesa canta: "Che mirabile scambio! Il Creatore del genere umano, prendendo anima e corpo, nasce da una vergine e, fattosi uomo senza l'aiuto di un uomo, ci dona parte della sua divinità" .

 

3. San Giuseppe non ha temuto di prendere con sé Maria, sua sposa, “perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,20-21). Giuseppe avrebbe potuto accettare o no il progetto di Dio. In ogni vocazione che si rispetti, al mistero della chiamata fa sempre da contrappunto l’esercizio della libertà, giacché il Signore non violenta mai l’intimità delle sue creature né mai interferisce sul loro libero arbitrio.

Giuseppe per amore di Maria accettò e “fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese sua moglie con sé”(Mt 1, 24). Egli ubbidì prontamente all’Angelo e in questo modo disse il suo sì all’opera della Redenzione. Perciò quando noi guardiamo al sì di Maria dobbiamo anche pensare al sì di Giuseppe al progetto di Dio. Forzando ogni prudenza terrena, e andando al di là delle convenzioni sociali e dei costumi del suo tempo, egli seppe far vincere l’amore, mostrandosi accogliente verso il mistero dell’Incarnazione del Verbo.


 

4. Proprio perché "ultimo" profeta, Giovanni Battista indica il grande cambiamento, la svolta epocale attesa dall'umanità: la presenza del Salvatore. Il battesimo amministrato da Giovanni nelle acque del Giordano è anch'esso simbolo di svolta, di conversione. Se la figura, l'opera e il messaggio di Giovanni il battezzatore sono ancora sotto il segno dell'attesa, questa tuttavia non è più l'attesa di un futuro remoto, ma è un'attenzione al presente, perché il Signore è qui, si lascia trovare, vedere, è vicino, in mezzo a noi.

Il Battista è il modello di chi si accosta al Vangelo e sa che dietro la realtà presente (quell'uomo, in fila con i peccatori) se ne cela un'altra, più forte e più grande. Indicando Gesù e vedendo scendere su di lui lo Spirito di Dio, Giovanni vuole che ci avviamo sul suo cammino, alla sua sequela, divenendo suoi discepoli. Solo su chi segue Gesù, scende lo Spirito che vince la morte e ridona la vita.

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