I magnifici 7
Alla riscoperta dei Sacramenti
Facciamo rivivere lo Spirito del nostro Battesimo

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I primi cristiani vivevano convinti che un battesimo di acqua, o un rito simile, non sarebbe stato sufficiente per seguire Gesù. Sarebbe stato necessario vivere intrisi della rugiada del suo Santo Spirito. Ecco perché nei Vangeli le parole del Battista sono state ben accolte: «Io vi ho battezzato con acqua, ma egli [Gesù] vi battezzerà in Spirito Santo».
 
Proprio per questo, non sorprende che nei momenti di crisi, quei cristiani abbiano ripensato in modo speciale alla necessità di vivere guidati, sostenuti e rafforzati dallo Spirito di Gesù. L'Apocalisse, scritta nei momenti critici che la Chiesa stava vivendo sotto l'imperatore Domiziano, ripeté più e più volte ai cristiani: «Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese».
 
Il mutamento culturale senza precedenti che noi oggi stiamo vivendo, chiede ai cristiani battezzati una fedeltà senza precedenti allo Spirito del Signore. Prima di pensare a strategie e piani programmatici per far fronte alla sfida secolaristica, dobbiamo chiederci come stiamo vivendo il nostro battesimo? Quanto spazio reale lasciamo allo Spirito Santo che è sceso in noi attraverso il sacramento del battesimo?
 
Invece di lamentarci continuamente del crescente relativismo etico, del secolarismo, delle chiese vuote, dobbiamo interpellare noi stessi e chiederci se davvero sia ancora il caso di continuare a vivere un cristianesimo senza Cristo!
 
Diventa allora straordinariamente impellente rinnovare il nostro modo di pensare, di dire e di vivere la fede perché la sua Parola possa raggiungere le domande, i dubbi e le paure che ci sorgono nel cuore.
 
Prima di sviluppare progetti pensati nei minimi dettagli, dobbiamo trasformare la nostra visione, il nostro atteggiamento e il nostro rapporto con Dio. Dobbiamo diventare più simili a Gesù: figli nel Figlio!
 
Dovremmo lasciar abitare di più lo Spirito Santo nella nostra vita.
Solo Gesù e il suo Spirito di vita potranno dare alla Chiesa un nuovo volto.
Solo Gesù e il suo Spirito di vita potranno lavare ciò che è sordido, bagnare ciò che è arido, sanare ciò che  sanguina. Piegare ciò che è rigido, scaldare ciò che è gelido, drizzare ciò che  è sviato.
 
Senza lo Spirito di Gesù tutto la vita cristiana si spegne, non si gode più della dolce gioia dell'amore di Dio, non palpita l’entusiasmo di fare il bene.
Senza lo Spirito di Gesù la fiducia in Dio scompare, la fede vacilla; l'amore si raffredda, diventa scontento e senza vita.
Senza lo Spirito di Gesù la libertà annega, la gioia si trasforma in apatia.
Senza lo Spirito di Gesù le nostre celebrazioni diventano una consuetudine monotona; la comunione si incrina e diventa un mero atteggiamento di facciata.
Senza lo Spirito di Gesù il Vangelo diventa una inacettabile proposta.
Senza lo Spirito di Gesù muore la speranza, crescono le paure; la sequela di Gesù finisce con non essere la scelta di una vita degna e piena.
 
Ma lo Spirito di Gesù è ancora vivo e all'opera anche oggi nei cuori delle persone!
Tuttavia, se noi non  lo ascoltiamo, se lo riteniamo un estraneo, sorpassato, come facciamo a mettere in pratica i suoi sette santi doni?
 
È giunto il momento - ed è questo - di rinnovare il nostro battesimo.
È giunto il momento - ed è questo - di vivere da cristiani  … “con Cristo”.
È giunto il momento - ed è questo - di affidarci davvero allo Spirito di Gesù che sa fare nuove tutte le cose e sa rinnovare la faccia della terra.
 
Il nostro grande e grave errore è abdicare al nostro battesimo, dimenticare Gesù, trascurare il suo Spirito.
Dobbiamo tornare alla radice: rinnovare il nostro battesimo con lo Spirito del Cristo e recuperare il Vangelo in tutta la sua freschezza e verità perché diventi lampada ai nostri passi, luce al nostro cammino.
 
Riflettiamo, amici: se non ci lasceremo ravvivare e ricreare dallo Spirito di Gesù, oltre al fatto di esse cristiani incoerenti, o forse - addirittura - non più cristiani, non avremo proprio nulla di importante da offrire alla storia, alla società odierna, così vuota di interiorità, alle nostre famiglie, al nostro prossimo ... perché noi stessi saremo irrilevanti e incapaci di amore solidale; e non saremo neppure testimoni di speranza.

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