Estate e il valore della trascendenza

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La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore (Osea 2, 16)
Questi versetti, che risuonano come un gioiello poetico, umano e spirituale marcano l’intimità assoluta della  relazione trascendentale.

Dio vuole trasformare il luogo solitario del deserto nella sede dell’intimità in cui svelare la sua parola e condurci con amore verso la meta della libertà.
Si ascolta la voce interiore come quella di un caro amico.
 
Nel silenzio si percepiscono le sfumature dei suoni del vento impetuoso e della dolce brezza.
Si impara a convivere con se stessi.
Sgorga la relazione orante come necessità dell’essere. 
 
Nella solitudine si scoprono meglio le proprie dipendenze.
Matura l’affettività nel processo di espropriazione.
Si valorizza in modo più significativo l'amore ricevuto. 
 
Nella preghiera l'anima si espande.
Si arriva a celebrare l'amore.
Si scopre l'accompagnamento interiore che libera dal vuoto silenzio e dalla solitudine amara. 
 
Avere amici è un tesoro.
Gesù ci ha chiamato suoi “amici”.
L'amicizia è un dono di Dio.
"L'orazione mentale, a mio parere, non è che questo: cercare amicizia, cercano spesso Colui che sappiamo che ci ama"
(Santa Teresa, Vita 8.7).