Dizionario dei termini catechistici del Direttorio Generale per la Catechesi

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Tommaso Stenico
 

Introduzione
 
Questo Dizionario è stato pensato essenzialmente per agevolare la consultazione dei termini catechistici del Direttorio Generale per la Catechesi.
Dal 1997 si è registrato - con gioia legittima - la diffusione del Direttorio in tutto l'Orbe cattolico. Tutte le Conferenze Episcopali hanno tradotto nelle lingue rispettive il testo, rendendolo così fruibile da parte di numerosi operatori e agenti della pastorale catechistica. E molti catecheti hanno impegnato energie di mente e di cuore per produrre sussidi, commentari, guide e quant'altro per facilitare l'accostamento a questo che potremmo ben definire il Documento di Base per la catechesi del Terzo Millennio.
Mancava forse un Dizionario, attraverso il quale poter consultare rapidamente e comodamente ognuno dei termini catechistici contenuti nel Direttorio. Infatti il Dizionario riferisce sostanzialmente il contenuto del Direttorio stesso, rimandano al numero del Testo base.
Ho cercato, inoltre - senza forzature e limitandomi ai soli rinvii numerici - il riferimento al Catechismo della Chiesa Cattolica per la consultazione dei concetti ivi presenti in analogia con quanto scritto nel Direttorio.
 
Come il lettore potrà rendersi conto, la presente opera non è una enunciazione di concetti catechistici, ma presenta una sintesi del Direttorio Generale per la Catechesi, cosicché consultando il Dizionario si può avere la certezza e la serenità di avere tra le mani - in nuce - il medesimo Direttorio, i cui numeri di riferimento vengono citati.
 
 Il Dizionario ha come destinatari preferenziale i catechisti e in genere gli agenti della catechesi, in primo luogo i pastori, convinti - come siamo - che occorre ri-partire dai Vescovi e dai Presbiteri per rilanciare la catechesi nelle comunità ecclesiali, nella speranza che sia un incoraggiamento nel servizio, che la Chiesa e lo Spirito affida loro: favorire la crescita della fede in coloro che hanno creduto.
 
Scriveva il cardinale Dario Castrillon Hoyos, prefetto della Congregazione per il Clero nella Conclusione del Direttorio: "Nella formulazione dei presenti orientamenti e direttive non si è risparmiato sforzo alcuno affinché ogni riflessione trovasse origine e fondamento negli insegnamenti del Concilio Vaticano II e dei successivi e principali interventi magisteriali della Chiesa.
 
Sollecita attenzione è stata, inoltre, riservata alle esperienze di vita ecclesiale dei diversi popoli che sono avvenute nel frattempo. Alla luce della fedeltà allo Spirito di Dio è stato operato il necessario discernimento, sempre in ordine al rinnovamento della Chiesa e al migliore servizio dell'evangelizzazione. Gli orientamenti qui contenuti non vogliono solo indicare e chiarire la natura della catechesi e le norme e i criteri che reggono questo ministero evangelizzatore della Chiesa; intendono, altresì, alimentare la speranza, con la forza della Parola e l'azione interiore dello Spirito, in coloro che si affaticano in questo campo privilegiato dell'attività ecclesiale. L'efficacia della catechesi è e sarà sempre un dono di Dio, mediante l'opera dello Spirito del Padre e del Figlio.
 
Non è possibile né catechesi, né evangelizzazione senza l'azione di Dio per mezzo del suo Spirito. Nella prassi catechistica, né le tecniche pedagogiche più avanzate, né il catechista, dotato della più accattivante personalità umana, possono mai sostituire l'azione silenziosa e discreta dello Spirito Santo. È Lui, il protagonista di tutta la missione ecclesiale; è Lui il principale catechista; è Lui il maestro interiore” di coloro che crescono verso il Signore. Infatti, Egli è il principio ispiratore di tutta l'opera catechetica e di coloro che la compiono.
 
Se poi qualcuno avrà la pazienza di approfondire il Direttorio Generale per la Catechesi, con lo scopo di riscoprire le insondabili ricchezze di questo dono della Chiesa-Madre ai suoi figli potrà sempre riferirsi al nostro testo: Evangelizzazione, Catechesi, Catechisti, una nuova tappa per la Chiesa del Terzo Millennio, edito dalla Libreria Editrice Vaticana.
 
Per l'intercessione della Vergine della Pentecoste, Maria Stella dell'evangelizzazione, nasca nella Chiesa una forza nuova per generare figli e figlie nella fede ed educarli verso la pienezza in Cristo.
 
mons. Tommaso Stenico
 
 
 
 
A
 
Adattanento e catechesi
Ogni battezzato, perché è chiamato da Dio alla maturità della fede, ha bisogno e ha il diritto di una catechesi adeguata. E' perciò compito primario della Chiesa rispondervi in maniera del tutto congrua e soddisfacente. Il destinatario del Vangelo è l'uomo concreto, storico, sempre radicato in una data situazione e sempre influenzato da condizionamenti psicologici, sociali, culturali e religiosi; ne sia esso consapevole oppure no. Nel processo di catechesi, il destinatario deve poter manifestarsi soggetto attivo, consapevole e corresponsabile e non puro ricettore silenzioso e passivo. L'adattamento si realizza secondo le diverse circostanze in cui si trasmette la Parola di Dio. Esse sono determinate dalle differenze di cultura, di età, di vita spirituale e di situazione sociale ed ecclesiale di coloro cui la catechesi è rivolta. Ad esse si dovrà prestare una considerazione molto attenta. Si ricorderà pure che, nel pluralismo delle situazioni, l'adattamento ha sempre presente la totalità della persona e la sua unità essenziale, secondo la visione che ne ha la Chiesa. Per questo la catechesi non si ferma solo alla considerazione degli elementi esteriori di una data situazione, ma tiene sempre presente il mondo intimo della persona, la verità sull'essere umano, prima e fondamentale via della chiesa. Ciò determina un processo di adattamento che è tanto più confacente quanto più vengono considerati gli interrogativi, le aspirazioni, i bisogni della persona nel suo mondo interiore.
& DGC 167-170
 
Adolescenti
La crisi spirituale e culturale, che attanaglia il mondo, ha - spesso - le sue prime vittime nelle giovani generazioni. Come è anche vero che l'impegno per una società migliore trova in esse le migliori speranze. Ciò deve stimolare ancora di più la Chiesa a realizzare coraggiosamente e creativamente l'annuncio del Vangelo al mondo giovanile. Al riguardo, l'esperienza suggerisce quanto sia utile per la catechesi distinguere nell'età giovanile preadolescenza, adolescenza e giovinezza, avvalendosi opportunamente dei risultati della ricerca scientifica e delle condizioni di vita nei diversi paesi. Nelle regioni di cosiddetto sviluppo avanzato, è particolarmente sentita la questione della pre-adolescenza: non si tiene conto abbastanza delle difficoltà, dei bisogni e delle risorse umane e spirituali dei preadolescenti, tanto da poter parlare nei loro confronti di età negata tantissime volte in questo tempo il ragazzo/a, ricevendo il sacramento della Confermazione, conclude il processo di iniziazione sacramentale, ma al contempo si allontana quasi del tutto dalla pratica della fede. Occorre tenerne seriamente conto, sviluppando una cura pastorale specifica, avvalendosi delle risorse formative date dallo stesso cammino di iniziazione.
& DGC 181            & CCC 5, 24
 
 
Adulti
Il discorso di fede con gli adulti deve tener seriamente conto delle esperienze vissute e dei condizionamenti e sfide che essi incontrano nella vita. Le loro domande e bisogni di fede sono molteplici e vari. Di conseguenza si possono distinguere: - adulti credenti, che vivono coerentemente la loro scelta di fede e ne desiderano sinceramente un approfondimento; - adulti che pur battezzati non sono stati convenientemente catechizzati o non hanno portato a compimento il cammino di iniziazione cristiana, o si sono allontanati dalla fede, tanto da poter essere chiamati quasi catecumeni “; - adulti non battezzati, ai quali corrisponde il catecumenato vero e proprio.
Vanno pure menzionati gli adulti che provengono da confessioni cristiane non in piena comunione con la chiesa cattolica.
& DGC 172            & CCC 5, 1232, 1233, 2688
 
Agenti della catechesi
Affinché il ministero catechistico nella Diocesi sia fruttuoso, ha bisogno di fare assegnamento su altri agenti, non necessariamente catechisti diretti, i quali appoggiano e sostengono l'attività catechistica, realizzando compiti che sono imprescindibili, come: la formazione dei catechisti, l'elaborazione di materiali, la riflessione, l'organizzazione e la pianificazione. Questi agenti, insieme con i catechisti, sono al servizio di un unico ministero catechistico diocesano, anche se non tutti svolgono gli stessi ruoli, né allo stesso titolo.
& DGC 219 d)
 
Annuncio e catechesi
Il primo annuncio ha la funzione di annunciare il Vangelo e di chiamare alla conversione. La catechesi, distinta dal primo annuncio del Vangelo promuove e fa maturare questa conversione iniziale, educando alla fede il convertito e incorporandolo nella comunità cristiana. La relazione tra queste due forme del ministero della Parola è, pertanto, una relazione di distinzione nella complementarità. Il primo annuncio, che ogni cristiano è chiamato a realizzare, partecipa dell'andate che Gesù propose ai suoi discepoli; implica, pertanto, l'uscire, l'affrettarsi, il proporre. La catechesi, invece, parte dalla condizione che Gesù stesso indicò, chi crederà,  chi si convertirà, chi si deciderà. Le due azioni sono essenziali e si richiamano mutuamente: andare e accogliere, annunciare e educare, chiamare e incorporare. Nella pratica pastorale, tuttavia, le frontiere tra le due azioni non sono facilmente delimitabili. Frequentemente, le persone che accedono alla catechesi necessitano, di fatto, di una vera conversione. Perciò, la Chiesa desidera che, ordinariamente, una prima tappa del processo catechistico sia dedicata ad assicurare la conversione. Nella missio ad gentes, questo compito si realizza nel pre-catecumenato.   Nella situazione richiesta dalla nuova evangelizzazione esso si realizza per mezzo della catechesi kerigmatica, che taluni chiamano precatechesi, perché, ispirata al precatecumenato, è una proposta della Buona Novella in ordine ad una opzione salda di fede. Solo a partire dalla conversione e, cioè, facendo assegnamento sull'attitudine interiore di chi crederà, la catechesi propriamente detta potrà sviluppare il suo compito specifico di educazione della fede. Il fatto che la catechesi, in un primo momento, assuma questi compiti missionari, non dispensa una Chiesa particolare dal promuovere un intervento istituzionalizzato di primo annuncio come attuazione più diretta del mandato missionario di Gesù. Il rinnovamento catechistico deve basarsi su questa evangelizzazione missionaria previa.
& DGC 61 - 62      & CCC 3-10, 24, 91, 171, 425, 927, 935
 
Anziani
La Bibbia presenta l'uomo anziano credente come il simbolo della persona ricca di saggezza e di timor di Dio, e dunque, il depositario di una intensa esperienza di vita, che lo rendono in certo modo “catechista“ naturale della comunità. Egli infatti è testimone della tradizione di fede, maestro di vita, operatore di carità. La catechesi valorizza questa grazia, aiutando la persona anziana a riscoprire le ricche possibilità che sono dentro di lei, aiutandola ad assumere ruoli catechistici verso il mondo dei piccoli C di cui sovente sono nonni apprezzati C, verso i giovani e verso gli adulti. In questo modo si favorisce un fondamentale dialogo tra generazioni all'interno della famiglia e della comunità.
& DGC 188            & CCC 2186, 2208
 
Anziani, movimenti, gruppi di fedeli e catechesi
IIn tutte queste associazioni e movimenti, al fine di coltivare con profondità tali dimensioni fondamentali della vita cristiana, si imparte, in un modo o nell'altro, una necessaria formazione. La catechesi è sempre una dimensione fondamentale nella formazione di ogni laico. Perciò, queste associazioni e movimenti riservano speciali tempi alla catechesi. Di fatti, questa non è un'alternativa alla formazione cristiana da essi impartita, ma ne è una dimensione essenziale. In tal caso devono essere considerati alcuni aspetti. In particolare:
a) Occorre rispettare la natura propria della catechesi
b) L'educazione attraverso la proposta della spiritualità propria di un'associazione o movimento sarà tipica di un tempo successivo a quello della formazione basica cristiana, che è comune a ogni cristiano. Prima bisogna educare a ciò che è comune a tutti i membri della Chiesa, piuttosto che a ciò che è peculiare o diversificante.
c) I movimenti e le associazioni, in ordine alla catechesi, non sono una alternativa ordinaria alla Parrocchia, in quanto questa è comunità educativa di riferimento propriamente tale.
& DGC 261-262   & CCC 1882, 1893
 
Ateismo
L'ateismo, in quanto negazione di Dio, va annoverato fra le cose più gravi del nostro tempo. Esso si esprime con sfumature diverse, ma appare oggi specialmente sotto la forma del secolarismo, che consiste in una visione autonomistica dell'uomo e del mondo nella quale questo si spiega da sé senza che ci sia bisogno di ricorrere a Dio. Nell'ambito specificamente religioso, vi sono però segni di un ritorno al sacro, di una nuova sete di realtà trascendenti e divine. Il mondo attuale attesta, in modo più ampio e vitale, il risveglio della ricerca religiosa. Certamente questo fenomeno non manca di ambiguità. L'ampio sviluppo delle sette e dei nuovi movimenti religiosi e il ridestarsi del fondamentalismo, sono dati che interpellano seriamente la Chiesa e che devono essere attentamente analizzati.
& DGC 22              & CCC 2123-2124, 2126, 2424
 
Azione catechistica
La finalità dell'azione catechistica in questo: favorire una viva, esplicita e operosa professione di fede. La Chiesa, per ottenerlo, trasmette ai catecumeni e ai catechizzandi, la viva esperienza che essa ha del Vangelo, la sua fede affinché essi la facciano propria nel professarla. Perciò, la catechesi autentica è sempre iniziazione ordinata e sistematica alla rivelazione che Dio ha fatto di se stesso all'uomo in Cristo Gesù, rivelazione custodita nella memoria profonda della Chiesa e nelle Sacre Scritture, e costantemente comunicata, mediante una traditio vivente ed attiva, da una generazione all'altra.
& DGC 66
 
Azione missionaria
In molti paesi di tradizione cristiana e a volte anche nelle Chiese più giovani, esiste una situazione dove gruppi interi di battezzati hanno perduto il senso vivo della fede, o addirittura, non si riconoscono più come membri della Chiesa, conducendo un vita lontana da Cristo e dal suo Vangelo. Questa situazione richiede una nuova evangelizzazione. La sua peculiarità consiste nel fatto che l'azione missionaria si rivolge a battezzati di ogni età, che vivono in un contesto religioso di riferimenti cristiani, percepiti solo esteriormente. In questa situazione, il primo annuncio e una catechesi di base costituiscono l'opzione prioritaria.
& DGC 58 c           & CCC 856
 
Azione pastorale
Vi possono essere, in un determinato contesto socio-culturale, comunità cristiane che hanno adeguate e solide strutture ecclesiali, sono ferventi di fede e di vita, irradiano la testimonianza del Vangelo nel loro ambiente e sentono l'impegno della missione universale.   Queste comunità necessitano di un'intensa azione pastorale della Chiesa, visto che sono costituite da persone e famiglie con un profondo senso cristiano. In tale contesto, è necessario che la catechesi ai bambini, adolescenti e giovani sviluppi veri processi di iniziazione cristiana ben articolati, che permettano loro di accedere all'età adulta con una fede matura che da evangelizzati li renda evangelizzanti. Anche in queste situazioni gli adulti sono destinatari di modalità diverse di formazione cristiana.
& DGC 58 b           & CCC 857
 
B
 
Battesimo
I cristiani, nel Battesimo, vengono configurati a Cristo, Uno della Trinità, e questa configurazione pone i battezzati, “figli nel Figlio”, in comunione con il Padre e con lo Spirito Santo. Perciò la loro fede è radicalmente trinitaria. Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana.
& DGC 99 & CCC 1236
 
C
 
Catechesi
Lo scopo definitivo della catechesi è di mettere qualcuno non solo in contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo. Tutta l'azione evangelizzatrice è intesa a favorire la comunione con Gesù Cristo. A partire dalla conversione iniziale di una persona al Signore, suscitata dallo Spirito Santo mediante il primo annuncio, la catechesi si propone di dare un fondamento e far maturare questa prima adesione. Si tratta di aiutare colui che si è appena convertito a conoscere meglio questo Gesù, al quale si è abbandonato: conoscere il suo mistero, il regno di Dio che egli annuncia, le esigenze e le promesse contenute nel suo messaggio evangelico, le vie che egli ha tracciato per chiunque lo voglia seguire. La catechesi è quella forma particolare del ministero della Parola che fa maturare la conversione iniziale, fino a farne una viva, esplicita e operativa confessione di fede: la catechesi ha la sua origine nella confessione di fede e porta alla confessione di fede.
& DGC 80 - 83      & CCC 4-7, 25, 78, 98, 426, 983, 1095
 
Catechesi: azione di natura ecclesiale
La catechesi è un atto essenzialmente ecclesiale. Il vero soggetto della catechesi è la Chiesa che, continuatrice della missione di Gesù Maestro e animata dallo Spirito, è stata inviata per essere maestra della fede. Perciò, la Chiesa imitando la Madre del Signore, conserva fedelmente il Vangelo nel suo cuore, lo annuncia, lo celebra, lo vive e lo trasmette nella catechesi a tutti coloro che hanno deciso di seguire Gesù Cristo.
Questa trasmissione del Vangelo è un atto vivo di tradizione ecclesiale, in quanto la Chiesa trasmette la fede che essa stessa vive e la trasmette in modo attivo, la semina nei cuori dei catecumeni e catechizzandi per fecondare le loro esperienze più profonde. La professione di fede ricevuta dalla Chiesa (traditio), germinando e crescendo durante il processo catechistico, è restituita (redditio), arricchita con i valori delle differenti culture. La Chiesa, nel trasmettere la fede e la vita nuova agisce come madre degli uomini che genera dei figli concepiti per opera dello Spirito Santo e nati da Dio. Precisamente, essendo nostra madre, la Chiesa è anche l'educatrice della nostra fede; è madre e maestra, nel medesimo tempo.
& DGC 78 - 79
 
Catechesi biblica
La costituzione Dei Verbum, del Concilio Vaticano II, ha sottolineato l'importanza fondamentale della Sacra Scrittura nella vita della Chiesa. Essa è presentata, insieme con la Sacra Tradizione come regola suprema della fede, giacché comunica immutabilmente la parola di Dio stesso e fa risonare nelle parole dei Profeti e degli Apostoli la voce dello Spirito Santo.
La Chiesa vuole che in tutto il ministero della Parola, la Sacra Scrittura abbia una posizione preminente. La catechesi, in concreto, deve essere un'autentica introduzione alla lectio divina, cioè, alla lettura della Sacra Scrittura fatta secondo lo Spirito che abita nella Chiesa. In questo senso, parlare della Tradizione e della Scrittura come fonte della catechesi vuol dire sottolineare che quest'ultima deve imbeversi e permearsi del pensiero, dello spirito e degli atteggiamenti biblici ed evangelici mediante un contatto assiduo con i testi medesimi; ma vuol dire, altresì, ricordare che la catechesi sarà tanto più ricca ed efficace, quanto più leggerà i testi con l'intelligenza ed il cuore della Chiesa.
& DGC 127            & CCC 132
 
Catechesi degli adulti
La catechesi degli adulti riguarda persone che hanno il diritto e il dovere di portare a maturità il germe della fede che Dio ha loro dato, è rivolta a individui che sono chiamati a rivestire responsabilità sociali di vario tipo, ed è diretta a soggetti che sono esposti a cambiamenti e a crisi talora assai profonde. A causa di ciò, la fede dell'adulto deve essere continuamente illuminata, sviluppata e protetta, per acquisire quella saggezza cristiana che dona senso, unità, speranza alle molteplici esperienze della sua vita personale, sociale e spirituale. La catechesi degli adulti richiede di identificare accuratamente i tratti tipici del cristiano adulto nella fede, tradurli in obiettivi e contenuti, determinare certe costanti nell'esposizione, fissare le indicazioni metodologiche più efficaci, scegliere le forme e i modelli. Una speciale attenzione merita la figura e l'identità del catechista degli adulti e la sua formazione, e chi sono i responsabili della catechesi degli adulti nella comunità.
 & DGC 173           & CCC 5, 2688
 
Catechesi degli adulti: compiti generali e paeticolari
Per rispondere alle istanze più profonde dei nostri tempi, la catechesi degli adulti deve proporre la fede cristiana nella sua interezza, autenticità e sistematicità, secondo la comprensione che ne ha la Chiesa, mettendo in primo piano l'annuncio della salvezza, illuminando le tante difficoltà, oscurità, fraintendimenti, pregiudizi e obiezioni, oggi in circolazione, mostrando l'incidenza spirituale e morale del messaggio, introducendo alla lettura credente della Sacra Scrittura e alla pratica della preghiera. Un fondamentale servizio per la catechesi degli adulti è dato dal Catechismo della Chiesa Cattolica e C con riferimento a questo C dai Catechismi degli adulti delle singole chiese.
In particolare sono compiti della catechesi degli adulti: Promuovere la formazione e la maturazione della vita nello Spirito del Cristo risorto; educare alla giusta valutazione dei cambiamenti socioculturali della nostra società alla luce della fede; chiarire gli odierni quesiti religiosi e morali; chiarire le relazioni che intercorrono tra l'azione temporale e l'azione ecclesiale; sviluppare i fondamenti razionali della fede; formare all'assunzione di responsabilità nella missione della Chiesa e a saper rendere testimonianza cristiana nella società.
& DGC 175
 
Catechesi degli adulti: forme paeticolari
Esistono situazioni e circostanze, in cui si impongono forme speciali di catechesi: la catechesi dell'iniziazione cristiana o il catecumenato degli adulti, il cui ordinamento è espresso dal RICA; la catechesi al popolo di Dio nelle forme tradizionali debitamente adattate, lungo l'anno liturgico, o nella forma straordinaria delle missioni ; la catechesi perfettiva, diretta a coloro che hanno un compito di formazione nella comunità: catechisti, o quanti sono impegnati nell'apostolato dei laici; la catechesi da svolgere in occasione di eventi particolarmente significativi della vita, come il matrimonio, il battesimo dei figli e gli altri sacramenti dell'iniziazione cristiana, nei periodi critici della crescita giovanile, nella malattia, ecc.; la catechesi in occasione di esperienze particolari, come l'entrata nel lavoro, il servizio militare, l'emigrazione...; la catechesi che si riferisce a un uso cristiano del tempo libero, in occasione particolarmente delle vacanze e dei viaggi turistici; la catechesi in occasione di avvenimenti particolari riguardanti la vita della Chiesa e della società.
Queste e tante altre particolari forme di catechesi si affiancano, senza sostituirli, ai corsi di catechesi sistematica, organica e permanente che ogni comunità ecclesiale deve garantire a tutti gli adulti.
& DGC 176            & CCC 1232-1233
 
Catechesi degli anziani
La terza età, dono di Dio alla Chiesa. In diversi paesi del mondo, il crescente numero delle persone anziane rappresenta un nuovo e specifico compito pastorale della Chiesa. Sentite non di rado come oggetto passivo, più o meno ingombrante, queste persone alla luce della fede, sono invece da comprendere come dono di Dio per la chiesa e la società, cui va rivolta la cura anche di una adeguata catechesi. Ne hanno diritto e dovere come tutti i cristiani. In ogni caso la catechesi agli anziani associa al contenuto della fede la presenza cordiale del catechista e della comunità credente. Per cui è del tutto auspicabile che gli anziani partecipino in pieno al cammino catechistico della comunità.
La catechesi agli anziani fa attenzione ad aspetti particolari della loro condizione di fede: l'anziano può essere giunto alla sua età con una fede solida e ricca: allora la catechesi porta in certo modo a pienezza il cammino compiuto in atteggiamento di ringraziamento e di attesa fiduciosa; altri vivono una fede più o meno oscurata e una debole pratica cristiana: allora la catechesi diventa momento di nuova luce ed esperienza religiosa; talora l'anziano giunge ai suoi giorni, con ferite profonde nell'anima e nel corpo: la catechesi lo aiuta a vivere la sua situazione, nell'atteggiamento, dell'invocazione, del perdono, della pace interiore. In ogni caso, la condizione dell'anziano richiede una catechesi della speranza che proviene dalla certezza dell'incontro definitivo con Dio. E' sempre un beneficio per lui ed un arricchimento per la comunità se il credente anziano testimonia una fede che risplende ancora di più man mano che si avvicina al grande momento dell'incontro con il Signore.
& DGC 186-187
 
Catechesi dei disabili
Ogni comunità cristiana considera come persone predilette dal Signore, quelle che, particolarmente tra i minori, soffrono di handicap fisico, mentale e di altre forme di disagio. Una accresciuta coscienza sociale ed ecclesiale e gli innegabili progressi della pedagogia speciale, fanno sì che la famiglia ed altri luoghi formativi possano oggi dare a queste persone una catechesi adeguata, di cui hanno diritto come battezzati C e se non battezzati come chiamati alla salvezza C. L'amore del Padre verso questi figli più deboli e la continua presenza di Gesù con il suo Spirito danno fiducia che ogni persona per quanto limitata è capace di crescere in santità.
L'educazione della fede, che coinvolge anzitutto la famiglia, richiede itinerari adeguati e personalizzati, tiene conto delle indicazioni della ricerca pedagogica, si attua proficuamente nel contesto di una educazione globale della persona. D'altra parte si deve evitare il rischio che una catechesi necessariamente specializzata finisca ai margini della pastorale comunitaria. Perché ciò non avvenga è necessario che la comunità sia costantemente avvertita e coinvolta. Le esigenze peculiari di questa catechesi, richiedono dai catechisti una specifica competenza e rendono ancora più meritorio il loro servizio.
& DGC 189
 
Catechesi dei bambini e dei fanciulli
L'infanzia, tradizionalmente distinta in prima infanzia o età prescolare, e fanciullezza, agli occhi della fede e della stessa ragione, ha in proprio la grazia degli inizi della vita. In questa età sono aperte preziose possibilità operative sia per l'edificazione della Chiesa che per l'umanizzazione della società cui far fronte. Figlio di Dio grazie al dono del battesimo, il bambino è da Cristo proclamato membro privilegiato del Regno di Dio. Per diverse ragioni, oggi, forse più di ieri, il bambino richiede pieno rispetto e aiuto nelle sue esigenze di crescita umana e spirituale, anche tramite la catechesi, che non può mai mancare ai bambini cristiani. Chi infatti ha dato a lui la vita arricchendola con il dono del battesimo ha il dovere di alimentarla in continuità.
& DGC 177
 
 
Catechesi dei bambini e dei fanciulli: caratteristiche
Si possono indicare alcuni fattori che rivestono particolare rilievo ed hanno estensione universale:
L'infanzia e la fanciullezza rappresentano il tempo della prima socializzazione ed educazione umana e cristiana nella famiglia, nella scuola e nella chiesa. - Con la ricezione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana si mira alla prima formazione organica della fede del bambino e alla sua introduzione nella vita della chiesa.
Nel tempo dell'infanzia il processo catechistico sarà perciò eminentemente educativo, quale il senso della fiducia, della gratuità, del dono di sé, dell'invocazione, della lieta partecipazione... L'educazione alla preghiera e l'iniziazione alla Sacra Scrittura sono aspetti centrali della formazione cristiana dei piccoli.
Infine, si deve attendere all'importanza di due vitali luoghi educativi: la famiglia e la scuola. La catechesi familiare è in certo modo insostituibile, anzitutto per l'ambiente positivo e accogliente, per l'esempio trascinante degli adulti, per la prima esplicita sensibilizzazione e pratica della fede.
Tutto questo richiede alla catechesi e ai catechisti una collaborazione costante con i genitori e anche con gli insegnanti della scuola, secondo le opportunità date dal contesto. I pastori ricordino che quando aiutano i genitori e gli educatori a compiere bene la loro missione, è la Chiesa che viene edificata. Inoltre questo lavoro offre un'ottima occasione di catechesi degli adulti.
& DGC 178-180
 
Catechesi dei giovani
La Chiesa, se vede i giovani come speranza, li avverte oggi come una grande sfida per l'avvenire della Chiesa stessa. Cuore della catechesi è l'esplicita proposta di Cristo al giovane del Vangelo, proposta diretta a tutti i giovani su misura dei giovani, nella comprensione attenta dei loro problemi. Nel Vangelo essi infatti compaiono diretti interlocutori di Cristo che rivela ad essi la loro singolare ricchezza, e insieme li impegna in un progetto di crescita personale e comunitario di decisivo valore per le sorti della società e della chiesa. Perciò i giovani non devono essere considerati soltanto oggetto di catechesi, ma altresì, soggetti attivi, protagonisti dell'evangelizzazione e artefici del rinnovamento sociale.
& DGC 182-183
 
Catechesi dei giovani: caratteristiche
Data la vastità del compito, tocca certamente ai Direttorii catechistici delle Chiese particolari e delle Conferenze Episcopali nazionali e regionali specificare in aderenza al contesto, quanto conviene nei singoli posti.
Si possono indicare certe linee generali comuni:
- La varietà della situazione religiosa: vi sono giovani che non sono nemmeno battezzati, altri che non hanno completato l'iniziazione cristiana, o sono in crisi di fede talora grave, altri ancora che sono propensi a fare o hanno già fatto una scelta di fede e chiedono di essere aiutati.
- Non si deve poi dimenticare che riesce proficua quella catechesi che può svolgersi all'interno di una più ampia pastorale dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, la quale ha presente l'insieme dei problemi che riguardano la loro vita.
- La ben regolata azione del gruppo, l'appartenenza a valide associazioni giovanili e l'accompagnamento personale del giovane, tra cui, come fatto eminente, la direzione spirituale, sono mediazioni quanto mai utili per una efficace catechesi.
Tra le diverse forme di catechesi giovanile, sono da prevedere, a seconda delle situazioni, il catecumenato giovanile in età scolare, catechesi dell'iniziazione cristiana, catechesi su tematiche programmate, altri incontri più o meno occasionali ed informali... In termini più globali, la catechesi ai giovani va proposta con percorsi nuovi, aperti alla sensibilità e problematiche di questa età, che sono di ordine teologico, etico, storico, sociale. Infatti, la situazione obbliga spesso l'apostolato tra i giovani a essere animazione giovanile di indole umanizzatrice e missionaria. Pertanto, molte volte nella realtà, è opportuno intensificare l'azione precatecumenale all'interno di processi globali educativi. Uno dei nodi da affrontare e sciogliere riguarda la differenza di linguaggio (mentalità, sensibilità, gusti, stile, vocabolario...) tra giovani e chiesa (catechesi, catechisti).
& DGC 184-185
 
Catechesi di ambente
Il servizio della fede oggi tiene in grande conto gli ambienti o contesti di vita, giacché ivi la persona svolge concretamente la propria esistenza, riceve influssi e li dona, esercita le proprie responsabilità. In linea generale ed esemplificativa, vanno ricordati due ambienti maggiori, rurale ed urbano, che richiedono forme differenziate di catechesi. La catechesi alla gente dei campi riflette necessariamente i bisogni che ivi nascono, bisogni spesso legati a povertà e miseria, accompagnati non di rado dalla paura e dalla superstizione, ma anche ricchi di semplicità, di fiducia nella vita, di senso della solidarietà, di fede in Dio e fedeltà alle tradizioni religiose. La catechesi alla gente della città deve tener conto di una varietà talora estrema di situazioni che vanno da aree esclusive di benessere a sacche di povertà ed emarginazione. I ritmi di vita riescono spesso stressanti, facile è la mobilità, non poche sono le sollecitazioni all'evasione e al disimpegno, frequente è la situazione di penoso anonimato e di solitudine... Per ciascuno di questi ambienti occorrerà pensare adeguatamente il servizio della fede, valorizzando catechisti preparati, producendo sussidi opportuni, ricorrendo alle risorse dei mezzi di comunicazione...
& DGC 192
 
Catechesi di iniziazione
La catechesi di iniziazione è l'anello necessario tra l'azione missionaria, che chiama alla fede, e l'azione pastorale che alimenta continuamente la comunità cristiana. Non è, pertanto, un'azione facoltativa, ma un'azione basilare e fondamentale per la costruzione tanto della personalità del discepolo, quanto della comunità. Senza di essa l'azione missionaria non avrebbe continuità e sarebbe sterile. Senza di essa l'azione pastorale non avrebbe radici e sarebbe superficiale e confusa: qualunque burrasca farebbe crollare l'intero edificio. La crescita interiore della Chiesa, la sua corrispondenza col disegno di Dio, dipendono essenzialmente da essa.
La catechesi di iniziazione, essendo organica e sistematica, non si riduce al meramente circostanziale od occasionale; essendo formazione per la vita cristiana, supera, includendolo, il mero insegnamento; ed essendo essenziale, mira a ciò che è comune per il cristiano. Infine, essendo iniziazione, incorpora nella comunità che vive, celebra e testimonia la fede. Realizza, pertanto, allo stesso tempo, compiti d'iniziazione, di educazione e d'istruzione. La catechesi di iniziazione pone le basi della vita cristiana nei seguaci di Gesù.
& DGC 64, 68, cfr. 69      & CCC 1231-1233, 1248
 
Catechesi di iniziazione: caratteristiche fondamentali
Il fatto di essere momento essenziale del processo evangelizzatore, al servizio dell'iniziazione cristiana, conferisce alla catechesi alcune caratteristiche. Essa è: una formazione organica e sistematica della fede, coerente e bene ordinata, giacché l'approfondimento vitale e organico sul mistero di Cristo è ciò che contraddistingue principalmente la catechesi da tutte le altre forme di presentazione della Parola di Dio; un apprendimento di tutta la vita cristiana, un'iniziazione cristiana integrale, che favorisce un'autentica sequela di Cristo, centrata sulla sua Persona. Si tratta, infatti, di educare alla conoscenza e alla vita di fede, in maniera tale che tutto l'uomo, nelle sue esperienze più profonde, si senta fecondato dalla Parola di Dio; una formazione di base, essenziale, centrata su ciò che costituisce il nucleo dell'esperienza cristiana, sulle certezze più fondamentali della fede e sui valori evangelici più basilari.
& DGC 67
 
Catechesi di persone marginali
La catechesi a persone in situazione di marginalità, o prossime, o già cadute nell'emarginazione, quali immigrati, profughi, nomadi, persone senza fissa dimora, malati cronici, tossico-dipendenti, carcerati, prigionieri...va posta nella medesima prospettiva della catechesi dei disabili e dei disadattati. La parola solenne di Gesù, che indica come compiuto a sé ogni gesto di bene fatto a questi fratelli più piccoli (Mt 25,40; 45), garantisce la grazia di bene operare in ambiti non facili. Segni permanenti della validità della catechesi sono la capacità di distinguere la diversità delle situazioni, di cogliere i bisogni e le domande di ognuno, di puntare molto sull'incontro personale con una dedizione generosa e paziente, di procedere con fiducia e realismo, ricorrendo a forme sovente indirette ed occasionali di catechesi. La comunità sosterrà fraternamente i catechisti che si dedicano a questo servizio.
& DGC 190
 
Catechesi dottrinale
All'epoca dei Padri della Chiesa, infatti, la formazione propriamente catecumenale si realizzava mediante la catechesi biblica, centrata sulla narrazione della Storia della salvezza; la preparazione immediata al Battesimo, per mezzo della catechesi dottrinale, che spiegava il Simbolo e il Padre Nostro, appena consegnati, con le loro implicazioni morali; e la tappa che seguiva ai sacramenti dell'iniziazione, mediante la catechesi mistagogica, che aiutava a interiorizzare detti sacramenti e a incorporarsi nella comunità.
& DGC 89 & CCC 2065
 
Catechesi e cultura contemporanea
Della catechesi, come dell'evangelizzazione in generale, possiamo dire che è chiamata a portare la forza del Vangelo nel cuore della cultura e delle culture. Il discorso catechistico ha per guida necessaria ed eminente la regola della fede, illustrata dal Magistero ed approfondita dalla teologia. Non va nemmeno dimenticato che la storia della catechesi, specialmente al tempo dei Padri, è per tanti aspetti storia dell'inculturazione della fede e come tale merita sia studiata e meditata; storia, d'altra parte, che non si ferma mai e che richiede tempi lunghi di continua assimilazione del Vangelo.
& DGC 202            & CCC 24, 854
 
Catechesi in situazioni di pluralismo e di complessità
Molte comunità e singoli individui sono chiamati a vivere in un mondo pluralistico e secolarizzato, dove si possono incontrare forme di incredulità e indifferenza religiosa, ma anche forme vivaci di pluralismo culturale e religioso. Di fronte a questa condizione di complessità può avvenire che diversi cristiani abbandonino una regolare pratica religiosa e finiscano con il vivere come se Dio non ci fosse, ricorrendo sovente a dei surrogati pseudoreligiosi. Diventa indispensabile una catechesi evangelizzatrice, corredata da un linguaggio adatto ai tempi e alle persone. Essa mira a educare i cristiani al senso della loro identità di battezzati, di credenti e di membri della chiesa, aperti e in dialogo con il mondo. Richiama loro gli elementi fondamentali della fede, li aiuta a discernere e vivere il Vangelo nel quotidiano.
& DGC 193-194
 
Catechesi kerigmatica
La Chiesa desidera che, ordinariamente, una prima tappa del processo catechistico sia dedicata ad assicurare la conversione. Se nella missio ad gentes, questo compito si realizza nel pre-catecumenato, nella situazione richiesta dalla nuova evangelizzazione esso si realizza per mezzo della catechesi kerigmatica, che taluni chiamano precatechesi, perché, ispirata al precatecumenato, è una proposta della Buona Novella in ordine ad una opzione salda di fede. Solo a partire dalla conversione e, cioè, facendo assegnamento sull'attitudine interiore di chi crederà, la catechesi propriamente detta potrà sviluppare il suo compito specifico di educazione della fede.
& DGC 62 & CCC 6
 
Catechesi
All'epoca dei Padri della Chiesa la formazione propriamente catecumenale si realizzava mediante la catechesi biblica, centrata sulla narrazione della Storia della salvezza; la preparazione immediata al Battesimo, per mezzo della catechesi dottrinale, che spiegava il Simbolo e il Padre Nostro, appena consegnati, con le loro implicazioni morali; e la tappa che seguiva ai sacramenti dell'iniziazione, mediante la catechesi mistagogica, che aiutava a interiorizzare detti sacramenti e a incorporarsi nella comunità. Questa concezione patristica continua a essere una fonte di luce per il Catecumenato attuale e per la stessa catechesi di iniziazione.
& DGC 89 & CCC 1075
 
Catechesi per gruppi differenziati
La catechesi oggi si trova di fronte a soggetti che, a causa della specificità professionale, e più ampiamente culturale, richiedono itinerari peculiari. Tali sono le catechesi del mondo operaio, dei liberi professionisti, degli artisti, degli uomini di scienza, della gioventù universitaria... Sono vivamente raccomandate all'interno del cammino comune della comunità cristiana. Chiaramente tutti questi settori abbisognano di approcci competenti e di un linguaggio adatto ai destinatari, mantenendo piena fedeltà al messaggio che si intende trasmettere.
& DGC 191            & CCC 2689, 2695
 
Catecchesi permanente (educazione permanente della fede)
L'educazione permanente della fede segue l'educazione di base e la suppone. Entrambe attualizzano due funzioni del ministero della Parola, distinte e complementari, al servizio del processo permanente di conversione. Nella comunità cristiana, i discepoli di Gesù Cristo si alimentano ad una duplice mensa: sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo.   Il Vangelo e l'Eucaristia sono il cibo costante nel pellegrinare verso la casa del Padre. L'azione dello Spirito Santo fa sì che il dono della “comunione“ e l'impegno della “missione“ si approfondiscano e si vivano in maniera sempre più intensa. L'educazione permanente della fede si rivolge non solo a ciascun cristiano, per accompagnarlo nel suo cammino verso la santità, ma anche alla comunità cristiana come tale, perché maturi tanto nella sua vita interiore di amore a Dio e ai fratelli, quanto nella sua apertura al mondo come comunità missionaria. Il desiderio e la preghiera di Gesù al Padre sono un appello incessante: "perché tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). Avvicinarsi, a poco a poco, a questo ideale richiede, nella comunità, una fedeltà grande all'azione dello Spirito Santo, un costante alimentarsi del Corpo e Sangue del Signore e una permanente educazione della fede, nell'ascolto della Parola. A questa mensa della parola di Dio, l'omelia occupa un posto privilegiato, giacché riprende l'itinerario di fede, proposto dalla catechesi, e lo porta al suo naturale compimento; parimenti, essa spinge i discepoli del Signore a riprendere ogni giorno il loro itinerario spirituale nella verità, nell'adorazione e nel rendimento di grazie.
& DGC 70
 
Catechesi permanente: moltplici forme
Per l'educazione permanente della fede, il ministero della Parola fa assegnamento su molte forme di catechesi. Tra queste si possono evidenziare le seguenti: lo studio e l'approfondimento della Sacra Scrittura letta non solo nella Chiesa, ma con la Chiesa e la sua fede sempre viva; la lettura cristiana degli avvenimenti, che viene richiesta dalla vocazione missionaria della comunità cristiana. Al riguardo, lo studio della dottrina sociale della Chiesa è indispensabile….; la catechesi liturgica, che prepara ai sacramenti e favorisce una comprensione e una esperienza più profonda della liturgia; la catechesi occasionale, che in determinate circostanze della vita personale, familiare, sociale ed ecclesiale cerca di aiutare a interpretarle e a viverle da una prospettiva di fede; le iniziative di formazione spirituale, che rafforzano le convinzioni, aprono a nuove prospettive e fanno perseverare nella preghiera e negli impegni della sequela di Cristo; l'approfondimento sistematico del messaggio cristiano per mezzo di un insegnamento teologico, che educhi veramente alla fede, faccia crescere nell'intelligenza della stessa e renda capace il cristiano di dar ragione della sua speranza nel mondo attuale.  
& DGC 71-72
 
Catechesi sistematica
E' una catechesi coerente e bene ordinata, giacché l'approfondimento vitale e organico sul mistero di Cristo è ciò che contraddistingue principalmente la catechesi da tutte le altre forme di presentazione della Parola di Dio.
& DGC 67-68
 
Catechismi locali
I Catechismi locali, elaborati o approvati dai Vescovi diocesani o dalle Conferenze Episcopali, sono strumenti inestimabili per la catechesi chiamata a portare la forza del Vangelo nel cuore della cultura e delle culture. Per questa ragione, Giovanni Paolo II ha rivolto un fervido incoraggiamento alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo affinché intraprendano con pazienza, ma anche con ferma risolutezza, l'imponente lavoro da compiere d'intesa con la Sede Apostolica, per approntare dei catechismi ben fatti, fedeli ai contenuti essenziali della Rivelazione ed aggiornati per quanto riguarda la metodologia, capaci di educare ad una fede solida le generazioni cristiane dei tempi nuovi. Per mezzo dei Catechismi locali, la Chiesa attualizza la pedagogia divina che Dio utilizzò nella Rivelazione, adattando il suo linguaggio alla nostra natura con provvida sollecitudine. Nei Catechismi locali, la Chiesa comunica il Vangelo in maniera accessibile alla persona umana, affinché questa possa realmente percepirlo come buona notizia di salvezza. I Catechismi locali si convertono, così, in espressione palpabile dell'ammirabile condiscendenza di Dio e del suo amore ineffabile per il mondo.
& DGC 131
 
Catechismi locali: adattamento
Il Catechismo della Chiesa Cattolica indica quali sono gli aspetti di cui si deve tener conto nel momento di adattare o contestualizzare la sintesi organica della fede, che ogni Catechismo locale deve offrire. Questa sintesi della fede deve operare gli adattamenti che sono richiesti dalle differenze di cultura, di età, di vita spirituale, e di situazione sociale ed ecclesiale di coloro cui la catechesi è rivolta. Un Catechismo locale deve presentare la sintesi della fede in riferimento alla cultura concreta in cui sono immersi i catecumeni e i catechizzandi. Un Catechismo locale, fedele al messaggio e fedele alla persona umana, presenta il mistero cristiano in modo significativo e vicino alla psicologia e mentalità dell'età del destinatario concreto e, conseguentemente, in chiaro riferimento alle esperienze fondamentali della sua vita. Finalmente, la situazione ecclesiale concreta che vive la Chiesa particolare è, soprattutto, il contesto obbligato a cui rapportare il Catechismo. Ovviamente, non le situazioni congiunturali, a cui si provvede mediante altri documenti magisteriali, bensì la situazione più permanente che postula una evangelizzazione con accenti più specifici e determinati.
& DGC 133
 
Catechismi locali: genere letterario
Tre sono i tratti principali che caratterizzano ogni catechismo, assunto come proprio da una Chiesa locale: il suo carattere ufficiale, la sintesi organica e basica della fede che presenta e il fatto che sia offerto, insieme con le Sacre Scritture, come punto di riferimento per la catechesi.
Il Catechismo locale, infatti, è testo ufficiale della Chiesa. In qualche modo rende visibile la consegna del Simbolo e la consegna del Padre Nostro ai catecumeni e ai battezzandi. Per questo, è l'espressione di un atto di tradizione. Il carattere ufficiale del Catechismo locale stabilisce una distinzione qualitativa in riferimento agli altri strumenti di lavoro, utili nella pedagogia catechistica (testi didattici, catechismi non ufficiali, guide per i catechisti...). Inoltre, ogni Catechismo è un testo di carattere sintetico e di base, in cui si presentano, in maniera organica e nel rispetto della gerarchia delle verità, gli eventi e le verità fondamentali del mistero cristiano. Il Catechismo locale presenta, nella sua organicità, un insieme dei documenti della Rivelazione e della tradizione cristiana, che sono offerti nella ricca diversità di “linguaggi” in cui si esprime la Parola di Dio. Il Catechismo locale si offre, infine, come punto di riferimento che ispira la catechesi. La Sacra Scrittura e il Catechismo sono i due documenti dottrinali di base nel processo di catechizzazione, da avere sempre fra le mani. Pur essendo, l'uno e l'altro, strumenti di primo ordine, non sono, tuttavia, gli unici: sono necessari, infatti, altri strumenti di lavoro più immediati. Perciò è legittimo domandarsi se un Catechismo ufficiale debba contenere elementi pedagogici o, al contrario, debba limitarsi a essere soltanto una sintesi dottrinale, offrendo solo le fonti. In ogni caso, essendo il Catechismo uno strumento per l'atto catechistico, che è atto di comunicazione, esso risponde sempre a una certa ispirazione pedagogica e deve far sempre trasparire, entro il suo genere, la pedagogia divina. Le questioni più chiaramente metodologiche sono, ordinariamente, più consone ad altri strumenti.
& DGC 132
 
Catecchismii locali: responsabilità dei vescovi
oNell'insieme degli strumenti per la catechesi eccellono i Catechismi, la cui importanza deriva dal fatto che il messaggio che essi trasmettono è riconosciuto come autentico e proprio dai Pastori della Chiesa.
Se l'insieme dell'azione catechistica deve sempre far capo al Vescovo, la pubblicazione dei Catechismi è una responsabilità che concerne in maniera molto diretta il ministero episcopale. I Catechismi nazionali, regionali o diocesani, elaborati con la partecipazione degli operatori della catechesi, sono responsabilità ultima dei Vescovi, catechisti per eccellenza nelle Chiese particolari.
Nella redazione di un Catechismo, occorre tener ben presenti soprattutto questi due criteri:
a) la perfetta sintonia con il Catechismo della Chiesa Cattolica, testo di riferimento sicuro e autentico per l'elaborazione dei catechismi locali;
b) l'attenta considerazione delle norme e dei criteri per la presentazione del messaggio evangelico offerti dal Direttorio Generale per la Catechesi, anch'esso norma di riferimento per la catechesi.
& DGC 284
 
Catechismi locali e approvazione della Sede Apostolica
La previa approvazione della Sede Apostolica C che si richiede per i Catechismi emanati dalle Conferenze Episcopali C va intesa nel senso che essi sono documenti, mediante i quali la Chiesa universale, nei differenti spazi socio-culturali ai quali è inviata, annuncia e trasmette il Vangelo e genera le Chiese particolari manifestandosi in esse. L'approvazione di un Catechismo è il riconoscimento del fatto che è un testo della Chiesa universale per una determinata situazione e cultura.
& DGC 285
 
Catechismo della Chiesa Cattolcia: articolazione
cIl Catechismo della Chiesa Cattolica si riferisce alla fede creduta, celebrata, vissuta e pregata e costituisce una chiamata all'educazione cristiana integrale. L'articolazione del Catechismo della Chiesa Cattolica rimanda alla profonda unità della vita cristiana. In esso si fa esplicita l'interrelazione tra lex orand, lex credendi e lex vivendi. La liturgia è essa stessa preghiera; la confessione della fede trova il suo giusto posto nella celebrazione del culto. La grazia, frutto dei sacramenti, è la condizione insostituibile dell'agire cristiano, così come la partecipazione alla liturgia della Chiesa richiede la fede. Se la fede non si sviluppa nelle opere, è morta e non può dare frutti di vita eterna.
Con questa articolazione tradizionale attorno ai quattro pilastri che sostengono la trasmissione della fede (simbolo, sacramenti, decalogo, Padre nostro), il Catechismo della Chiesa Cattolica si offre come riferimento dottrinale nell'educazione ai quattro compiti basilari della.
& DGC 122            & CCC 13-17
 
Catechismo della Chiesa Cattolica: finalità e natura
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ha lo scopo di presentare un'esposizione organica e sintetica dei contenuti essenziali e fondamentali della dottrina cattolica, sia sulla fede che sulla morale, alla luce del Concilio Vaticano II e dell'insieme della Tradizione della Chiesa. Il Magistero della Chiesa con il Catechismo della Chiesa Cattolica ha inteso rendere un servizio ecclesiale per il nostro tempo, riconoscendolo: strumento valido e legittimo al servizio della comunione ecclesiale; norma sicura per l'insegnamento della fede; punto di riferimento per i catechismi o compendi che vengono preparati nelle diverse regioni. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, infatti, non è destinato a sostituire i catechismi locali, ma ad incoraggiare e aiutare la redazione di nuovi catechismi locali, che tengano conto delle diverse situazioni e culture, ma che custodiscano con cura l'unità della fede e la fedeltà alla dottrina cattolica.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica si articola attorno a quattro dimensioni fondamentali della vita cristiana: la professione della fede, la celebrazione liturgica, la morale evangelica e la preghiera. Queste quattro dimensioni scaturiscono da un medesimo nucleo, il mistero cristiano. Esso: è l'oggetto della fede (prima parte); è celebrato e comunicato nelle azioni liturgiche (seconda parte); è presente per illuminare e sostenere i figli di Dio nel loro agire (terza parte); fonda la nostra preghiera, la cui espressione privilegiata è il Padre Nostro, e costituisce l'oggetto della nostra supplica, della nostra lode, della nostra intercessione (quarta parte).
& cfr. DGC 119-130        & CCC 11
 
Catechismo della Chiesa Cattolica: genere letterario
I tratti principali che definiscono il genere letterario del Catechismo della Chiesa Cattolica sono:
- il Catechismo della Chiesa Cattolica è, innanzitutto, un catechismo; vale a dire, un testo ufficiale del Magistero della Chiesa;
- per il fatto di essere un catechismo, il Catechismo della Chiesa Cattolica raccoglie ciò che è basilare e comune nella vita cristiana;
- il Catechismo della Chiesa Cattolica è, inoltre, un Catechismo di carattere universale, offerto a tutta la Chiesa. In esso si presenta una sintesi attualizzata della fede, che incorpora la dottrina del Concilio Vaticano II e gli interrogativi religiosi e morali della nostra epoca.
& DGC 12              & CCC 25
 
Catechismo della Chiesa Cattolica e deposito della fede
Il contenuto del deposito della fede è la parola di Dio, custodita nella Chiesa. Il Magistero essendosi proposto la finalità di elaborare un testo di riferimento per l'insegnamento della fede, ha scelto da questo prezioso tesoro cose nuove e cose antiche che ha considerato più convenienti per il fine prefissato. Il Catechismo della Chiesa Cattolica si presenta così come un servizio fondamentale: favorire, cioè, l'annunzio del Vangelo e l'insegnamento della fede, che attingono il loro messaggio dal deposito della Tradizione e della Sacra Scrittura affidato alla Chiesa perché si realizzino con totale autenticità. Il Catechismo della Chiesa Cattolica non è l'unica fonte della catechesi poiché come atto del magistero non è superiore alla parola di Dio, ma a essa serve. Tuttavia, è un atto, particolarmente rilevante, d'interpretazione autentica di questa Parola, posto affinché il Vangelo sia annunziato e trasmesso in tutta la sua verità e purezza.
& DGC 125            & CCC 18
 
Catechismo della Chiesa Cattolica e catechesi
Il Catechismo della Chiesa Cattolica apporta alla catechesi la grande tradizione dei catechismi. Della grande ricchezza di questa tradizione questi sono gli spetti aspetti significativi:
- la dimensione conoscitiva o veritativa della fede. Questa non è soltanto adesione vitale a Dio, ma anche assenso dell'intelletto e della volontà alla verità rivelata;
- l'educazione alla fede, ben radicata in tutte le sue fonti, abbraccia differenti dimensioni: una fede professata, celebrata, vissuta e pregata.
Sette gli elementi basilari che la configurano: le tre tappe della narrazione della storia della salvezza: l'Antico Testamento, la vita di Gesù Cristo e la Storia della Chiesa; e i quattro pilastri dell'esposizione: il Simbolo, i Sacramenti, il Decalogo e il Padre Nostro.
Queste sette pietre fondamentali sono a base sia del processo della catechesi di iniziazione, sia dell'itinerario continuo della maturazione cristiana.
& DGC 130            & CCC 25
 
Catechismo della Chiesa Cattolica e catechismi locali
Il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali, naturalmente con la specifica autorità di ciascuno, formano una unità. Sono l'espressione concreta dell'unità nella medesima fede apostolica e, allo stesso tempo, della ricca diversità di formulazione della stessa fede.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali, insieme a chi contempla la loro armonia, esprimono la sinfonia della fede: anzitutto una sinfonia interna allo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica elaborato con la collaborazione di tutto l'Episcopato della Chiesa Cattolica; e una sinfonia derivata da esso e manifestata nei Catechismi locali.
Questa sinfonia, questo coro di voci della Chiesa universale manifestata nei Catechismi locali, fedeli al Catechismo della Chiesa Cattolica, ha un significato teologico importante:
- manifesta la cattolicità della Chiesa;
- Catechismo della Chiesa Cattolica e Catechismi locali manifestano anche la comunione ecclesiale di cui la professione di una sola fede è uno dei vincoli visibili.
- Catechismo della Chiesa Cattolica e Catechismi locali esprimono ugualmente, in maniera evidente, la realtà della collegialità episcopale.
- Catechismo della Chiesa Cattolica e i Catechismi locali, per la loro profonda unità e ricca diversità, sono chiamati a essere il lievito rinnovatore della catechesi nella Chiesa.
Nel contemplarli con sguardo cattolico e universale, la Chiesa può dire in verità: Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa.
& DGC 136            & CCC 24
 
Catechismo della Chiesa Cattolica e Direttorio Generale per la Catechesi
Il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Direttorio Generale per la Catechesi sono due strumenti distinti e complementari, al servizio dell'azione catechizzatrice della Chiesa.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica è un'esposizione della fede della Chiesa e della dottrina cattolica, attestate e illuminate dalle Sacre Scritture, dalla Tradizione apostolica e dal Magistero della Chiesa.
Il Direttorio Generale per la Catechesi è la proposizione di fondamentali principi teologico-pastorali, desunti dal Magistero della Chiesa e in modo particolare dal Concilio Ecumenico Vaticano II, con i quali si possa più idoneamente orientare e coordinare, l'attività catechistica nella Chiesa.
Entrambi gli strumenti, presi ognuno nel proprio genere e nella sua specifica autorità, si completano mutuamente.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica è un atto del Magistero del Papa, con cui, nel nostro tempo, egli sintetizza normativamente in virtù dell'Autorità apostolica, la globalità della fede cattolica, e la offre, innanzitutto alle Chiese, come punto di riferimento per l'esposizione autentica del contenuto della fede.
Il Direttorio Generale per la Catechesi, da parte sua, ha il valore che la Santa Sede normalmente concede a questi strumenti di orientamento, approvandoli e confermandoli. E' un sussidio ufficiale per la trasmissione del messaggio evangelico e per l'insieme dell'atto catechistico.
& DGC 120
 
Catechisti
Il catechista è un mediatore che facilita la comunicazione tra le persone e il mistero di Dio e dei soggetti tra di loro e con la comunità. Per questo deve adoperarsi perché la sua visione culturale, condizione sociale e stile di vita non facciano ostacolo al cammino della fede, creando piuttosto le condizioni più adatte perché il messaggio cristiano sia ricercato, accolto e approfondito.
Nessuna metodologia - per quanto sperimentata - dispensa dalla persona del catechista in ogni fase del processo di catechesi. Il carisma datogli dallo Spirito, una solida spiritualità, una trasparente testimonianza di vita costituiscono l'anima di ogni metodo e soltanto le proprie qualità umane e cristiane garantiscono il buon uso dei testi e di altri strumenti di lavoro.
& DCG 156            & CCC 428
 
Catechisti: differenti tipologie
Il tipo o figura del catechista nella Chiesa presenta diverse modalità, giacché le necessità della catechesi sono varie.
- Catechisti in terra di missione, ai quali questo titolo si applica in modo del tutto speciale.
- Catechisti per l'animazione comunitaria di piccole popolazioni rurali carenti della presenza assidua del sacerdote e per una penetrazione missionaria   nei quartieri popolari della grande metropoli.
- Catechisti dei giovani e degli adulti nelle situazioni dei paesi di tradizione cristiana che reclamano una “ nuova evangelizzazione   - Continua a essere basilare la figura del catechista dei bambini e degli adolescenti, al quale spetta la delicata missione di offrire le primi nozioni del catechismo e la preparazione al sacramento della riconciliazione, alla prima comunione e alla Confermazione Questo compito è ancora oggi più urgente quando i bambini e gli adolescenti non ricevono una conveniente formazione religiosa in seno alle loro famiglie.
Occorre formare catechisti per gli incontri presacramentali, destinato al mondo degli adulti, in occasione del Battesimo o della Prima Comunione dei loro figli, o in occasione del Sacramento del Matrimonio.
Altri tipi di catechisti vengono urgentemente richiesti da settori umani di speciale sensibilità: le persone della terza età; le persone disadattate e disabili; i migranti e le persone emarginate dalla moderna evoluzione.
& DCG 232
 
Catechisti e comunità cristiana
Fra le vie della formazione del catechista emerge, anzitutto, la propria comunità cristiana. E' in essa che il catechista esperimenta la propria vocazione e alimenta costantemente il proprio senso apostolico. Nel compito di assicurare la loro progressiva maturazione come credenti e testimoni la figura del sacerdote è fondamentale. Una comunità cristiana può realizzare vari tipi di azioni formative in favore dei propri catechisti:
a) alimentare costantemente la vocazione ecclesiale dei catechisti, tenendo viva in essi la coscienza di essere mandati dalla propria Chiesa.
b) procurare la maturazione della fede dei propri catechisti, attraverso la via ordinaria, con cui la comunità cristiana educa nella fede i propri operatori pastorali e i laici più impegnati.
c) La preparazione immediata alla catechesi, fatta con il gruppo di catechisti, è un eccellente mezzo di formazione, soprattutto se accompagnato dalla valutazione di tutto ciò che è stato sperimentato nelle sessioni di catechesi.
d) Nell'ambito della comunità, si possono realizzare anche altre attività formative: corsi di sensibilizzazione alla catechesi; ritiri e convivenze nei tempi forti dell'anno liturgico; corsi monografici sui temi più necessari o urgenti; una formazione dottrinale più sistematica, per esempio studiando il Catechismo della Chiesa Cattolica. Sono attività di formazione permanente che, insieme con il lavoro personale del catechista, appaiono molto convenienti.
& DCG 246-247    & CCC 900, 910, 2179-2226
 
Catechisti e pastorale nella comunità ecclesiale
Per il buon funzionamento del ministero catechistico nella Chiesa particolare è fondamentale poter contare, innanzitutto, su una adeguata pastorale dei catechisti. In questa, diversi aspetti devono essere tenuti in conto. Occorre, infatti, cercare di:
Suscitare nelle parrocchie e nelle comunità cristiane vocazioni per la catechesi.
Promuovere un certo numero di catechisti a tempo pieno, e un certo numero di catechisti a tempo parziale.
Stabilire una distribuzione più equilibrata dei catechisti tra i settori dei destinatari che hanno bisogno di catechesi.
Promuovere animatori responsabili dell'azione catechistica che assumano responsabilità a livello diocesano, zonale e parrocchiale.
Organizzare adeguatamente la formazione dei catechisti, in ciò che concerne tanto la formazione di base quanto quella permanente.
Curare l'attenzione personale e spirituale ai catechisti e al gruppo di catechisti come tale.
Coordinare i catechisti con gli altri operatori della pastorale nelle comunità cristiane, affinché la complessiva azione evangelizzatrice sia coerente e il gruppo dei catechisti non rimanga isolato ed estraneo alla vita della comunità.
& DCG 233; cfr. 234
 
Catechisti e scuole di formazione
La frequenza di una Scuola per catechisti è un momento particolarmente importante nel processo formativo di un catechista. In molti luoghi tali Scuole sono organizzate a un doppio livello: per catechisti di base e per responsabili della catechesi.
Le Scuole per catechisti di base hanno la finalità di proporre una formazione catechistica, organica e sistematica, di carattere basico e fondamentale. Lungo un arco di tempo sufficientemente prolungato, si promuovono le dimensioni più specificamente catechetiche della formazione: il messaggio cristiano, la conoscenza dell'uomo e del contesto socio-culturale e la pedagogia della fede. Le Scuole per responsabili favoriscono la preparazione dei responsabili della catechesi nelle parrocchie o zone vicariali, o anche per quei catechisti che si dedicheranno alla catechesi in maniera più stabile e piena. E' conveniente promuoverle a livello diocesano o interdiocesano. Ovviamente il livello di tali Scuole sarà più esigente. In esse, insieme con un programma di base comune, si coltiveranno quelle specializzazioni catechistiche che la diocesi ritiene più necessarie, nelle sue particolari circostanze.
Una formazione catechetica di livello superiore, a cui possono accedere anche sacerdoti, religiosi e laici, è di vitale importanza per la catechesi. Per questo si rinnova il voto affinché si incrementino o si creino Istituti superiori di pastorale catechistica, allo scopo di preparare catechisti che siano in grado di dirigere la catechesi a raggio diocesano o nell'ambito delle attività svolte dalle congregazioni religiose.
& DCG 248-251
 
Catechizzandi
Ogni battezzato, perché è chiamato da Dio alla maturità della fede, ha bisogno e quindi ha il diritto di una catechesi adeguata. E' perciò compito primario della Chiesa rispondervi in maniera del tutto congrua e soddisfacente.   L'attenzione al singolo non deve far dimenticare che la catechesi ha per destinatario la comunità cristiana come tale e ciascuna persona in essa. Se, infatti, è da tutta la vita della Chiesa che la catechesi trae legittimità ed energia, è vero anche che la crescita interiore della Chiesa, la sua corrispondenza con il disegno di Dio, dipende essenzialmente dalla catechesi.
& DCG 167-168
 
Catecumenato
All'epoca dei Padri della Chiesa, infatti, la formazione propriamente catecumenale si realizzava mediante la catechesi biblica, centrata sulla narrazione della Storia della salvezza; la preparazione immediata al Battesimo, per mezzo della catechesi dottrinale, che spiegava il Simbolo e il Padre Nostro, appena consegnati, con le loro implicazioni morali; e la tappa che seguiva ai sacramenti dell'iniziazione, mediante la catechesi mistagogica, che aiutava a interiorizzare detti sacramenti e a incorporarsi nella comunità. Questa concezione patristica continua a essere una fonte di luce per il Catecumenato attuale e per la stessa catechesi di iniziazione. Questa, in quanto accompagna il processo di conversione, è essenzialmente graduale; e, in quanto è al servizio di chi ha deciso di seguire Cristo Gesù, è eminentemente cristocentrica.
& DCG 89 & CCC 1230-1233; 1248
 
Catecumentao battesimale degli adulti
Il Catecumenato battesimale è un luogo tipico di catechizzazione, istituzionalizzato dalla Chiesa per preparare gli adulti, che desiderano diventare cristiani, a ricevere i sacramenti dell'iniziazione. Nel catecumenato si realizza, in effetti, quella formazione specifica mediante la quale l'adulto, convertito alla fede, è portato fino alla confessione della fede battesimale durante la veglia pasquale. La catechesi che si compie nel catecumenato battesimale è strettamente vincolata alla comunità cristiana. Dal momento stesso del loro ingresso nel catecumenato, la Chiesa circonda i catecumeni, del suo affetto e delle sue cure, come suoi figli e a essa congiunti: infatti appartengono già alla famiglia di Cristo. Perciò, la comunità cristiana aiuta i candidati e i catecumeni durante tutto il corso dell'iniziazione, dal precatecumenato al catecumenato, e al tempo della mistagogia. Questa continua presenza della comunità cristiana si esprime in diversi modi appropriatamente descritti nel Rito dell'Iniziazione Cristiana degli Adulti.
& DCG 256            & CCC 1247
 
Catecumenato: paradigma di ogni catechesi
Come la missione ad gentes è il paradigma di tutta l'azione missionaria della Chiesa, il Catecumenato battesimale - che le è congiunto - è il modello ispiratore della sua azione catechizzatrice. Gli elementi del Catecumenato battesimale, che devono essere fonte di ispirazione per la catechesi post-battesimale sono i seguenti:
- il catecumenato battesimale ricorda costantemente a tutta la Chiesa l'importanza fondamentale della funzione dell'iniziazione;
- il catecumenato battesimale è responsabilità di tutta la comunità cristiana.;
- il catecumenato battesimale è tutto impregnato dal mistero della Pasqua di Cristo;
- il catecumenato battesimale è, anche, luogo iniziale di inculturazione;
la concezione del catecumenato battesimale, come processo formativo e vera scuola di fede, offre alla catechesi post-battesimale una dinamica e alcune note qualificanti: l'intensità e l'integrità della formazione; il suo carattere graduale, con tappe definite; il suo legame con riti, simboli e segni, specialmente biblici e liturgici; il suo costante riferimento alla comunità cristiana...
& DCG 90 - 91
 
Catecumenato: struttura e gradualità
La fede, spinta dalla grazia divina e coltivata dall'azione della Chiesa, sperimenta un processo di maturazione. La catechesi, al servizio di questa crescita, è un'azione graduale. Un'opportuna catechesi è disposta per gradi. Nel catecumenato battesimale, la formazione si sviluppa in quattro tappe:
il pre-catecumenato, caratterizzato dal fatto che in esso ha luogo la prima evangelizzazione in ordine alla conversione e si esplicita il kerigma del primo annuncio;
il catecumenato, propriamente detto, destinato alla catechesi integrale e al cui inizio ha luogo la   consegna dei Vangeli;
il tempo della purificazione e illuminazione, che fornisce una preparazione più intensa ai sacramenti d'iniziazione, e nel quale ha luogo la   consegna del Simbolo e la consegna della Preghiera del Signore;
il tempo della mystagogia, caratterizzato dall'esperienza dei sacramenti e dall'ingresso nella comunità.
Queste tappe, colme di sapienza della grande tradizione catecumenale, ispirano la gradualità della catechesi.
& DCG 88 -89       & CCC 1230-1233, 1248
& DCG 78-79
 
Chiesa ed evangelizzazione
La Chiesa, sacramento universale di salvezza, mossa dallo Spirito Santo, trasmette la Rivelazione mediante l'evangelizzazione: annuncia la buona novella del disegno salvifico del Padre e, nei sacramenti, comunica i doni divini. La Chiesa esiste per evangelizzare, cioè per portare la buona novella in tutti gli strati dell'umanità e, con il suo influsso trasformare dal di dentro, rendere nuova l'umanità stessa. Il vero soggetto della catechesi è la Chiesa che, continuatrice della missione di Gesù Maestro e animata dallo Spirito, è stata inviata per essere maestra della fede. Perciò, la Chiesa, imitando la Madre del Signore, conserva fedelmente il Vangelo nel suo cuore, lo annuncia, lo celebra, lo vive e lo trasmette nella catechesi a tutti coloro che hanno deciso di seguire Gesù Cristo.
& DCG 45-48       
 
Chiesa particolare e catechesi
La catechesi è un'azione evangelizzatrice basilare di ogni Chiesa particolare. Per mezzo di essa, la Diocesi offre a tutti i suoi membri e a tutti quelli che si avvicinano con il desiderio di consegnarsi a Gesù Cristo un processo formativo che permetta di conoscere, celebrare, vivere e annunziare il Vangelo entro il proprio orizzonte culturale. In questo modo, la confessione della fede, meta della catechesi, può essere proclamata dai discepoli di Cristo nelle loro lingue. Come nella Pentecoste, anche oggi la Chiesa di Cristo, presente e operante nella Chiese particolari, parla tutte le lingue, poiché come albero, che cresce, getta le sue radici in tutte le culture.
Nell'insieme dei ministeri e dei servizi, con i quali la Chiesa particolare attua la sua missione evangelizzatrice, occupa un posto di rilievo il ministero della catechesi.
& DCG 218
 
Chiesa particolare e ministero della catechesi
Nella Diocesi, la catechesi è un servizio unico, attuato in modo congiunto dai presbiteri, diaconi, religiosi e laici, in comunione con il Vescovo. Tutta la comunità cristiana deve sentirsi responsabile di questo servizio. Anche se i sacerdoti, religiosi e laici realizzano in comune la catechesi, lo fanno in modo differenziato, ognuno secondo la sua particolare condizione nella Chiesa (ministri sacri, persone consacrate, fedeli cristiani). Attraverso loro, nella differenza delle funzioni di ognuno, il ministero catechistico offre, in modo completo, la Parola e la testimonianza della realtà ecclesiale. Se mancasse qualcuna di queste forme di presenza la catechesi perderebbe parte della propria ricchezza e del proprio significato. Si tratta, d'altra parte, di un servizio ecclesiale indispensabile per la crescita della Chiesa. Non è una azione che possa realizzarsi nella comunità a titolo privato, o per iniziativa puramente personale. Si agisce in nome della Chiesa, in virtù della missione da essa conferita. Il ministero catechistico C nell'insieme dei ministeri e dei servizi ecclesiali C ha un carattere proprio, che deriva dalla specificità dell'azione catechistica entro il processo di evangelizzazione. Il compito del catechista, come educatore della fede, differisce da quello degli altri agenti della pastorale (liturgica, della carità, sociale...), anche se, ovviamente, dovrà agire in coordinazione con essi.
& DCG 219

Compiti della catechesi
I compiti della catechesi corrispondono all'educazione delle diverse dimensioni della fede, poiché la catechesi è una formazione cristiana integrale, aperta a tutte le componenti della vita cristiana. In virtù della sua stessa dinamica interna, la fede esige di essere conosciuta, celebrata, vissuta e tradotta in preghiera. La catechesi deve coltivare ciascuna di queste dimensioni. La fede, però, si vive nella comunità cristiana e si annuncia nella missione: è una fede condivisa e annunciata. Pure queste dimensioni devono essere favorite dalla catechesi.
Il Concilio Vaticano II così espresse questi compiti: La formazione catechistica, che dà luce e forza alla fede, nutre la vita cristiana secondo lo spirito di Cristo, porta a partecipare in maniera consapevole e attiva al mistero liturgico ed è stimolo all'azione apostolica.
& DGC 84 & CCC 4-7, 426, 983, 1095, 2688
 
Compiti fondamentali della catechesi
Colui che ha incontrato Cristo desidera conoscerlo il più possibile, come pure desidera conoscere il disegno del Padre che egli rivelò. La conoscenza dei contenuti della fede (fides quae) è richiesta dalla adesione alla fede (fides qua). La consegna del simbolo, compendio della Scrittura e della fede della Chiesa, esprime la realizzazione di questo compito.
L'educazione liturgica
La catechesi, oltre a favorire la conoscenza del significato della liturgia e dei sacramenti, deve educare i discepoli di Gesù Cristo all'orazione, al ringraziamento, alla penitenza, alla domanda fiduciosa, al senso comunitario, al linguaggio simbolico; poiché tutto ciò è necessario affinché vi sia una vera vita liturgica.
La formazione morale
La conversione a Gesù Cristo implica il camminare al suo seguito. La catechesi deve, pertanto, trasmettere ai discepoli gli atteggiamenti propri del Maestro. Questi intraprendono così un cammino di trasformazione interiore, nel quale, partecipando al mistero pasquale del Signore, passano dall'uomo vecchio all'uomo nuovo in Cristo.
Insegnare a pregare
Imparare a pregare con Gesù è pregare con i medesimi sentimenti con i quali Egli si rivolgeva al Padre. Questi sentimenti si riflettono nel Padre Nostro, la preghiera che Gesù insegnò ai discepoli e che è modello di ogni preghiera cristiana. La consegna del Padre Nostro, sintesi di tutto il Vangelo, è, pertanto, vera espressione della realizzazione di questo compito.
& DGC 85 - 87
 
Comunicazione e catechesi
Il primo areopago del tempo moderno è il mondo della comunicazione che sta unificando l'umanità. I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali. Per questo, oltre ai numerosi mezzi tradizionali in vigore, l'utilizzazione dei media è diventata essenziale all'evangelizzazione e alla catechesi. Infatti, la Chiesa si sentirebbe colpevole davanti al suo Signore se non adoperasse questi potenti mezzi, che l'intelligenza umana rende ogni giorno più perfezionati; in loro essa trova una versione moderna ed efficace del pulpito. Grazie a essi riesce a parlare alle moltitudini.
& DCG 160-162   & CCC 906, 2492-2496
 
Comunità cristiana e catechesi
La catechesi è una responsabilità di tutta la comunità cristiana. L'iniziazione cristiana, infatti, non deve essere opera soltanto dei catechisti o dei sacerdoti, ma di tutta la comunità dei fedeli. La stessa educazione permanente della fede è una questione che spetta a tutta la comunità. La catechesi è, pertanto, una azione educativa realizzata a partire dalla responsabilità peculiare di ogni membro della comunità, in un contesto o clima comunitario ricco di relazioni, affinché i catecumeni e i catechizzandi si incorporino attivamente nella vita della comunità.
La comunità cristiana non soltanto dà molto al gruppo dei catechizzandi, ma riceve anche molto da essi. I nuovi convertiti, soprattutto i giovani e gli adulti, aderendo a Gesù Cristo, apportano alla comunità che li accoglie nuova ricchezza umana e religiosa. Così la comunità cresce e si sviluppa, poiché la catechesi non soltanto conduce alla maturità della fede i catechizzandi, ma la stessa comunità in quanto tale. Anche se tutta la comunità cristiana è responsabile della catechesi, e anche se tutti i suoi membri devono dare testimonianza della fede, solo alcuni ricevono il mandato ecclesiale di essere catechisti. Insieme con la missione originaria che hanno i genitori nei confronti dei loro figli, la Chiesa conferisce ufficialmente a determinati membri del Popolo di Dio, specificamente chiamati, la delicata missione di trasmettere organicamente la fede in seno alla comunità.
& DCG   220-221
 
Comunità ecclesiali di base
Si tratta di gruppi di cristiani che nascono dal bisogno di vivere ancora più intensamente la vita della Chiesa; oppure dal desiderio e dalla ricerca di una dimensione più umana, che comunità ecclesiali più vaste possono difficilmente offrire. Le comunità ecclesiali di base sono un segno di vitalità della Chiesa. I discepoli di Cristo vi si riuniscono per un attento ascolto della parola di Dio, per la ricerca di rapporti più fraterni, per celebrare i misteri cristiani nella loro vita e per assumere l'impegno di trasformazione della società. Insieme a queste dimensioni propriamente cristiane emergono anche importanti valori umani: l'amicizia e il riconoscimento personale, lo spirito di corresponsabilità, la creatività, la risposta vocazionale, l'interesse per i problemi del mondo e della Chiesa. Ne può risultare una arricchente esperienza comunitaria, vera espressione di comunione e mezzo per costruire una comunione più profonda.
Nelle comunità ecclesiali di base può svilupparsi una catechesi molto feconda, anche perché il clima fraterno, nel quale si vive, è un ambiente adeguato per un'azione catechistica integrale.
& DGC 263-264
 
Comunità, persona e catechesi
La pedagogia catechistica riesce efficace nella misura che la comunità cristiana diventa riferimento concreto ed esemplare per il cammino di fede dei singoli. Ciò avviene se la comunità si propone come fonte, luogo e meta della catechesi. Concretamente, allora, la comunità diventa luogo visibile di testimonianza credente, provvede alla formazione dei suoi membri, li accoglie quale famiglia di Dio, costituendosi ambiente vitale e permanente di crescita della fede.
Accanto all'annuncio del Vangelo in forma pubblica e collettiva, rimane sempre indispensabile il contatto da persona a persona, sull'esempio di Gesù e degli Apostoli. In tale modo è più facilmente coinvolta la coscienza personale, il dono della fede, come è proprio dell'azione dello Spirito Santo, perviene al soggetto da vivente a vivente, e la forza di persuasione si fa più incisiva.
& DGC 158
 
Conferenza Episcopale e il servizio alla catechesi
Presso la Conferenza Episcopale può essere costituito l'ufficio catechistico, con la precipua funzione di offrire aiuto alle singole diocesi in materia catechistica. Questa possibilità che stabilisce il Codice di Diritto Canonico è realtà nella maggior parte delle Conferenze Episcopali. L'ufficio catechistico o centro nazionale di catechesi della Conferenza Episcopale si propone una duplice funzione: - essere al servizio dei bisogni catechistici che riguardano tutte le diocesi del territorio. Si occupa delle pubblicazioni che abbiano portata nazionale, dei congressi nazionali, dei rapporti con i mass media e, in genere, di tutti quei lavori e compiti che eccedano le possibilità di ogni diocesi o regione;
- essere al servizio delle diocesi e delle regioni per diffondere le informazioni e i progetti catechistici, per coordinare l'azione ed aiutare le diocesi meno provviste in materia di catechesi.
Se l'Episcopato corrispondente lo considera opportuno, è anche competenza dell'ufficio catechistico o centro nazionale il coordinamento della sua stessa attività con quelle di altri uffici nazionali dell'Episcopato e di altre istituzioni di catechesi; parimenti, la collaborazione con le attività catechistiche a livello internazionale. Tutto questo va sempre visto come organismo di aiuto ai vescovi della Conferenza Episcopale.
& DGC 269
 
Coversione
La fede è un dono destinato a crescere nel cuore dei credenti. L'adesione a Gesù Cristo, infatti, avvia un processo di conversione permanente, che dura tutta la vita. Chi accede alla fede è come un bambino appena nato, il quale, a poco a poco, crescerà e si convertirà in un essere adulto che tende allo “stato di uomo perfetto”, alla maturità della pienezza di Cristo.
Nel processo di fede e di conversione si possono rilevare, dal punto di vista teologico, diversi momenti importanti:
a) L'interesse per il Vangelo. Il primo momento è quello in cui nel cuore del non credente, dell'indifferente o di chi aderisce ad altra religione, nasce, come conseguenza del primo annuncio, un interesse per il Vangelo, senza essere ancora una decisione ferma. La Chiesa denomina simpatizzanti coloro che mostrano questa inquietudine.
b) La conversione. La decisione per la fede dev'essere soppesata e maturata. Tale ricerca, mossa dallo Spirito Santo e dall'annuncio del kerigma, prepara la conversione, che sarà C certamente C iniziale,   ma che porta già con sé l'adesione a Gesù Cristo e la volontà di camminare al suo seguito. Questa opzione fondamentale fonda tutta la vita cristiana del discepolo del Signore.
c) La professione di fede. L'abbandonarsi a Gesù Cristo genera nei credenti il desiderio di conoscerlo più profondamente e d'identificarsi con Lui. La catechesi li inizia alla conoscenza della fede e all'apprendistato della vita cristiana, favorendo un cammino spirituale che provoca un progressivo cambiamento di mentalità e costumi.
 d) Il cammino verso la perfezione. Il battezzato, spinto sempre dallo Spirito, alimentato dai sacramenti, dalla preghiera e dall'esercizio della carità, e aiutato dalle molteplici forme di educazione permanente della fede, cerca di far suo il desiderio di Cristo: Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48). E' la chiamata alla pienezza che si rivolge ad ogni battezzato.
Il ministero della Parola è al servizio di questo processo di piena conversione. Il primo annuncio ha la caratteristica di chiamare alla fede; la catechesi quella di dare un fondamento alla conversione e una struttura di fondo alla vita cristiana; e l'educazione permanente alla fede, nella quale si distingue l'omelia, quella di essere l'alimento costante del quale ogni organismo adulto ha bisogno per vivere.
& DGC 56-57        & CCC 149-153, 846- 848, 1229, 1430-1433
 
Coordinazione della catechesi
La coordinazione della catechesi è un compito importante all'interno di una Chiesa particolare. Essa può essere considerata all'interno della stessa catechesi, tra le sue diverse forme, rivolte alle differenti età e ambienti sociali e, inoltre, in riferimento ai legami che la catechesi ha con altre forme del ministero della Parola e con altre azioni evangelizzatrici. La coordinazione della catechesi non è fatto meramente strategico, ordinato a una più incisiva efficacia dell'azione evangelizzatrice, ma possiede una dimensione teologica di fondo. L'azione evangelizzatrice dev'essere ben coordinata perché essa mira all'unità della fede, la quale sostiene tutte le azioni della Chiesa.
& DGC 272
 
Creatività e catechesi
Nella catechesi i soggetti assumono l'impegno di esercitarsi nelle attività della fede, della speranza e della carità, di acquisire la capacità e rettitudine di giudizio, di rafforzare la personale decisione di conversione e di pratica cristiana della vita.
Gli stessi soggetti, soprattutto quando si tratta di adulti, possono contribuire efficacemente allo sviluppo della catechesi, indicando le vie più efficaci di comprensione ed espressione del messaggio, come: l'apprendere facendo, l'impiego della ricerca e del dialogo, lo scambio e il confronto dei punti di vista.
& DCG 157, 169
 
Cristocentrismo e catechesi
Gesù Cristo non solo trasmette la parola di Dio: Egli è la parola di Dio. Perciò la catechesi dice rapporto a Lui. In questo senso, ciò che caratterizza il messaggio trasmesso dalla catechesi è, anzitutto, il cristocentrismo, che va inteso in vari sensi. Esso significa che, in primo luogo, al centro stesso della catechesi noi troviamo essenzialmente una persona, quella di Gesù di Nazaret, Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Il cristocentrismo, in secondo luogo, significa che Cristo è al   centro della storia della salvezza, presentata dalla catechesi. Egli è, infatti, l'avvenimento ultimo, verso il quale converge tutta la storia sacra. Il cristocentrismo significa, inoltre, che il messaggio evangelico non proviene dall'uomo, ma è parola di Dio. La Chiesa e, in suo nome ogni catechista, può dire con verità: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha inviato” (Gv 7,16). I Vangeli, che narrano la vita di Gesù, sono al centro del messaggio catechistico. Dotati essi stessi di una struttura catechetica, esprimono l'insegnamento che si proponeva alle prime comunità cristiane e che trasmetteva la vita di Gesù, il suo messaggio e le sue azioni salvifiche. Nella catechesi, i quattro vangeli occupano un posto centrale, per la centralità che Cristo ha in essi.
& DCG 98 & CCC 426-429, 1697-1698, 2145
 
Cristocentrismo trinitario del messaggio evangelico
La parola di Dio, incarnata in Gesù di Nazaret, Figlio di Maria vergine, è la Parola del Padre, che parla al mondo per mezzo del suo Spirito. Gesù rimanda costantemente al Padre, di cui si sa Figlio Unico, e allo Spirito Santo, di cui si sa Unto. Egli è la   via   che introduce nel mistero intimo di Dio. Il cristocentrismo della catechesi, in virtù della sua dinamica interna, conduce alla confessione della fede in Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo. E' un cristocentrismo essenzialmente trinitario. I cristiani, nel Battesimo, vengono configurati a Cristo, Uno della Trinità e questa configurazione pone i battezzati, figli nel Figlio, in comunione con il Padre e con lo Spirito Santo. Perciò la loro fede è radicalmente trinitaria. Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana.
Il cristocentrismo trinitario del messaggio evangelico induce la catechesi a curare, tra gli altri, i seguenti aspetti: la struttura interna della catechesi; ogni modalità di presentazione, sarà sempre cristocentrico-trinitaria. Seguendo la stessa pedagogia di Gesù, nella sua rivelazione del Padre, di se stesso come Figlio e dello Spirito Santo, la catechesi mostrerà la vita intima di Dio, a partire dalle opere salvifiche in favore dell'umanità. La presentazione dell'essere intimo di Dio rivelato da Gesù, uno nell'essenza e trino nelle persone, mostrerà le implicazioni vitali per la vita degli esseri umani. La Chiesa, nel professare la fede nella Trinità e nell'annunciarla al mondo, si autocomprende come un popolo adunato nell'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
& DCG 99 - 100    & CCC 257-260
 
Cultura e catechesi
La costituzione Gaudium et Spes sottolinea la grande importanza della scienza e della tecnica nella gestazione e nello sviluppo della cultura moderna. La mentalità scientifica, che emana da esse, modifica profondamente la cultura e i modi di pensare con grandi ripercussioni umane e religiose. La razionalità scientifica e sperimentale è profondamente radicata nell'uomo di oggi. Insieme a questa forma più universale di cultura, oggi si costata anche un desiderio crescente di rivalorizzare le culture autoctone. La domanda del Concilio è ancora viva: In qual modo promuovere il dinamismo e l'espansione della nuova cultura senza che si perda la viva fedeltà verso il patrimonio delle tradizioni?
& DCG 20 & CCC 24, 854
 
Culture e catechesi
Insieme a una forma più universale di cultura, oggi si costata anche un desiderio crescente di rivalorizzare le culture autoctone. La domanda del Concilio è ancora viva: In qual modo promuovere il dinamismo e l'espansione della nuova cultura senza che si perda la viva fedeltà verso il patrimonio delle tradizioni? (GS 56). In molti luoghi si prende coscienza che le culture tradizionali sono aggredite da influenze esterne dominanti e da imitazione alienante di forme di vita importate. Si corrodono, così, gradualmente l'identità e i valori propri dei popoli. Si costata anche l'enorme influsso dei mezzi di comunicazione i quali, molte volte, a motivo di interessi economici o ideologici, impongono una visione della vita che non rispetta la fisionomia culturale dei popoli ai quali si rivolgono.
& DCG 21 & CCC 24, 854
 
D
 
Deposito della fede
Il contenuto del deposito della fede è la parola di Dio, custodita nella Chiesa. Il Magistero essendosi proposto la finalità di elaborare un testo di riferimento per l'insegnamento della fede, ha scelto da questo prezioso tesoro cose nuove e cose antiche che ha considerato più convenienti per il fine prefissato. Il Catechismo della Chiesa Cattolica si presenta così come un servizio fondamentale: favorire, cioè, l'annunzio del Vangelo e l'insegnamento della fede, che attingono il loro messaggio dal deposito della Tradizione e della Sacra Scrittura affidato alla Chiesa perché si realizzino con totale autenticità. Il Catechismo della Chiesa Cattolica non è l'unica fonte della catechesi poiché come atto del magistero non è superiore alla parola di Dio, ma a essa serve. Tuttavia, è un atto, particolarmente rilevante, d'interpretazione autentica di questa Parola, posto affinché il Vangelo sia annunziato e trasmesso in tutta la sua verità e purezza.
& DCG 125            & CCC84-95, 173-175
 
Destinatari della catechesi
All'inizio del suo ministero, Gesù proclama di essere stato mandato ad annunziare ai poveri il lieto messaggio, facendo trasparire, e confermandolo poi con la sua vita, che il Regno di Dio è destinato a tutti gli uomini, a partire da quelli che sono più svantaggiati. Di fatto egli si fa catechista del Regno di Dio verso tutte le categorie di persone, grandi e piccoli, ricchi e poveri, sani e malati, vicini e lontani, giudei e pagani, uomini e donne, giusti e peccatori, popolo e autorità, singoli e gruppo... E disponibile a ogni persona e si interessa di tutti i bisogni di essa: nell'anima e nel corpo, guarendo e perdonando, correggendo e incoraggiando, con la parola e con i fatti. Gesù conclude la sua vita terrena invitando i discepoli a fare lo stesso, a predicare il Vangelo a ogni creatura del mondo, a “ tutte le nazioni “ (Mt 28,19; Lc 24,47) fino agli estremi confini della terra (At 1,8) e per tutti i tempi, “ fino alla fine del mondo “ (Mt 28,20). E' il compito che la Chiesa realizza da duemila anni, con una immensa varietà di esperienze di annuncio e catechesi, continuamente sollecitata dallo Spirito di Pentecoste ad assolvere il debito della evangelizzazione “ verso i Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti “ (Rm 1,14). Si configurano così i tratti di una pedagogia della fede, in cui si coniugano strettamente l'apertura universalista della catechesi e la sua esemplare incarnazione nel mondo dei destinatari.
& DCG 163-164
 
Dialogo inter-religioso
I cristiani oggi vivono per lo più in un contesto multireligioso e non pochi in condizione di minoranza. In tale situazione, particolarmente in relazione all'Islam la catechesi riveste un'importanza rilevante ed è chiamata ad assumere una responsabilità delicata, che sfocia in più compiti. Anzitutto essa approfondisce e rafforza la identità dei credenti C specie dove sono minoranza C mediante un adattamento o inculturazione conveniente, in un necessario confronto tra il Vangelo di Gesù Cristo e il messaggio delle altre religioni. Per tale processo sono indispensabili comunità cristiane solide e fervorose, e catechisti indigeni ben preparati. In secondo luogo, la catechesi aiuta a rendersi consapevoli della presenza di altre religioni. Necessariamente abilita i fedeli a discernere in esse gli elementi contrastanti l'annuncio cristiano, ma li educa anche a cogliere i semi evangelici (semina Verbi) che vi si trovano e possono costituire un'autentica preparazione evangelica.
In terzo luogo, la catechesi promuove in tutti i credenti un vivo senso missionario. Esso si manifesta con una testimonianza limpida della fede, con un atteggiamento di rispetto e di comprensione reciproca, con il dialogo e collaborazione in difesa dei diritti della persona e a favore dei poveri e, dove possibile, con l'annuncio esplicito del Vangelo.
& DCG 200            & CCC 39, 821, 1126
 
Diocesi e catechesi
L'annunzio, la trasmissione e l'esperienza vissuta del Vangelo si realizzano nella Chiesa particolare o Diocesi. La Chiesa particolare è costituita dalla comunità dei discepoli di Gesù Cristo che vivono in uno spazio socioculturale determinato. In ogni Chiesa particolare si fa presente la Chiesa universale con tutti i suoi elementi essenziali. Realmente, la Chiesa universale, fecondata come prima cellula il giorno della Pentecoste dallo Spirito Santo, partorisce le Chiese particolari come figlie e si esprime in esse. La Chiesa universale, come Corpo di Cristo, si manifesta, così come Corpo delle Chiese. La catechesi è un'azione evangelizzatrice basilare di ogni Chiesa particolare. Per mezzo di essa, la Diocesi offre a tutti i suoi membri e a tutti quelli che si avvicinano con il desiderio di consegnarsi a Gesù Cristo un processo formativo che permetta di conoscere, celebrare, vivere e annunziare il Vangelo entro il proprio orizzonte culturale. In questo modo, la confessione della fede C meta della catechesi C può essere proclamata dai discepoli di Cristo nelle loro lingue. Come nella Pentecoste, anche oggi la Chiesa di Cristo, presente e operante nella Chiese particolari, parla tutte le lingue, poiché come albero, che cresce, getta le sue radici in tutte le culture.
& DCG 217 - 218 & CCC 833
 
Direttori delle Chiese particolari
E' compito degli Episcopati elaborare, a livello nazionale, strumenti di carattere più riflessivo e orientativo che forniscono i criteri per una idonea e adeguata catechesi. Tali sono chiamati in vari modi: Direttorio catechistico, Orientamenti catechistici, Documento di base, Testo di riferimento, ecc. Destinati prevalentemente ai responsabili e ai catechisti, chiariscono il concetto di catechesi: la sua natura, finalità, compiti, contenuti, destinatari, metodo. Questi Direttori, o testi di orientamenti generali stabiliti dalle Conferenze Episcopali o emanati sotto la loro autorità, devono seguire lo stesso processo di elaborazione e di approvazione previsto per i catechismi. Essi, cioè, prima della loro promulgazione, devono essere sottoposti all'approvazione della Sede Apostolica.
Queste linee direttive o orientamenti catechistici sono abitualmente un elemento di grande ispirazione per la catechesi delle Chiese locali e la loro elaborazione è raccomandata e conveniente, poiché, fra l'altro, costituiscono un importante punto di riferimento per la formazione dei catechisti. Questa tipologia di strumento è intimamente e direttamente collegata con la responsabilità episcopale.
& DCG 282
 
Direttorio Generale della Catechesi: finalità
La finalità del Direttorio generale per la Catechesi è quella di fornire i fondamentali principi teologico-pastorali, desunti dal Magistero della Chiesa, e in modo particolare dal Concilio Ecumenico Vaticano II, con i quali si possa più idoneamente dirigere e coordinare l'azione pastorale del Ministero della parola   e, in concreto, la catechesi. L'intento fondamentale è quello di offrire riflessioni e principi, più che applicazioni immediate o direttive pratiche. Tale cammino e metodo è adottato soprattutto per la seguente ragione: soltanto se fin dal principio si comprendono rettamente la natura e i fini della catechesi, come pure le verità e i valori che debbono essere trasmessi, potranno evitarsi difetti ed errori in materia catechistica.
& DCG 9
 
Direttorio Generale per la Catechesi e Catechismo della Chiesa Cattolica
Il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Direttorio Generale per la Catechesi sono due strumenti distinti e complementari, al servizio dell'azione catechizzatrice della Chiesa.
- Il Catechismo della Chiesa Cattolica è un'esposizione della fede della Chiesa e della dottrina cattolica, attestate e illuminate dalle Sacre Scritture, dalla Tradizione apostolica e dal Magistero della Chiesa.
- Il Direttorio Generale per la Catechesi è la proposizione di fondamentali principi teologico-pastorali, desunti dal Magistero della Chiesa e in modo particolare dal Concilio Ecumenico Vaticano II, con i quali si possa più idoneamente orientare e coordinare, l'attività catechistica nella Chiesa.
Entrambi gli strumenti, presi ognuno nel proprio genere e nella sua specifica autorità, si completano mutuamente.
- Il Catechismo della Chiesa Cattolica è un atto del Magistero del Papa, con cui, nel nostro tempo, egli sintetizza normativamente in virtù dell'Autorità apostolica, la globalità della fede cattolica, e la offre, innanzitutto alle Chiese, come punto di riferimento per l'esposizione autentica del contenuto della fede.
- Il Direttorio Generale per la Catechesi, da parte sua, ha il valore che la Santa Sede normalmente concede a questi strumenti di orientamento, approvandoli e confermandoli. E' un sussidio ufficiale per la trasmissione del messaggio evangelico e per l'insieme dell'atto catechistico.
& DGC 120
 
Direttorio Generale per la Catechesi: struttura
Il Direttorio Generale per la Catechesi si articola nel seguente modo:
- Una Esposizione Introduttiva, nella quale si offrono linee guida per l'interpretazione e la comprensione delle situazioni umane e di quelle ecclesiali, a partire dalla fede.
- La Parte Prima è articolata in tre capitoli e radica in forma più accentuata la catechesi nella Costituzione conciliare Dei Verbum, collocandola nel quadro dell'evangelizzazione presente in Evangelii Nuntiandi e Catechesi Tradendae. Propone, altresì, una chiarificazione della natura della catechesi.
- La Parte Seconda costa di due capitoli. Il primo tratta delle Norme e criteri per la presentazione del messaggio evangelico nella catechesi”. Il capitolo secondo, completamente nuovo, è al servizio della presentazione del Catechismo della Chiesa Cattolica
- La Parte Terza, formula la sostanza di una pedagogia della fede, ispirata alla pedagogia divina.
- La Parte Quarta, ha per titolo “I destinatari della catechesi”. In cinque brevi capitoli, si presta attenzione alle situazioni delle persone a cui si rivolge la catechesi.
- La Parte Quinta tratta della Chiesa particolare, che ha il dovere primordiale di promuovere, programmare, sorvegliare e coordinare tutta l'attività della catechesi. Acquista un particolare rilievo la descrizione dei ruoli rispettivi dei diversi agenti.
- La conclusione esorta a una intensificazione dell'azione catechistica nel nostro tempo e corona la riflessione e gli orientamenti con un appello alla fiducia nell'azione dello Spirito Santo e nella efficacia della parola di Dio seminata nell'amore.
& DGC 8
 
Diritti umani e catechesi
La Chiesa è molto sensibile a tutto ciò che offende la dignità della persona umana. Ella sa che da questa dignità scaturiscono i diritti umani, oggetto costante della preoccupazione e dell'impegno dei cristiani. Per questo il suo sguardo non abbraccia solo gli indicatori economici e sociali, ma soprattutto quelli culturali e religiosi. Ciò che ella persegue è lo sviluppo integrale delle persone e dei popoli. La Chiesa avverte con gioia che una corrente benefica oramai percorre e pervade tutti i popoli della terra, resi sempre più consapevoli della dignità dell' uomo. Questa coscienza si esprime nella viva sollecitudine per il rispetto dei diritti umani e nel più deciso rifiuto delle sue violazioni. Il diritto alla vita, al lavoro, all'educazione, alla creazione di una famiglia, alla partecipazione alla vita pubblica, alla libertà religiosa sono, oggi, particolarmente rivendicati.
L'opera evangelizzatrice della Chiesa, nel vasto campo dei diritti umani, ha un compito irrinunciabile: far scoprire la dignità inviolabile di ogni persona umana. In un certo senso è il compito centrale e unificante del servizio che la Chiesa e, in essa, i fedeli laici sono chiamati a rendere alla famiglia degli uomini. La catechesi deve prepararli a questo compito.
& DCG 18 - 19      & CCC 1807, 1882, 1889, 2237, 2306
 
E
 
Ebraismo e catechesi
Una attenzione speciale deve essere data alla catechesi riguardante la religione ebraica. Infatti, la Chiesa, Popolo di Dio nella Nuova Alleanza, scrutando il suo proprio mistero, scopre il proprio legame con gli Ebrei, che Dio scelse primi fra tutti gli uomini ad accogliere la sua parola. L'insegnamento religioso, la catechesi e la predicazione debbono formare non solo all'obiettività, alla giustizia e alla tolleranza, ma anche alla comprensione e al dialogo. Le nostre due tradizioni sono troppo apparentate per ignorarsi. E' necessario incoraggiare una reciproca conoscenza a tutti i livelli. In particolare un obiettivo della catechesi è il superamento di ogni forma di antisemitismo.
& DGC 199            & CCC 839
 
Ecclesialità della catechesi
La catechesi è un atto essenzialmente ecclesiale. Il vero soggetto della catechesi è la Chiesa che, continuatrice della missione di Gesù Maestro e animata dallo Spirito, è stata inviata per essere maestra della fede. Perciò, la Chiesa imitando la Madre del Signore, conserva fedelmente il Vangelo nel suo cuore, lo annuncia, lo celebra, lo vive e lo trasmette nella catechesi a tutti coloro che hanno deciso di seguire Gesù Cristo.
Questa trasmissione del Vangelo è un atto vivo di tradizione ecclesiale, in quanto la Chiesa trasmette la fede che essa stessa vive e la trasmette in modo attivo, la semina nei cuori dei catecumeni e catechizzandi per fecondare le loro esperienze più profonde. La professione di fede ricevuta dalla Chiesa (traditio), germinando e crescendo durante il processo catechistico, è restituita (redditio), arricchita con i valori delle differenti culture. La Chiesa, nel trasmettere la fede e la vita nuova agisce come madre degli uomini che genera dei figli concepiti per opera dello Spirito Santo e nati da Dio. Precisamente, essendo nostra madre, la Chiesa è anche l'educatrice della nostra fede; è madre e maestra, nel medesimo tempo.
& DCG 78 - 79
 
Ecumenismo e catechesi
La catechesi è chiamata ad assumere sempre ed ovunque una dimensione ecumenica. Essa si realizza anzitutto con l'esposizione di tutta la rivelazione di cui la Chiesa Cattolica custodisce il deposito nel rispetto della gerarchia delle verità; in secondo luogo, la catechesi mette in luce l'unità di fede che esiste tra i cristiani e allo stesso tempo spiega le divisioni che sussistono e i passi da fare per superarle; ancora, la catechesi suscita ed   alimenta   un   vero   desiderio   di   unità   in   particolare   con l'amore alla Sacra Scrittura; ed infine si impegna a preparare fanciulli, giovani ed adulti, a vivere in contatto con fratelli e sorelle di altre confessioni, coltivando la propria identità cattolica nel rispetto della fede degli altri.
& DGC 197-198    & CCC 816-822; 1636
 
Esperienza umana e catechesi
L'esperienza svolge diverse funzioni nella catechesi, per cui deve essere continuamente e debitamente valorizzata.
Fa nascere nell'uomo interessi, interrogativi, speranze e ansietà, riflessioni e giudizi che confluiscono in un certo desiderio di trasformare l'esistenza.
L'esperienza favorisce l'intelligibilità del messaggio cristiano.
Le funzioni dette indicano che l'esperienza assunta dalla fede diventa in certo modo ambito di manifestazione e realizzazione della salvezza, dove Dio, coerentemente alla pedagogia dell'incarnazione, raggiunge l'uomo con la sua grazia e lo salva.
Illuminare e interpretare l'esperienza con il dato della fede diventa un compito stabile della pedagogia catechistica, non privo di difficoltà, ma che non può essere trascurato, pena la caduta in giustapposizioni artificiose o comprensioni integriste della verità.
Ciò è reso possibile da una corretta applicazione della correlazione o interazione tra esperienze umane profonde e messaggio rivelato.
& DGC 152-153
 
Evangelizzazione
La Chiesa esiste per evangelizzare, cioè per portare la buona novella in tutti gli strati dell'umanità e, con il suo influsso trasformare dal di dentro, rendere nuova l'umanità stessa.
Il mandato missionario di Gesù comporta vari aspetti, intimamente connessi fra loro: annunciate, fate discepoli e insegnate, siate miei testimoni, battezzate, fate questo in memoria di me, amatevi gli uni gli altri. Annuncio, testimonianza, insegnamento, sacramenti, amore del prossimo, fare discepoli: tutti questi aspetti sono vie e mezzi per la trasmissione dell'unico Vangelo e costituiscono gli elementi dell'evangelizzazione.
Alcuni di essi rivestono un'importanza così grande che, a volte, si tende a identificarli con l'azione evangelizzatrice. Tuttavia, nessuna definizione parziale e frammentaria può dare ragione della realtà ricca, complessa e dinamica, quale è quella dell'evangelizzazione. Si corre il rischio di impoverirla e, perfino, di mutilarla. Al contrario, essa deve sviluppare la sua totalità e incorporare le sue intrinseche bipolarità: testimonianza e annuncio, parola e sacramento, cambiamento interiore e trasformazione sociale. Gi operatori dell'evangelizzazione devono saper agire con una visione globale della stessa e identificarla con l'insieme della missione della Chiesa.
& DCG 46 & CCC 850-851
 
Evangelizzazione e catechesi
L'esortazione apostolica Catechesi Tradendae, collocando la catechesi entro la missione della Chiesa, ricorda che l'evangelizzazione è una realtà ricca, complessa e dinamica, che comprende   momenti essenziali e differenti tra loro. E aggiunge: La catechesi è uno di questi momenti - e quanto importante - di tutto il processo di evangelizzazione. Questo vuol dire che vi sono azioni che preparano la catechesi e azioni che ne derivano.
& DCG 63 & CCC 848-856
 
F
 
Famiglia e catechesi
I genitori sono i primi educatori nella fede. Assieme a loro, soprattutto in certe culture, tutti i membri della famiglia hanno un compito attivo in ordine all'educazione dei membri più giovani. E necessario determinare più concretamente in quale senso la comunità cristiana familiare è   luogo di catechesi. La famiglia è stata definita come una   chiesa domestica; ciò significa che in ogni famiglia cristiana devono riflettersi i differenti aspetti o funzioni della vita dell'intera Chiesa: missione, catechesi, testimonianza, orazione, ecc... Infatti, la famiglia allo stesso modo che la Chiesa, è uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cui si irradia. La famiglia come luogo di catechesi ha una prerogativa unica: trasmette il Vangelo radicandolo nel contesto di profondi valori umani. Su questa base umana è più profonda l'iniziazione nella vita cristiana: il risveglio al senso di Dio, i primi passi nella preghiera, l'educazione della coscienza morale e la formazione del senso cristiano dell'amore umano, concepito come riflesso dell'amore di Dio Creatore e Padre. Insomma, si tratta di una educazione cristiana più testimoniata che insegnata, più occasionale che sistematica, più permanente e quotidiana che strutturata in periodi. In questa catechesi familiare risulta sempre più importante l'apporto dei nonni. La loro saggezza e il loro senso religioso sono, molte volte, decisivi per favorire un clima veramente cristiano.
& DCG 255            & CCC 1655-1658, 2204-2206, 2225-2226
 
Fede e conversione
Nell'annunciare al mondo la Buona Novella della Rivelazione, l'evangelizzazione invita uomini e donne alla conversione e alla fede. La chiamata di Gesù, convertitevi e credete al Vangelo (Mc 1,15) continua a risonare, oggi, mediante l'evangelizzazione della Chiesa. La fede cristiana è, innanzitutto, conversione a Gesù Cristo; è un incontro personale con Gesù Cristo, è farsi suo discepolo. Con la fede, l'uomo si abbandona tutt'intero liberamente a Dio prestandogli il pieno ossequio dell'intelletto e della volontà, acconsentendo volontariamente alla rivelazione data da Lui.
La fede comporta un cambiamento di vita, una metanoia, cioè, una trasformazione profonda della mente e del cuore. La fede e la conversione sgorgano dal   cuore, cioè, dal più profondo della persona umana, coinvolgendola tutta. La fede è un dono di Dio. Può nascere nell'intimo del cuore umano soltanto come frutto della grazia che previene e soccorre e come risposta, completamente libera, alla mozione dello Spirito Santo, che muove il cuore e lo rivolge a Dio, dandogli dolcezza nel consentire e nel credere alla verità. La Vergine Maria visse nel modo più perfetto queste dimensioni della fede. La Chiesa venera in lei la più pura realizzazione della fede.
& DCG 255            & CCC 160, 545, 981, 1036
 
Fides qua/quae
La fede cristiana, per la quale una persona pronuncia il suo sì a Gesù Cristo, può essere considerata sotto un duplice aspetto:   come adesione a Dio che si rivela, data sotto 'influsso della grazia. In questo caso la fede consiste nell'affidarsi alla parola di Dio e nell'abbandonarsi a essa (fides qua); come contenuto della Rivelazione e del messaggio evangelico. La fede, in tal senso, si esprime nell'impegno di conoscere sempre meglio il senso profondo di quella Parola (fides quae).   Questi due aspetti non possono, per la loro stessa natura, essere separati. La maturazione e la crescita della fede esigono il loro organico e coerente sviluppo.
& DCG 92 & CCC 153-155
 
Finalità della catechesi
Lo scopo definitivo della catechesi è di mettere qualcuno non solo in contatto, ma in comunione, in intimità con Gesù Cristo. Tutta l'azione evangelizzatrice è intesa a favorire la comunione con Gesù Cristo. A partire dalla conversione iniziale di una persona al Signore, suscitata dallo Spirito Santo mediante il primo annuncio, la catechesi si propone di dare un fondamento e far maturare questa prima adesione. Si tratta di aiutare colui che si è appena convertito a conoscere meglio questo Gesù, al quale si è abbandonato: conoscere il suo mistero, il regno di Dio che egli annuncia, le esigenze e le promesse contenute nel suo messaggio evangelico, le vie che egli ha tracciato per chiunque lo voglia seguire. La catechesi è quella forma particolare del ministero della Parola che fa maturare la conversione iniziale, fino a farne una viva, esplicita e operativa confessione di fede: la catechesi ha la sua origine nella confessione di fede e porta alla confessione di fede.
& DCG 80-83        & CCC 4-7, 426, 983, 1095, 2688
 
Fonte della catechesi
“La catechesi attingerà sempre il suo contenuto alla fonte viva della parola di Dio, trasmessa nella Tradizione e nella Scrittura, giacché la Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono l'unico deposito inviolabile della parola di Dio, affidato alla Chiesa” (DV 10). Questo “  deposito della fede” è come il tesoro del padrone di casa, affidato alla Chiesa, famiglia di Dio, dal quale ella estrae continuamente cose nuove e cose antiche. Tutti i figli del Padre, animati dal suo Spirito, si nutrono di questo tesoro della Parola. Essi sanno che la Parola è Gesù Cristo, il Verbo fatto uomo e che la sua voce continua a risonare per mezzo dello Spirito Santo nella Chiesa e nel mondo. La parola di Dio, per ammirabile condiscendenza divina è diretta e giunge a noi per mezzo di opere e parole umane, così come già il Verbo dell'Eterno Padre, nell'assumere la debolezza dell'umana natura, si fece simile all'uomo. Senza cessare di essere parola di Dio, si esprime in parola umana. Pur vicina, essa resta però velata, in stato kenotico. Perciò la Chiesa, guidata dallo Spirito, ha bisogno di interpretarla continuamente e, mentre la contempla con profondo spirito di fede, l'ascolta piamente, la custodisce santamente e l'espone fedelmente.
& DCG 94 & CCC 49, 74-76
 
Fonti della catechesi
La parola di Dio contenuta nella Sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura:
- è meditata e compresa sempre più profondamente per mezzo del senso della fede di tutto il Popolo di Dio, sotto la guida del Magistero;
- è celebrata nella liturgia;
- risplende nella vita della Chiesa;
- è approfondita nella ricerca teologica;
- si manifesta nei genuini valori religiosi e morali disseminati nella società umana e nelle diverse culture.
Tutte queste sono le fonti, principali o sussidiarie, della catechesi, le quali in nessun modo devono essere intese in senso univoco. Le “fonti” della catechesi hanno, ognuna, un proprio linguaggio, al quale si dà forma attraverso una ricca varietà di “documenti della fede”. La catechesi è tradizione viva di tali documenti: pericopi bibliche, testi liturgici, scritti dei Padri della Chiesa, formulazioni del Magistero, simboli della fede, testimonianze dei santi, riflessioni teologiche. La fonte viva della parola di Dio e le “ fonti “, che da essa derivano e nelle quali si esprime, forniscono alla catechesi i criteri per trasmettere il suo messaggio a tutti coloro che hanno maturato la decisione di seguire Gesù Cristo.
& DCG 95-96        & CCC 132, 183, 1074-1075, 1971, 2033, 2049, 2688
 
Formazione dei catechisti
La formazione cerca di abilitare i catechisti a trasmettere il Vangelo a coloro che desiderano affidarsi a Gesù Cristo. La finalità della formazione richiede, pertanto, che il catechista sia reso più idoneo possibile a realizzare un atto di comunicazione: scopo essenziale della formazione catechistica è quello di abilitare alla comunicazione del messaggio cristiano. Il fatto che la formazione cerchi di rendere atto il catechista a trasmettere il Vangelo in nome della Chiesa, conferisce a tutta la formazione una natura ecclesiale. La formazione dei catechisti altro non è che un aiuto a immedesimarsi nella coscienza viva e attuale che la Chiesa ha del Vangelo, abilitandosi così, a trasmetterlo nel suo nome.
& DCG 235 - 236 & CCC 428, 906
 
Formazione dei catechisti: criteri ispiratori
Per concepire in modo adeguato la formazione dei catechisti occorre tener conto previamente di alcuni criteri ispiratori che configurano, con differenti accenti, questa formazione.
- Si tratta, innanzitutto, di formare catechisti per le necessità evangelizzatrici di questo momento storico, con i suoi valori, le sue sfide e le sue ombre.
- Nella formazione si terrà presente anche il concetto di catechesi, che oggi propugna la Chiesa.
- Il momento catechistico che vive la Chiesa è un invito a preparare catechisti, che siano, in grado di superare tendenze unilaterali divergenti e di offrire una catechesi piena e completa.
- La formazione dei catechisti laici non può ignorare il carattere proprio del laico nella Chiesa e non deve essere concepita come mera sintesi di quella che ricevono i religiosi o i sacerdoti.
- La pedagogia utilizzata in questa formazione ha una importanza fondamentale. Come criterio generale occorre sottolineare la necessità della coerenza tra la pedagogia globale della formazione dei catechisti e la pedagogia propria di un processo catechistico.
& DCG 237
 
Formazione biblico-teologica dei catechisti
Il catechista deve essere anche maestro che insegna la fede. Una formazione biblico-teologica gli fornirà una conoscenza organica del messaggio cristiano articolato intorno al mistero centrale della fede, che è Gesù Cristo.
Il contenuto di questa formazione dottrinale viene richiesto dalle diverse parti che compongono ogni progetto organico di catechesi:
- le tre grandi tappe della storia della salvezza: Antico Testamento, vita di Gesù Cristo e storia della Chiesa;
- i grandi nuclei del messaggio cristiano: Simbolo, Liturgia, vita morale e orazione.
La Sacra Scrittura dovrà essere come l'anima di questa formazione. Il Catechismo della Chiesa Cattolica sarà il referente dottrinale fondamentale, insieme con il Catechismo della propria Chiesa particolare o locale.
Questa formazione biblico-teologica dovrà possedere alcune qualità:
- che sia una formazione di carattere sintetico, che corrisponda all'annuncio che si deve trasmettere;
-   che sia tale da aiutare il catechista a maturare nella propria fede;
- deve essere una formazione teologica molto vicina alla esperienza umana;
- deve essere tale che il catechista si renda non solo capace di esporre con esattezza il messaggio evangelico, ma anche di suscitare la ricezione attiva dello stesso messaggio da parte dei catechizzandi e di saper discernere nell'itinerario spirituale dei medesimi ciò che è conforme alla fede.
& DCG 240-241    & CCC 132
 
Formazione dei catechisti: essere, sapere, saper fare
La formazione dei catechisti comprende diverse dimensioni. Quella più profonda fa riferimento all'essere del catechista, alla sua dimensione umana e cristiana. La formazione, infatti, deve aiutarlo a maturare, anzitutto, come persona, come credente e come apostolo. Poi vi è quello che il catechista deve sapere per adempiere bene il suo compito. Questa dimensione, penetrata dalla doppia fedeltà al messaggio e alla persona umana, richiede che il catechista conosca adeguatamente il messaggio che trasmette e, allo stesso tempo, il destinatario che lo riceve nonché il contesto sociale in cui vive. Infine c'è la dimensione del saper fare, giacché la catechesi è un atto di comunicazione. La formazione tende a fare del catechista un educatore dell'uomo e della vita dell'uomo.
& DCG 238
 
Formazione dei catechisti: maturità umana, cristiana e apostolica
Sulla base di una maturità umana iniziale, l'esercizio della catechesi, costantemente riconsiderato e valutato, permetterà al catechista di crescere nell'equilibrio affettivo, nel senso critico, nell'unità interiore, nella capacità di rapporti e di dialogo, nello spirito costruttivo e nel lavoro di gruppo. La formazione curerà, allo stesso tempo, che l'esercizio della catechesi alimenti e nutra la fede del catechista, facendolo crescere come credente. Per questo la vera formazione alimenta, sopratutto, la spiritualità dello stesso catechista, in modo che la sua azione scaturisca, in verità, dalla testimonianza della sua stessa vita.
La formazione, inoltre, alimenterà costantemente la coscienza apostolica del catechista, il suo senso di evangelizzatore. Per questo egli deve conoscere e vivere il progetto di evangelizzazione concreto della propria Chiesa diocesana e quello della sua parrocchia per sintonizzarsi con la coscienza che la Chiesa particolare ha della propria missione.
& DCG 239            & CCC 1248, 1308
 
Formazione pedagogica del catechista
Insieme con le dimensioni che si riferiscono all'essere e al sapere, la formazione del catechista deve coltivare anche il saper fare. Il catechista è un educatore che facilita la maturazione della fede che il catecumeno o il catechizzando realizza con l'aiuto dello Spirito Santo.
La prima realtà, di cui occorre tener conto è quella di rispettare la pedagogia originale della fede. La formazione cercherà di far maturare nel catechista la capacità educativa, che implica: la facoltà di attenzione verso le persone, l'abilità per interpretare e rispondere alla domanda educativa, l'iniziativa nell'attivare processi di apprendimento e l'arte di condurre un gruppo umano verso la maturità.
Si dovrà abilitare il catechista e in particolar modo colui che si dedica a pieno tempo alla catechesi, a saper programmare nel gruppo di catechisti, l'azione educativa, ponderando le circostanze, elaborando un piano realistico e C dopo la realizzazione C a valutarlo criticamente. Questa capacità educativa e questo saper fare con le conoscenze, attitudini e tecniche che comporta, vengono acquistate meglio se sono date di pari passo con lo svolgersi del loro impegno apostolico (per esempio, durante le riunioni in cui vengono preparate e verificate le lezioni di catechismo).
Il traguardo o la meta ideale è quella, secondo cui i catechisti dovrebbero essere i protagonisti del loro apprendimento, mettendo la formazione sotto il segno della creatività e non solo della mera assimilazione di regole esterne. Perciò la formazione deve essere molto vicina alla pratica: bisogna partire da essa per arrivare a essa.
& DCG 244-245
 
G
 
Genitori e catechesi
La testimonianza di vita cristiana, offerta dai genitori nel seno della famiglia, arriva ai bambini avvolta di tenerezza e di rispetto materno e paterno. I figli percepiscono, così, e vivono gioiosamente la vicinanza di Dio e di Gesù manifestata dai genitori, che questa prima esperienza cristiana lascia frequentemente una traccia decisiva che dura per tutto il tempo della vita. Questo risveglio religioso infantile, nell'ambito familiare, ha un carattere insostituibile.
Questa prima iniziazione si consolida quando, in occasione di certi avvenimenti familiari o di feste, ci si preoccupa di esplicitare in famiglia il contenuto cristiano o religioso di tali avvenimenti. Tale iniziazione si approfondisce di più se i genitori commentano e aiutano a interiorizzare la catechesi più metodica che i loro figli, più cresciuti, ricevono nella comunità cristiana. Infatti, la catechesi familiare precede, accompagna e arricchisce ogni altra forma di catechesi.
I genitori ricevono nel sacramento del matrimonio la grazia e la responsabilità dell'educazione cristiana dei loro figli, ai quali testimoniano e trasmettono insieme i valori umani e religiosi. Tale azione educativa, al contempo umana e religiosa, è un vero ministero, per mezzo del quale si trasmette e si irradia il Vangelo fino al punto che la stessa vita di famiglia si fa itinerario di fede e scuola di vita cristiana. Nella misura in cui i figli crescono, anche lo scambio si fa mutuo e, in un dialogo catechistico di questo tipo, ognuno riceve e dà. Per questo occorre che la comunità cristiana presti una attenzione specialissima ai genitori.
& DCG 226 - 227 & CCC 1656, 2206, 2222, 2225-2226
 
Gesù Cristo mediatore della Rivelazione
Dio si rivelò progressivamente agli uomini, per mezzo dei profeti e degli eventi salvifici, fino a portare a compimento la sua rivelazione con l'invio del suo stesso Figlio: Gesù Cristo, con tutta la sua presenza e con la manifestazione di Sé, con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e specialmente con la sua morte e la sua gloriosa risurrezione di tra i morti, e infine con l'invio dello Spirito di verità, compie e completa la rivelazione.
Gesù Cristo non è solamente il più grande dei profeti ma è il Figlio eterno di Dio fatto uomo. Egli è, pertanto, l'evento ultimo verso il quale convergono tutti gli avvenimenti della storia della salvezza. Egli è, infatti, la Parola unica, perfetta e definitiva del Padre. Il fatto che Gesù Cristo sia la pienezza della Rivelazione è il fondamento del cristocentrismo della catechesi: il mistero di Cristo, nel messaggio rivelato, non è un elemento in più accanto ad altri, ma è il centro a partire dal quale tutti gli altri elementi si gerarchizzano e s'illuminano.
& DCG 40-41        & CCC 50, 53, 151, 272, 385, 2583
 
Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II assunse l'eredità del Concilio e di Paolo VI nel 1978 e formulò i suoi primi orientamenti nell'Esortazione Apostolica Catechesi Tradendae, che porta la data del 16 ottobre 1979. Tale Esortazione forma un'unità totalmente coerente con l'Esortazione Evangeli Nuntiandi e ricolloca pienamente la catechesi nel quadro dell'evangelizzazione.
Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II ha offerto un magistero costante di altissimo valore catechistico. Tra i discorsi, le lettere e gli insegnamenti scritti, emergono le dodici Encicliche: dalla Redemptor Hominis alla Ut Unum Sint. Queste Encicliche costituiscono per se stesse un corpo di dottrina sintetico e organico, in ordine all'applicazione del rinnovamento della vita ecclesiale postulata dal Concilio Vaticano II.
Quanto al valore catechistico di questi Documenti del magistero di Giovanni Paolo II si distinguono: la Redemptor Hominis (4 marzo 1979), la Dives in Misericordia (30 novembre 1980), Dominum et Vivificantem (18 maggio 1986), e per la riaffermazione della permanente validità del mandato missionario la Redemptoris Missio (7 dicembre 1990).
& DCG 5
 
Gradualità della catechesi
Per gradualità della catechesi si intende il processo evangelizzatore e catechistico strutturato in tappe o   momenti essenziali: l'azione missionaria per i non credenti e per quelli che vivono nell'indifferenza religiosa; l'azione catechetico-iniziatica per quelli che optano per il Vangelo e per quelli che necessitano di completare o ristrutturare la loro iniziazione; e l'azione pastorale per i fedeli cristiani già maturi, nel seno della comunità cristiana. Questi momenti non sono però tappe concluse: si reiterano, se necessario, giacché daranno l'alimento evangelico più adeguato alla crescita spirituale di ciascuna persona o della stessa comunità.
& DCG 49
 
Gruppo
Il gruppo ha una funzione importante nei processi di sviluppo delle persone. Ciò vale anche per la catechesi, sia dei piccoli di cui favorisce una buona socializzazione, sia dei giovani per i quali il gruppo costituisce quasi una necessità vitale nella formazione della personalità, sia per gli adulti tra i quali promuove uno stile di dialogo, di condivisione e di corresponsabilità cristiana.
Il catechista, che partecipa alla vita del gruppo e ne avverte e valorizza le dinamiche, riconosce e svolge come suo compito primario e specifico, quello di essere in nome della Chiesa, testimone attivo del Vangelo, capace di partecipare agli altri i frutti della sua fede matura e di stimolare con intelligenza la ricerca comune.
Oltre che fattore didattico, il gruppo cristiano è chiamato a essere esperienza di comunità e forma di partecipazione alla vita ecclesiale, trovando nella più ampia comunità eucaristica la sua meta e la sua piena manifestazione. Dice Gesù: “  Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro “ (Mt 18,20).
& DCG 159            & CCC 2689, 2695
 
I
 
Inculturazione: ambiti antropologici e tendenze culturali
Il Vangelo sollecita una catechesi aperta, generosa e coraggiosa nel raggiungere le persone dove vivono, in particolare incontrando quegli snodi dell'esistenza dove avvengono gli scambi culturali elementari e fondamentali, come la famiglia, la scuola, l'ambiente di lavoro, il tempo libero. E' importante per la catechesi saper discernere e penetrare in quegli ambiti antropologici nei quali le tendenze culturali hanno maggior impatto per la creazione o diffusione di modelli di vita, come il mondo urbano, il flusso turistico e migratorio, il pianeta giovani ed altri fenomeni socialmente rilevanti. Infine   sono altrettanti settori da illuminare con la luce del Vangelo quelle aree culturali che sono denominate areopaghi moderni, come l'area della comunicazione; l'area degli impegni civili per la pace, lo sviluppo, la liberazione dei popoli, la salvaguardia del creato; l'area di difesa dei diritti delle persone, soprattutto delle minoranze, della donna e del bambino; l'area della ricerca scientifica e dei rapporti internazionali.
& DCG 211; cfr. 212        & CCC 24, 854, 1908, 2527
 
Inculturazione della fede e catechesi
I compiti di una catechesi per l'inculturazione della fede formano un insieme organico e sono qui sinteticamente espressi:
- conoscere in profondità la cultura delle persone e il grado di penetrazione nella loro vita;
- riconoscere la presenza della dimensione culturale nello stesso Vangelo;
- annunciare il cambiamento profondo, la conversione, che il Vangelo, in quanto forza trasformatrice e rigeneratrice opera nelle culture;
- testimoniare la trascendenza e il non esaurimento del Vangelo nella cultura e discernere i germi evangelici che possono essere presenti in essa;
- promuovere una nuova espressione del Vangelo secondo la cultura evangelizzata, mirando ad un linguaggio della fede che sia patrimonio comune tra i fedeli e   fattore fondamentale di comunione;
- mantenere integri i contenuti della fede della Chiesa e procurare che la spiegazione e la illustrazione delle formule dottrinali della Tradizione siano proposte tenendo conto della situazione culturale e storica dei destinatari, evitando sempre mutilazioni e falsificazioni dei contenuti.
& DCG 203            & CCC 854, 1232
 
Inculturazione e catechesi
La Parola di Dio si è fatta uomo, uomo concreto, situato nel tempo e nello spazio, radicato in una cultura determinata. Cristo, attraverso la sua incarnazione, si legò a determinate condizioni sociali e culturali degli uomini con cui visse. Questa è l'originaria inculturazione della parola di Dio e il modello di riferimento per tutta l'evangelizzazione della Chiesa, chiamata a portare la forza del Vangelo nel cuore della cultura e delle culture.
L'inculturazione della fede, per la quale si assumono in un ammirevole interscambio tutte le ricchezze delle nazioni che a Cristo sono state assegnate in eredità, è un processo profondo e globale e un cammino lento. Non è un semplice adattamento esterno che, per rendere più attraente il messaggio cristiano, si limita a coprirlo in modo decorativo con una vernice superficiale.
Si tratta, al contrario, della penetrazione del Vangelo negli strati più reconditi delle persone e dei popoli, raggiungendoli, in modo vitale, in profondità e fino alle radici delle loro culture.
& DCG 109            & CCC 1232
 
Inculturazione e Catechismo della Chiesa Cattolica
Uno strumento riconosciuto centrale nel processo di inculturazione è il Catechismo. Anzitutto il Catechismo della Chiesa Cattolica, di cui occorre saper evidenziare la vasta gamma di servizi anche ai fini dell'inculturazione, la quale per essere efficace, non può mai cessare di essere vera. Il Catechismo della Chiesa Cattolica richiede espressamente la redazione di catechismi locali appropriati, in cui attuare gli adattamenti richiesti dalle differenze di cultura, di età, di vita spirituale e di situazione sociale ed ecclesiale di coloro cui la catechesi è rivolta.
& DCG 210            & CCC 24, 25
 
Inculturazione e compito delle Chiese locali  
L'inculturazione compete alle Chiese particolari e si riferisce a tutti gli ambiti della vita cristiana. La catechesi ne è un aspetto. Proprio per la natura dell'inculturazione che avviene nella concretezza e specificità della situazioni, una legittima attenzione alle Chiese particolari non può che arricchire la Chiesa. E' anzi indispensabile e urgente.
A questo scopo, assai opportunamente un po' ovunque le Conferenze Episcopali vanno proponendo Direttori catechistici (e strumenti analoghi), catechismi e sussidi, laboratori e centri di formazione. Alla luce di quanto viene espresso nel Direttorio genera per la Catechesi diventa necessario operare una revisione e un aggiornamento delle direttive locali, stimolando il concorso dei centri di ricerca, avvalendosi dell'esperienza dei catechisti, favorendo la partecipazione dello stesso popolo di Dio.
& DCG 213; cfr. 214        & CCC 854
 
Inculturazione: forme e vie
Tra le forme più atte all'inculturazione della fede giova ricordare la catechesi dei giovani e degli adulti, per le possibilità di correlare più incisivamente fede e vita. L'inculturazione della fede non può essere disattesa nell'iniziazione cristiana dei piccoli proprio per le notevoli implicanze culturali di tale processo: acquisizione di nuove motivazioni di vita, educazione della coscienza, apprendimento del linguaggio biblico e sacramentale, conoscenza dello spessore storico del cristianesimo.
Via privilegiata è la catechesi liturgica, per la ricchezza di segni con cui viene espresso il messaggio e per l'accessibilità a tanta parte del popolo di Dio; vanno pure rivalorizzati i contenuti dei Lezionari, la struttura dell'Anno Liturgico, l'omelia domenicale ed altre occasioni di catechesi particolarmente significative (matrimoni, funerali, visite a malati, feste dei santi patroni, ecc.); centrale rimane la cura della famiglia, agente primario di avvio ad una trasmissione incarnata della fede; peculiare interesse riveste la catechesi in situazione multietnica e multiculturale, in quanto conduce ancora più attentamente a scoprire e a tener conto delle risorse dei diversi gruppi nell'accogliere e riesprimere la fede.
& DCG 207
 
Inculturazione e linguaggio
L'inculturazione della fede per certi aspetti è opera di linguaggio. Questo importa che la catechesi rispetti e valorizzi il linguaggio proprio del messaggio, anzitutto quello biblico, ma anche quello storico-tradizionale della Chiesa (Simbolo, liturgia) e il cosiddetto   linguaggio   dottrinale   (formule   dogmatiche);   ancora, è necessario che la catechesi entri in comunicazione con forme e termini propri della cultura della persona cui si rivolge; infine, occorre che la catechesi stimoli nuove espressioni del Vangelo nella cultura in cui questo è stato impiantato.
Nel processo di inculturazione del Vangelo la catechesi non deve temere di usare formule tradizionali e termini tecnici della fede, ma darne il significato e mostrarne la rilevanza esistenziale; e d'altra parte è dovere della catechesi trovare un linguaggio adatto ai fanciulli e ai giovani del nostro tempo in generale, come a numerose altre categorie di persone: linguaggio per gli intellettuali, per gli uomini di scienza; linguaggi per gli analfabeti o per   le   persone   di   cultura   elementare,   linguaggio   per   handicappati, ecc.
& DCG 208            & CCC 40-43, 170-171, 1146
 
Inculturazione e mezzi di comunicazione
Intrinsecamente legati al linguaggio sono i modi della comunicazione. Uno dei più efficaci e pervasivi è quello dei mass media.   L'evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte dal loro influsso. Questi alcuni indicatori utili agli effetti della inculturazione: una più ampia valorizzazione dei media secondo la loro specifica qualità comunicativa, sapendo ben equilibrare il linguaggio dell'immagine con quello della parola; la salvaguardia del senso religioso genuino nelle forme espressive prescelte; la promozione della maturità critica dei recettori e lo stimolo all'approfondimento personale di quanto recepito dai media; la produzione di sussidi catechistici massmediali congrui allo scopo; una proficua collaborazione tra agenti pastorali.
& DCG 209            & CCC 2496 2523
 
Iniziazione cristiana
La catechesi è elemento fondamentale dell'iniziazione cristiana ed è strettamente congiunta con i sacramenti dell'iniziazione, specialmente col Battesimo, sacramento della fede. L'anello che unisce la catechesi con il Battesimo è la professione di fede, che è, a un tempo, l'elemento interiore di questo sacramento e mèta della catechesi. La finalità dell'azione catechistica consiste precisamente in questo: favorire una viva, esplicita e operosa professione di fede. Perciò, la catechesi autentica è sempre iniziazione ordinata e sistematica alla rivelazione che Dio ha fatto di se stesso all'uomo in Cristo Gesù, rivelazione custodita nella memoria profonda della Chiesa e nelle Sacre Scritture, e costantemente comunicata, mediante una "traditio” vivente e attiva, da una generazione all'altra.  
& DCG 66 & CCC 1229 - 1233
 
Iniziazione cristiana: caratteristiche fondamentali
Il fatto di essere “momento essenziale“ del processo evangelizzatore, al servizio dell'iniziazione cristiana, conferisce alla catechesi alcune caratteristiche. Essa è: una formazione organica e sistematica della fede, coerente e bene ordinata, giacché l'approfondimento vitale e organico sul mistero di Cristo è ciò che contraddistingue principalmente la catechesi da tutte le altre forme di presentazione della Parola di Dio;   un apprendimento di tutta la vita cristiana, un'iniziazione cristiana integrale, che favorisce un'autentica sequela di Cristo, centrata sulla sua Persona. Si tratta, infatti, di educare alla conoscenza e alla vita di fede, in maniera tale che tutto l'uomo, nelle sue esperienze più profonde, si senta fecondato dalla Parola di Dio;   una formazione di base, essenziale, centrata su ciò che costituisce il nucleo dell'esperienza cristiana, sulle certezze più fondamentali della fede e sui valori evangelici più basilari.
& DCG 67 & CCC 1229-1230, 1233, 1244
 
Insegnamento religioso scolastico
Gli alunni hanno il diritto di apprendere con verità e certezza la religione di appartenenza. Questo loro diritto a conoscere più a fondo la persona di Cristo e l'interezza dell'annuncio salvifico da Lui recato, non può essere disatteso. Il carattere confessionale dell'insegnamento religioso scolastico, svolto dalla Chiesa secondo modi e forme stabilite nei singoli Paesi, è, dunque, una garanzia indispensabile offerta alle famiglie e agli alunni che scelgono tale insegnamento.
& cfr. DCG 73 - 76
 
K
 
Kerigma
Il Kerigma è il messaggio di Gesù su Dio.   E' una buona notizia per l'umanità. Gesù, infatti, annunciò il Regno di Dio: un nuovo e definitivo intervento di Dio, con un potere trasformatore altrettanto grande e perfino superiore a quello che impiegò nella creazione del mondo. In questo senso, come nucleo e centro della Buona Novella, Cristo annunzia la salvezza, dono grande di Dio, che non solo è liberazione da tutto ciò che opprime l'uomo, ma è soprattutto liberazione dal peccato e dal maligno, nella gioia di conoscere Dio e di essere conosciuti da lui, di vederlo, di abbandonarsi a Lui.
& cfr. DCG 101 - 102      & CCC 900, 2044, 2126
 
L
 
Laici e catechesi
L'azione catechistica dei laici ha un carattere peculiare dovuto alla loro condizione nella Chiesa: il carattere secolare è proprio e particolare ai laici. I laici danno la loro testimonianza cristiana a partire dal loro inserimento nel mondo, condividendo tutte le forme di impegno con gli altri uomini e donne e apportando alla trasmissione del Vangelo sensibilità e connotazioni specifiche: questa forma di evangelizzazione acquista una certa nota specifica e una particolare efficacia dal fatto che viene compiuta nelle comuni condizioni del secolo.
Infatti, nel condividere la stessa forma di vita, i laici hanno una speciale sensibilità per incarnare il Vangelo nella vita concreta degli esseri umani. Gli stessi catecumeni e catechizzandi possono trovare in loro un modello cristiano nel quale proiettare il loro futuro di credenti.
La vocazione del laico per la catechesi scaturisce dal sacramento del Battesimo, è irrobustita dalla Confermazione, sacramenti mediante i quali egli partecipa all'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo.
& DCG 230 - 231 & CCC 758, 904-907, 942
 
Legge fondamentale della catechesi
Gesù Cristo è la vivente, perfetta relazione di Dio con l'uomo e dell'uomo con Dio. Da Lui la pedagogia della fede riceve una legge che è fondamentale per tutta la vita della chiesa, e dunque della catechesi: quella della fedeltà a Dio e della fedeltà all'uomo, in uno stesso atteggiamento di amore.
Sarà perciò genuina quella catechesi che aiuta a percepire l'azione di Dio lungo tutto il cammino formativo, favorendo un clima di ascolto, di rendimento di grazia e di preghiera e, insieme, mira alla risposta libera delle persone, promovendo la partecipazione attiva dei catechizzandi.
& DCG 145
 
Liturgia e catechesi
La catechesi è intrinsecamente collegata con tutta l'azione liturgica e sacramentale. Sovente, però, la prassi catechistica testimonia un legame debole e frammentario con la liturgia: limitata attenzione ai segni e riti liturgici, scarsa valorizzazione delle fonti liturgiche, percorsi catechistici poco o nulla connessi con l'anno liturgico, presenza marginale di celebrazioni negli itinerari della catechesi.
Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, in modo speciale nelle azioni liturgiche. La comunione con Gesù Cristo conduce a celebrare la sua presenza salvifica nei sacramenti e, particolarmente, nella Eucaristia.   La Chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli cristiani siano condotti a quella partecipazione piena, consapevole e attiva che esigono la natura della liturgia medesima e la dignità del loro sacerdozio battesimale. Per questo, la catechesi, oltre a favorire la conoscenza del significato della liturgia e dei sacramenti, deve educare i discepoli di Gesù Cristo all'orazione, al ringraziamento, alla penitenza, alla domanda fiduciosa, al senso comunitario, al linguaggio simbolico; poiché tutto ciò è necessario affinché vi sia una vera vita liturgica.
& DCG 30, 85        & CCC 1074-1075, 1095, 1135
 
Luoghi della catechesi
La comunità cristiana è la realizzazione storica del dono della comunione (koinonia), che è un frutto dello Spirito. Questa si fa vicina e visibilizza nella ricca varietà delle comunità cristiane immediate, nelle quali i cristiani nascono alla fede, si educano in essa e la vivono: la famiglia, la parrocchia, la scuola cattolica, le associazioni e movimenti cristiani, le comunità ecclesiali di base... Esse sono i luoghi della catechesi, cioè gli spazi comunitari dove la catechesi di ispirazione catecumenale e la catechesi permanente vengono realizzate. Ma la comunità cristiana è l'origine, il luogo e la meta della catechesi. E' sempre dalla comunità cristiana che nasce l'annunzio del Vangelo, che invita gli uomini e le donne a convertirsi e a seguire Cristo. Ed è la stessa comunità che accoglie coloro che desiderano conoscere il Signore e impegnarsi in una vita nuova. Essa accompagna i catecumeni e catechizzandi nel loro itinerario catechetico e, con materna sollecitudine, li rende partecipi della propria esperienza di fede e li incorpora nel suo seno.
& DCG 253 - 254
 
M
 
Magistero della Chiesa
La conservazione integra della Rivelazione, parola di Dio contenuta nella Tradizione e nella Scrittura, così come la sua continua trasmissione, sono garantite nella loro autenticità. Il Magistero della Chiesa, sostenuto dallo Spirito Santo e dotato del carisma della verità esercita la funzione di interpretare autenticamente la Parola di Dio.
& DCG 44 & CCC 85-88, 888-892, 2033-2034
 
Magistero e catechesi
Il Magistero della Chiesa non ha mai smesso, in questi anni, di esercitare la sua sollecitudine pastorale in favore della catechesi. Numerosi Vescovi e Conferenze Episcopali, in tutti i continenti, hanno dato un notevole impulso all'azione catechistica anche attraverso la pubblicazione di validi Catechismi e orientamenti pastorali, promovendo la formazione di periti e favorendo la ricerca catechetica. Questi sforzi sono stati fecondi e sono favorevolmente ridondati sulla prassi catechistica delle Chiese particolari.
Una particolare ricchezza per il rinnovamento catechistico è costituita dal Rituale per l'Iniziazione cristiana degli adulti, promulgato il 6 gennaio 1972 dalla Congregazione per il Culto Divino.
& DCG 3    & CCC 2033, 2049
 
Memorizzazione nella catechesi
La catechesi fa parte di quella “memoria” della Chiesa che mantiene viva tra noi la presenza del Signore. L'esercizio della memoria costituisce, quindi, un aspetto costitutivo della pedagogia della fede, fin dagli inizi del cristianesimo. Per superare i rischi di una memorizzazione meccanica, l'apprendimento mnemonico deve inserirsi armonicamente tra le diverse funzioni di apprendimento, quali la reazione spontanea e la riflessione, il momento del dialogo e del silenzio, la relazione orale e il lavoro scritto.
In particolare, come oggetto di memoria vanno opportunamente considerate le principali formule della fede, perché assicurano una più precisa esposizione di essa e garantiscono un prezioso patrimonio comune dottrinale, culturale e linguistico. Il possesso sicuro dei linguaggi della fede è condizione indispensabile per vivere la fede stessa.
Occorre però che tali formule siano proposte come sintesi dopo un cammino previo di spiegazione siano fedeli al messaggio cristiano. Ancora più profondamente, l'apprendimento delle formule della fede e la loro professione credente vanno compresi nell'alveo del tradizionale e proficuo esercizio della “traditio” e “ redditio”, per cui alla consegna della fede nella catechesi (traditio) corrisponde la risposta del soggetto lungo il cammino catechistico e poi nella vita (redditio).
& DCG 154-155
 
Messaggio autentico
L'evangelizzazione e la catechesi debbono presentare il messaggio evangelico autentico, in tutta la sua purezza, senza ridurre le sue esigenze per timore di rifiuto e senza imporre pesanti oneri che esso non include, poiché il giogo di Gesù è soave.
& cfr. DCG 111-113
 
Messaggio: criteri di presentazione
I criteri per presentare il messaggio evangelico nella catechesi sono intimamente tra loro correlati, poiché scaturiscono da un'unica fonte.
- Il messaggio centrato nella persona di Gesù Cristo (cristocentrismo), per sua dinamica interna, introduce alla dimensione trinitaria dello stesso messaggio.
- L'annuncio della Buona Novella del Regno di Dio, centrato nel dono della salvezza, implica un messaggio di liberazione.
- Il carattere ecclesiale del messaggio rinvia al suo carattere storico, poiché la catechesi C come l'insieme della evangelizzazione C si realizza nel tempo della Chiesa.
- Il messaggio evangelico, poiché è Buona Novella destinata a tutti i popoli, ricerca l'inculturazione, la quale potrà essere attuata in profondità soltanto se il messaggio è presentato in tutta la sua integrità e purezza.
- Il messaggio evangelico è necessariamente un messaggio organico, con una propria gerarchia di verità. E questa visione armonica del Vangelo che lo converte in evento profondamente significativo per la persona umana.
Sebbene questi criteri siano validi per tutto il ministero della Parola, saranno ora sviluppati in rapporto alla catechesi.
& DCG 97
 
Messaggio della catechesi
Il messaggio   di   Gesù   su   Dio   è   una   buona   notizia   per l'umanità. Gesù, infatti, annunciò il Regno di Dio: un nuovo e definitivo intervento di Dio, con un potere trasformatore altrettanto grande e perfino superiore a quello che impiegò nella creazione del mondo. In questo senso, come nucleo e centro della Buona Novella, Cristo annunzia la salvezza, dono grande di Dio, che non solo è liberazione da tutto ciò che opprime l'uomo, ma è soprattutto liberazione dal peccato e dal maligno, nella gioia di conoscere Dio e di essere conosciuti da lui, di vederlo, di abbandonarsi a Lui.
& DCG 101            & CCC 426-427, 1967-1968
 
Messaggio di liberazione
La Buona Novella del Regno di Dio, che annuncia la salvezza, include un messaggio di liberazione. La comunità dei discepoli di Gesù, la Chiesa, condivide oggi la medesima sensibilità che ebbe allora il suo Maestro. Tutte le forme di povertà non solo economica, ma anche culturale e religiosa preoccupano la Chiesa. Come dimensione importante della sua missione, essa ha il dovere di annunciare la liberazione di milioni di esseri umani, essendo molti di essi figli suoi; il dovere di aiutare questa liberazione a nascere, di testimoniare per essa, di far sì che sia totale.
& DCG 103            & CCC 1221, 1237, 1741
 
Messaggio integro
La catechesi deve preoccuparsi che il tesoro del messaggio cristiano venga fedelmente annunciato nella sua integrità. L'integrità deve accompagnarsi con l'adattamento. La catechesi, di conseguenza, parte da una semplice proposizione della struttura integra del messaggio cristiano, e la espone in modo adatto alla capacità dei destinatari. Senza limitarsi a questa esposizione iniziale, la catechesi, gradualmente, proporrà il messaggio in maniera ogni volta più ampia ed esplicita, secondo le capacità del catechizzando e il carattere proprio della catechesi. Questi due livelli di esposizione integra del messaggio sono denominati integrità intensiva e integrità estensiva.
&   cfr. DCG 111-113
 
Messaggio organico
Il messaggio che trasmette la catechesi possiede un carattere organico e gerarchizzato, costituendo una sintesi coerente e vitale della fede. Esso si organizza intorno al mistero della Santissima Trinità, in una prospettiva cristocentrica, poiché è la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina. A partire da esso, l'armonia dell'insieme del messaggio richiede una gerarchia delle verità, in quanto è diversa la connessione di ciascuna di esse con il fondamento della fede. Tuttavia, questa gerarchia non significa che alcune verità appartengano alla fede meno di altre, ma che alcune verità si fondano su altre che sono più importanti e da esse sono illuminate.
& DCG 114-115
 
Messaggio: principio metodologico
Le norme e i criteri che riguardano la presentazione del contenuto della catechesi devono essere presenti e operanti nei diversi tipi di catechesi: catechesi biblica e liturgica, sintesi dottrinale, interpretazione delle situazioni concrete dell'esistenza umana, ecc.  
Da questi criteri e norme, tuttavia, non si può dedurre l'ordine che si deve osservare nell'esposizione del contenuto. Infatti, può darsi che, nella presente situazione della catechesi, ragioni di metodo o di pedagogia suggeriscano di organizzare in un modo piuttosto che in un altro la trasmissione delle ricchezze del contenuto della catechesi. Si può partire da Dio per giungere a Cristo, e viceversa; ugualmente si può partire dalla persona umana per giungere a Dio, e inversamente. L'adozione di un ordine determinato nella presentazione del messaggio è condizionata dalle circostanze e dalla situazione di fede di chi riceve la catechesi.
& DCG 118
 
Messaggio significativo
La catechesi, nel presentare il messaggio cristiano, non solo mostra chi   è   Dio   e   qual   è   il   suo   disegno   salvifico, ma, come Gesù medesimo ha fatto, svela anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione. La rivelazione, infatti, non è isolata dalla vita, né a questa è giustapposta artificialmente. Essa riguarda il senso ultimo dell'esistenza che essa stessa illumina completamente, per ispirarla o per esaminarla alla luce del Vangelo.
La relazione del messaggio cristiano con l'esperienza umana non è una semplice questione metodologica, ma essa germina dalla finalità medesima della catechesi, la quale cerca di mettere in comunione la persona umana con Gesù Cristo.
& DCG116-117     & CCC 561
 
Metodo della catechesi
Nella trasmissione della fede, la Chiesa non ha per sé un metodo proprio né un metodo unico, bensì, alla luce della pedagogia di Dio, discerne i metodi del tempo, assume con libertà di spirito tutto ciò che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato e merita lode (Fil 4,8). in sintesi tutti gli elementi che non sono in contrasto con il Vangelo e li pone al servizio di esso. Ciò trova mirabile conferma nella storia della Chiesa, dove i tanti carismi di servizio della Parola hanno generato svariati percorsi metodologici. In questo modo la varietà dei metodi è un segno di vita ed una ricchezza, e insieme dimostrazione di rispetto verso i destinatari. Tale varietà è richiesta dall'età e lo sviluppo intellettuale dei cristiani, il loro grado di maturità ecclesiale e spirituale e molte altre circostanze personali.
La metodologia catechistica ha per obiettivo unitario l'educazione alla fede; si avvale delle scienze pedagogiche e della comunicazione applicate alla catechesi; tiene conto delle numerose e notevoli acquisizioni della catechetica contemporanea.
& DCG 148
 
Metodo-contenuto in catechesi
Il principio della “fedeltà a Dio e fedeltà all'uomo” porta a evitare ogni contrapposizione o artificiale separazione o presunta neutralità tra metodo e contenuto, affermando piuttosto la loro necessaria correlazione e interazione. Il catechista riconosce che il metodo è al servizio della rivelazione e conversione e perciò è necessario avvalersene. D'altra parte, il catechista sa che il contenuto della catechesi non è indifferente a qualsiasi metodo, bensì esige un processo di trasmissione adeguato alla natura del messaggio, alle sue fonti e linguaggi, alle circostanze concrete della comunità ecclesiale, alla condizione dei singoli fedeli cui la catechesi si rivolge.
Per l'intrinseca importanza sia nella tradizione che nell'attualità catechistica, meritano di essere ricordati il metodo di accostamento alla Bibbia, il metodo o pedagogia del documento, del Simbolo in particolare, in quanto la catechesi è trasmissione dei documenti della fede, il metodo dei segni liturgici ed ecclesiali, il metodo proprio della comunicazione mass-mediale. Un buon metodo catechistico è garanzia di fedeltà al contenuto.
& DCG 149
 
Metodo induttivo e deduttivo
La comunicazione della fede nella catechesi è un evento di grazia, realizzato dall'incontro della parola di Dio con l'esperienza della persona, si esprime attraverso segni sensibili ed ultimamente apre al mistero. Può accadere per vie diverse a noi non sempre completamente conosciute.
Attendendo alla storia della catechesi, oggi si parla comunemente di via induttiva e deduttiva. Il metodo induttivo consiste nella presentazione di fatti (avvenimenti biblici, atti liturgici, eventi di vita della chiesa e della vita quotidiana...) allo scopo di discernere il significato che essi possono avere nella divina rivelazione. E' una via che offre grandi vantaggi, perché è conforme all'economia della rivelazione; corrisponde ad una istanza profonda dello spirito umano di pervenire alla conoscenza delle cose intelligibili attraverso le cose visibili; ed è conforme pure alle caratteristiche della conoscenza di fede, che è conoscenza attraverso i segni.
Il metodo induttivo non esclude, anzi esige il metodo deduttivo, che spiega e descrive i fatti procedendo dalle loro cause. Ma la sintesi deduttiva avrà pieno valore solo quando è stato compiuto il processo induttivo.
& DCG 150
 
Metodo e ruolo del catechista
Nessuna metodologia, per quanto sperimentata, dispensa dalla persona stessa del catechista in ogni fase del processo di catechesi. Il carisma datogli dallo Spirito, una solida spiritualità, una trasparente testimonianza di vita costituiscono l'anima di ogni metodo e soltanto le proprie qualità umane e cristiane garantiscono il buon uso dei testi e di altri strumenti di lavoro. Il catechista è intrinsecamente un mediatore che facilita la comunicazione tra le persone e il mistero di Dio e dei soggetti tra di loro e con la comunità. Per questo deve adoperarsi perché la sua visione culturale, condizione sociale e stile di vita non facciano ostacolo al cammino della fede, creando piuttosto le condizioni più adatte perché il messaggio cristiano sia ricercato, accolto e approfondito. Non dimentica che l'adesione credente delle persone è frutto della grazia e della libertà, e quindi fa sì che la sua attività sia sempre sostenuta dalla fede nello Spirito Santo e dalla preghiera. Infine, di sostanziale importanza è la relazione personale del catechista con il soggetto. Essa si nutre di passione educativa, di creatività ingegnosa, di adattamento e insieme di massimo rispetto per la libertà e maturazione della persona.
In forza del suo sapiente accompagnamento, il catechista assolve un servizio tra i più preziosi dell'azione catechistica: aiuta i soggetti a discernere la vocazione cui Dio li chiama.
& DCG 156
 
Mezzi audiovisivi e catechesi
Il primo areopago del tempo moderno è il mondo della comunicazione che sta unificando l'umanità. I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali. Per questo, oltre ai numerosi mezzi tradizionali in vigore, l'utilizzazione dei media è diventata essenziale all'evangelizzazione e alla catechesi. Infatti, la Chiesa si sentirebbe colpevole davanti al suo Signore se non adoperasse questi potenti mezzi, che l'intelligenza umana rende ogni giorno più perfezionati; in loro essa trova una versione moderna ed efficace del pulpito. Grazie a essi riesce a parlare alle moltitudini.
Il buon uso dei media richiede agli operatori della catechesi un serio impegno di conoscenza, di competenza e di qualificato e aggiornato impiego. Ma soprattutto, per la forte incidenza sulla cultura che i media contribuiscono a elaborare, non va mai dimenticato che non basta usarli per diffondere il messaggio cristiano e il magistero della Chiesa, ma occorre integrare il messaggio stesso in questa nuova cultura creata dalla comunicazione moderna... con nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi atteggiamenti psicologici.
& DCG 160-163    & CCC 2493
 
Mezzi di comunicazione e inculturazione  
Intrinsecamente legati al linguaggio sono i modi della comunicazione. Uno dei più efficaci e pervasivi è quello dei mass media.   L'evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte dal loro influsso. Questi alcuni indicatori utili agli effetti della inculturazione: una più ampia valorizzazione dei media secondo la loro specifica qualità comunicativa, sapendo ben equilibrare il linguaggio dell'immagine con quello della parola; la salvaguardia del senso religioso genuino nelle forme espressive prescelte; la promozione della maturità critica dei recettori e lo stimolo all'approfondimento personale di quanto recepito dai media; la produzione di sussidi catechistici massmediali congrui allo scopo; una proficua collaborazione tra agenti pastorali.
& DCG 209            & CCC   906, 2492-2496
 
Ministero della Parola nell'evangelizzazione
Il ministero della Parola è elemento fondamentale della evangelizzazione. La presenza cristiana in mezzo ai differenti gruppi umani e la testimonianza di vita hanno bisogno di essere chiariti e giustificati dall'annuncio esplicito di Gesù Cristo, il Signore.   Il ministero della Parola, all'interno dell'evangelizzazione, trasmette la Rivelazione per mezzo della Chiesa, valendosi delle parole umane e delle opere. Questa parola umana della Chiesa è il mezzo di cui si serve lo Spirito Santo per continuare il dialogo con l'umanità. Egli è infatti l'agente principale del ministero della Parola, colui per il quale la viva voce del Vangelo risuona nella Chiesa, e per mezzo di questa nel mondo.
& DCG 50 & CCC 101-104, 108
 
Ministero della Parola: principali funzioni
Le principali funzioni del ministero della Parola sono le seguenti:
- Convocazione e chiamata alla fede: si realizza mediante il “primo annuncio “, diretto ai non credenti.
- L'iniziazione: coloro che, mossi dalla grazia, decidono di seguire Gesù sono   introdotti nella vita della fede, della liturgia e della carità del Popolo di Dio. La Chiesa realizza questa funzione, fondamentalmente, per mezzo della catechesi, in stretto rapporto con i sacramenti dell'iniziazione, sia se questi sono da ricevere, sia se furono già ricevuti.
- L'educazione permanente della fede: in diverse regioni essa è chiamata anche catechesi permanente. Si rivolge ai cristiani iniziati negli elementi di base, che hanno bisogno di alimentare e maturare costantemente la loro fede durante tutta la vita.
- La funzione liturgica: il ministero della Parola comprende pure una funzione liturgica, giacché quando esso si realizza all'interno di un'azione sacra è parte integrante della stessa.
- La funzione teologica: essa cerca di sviluppare l'intelligenza della fede ponendosi nella dinamica della “fides quaerens intellectum”, cioè, della fede che cerca di capire.
& DCG 51 & CCC 9, 24, 132, 903
 
Missione
La catechesi non può non essere aperta al dinamismo missionario. Essa si sforza di abilitare i discepoli di Gesù a essere presenti da cristiani nella società, nella vita professionale, culturale e sociale. Li preparerà anche a prestare la loro cooperazione nei differenti servizi ecclesiali, secondo la vocazione di ciascuno. Questo impegno evangelizzatore è originato, per i fedeli laici, dai sacramenti dell'iniziazione cristiana e dal carattere secolare della loro vocazione. E' anche importante usare ogni mezzo per suscitare vocazioni sacerdotali e di particolare consacrazione a Dio nelle diverse forme di vita religiosa e apostolica e per accendere nel cuore dei singoli la vocazione speciale missionaria. Gli atteggiamenti evangelici che Gesù suggerì ai suoi discepoli, quando li iniziò alla missione, sono quelli che la catechesi deve alimentare: andare in cerca della pecora smarrita; annunciare e sanare nello stesso tempo; presentarsi poveri, senza oro né bisaccia; saper assumere il rifiuto e la persecuzione; porre la propria fiducia nel Padre e nel sostegno dello Spirito Santo; non attendersi altro premio che la gioia di lavorare per il Regno.
& DCG 86 & CCC 541-560, 768, 811, 849-851, 873
 
Missione ad gentes
La missione ad gentes, quale che sia la zona o l'ambito in cui si realizza, è la responsabilità missionaria più specifica che Gesù ha affidato alla sua Chiesa e, pertanto, è il modello esemplare dell'insieme dell'azione missionaria della Chiesa. La   nuova evangelizzazione non può soppiantare o sostituire la   missione ad gentes, che continua ad essere l'attività missionaria specifica e compito primario.
& DCG 59 & CCC 1122, 1533, 1565, 2044
 
Movimenti religiosi e catechesi
Nel clima di relativismo religioso e culturale, e talora anche a causa della condotta non retta dei cristiani, proliferano oggi nuovi movimenti religiosi, chiamati anche sette o culti, con abbondanza di nomi e di tendenze, difficili da ordinare in un quadro organico e preciso. Per quanto è dato di cogliere, si possono distinguere movimenti di matrice cristiana, altri derivanti da religioni orientali, altri attingenti a tradizioni esoteriche. Preoccupano per le dottrine e pratiche di vita che si allontanano sovente dai contenuti della fede cristiana. Rimane quindi necessario promuovere a favore dei cristiani, esposti al rischio della fede, l'impegno per una evangelizzazione e una catechesi integrali e sistematiche che devono essere accompagnate da una testimonianza che le traduca nella vita. Si tratta infatti di superare la grave insidia dell'ignoranza e del pregiudizio, aiutare i fedeli ad incontrare correttamente la Scrittura, suscitando tra loro esperienze vive di preghiera, difendendoli dai seminatori di errori, educandoli alla responsabilità della fede ricevuta, venendo incontro con la carica dell'amore evangelico a pericolose situazioni di solitudine, povertà, sofferenza. Per l'anelito religioso che tali movimenti possono esprimere, meritano di essere considerati un areopago da evangelizzare, in cui i problemi più sentiti possono trovare risposta.
& DCG 201
 
N
 
Narratio historia salutis
La Chiesa, nel trasmettere il messaggio cristiano a partire dalla viva coscienza che ha di esso, fa costante memoria degli avvenimenti salvifici del passato, narrandoli. Nella catechesi patristica, la narrazione (narratio) delle meraviglie operate da Dio e l'attesa (expectatio) del ritorno di Cristo accompagnavano sempre l'esposizione dei misteri della fede. Il carattere storico del messaggio cristiano obbliga la catechesi a curare questi aspetti:
- Presentare la storia della salvezza per mezzo di una catechesi biblica che faccia conoscere le “opere e le parole” con le quali Dio si è rivelato all' umanità: le grandi tappe dell'Antico Testamento, con le quali preparò il cammino del Vangelo.
 - Nello spiegare il Simbolo della fede e il contenuto della morale cristiana attraverso una catechesi dottrinale, il messaggio evangelico deve illuminare l'“oggi “ della storia della salvezza.
- Situare i sacramenti dentro la storia della salvezza per mezzo di una catechesi mistagogica, la quale rilegge e rivive tutti questi grandi eventi della storia della salvezza nell'oggi della liturgia”
- Le “opere e parole” della Rivelazione rimandano al mistero contenuto in esse. La catechesi aiuterà a fare il passaggio dal segno al mistero.
& DCG 107-108    & CCC 280, 430, 668, 1080, 1103
 
Nuova evangelizzazione
In molti paesi di tradizione cristiana e a volte anche nelle Chiese più giovani, esiste una situazione intermedia, dove gruppi interi di battezzati hanno perduto il senso vivo della fede, o addirittura, non si riconoscono più come membri della Chiesa, conducendo una vita lontana da Cristo e dal suo Vangelo. Questa situazione richiede una nuova evangelizzazione. La sua peculiarità consiste nel fatto che l'azione missionaria si rivolge a battezzati di ogni età, che vivono in un contesto religioso di riferimenti cristiani, percepiti solo esteriormente. In questa situazione, il primo annuncio e una catechesi di base costituiscono l'opzione prioritaria.
& DCG 58-59
 
Nuova evangelizzazione e attività catechistica
Definendo la catechesi come momento del processo totale dell'evangelizzazione, si pone necessariamente il problema del coordinamento dell'attività catechistica con l'azione missionaria che la precede e con l'azione pastorale che la prosegue. Vi sono, infatti, elementi che preparano la catechesi o ne derivano. In questo senso, il legame tra l'annuncio missionario, che procura di suscitare la fede, e la catechesi di iniziazione, che cerca di porre le fondamenta, è decisivo nell'evangelizzazione. In certo modo questa connessione risulta più evidente nella situazione della missione ad gentes. Gli adulti convertiti dal primo annuncio entrano nel catecumenato, dove sono catechizzati.
Nella situazione che richiede una nuova evangelizzazione, il coordinamento diventa più complesso, posto che, a volte, si pretende impartire una catechesi ordinaria a giovani e adulti che necessitano, prima, di un tempo di annuncio e di risveglio della loro adesione a Cristo. Problemi simili si presentano in relazione alla catechesi dei bambini e alla formazione dei loro genitori. Altre volte si offrono forme di catechesi permanente ad adulti che necessitano piuttosto di una vera catechesi di iniziazione.
La situazione attuale dell'evangelizzazione postula che le due azioni, l'annuncio missionario e la catechesi di iniziazione vengano concepite in forma coordinata e offerte, nella Chiesa particolare, mediante un progetto evangelizzatore missionario e catecumenale unitario. La catechesi, oggi, deve essere vista, anzitutto, come la conseguenza di un annuncio missionario efficace. L'indicazione del decreto Ad Gentes C che colloca il Catecumenato nel contesto dell'azione missionaria della Chiesa C è un criterio di riferimento molto valido per la catechesi.
& DCG 276-277
 
O
 
Omelia
Alla mensa della parola di Dio, l'omelia occupa un posto privilegiato, giacché riprende l'itinerario di fede, proposto dalla catechesi, e lo porta al suo naturale compimento; parimenti, essa spinge i discepoli del Signore a riprendere ogni giorno il loro itinerario spirituale nella verità, nell'adorazione e nel rendimento di grazie.
& DCG 70 & CCC 132, 1154, 1346
 
Orazione
La comunione con Gesù Cristo conduce i discepoli ad assumere l'atteggiamento orante e contemplativo che ebbe il Maestro. Imparare a pregare con Gesù è pregare con i medesimi sentimenti con i quali Egli si rivolgeva al Padre: l'adorazione, la lode, il ringraziamento, la confidenza filiale, la supplica, l'ammirazione per la sua gloria. Questi sentimenti si riflettono nel Padre Nostro, la preghiera che Gesù insegnò ai discepoli e che è modello di ogni preghiera cristiana. La consegna del Padre Nostro, sintesi di tutto il Vangelo, è, pertanto, vera espressione della realizzazione di questo compito.
& DCG 85 & CCC 2559, 2738-2744
 
Organizzazione della catechesi
L'organizzazione e la coordinazione della catechesi non è fatto meramente strategico, ordinato a una più incisiva efficacia dell'azione evangelizzatrice, ma possiede una dimensione teologica di fondo. L'azione evangelizzatrice dev'essere ben organizzata e coordinata perché essa mira all'unità della fede, la quale sostiene tutte le azioni della Chiesa.
& DCG 272
 
P
 
Paolo VI
E' doveroso ricordare, in modo speciale, il ministero di Paolo VI, il Pontefice che guidò la Chiesa durante il primo periodo del dopo Concilio. A suo riguardo, Giovanni Paolo II disse: “Con i suoi gesti, la sua predicazione, la sua autorevole interpretazione del Concilio Vaticano II C da lui considerato come il grande catechismo dei tempi moderni C con l'intera sua vita, il mio venerato predecessore Paolo VI ha servito la catechesi della Chiesa in modo particolarmente esemplare”.
& DCG 3
 
Parrocchia e catechesi
La parrocchia è, senza dubbio, il luogo più significativo, in cui si forma e si manifesta la comunità cristiana. Essa è chiamata a essere una casa di famiglia, fraterna e accogliente, dove i cristiani diventano consapevoli di essere popolo di Dio. Nella parrocchia, infatti, si fondano insieme tutte le differenze umane che vi si trovano e si innestano nell'universalità della Chiesa. Essa è, d'altra parte, l'ambito ordinario dove si nasce e si cresce nella fede. Costituisce, perciò, uno spazio comunitario molto adeguato affinché il ministero della Parola realizzato in essa sia C contemporaneamente C insegnamento, educazione ed esperienza vitale. La parrocchia sta subendo, oggi, in molti Paesi, profonde trasformazioni. I cambiamenti sociali hanno forti ripercussioni su di essa. Nelle grandi città, è stata come scossa dal fenomeno dell'urbanizzazione. Nonostante ciò, la parrocchia resta un punto capitale di riferimento per il popolo cristiano, e anche per i non praticanti. Essa, tuttavia, deve continuare a restare l'animatrice della catechesi e il suo luogo privilegiato, pur riconoscendo che, in certe occasioni, non può essere il centro di gravitazione di tutta la funzione ecclesiale di catechizzare e che ha la necessità di integrarsi con altre istituzioni.
& DCG 257 - 258 & CCC 2179, 2226
 
Pastorale e catechesi
La Pastorale nella Chiesa particolare deve stabilire il necessario coordinamento tra i differenti luoghi in cui si svolge l'educazione alla fede. E' sommamente importante che tutti questi mezzi catechistici convergano veramente verso la stessa confessione di fede, verso una stessa appartenenza alla Chiesa, verso impegni nella società che siano vissuti nello stesso spirito evangelico.
& DCG 278            & CCC 857
 
Pedagogia della catechesi
La catechesi, in quanto comunicazione della divina rivelazione, si ispira radicalmente alla pedagogia di Dio come si dispiega in Cristo e nella Chiesa, ne accoglie i tratti costitutivi e sotto la guida dello Spirito Santo, ne cura una sintesi sapiente, favorendo, così, una vera esperienza di fede, un incontro filiale con Dio. La catechesi, che è dunque pedagogia in atto della fede, nel realizzare i suoi compiti non può lasciarsi ispirare da considerazioni ideologiche o da interessi puramente umani, non confonde l'agire salvifico di Dio, che è pura grazia, con l'agire pedagogico dell'uomo, ma nemmeno li contrappone e separa. Gesù Cristo è la vivente, perfetta relazione di Dio con l'uomo e dell'uomo con Dio.   Da Lui la pedagogia della fede riceve una legge che è fondamentale per tutta la vita della chiesa, e dunque della catechesi: quella della fedeltà a Dio e della fedeltà all'uomo, in uno stesso atteggiamento di amore.
& DCG cfr. 143
 
Pedagogia di Dio
La salvezza della persona, che è il fine della rivelazione, si manifesta come frutto anche di una originale ed efficace “pedagogia di Dio” lungo la storia. In analogia alle usanze umane e secondo le categorie culturali del tempo, Dio nella Scrittura viene visto come un padre misericordioso, un maestro, un saggio che assume la persona C individuo e comunità C nella condizione in cui si trova, la libera dai legami del male, la attrae a sé con vincoli di amore, la fa crescere progressivamente e pazientemente verso la maturità di figlio libero, fedele e ubbidiente alla sua parola. A questo scopo, come educatore geniale e lungimirante, Dio trasforma le vicende della vita del suo popolo in lezioni di saggezza adattandosi alle diverse età e situazioni di vita. A esso consegna parole di istruzione e catechesi che vanno trasmesse di generazione in generazione, ammonisce con il ricordo del premio e del castigo, rende formative le stesse prove e sofferenze. Veramente far incontrare una persona con Dio, che è compito del catechista, significa mettere al centro e fare propria la relazione che Dio ha con la persona e lasciarsi guidare da Lui.
& DCG 139            & CCC 53, 708, 1950, 1964
 
Pedagogia di Cristo
Venuta la pienezza dei tempi, Dio mandò all'umanità suo Figlio, Gesù Cristo. Egli ha portato nel mondo il dono supremo della salvezza, realizzando la sua missione di redentore entro un processo che continuava la “ pedagogia di Dio “ con la perfezione e l'efficacia insite nella novità della sua persona. Dalle sue parole, segni, opere, lungo tutta la breve ma intensa vita i discepoli hanno fatto l'esperienza diretta dei tratti fondamentali della “ pedagogia di Gesù “, indicandoli poi nei Vangeli: l'accoglienza dell'altro, in particolare il povero, il piccolo, il peccatore, come persona amata e cercata da Dio; l'annuncio schietto del Regno di Dio come bella notizia della verità e della consolazione del Padre; uno stile di amore delicato e forte che libera dal male e promuove la vita; l'invito pressante a una condotta sostenuta dalla fede in Dio, dalla speranza nel regno e dalla carità verso il prossimo; l'impiego di tutte le risorse della comunicazione interpersonale, come la parola, il silenzio, la metafora, l'immagine, l'esempio, tanti segni diversi, come era proprio dei profeti biblici. Invitando i discepoli a seguirlo totalmente e senza rimpianti,16 Cristo consegna loro la sua pedagogia della fede come condivisione piena della sua causa e del suo destino.
& DCG 140            & CCC 108, 561
 
Pedagogia della Chiesa
Fin dagli inizi la Chiesa, che è in Cristo come un sacramento, ha vissuto la sua missione come proseguimento visibile e attuale della pedagogia del Padre e del Figlio. Essa, essendo nostra Madre, è anche l'educatrice della nostra fede. Sono queste le ragioni profonde, per cui la comunità cristiana è in se stessa catechesi vivente. Per ciò che è, annuncia celebra, opera e rimane sempre il luogo vitale, indispensabile e primario della catechesi. La Chiesa ha prodotto lungo i secoli un incomparabile tesoro di pedagogia della fede: anzitutto la testimonianza di catechisti/e santi/e. Una varietà di vie e forme originali di comunicazione religiosa come il catecumenato, i catechismi, gli itinerari di vita cristiana; un prezioso patrimonio di insegnamenti catechistici, di cultura della fede, di istituzioni e di servizi della catechesi. Tutti questi aspetti fanno la storia della catechesi ed entrano di diritto nella memoria della comunità e nella prassi del catechista.
& DCG 141            & CCC 85-87, 2030-2046
 
Pedagogia originale della fede
La catechesi, che è pedagogia in atto della fede, nel realizzare i suoi compiti non può lasciarsi ispirare da considerazioni ideologiche o da interessi puramente umani, non confonde l'agire salvifico di Dio, che è pura grazia, con l'agire pedagogico dell'uomo, ma nemmeno li contrappone e separa. E il dialogo che Dio va facendo amorevolmente con ogni persona che diventa sua ispirazione e norma; di esso la catechesi diventa eco instancabile, ricercando continuamente il dialogo con le persone, secondo le grandi indicazioni offerte dal Magistero della Chiesa.
Obiettivi precisi che ispirano le sue scelte metodologiche sono:
- muovere una progressiva e coerente sintesi tra l'adesione piena dell'uomo a Dio (fides qua) e i contenuti del messaggio cristiano (fides quae);
- sviluppare tutte le dimensioni della fede, per cui questa si traduce in fede conosciuta, celebrata, vissuta, pregata;
- spingere la persona ad abbandonarsi tutta intera, liberamente a Dio: intelligenza, volontà, cuore, memoria;
- aiutare la persona a discernere la vocazione, cui il Signore la chiama.
La catechesi svolge così un'opera insieme di iniziazione, di educazione e di insegnamento.
& DCG 144
 
Pre-adolescenza e catechesi
L'esperienza suggerisce quanto sia utile per la catechesi distinguere nell'età giovanile preadolescenza, adolescenza e giovinezza, avvalendosi opportunamente dei risultati della ricerca scientifica e delle condizioni di vita nei diversi paesi.
Nelle regioni di cosiddetto sviluppo avanzato, è particolarmente sentita la questione della pre-adolescenza: non si tiene conto abbastanza delle difficoltà, dei bisogni e delle risorse umane e spirituali dei preadolescenti, tanto da poter parlare nei loro confronti di età negata.
Tantissime volte in questo tempo il ragazzo/a, ricevendo il sacramento della Confermazione, conclude il processo di iniziazione sacramentale, ma al contempo si allontana quasi del tutto dalla pratica della fede. Occorre tenerne seriamente conto, sviluppando una cura pastorale specifica, avvalendosi delle risorse formative date dallo stesso cammino di iniziazione.
& DCG 181            & CCC 5, 24
 
Pre-catecumenato
Il pre-catecumenato è caratterizzato dal fatto che in esso ha luogo la prima evangelizzazione in ordine alla conversione e si esplicita il kerigma del primo annuncio.
& DCG 88;             & CCC 168, 256, 1253
 
Presbiteri e catechesi
La funzione propria del presbitero nel compito catechistico scaturisce dal sacramento dell'Ordine che ha ricevuto. Per il sacramento dell'Ordine, i presbiteri, in virtù dell'unzione dello Spirito Santo, si configurano a Cristo sacerdote, come ministri del Capo, per costruire ed edificare tutto il suo Corpo che è la Chiesa, come cooperatori dell'ordine episcopale. Per questa ontologica configurazione con Cristo, il ministero dei presbiteri è un servizio che plasma la comunità, che coordina e dà forza agli altri servizi e carismi. In relazione alla catechesi, il sacramento dell'Ordine costituisce i presbiteri come educatori nella fede. Si adoperano, quindi, perché i fedeli della comunità si formino adeguatamente e raggiungano la maturità cristiana. Consapevoli, d'altra parte, che il loro sacerdozio ministeriale è al servizio del sacerdozio comune dei fedeli, i presbiteri stimolano la vocazione e il lavoro dei catechisti, aiutandoli a realizzare una funzione che sgorga dal battesimo e si esercita in virtù di una missione che la Chiesa affida loro. I presbiteri realizzano, così, la raccomandazione del Concilio Vaticano II, quando chiede a essi che riconoscano e promuovano la dignità dei laici e il ruolo specifico che loro spetta nella missione della Chiesa.
& DCG 224
 
Presbiteri: compiti nella catechesi
Compiti propri del presbitero nella catechesi e, in particolare, del parroco sono:
- suscitare nella comunità cristiana il senso della comune responsabilità verso la catechesi, come compito che tutti coinvolge;
- curare l'impostazione di fondo della catechesi e la sua adeguata programmazione;
- suscitare e discernere vocazioni per il servizio catechistico e, come catechista dei catechisti, badare alla loro formazione;
- integrare l'azione catechistica nel progetto evangelizzatore della comunità e curare in particolare il legame fra catechesi, sacramenti e liturgia.
- assicurare il legame della catechesi della sua comunità con i piani pastorali diocesani.
L'esperienza attesta che la qualità della catechesi di una comunità dipende, in grandissima parte, della presenza e dall'azione del sacerdote.
& DCG 225
 
Primo annuncio
Frequentemente, le persone che accedono alla catechesi necessitano, di fatto, di una vera conversione. Perciò, la Chiesa desidera che, ordinariamente, una prima tappa del processo catechistico sia dedicata ad assicurare la conversione. Nella missio ad gentes, questo compito si realizza nel pre-catecumenato. Nella situazione richiesta dalla nuova evangelizzazione esso si realizza per mezzo della catechesi kerigmatica, che taluni chiamano precatechesi, perché, ispirata al precatecumenato, è una proposta della Buona Novella in ordine ad una opzione salda di fede.
& cfr. DCG 61-62             & CCC 6, 1427, 1989
 
Processo della evangelizzazione
La Chiesa, pur contenendo in sé permanentemente la pienezza dei mezzi della salvezza, opera in modo graduale. Il decreto conciliare Ad Gentes ha ben chiarito la dinamica del processo evangelizzatore: testimonianza cristiana, dialogo e presenza della carità (11-12), annuncio del Vangelo e chiamata alla conversione (13), catecumenato e iniziazione cristiana (14), formazione della comunità cristiana per mezzo dei sacramenti e dei ministeri (15-18). Questo è il dinamismo della impiantazione ed edificazione della Chiesa.
& cfr DCG 47-49 & CCC 850-851
 
Professione di fede
La catechesi è quella forma particolare del ministero della Parola che fa maturare la conversione iniziale, fino a farne una viva, esplicita e operativa confessione di fede. La catechesi ha la sua origine nella confessione di fede e porta alla confessione di fede.
La professione di fede, interna al Battesimo, è eminentemente trinitaria. La catechesi di iniziazione prepara C prima o dopo la ricezione del Battesimo C a questo decisivo impegno. La catechesi permanente aiuterà a maturare questa professione di fede continuamente, a proclamarla nell'Eucaristia e a rinnovare gli impegni che implica. E' importante che la catechesi sappia unire bene la confessione di fede cristologica, “ Gesù è il Signore “, con la confessione trinitaria, “ Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo “, poiché non sono che due modalità di esprimere la medesima fede cristiana.
La confessione di fede è completa solo se in riferimento alla Chiesa. Ogni battezzato proclama singolarmente il Credo, poiché nessuna azione è più personale di questa. Ma lo recita nella Chiesa e attraverso di essa, poiché lo fa come suo membro. Il “credo” e il “crediamo” si implicano mutuamente.
& DCG 82-83        & CCC 14, 1229, 2145, 2471-2472
 
Progetto diocesano di catechesi
Il Progetto diocesano di catechesi è l'offerta catechistica globale di una Chiesa particolare, che integra, in modo articolato, coerente e coordinato, i diversi processi catechistici proposti dalla diocesi ai destinatari delle differenti età della vita.
In questo senso, ogni Chiesa particolare, in ordine anzitutto all'iniziazione cristiana, deve offrire, almeno, un duplice servizio:
a) Un processo di iniziazione cristiana, unitario e coerente, per bambini, adolescenti e giovani, in intima connessione con i sacramenti dell'iniziazione già ricevuti o da ricevere e correlato con la pastorale dell'educazione.
b) Un processo di catechesi per adulti, offerto ai cristiani che hanno bisogno di dare fondamento alla loro fede, realizzando o completando l'iniziazione cristiana inaugurata o da inaugurare con il Battesimo.
In non poche nazioni, si presenta oggi la necessità di un processo di catechesi per anziani, offerto a quei cristiani che, giunti a una terza e definitiva fase della vita umana, desiderano, forse per la prima volta, porre solide fondamenta alla loro fede.
Questi diversi processi di catechesi, ciascuno con possibili varianti socio-culturali, non devono essere organizzati separatamente come se fossero compartimenti-stagno, senza comunicazione tra loro. E' necessario che l'offerta catechistica della Chiesa particolare sia ben coordinata. Tra queste diverse forme di catechesi bisogna favorire la loro perfetta complementarità.
Il fatto di offrire diversi processi di catechesi in un unico progetto diocesano di catechesi, non vuol dire che lo stesso destinatario debba percorrerli uno dopo l'altro. Se un giovane giunge alla soglia dell'età adulta con una fede ben fondata, non ha bisogno di una catechesi di ispirazione catecumenale per adulti, ma di altri alimenti più solidi, che lo aiutino nella sua permanente maturazione della fede. Nella stessa situazione si trovano coloro che arrivano alla terza età con una fede ben radicata. Insieme con quest'offerta, assolutamente imprescindibile, di processi di iniziazione, la Chiesa particolare, deve offrire anche differenziati processi di catechesi permanente per cristiani adulti.
& DCG 274-275
 
Progettualità catechistica e analisi della situazione
La Chiesa particolare, nell'organizzare l'attività catechistica, deve avere come punto di partenza l'analisi della situazione. L'oggetto di questa indagine è complesso. Esso abbraccia l'esame dell'azione pastorale e la diagnosi della situazione religiosa e delle condizioni socio-culturali ed economiche in quanto processi collettivi che possono avere profonde ripercussioni sulla diffusione del Vangelo. Più concretamente:
- Occorre avere una chiara consapevolezza, nell'“esame dell'azione pastorale”, dello stato della catechesi: come è collocata, di fatto, nel processo evangelizzatore; l'equilibrio e l'articolazione tra i distinti settori catechistici (bambini, adolescenti, giovani, adulti,...); il coordinamento della catechesi con l'educazione cristiana nella famiglia, con l'educazione scolastica, con l'insegnamento scolastico della Religione, e con le altre forme di educazione alla fede; la sua qualità interna; i contenuti che s'impartono e la metodologia che si utilizza; le caratteristiche dei catechisti e la loro formazione.
- L'“analisi della situazione religiosa” indaga, soprattutto, tre livelli strettamente connessi tra loro: il senso del sacro, il senso religioso, le situazioni di fede. E in connessione con questi livelli, la situazione morale che si vive, con i valori che emergono e le ombre o controvalori più diffusi.
- “ L'analisi socio-culturale “ è altrettanto necessaria. Bisogna preparare i catecumeni e i catechizzandi a una presenza cristiana nella società.
L'analisi della situazione, a tutti questi livelli, deve anche convincere quanti operano nel ministero della Parola che le situazioni umane sono ambivalenti per quanto riguarda l'azione pastorale. Bisogna quindi che gli operai del Vangelo imparino a scoprire le possibilità che si aprono alla loro azione in una situazione sempre nuova e diversa.
Quest'analisi della situazione è un primo strumento di lavoro, di carattere informativo, che il servizio catechistico offre a pastori e catechisti.
& DCG 279
 
Programma di azione e orientamenti catechistici
E' prassi collaudata che ogni fattività abbia necessità di una analisi e di un progetto. Infatti, dopo aver preso attenta visione della situazione, occorre procedere alla formulazione di un programma di azione. Esso determina gli obiettivi, i mezzi della pastorale catechistica e le norme che la regolano, con profonda aderenza alle necessità locali e, insieme, in piena armonia con le finalità e le norme della Chiesa universale.
Il programma o piano di azione deve essere operativo, giacché si propone di orientare l'azione catechistica diocesana o inter-diocesana. Per la sua stessa natura viene solitamente concepito per un determinato periodo di tempo, alla fine del quale si rinnova con nuovi accenti, nuovi obiettivi e nuovi mezzi. L'esperienza indica che il programma di azione è di grande utilità per la catechesi, poiché nel definire alcuni obiettivi comuni, spinge a unificare gli sforzi e a lavorare in una prospettiva d'insieme. Perciò, la sua prima condizione deve essere il realismo, unito a semplicità, concisione e chiarezza.
Insieme con il programma di azione C centrato soprattutto nelle opzioni operative C diversi Episcopati elaborano, a livello nazionale, strumenti di carattere più riflessivo e orientativo che forniscono i criteri per una idonea e adeguata catechesi. Sono chiamati in vari modi: Direttorio catechistico, Orientamenti catechistici, Documento di base, Testo di riferimento, ecc. Destinati prevalentemente ai responsabili e ai catechisti, chiariscono il concetto di catechesi: la sua natura, finalità, compiti, contenuti, destinatari, metodo. Queste linee direttive o orientamenti catechistici sono abitualmente un elemento di grande ispirazione per la catechesi delle Chiese locali e la loro elaborazione è raccomandata e conveniente, poiché, fra l'altro, costituiscono un importante punto di riferimento per la formazione dei catechisti.
& DCG 281-282
 
R
 
Relativismo etico
La situazione morale odierna procede di pari passo con quella religiosa. In effetti, si percepisce un oscuramento della verità ontologica della persona umana. E questo accade come se il rifiuto di Dio volesse significare la rottura interiore delle aspirazioni dell'essere umano. Si assiste, così, in molte parti, ad un relativismo etico che toglie alla convivenza civile qualsiasi punto di riferimento morale sicuro.
& DCG 23
 
Religioni e catechesi
I cristiani oggi vivono per lo più in un contesto multireligioso e non pochi in condizione di minoranza. In tale situazione, particolarmente in relazione all'Islam la catechesi riveste un'importanza rilevante ed è chiamata ad assumere una responsabilità delicata, che sfocia in più compiti. Anzitutto essa approfondisce e rafforza la identità dei credenti C specie dove sono minoranza C mediante un adattamento o inculturazione conveniente, in un necessario confronto tra il Vangelo di Gesù Cristo e il messaggio delle altre religioni. Per tale processo sono indispensabili comunità cristiane solide e fervorose, e catechisti indigeni ben preparati. In secondo luogo, la catechesi aiuta a rendersi consapevoli della presenza di altre religioni. Necessariamente abilita i fedeli a discernere in esse gli elementi contrastanti l'annuncio cristiano, ma li educa anche a cogliere i semi evangelici (semina Verbi) che vi si trovano e possono costituire un'autentica preparazione evangelica.
In terzo luogo, la catechesi promuove in tutti i credenti un vivo senso missionario. Esso si manifesta con una testimonianza limpida della fede, con un atteggiamento di rispetto e di comprensione reciproca, con il dialogo e collaborazione in difesa dei diritti della persona e a favore dei poveri e, dove possibile, con l'annuncio esplicito del Vangelo.
& DCG 200            & CCC 2566
 
Religiosi e catechesi
La Chiesa convoca, in modo particolare, le persone di vita consacrata all'attività catechistica e auspica che le comunità religiose consacrino il massimo delle loro capacità e delle loro possibilità all'opera specifica della catechesi. Il contributo peculiare alla catechesi dei religiosi, delle religiose e dei membri delle Società di Vita apostolica deriva dalla loro condizione specifica. La professione dei consigli evangelici, che caratterizza la vita religiosa, costituisce un dono per tutta la comunità cristiana. Nell'azione catechistica diocesana, il loro originale e peculiare apporto non potrà mai essere surrogato né dai sacerdoti né dai laici. Questo contributo originale nasce dalla testimonianza pubblica della loro consacrazione, che li costituisce segno vivente della realtà del Regno.
Molte famiglie religiose, maschili e femminili, sono sorte per l'educazione cristiana dei fanciulli e dei giovani, soprattutto dei più abbandonati. Quello stesso carisma dei fondatori fa sì che molti religiosi e religiose collaborino oggi nella catechesi diocesana degli adulti. Nel corso della storia sempre si sono trovati molto impegnati nell'attività catechistica della Chiesa.
& DCG 228-229    & CCC 931-933
 
Religiosità popolare e catechesi
Nelle comunità cristiane esistono, come dimensione vitale della realtà cattolica, espressioni particolari di ricerca di Dio e di vita religiosa, cariche di fervore e di purezza d'intenzioni talora commoventi, che ben si può chiamare, pietà popolare. E' una realtà ricca e insieme vulnerata, dove la fede, che vi sta alla base, ha bisogno di purificazione e di rafforzamento.
Si richiede, dunque, una catechesi che di tale risorsa religiosa sia capace di cogliere le sue dimensioni interiori e i suoi valori innegabili, aiutandola a superare i rischi del fanatismo, della superstizione, del sincretismo e della ignoranza religiosa. Ben orientata, questa religiosità popolare può essere sempre più, per le nostre masse popolari, un vero incontro con Dio in Gesù Cristo.
& DGC 195            & CCC1674-1675
 
Religiosità popolare, la Beata Vergine Maria e catechesi
Anche la venerazione dei fedeli verso la Madre di Dio ha assunto forme molteplici, secondo le circostanze di luogo e di tempo, la diversa sensibilità dei popoli e la loro differente tradizione culturale. Le forme in cui tale pietà mariana si è espressa, soggette all'usura del tempo, appaiono bisognose di una rinnovata catechesi che permetta di sostituire in esse gli elementi caduchi, di dare valore a quelli perenni e di incorporare i dati dottrinali acquisiti dalla riflessione teologica e proposti dal magistero ecclesiastico.
Una tale catechesi è sommamente necessaria. E anche conveniente che essa esprima chiaramente la nota trinitaria, cristologica ed ecclesiale, intrinseca alla mariologia. Inoltre, nel rivedere o creare esercizi di pietà mariana, sono da tener presenti gli orientamenti biblico-liturgico-ecumenico-antropologico.
& DGC 196            & CCC 487, 971, 2675-2679
 
Rinnovamento della vita interna della comunità ecclesiale
Anche la vita stessa della comunità ecclesiale, la sua intima qualità ha subito un deciso rinnovamento.
Una prima considerazione è scoprire come nella Chiesa sia stato accolto e abbia portato frutti il Concilio Vaticano II. I grandi documenti conciliari non sono rimasti lettera morta: si costatano i loro effetti. Le quattro costituzioni: Sacrosanctum Concilium, Lumen Gentium, Dei Verbum e Gaudium et Spes hanno fecondato la Chiesa. Infatti:
- la vita liturgica è compresa più profondamente come fonte e vertice della vita ecclesiale;
- il popolo di Dio ha acquisito una coscienza più viva del sacerdozio comune, radicato nel Battesimo. Nello stesso tempo, riscopre sempre più la vocazione universale alla santità e un senso più vivo del servizio alla carità;
- la comunità ecclesiale ha acquisito un senso più vivo della Parola di Dio. La Sacra Scrittura, per esempio, è letta, gustata e meditata in modo più intenso;
- la missione della Chiesa nel mondo si percepisce in modo nuovo. Sulla base di un rinnovamento interiore, il Concilio ha aperto i cattolici alla esigenza di una evangelizzazione in legame necessario con la promozione umana, alla necessità del dialogo con il mondo, con le diverse culture e religioni e all'urgente ricerca dell'unità tra i cristiani.
& DGC 27 & CCC 900, 910
 
Rinnovamento catechistico
Il rinnovamento catechistico, sviluppatosi nella Chiesa durante gli ultimi decenni, sta dando frutti molto positivi. La catechesi dei bambini, dei giovani e degli adulti ha dato origine, in questi anni, a una tipologia di cristiano veramente cosciente della sua fede e coerente con essa nella sua vita. Ha favorito in essi, infatti:
- una nuova esperienza vitale di Dio, come Padre misericordioso;
- una riscoperta più profonda di Gesù Cristo, non solo nella sua divinità, ma anche nella sua vera umanità;
- il sentirsi, tutti, corresponsabili della missione della Chiesa nel mondo;
- la presa di coscienza delle esigenze sociali della fede.
& DGC 24
 
Rivelazione: fatti parole
Dio, nella sua immensità, per rivelarsi alla persona umana, utilizza una pedagogia: si serve di avvenimenti e di parole umane per comunicare il suo disegno; lo fa progressivamente e per tappe, per avvicinarsi meglio agli uomini. Dio, infatti, opera in maniera tale che gli uomini arrivino alla conoscenza del suo piano salvifico mediante gli avvenimenti della storia della salvezza e le parole divinamente ispirate che li accompagnano e li spiegano.
Questa economia della Rivelazione avviene con eventi e parole intimamente connessi, in modo che:
- le opere compiute da Dio nella storia della salvezza manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole,
- mentre le parole proclamano le opere e chiariscono il mistero in esse contenuto.
Anche l'evangelizzazione, che trasmette al mondo la Rivelazione, si realizza con opere e parole. Essa è, a un tempo, testimonianza e annuncio, parola e sacramento, insegnamento e impegno.
La catechesi, per parte sua, trasmette i fatti e le parole della Rivelazione: deve proclamarli e narrarli e, nello stesso tempo, chiarire i profondi misteri che essi racchiudono. Inoltre, essendo la Rivelazione fonte di luce per la persona umana, la catechesi non solo ricorda le meraviglie di Dio operate nel passato, ma, alla luce della stessa Rivelazione, interpreta i segni dei tempi e la vita presente degli uomini e delle donne, giacché in essi si realizza il disegno di Dio per la salvezza del mondo.
&   DGC 38-39      & CCC 51-52, 54-64, 75-79, 101, 156-158
 
S
 
Sacerdoti e catechesi
Compiti propri del presbitero nella catechesi e, in particolare, del parroco sono: - suscitare nella comunità cristiana il senso della comune responsabilità verso la catechesi, come compito che tutti coinvolge, così come la riconoscenza e l'apprezzamento verso i catechisti e la loro missione; curare l'impostazione di fondo della catechesi e la sua adeguata programmazione, facendo assegnamento sulla partecipazione attiva degli stessi catechisti, e badando che essa sia ben strutturata e ben orientata; suscitare e discernere vocazioni per il servizio catechistico e, come catechista dei catechisti, badare alla loro formazione, dedicando a questo compito la massima sollecitudine;   integrare l'azione catechistica nel progetto evangelizzatore della comunità e curare in particolare il legame fra catechesi, sacramenti e liturgia; assicurare il legame della catechesi della sua comunità con i piani pastorali diocesani, aiutando i catechisti a farsi cooperatori attivi di un progetto diocesano comune. L'esperienza attesta che la qualità della catechesi di una comunità dipende, in grandissima parte, della presenza e dall'azione del sacerdote.
& DCG 225
 
Santa Sede e catechesi
Il comando di Cristo di predicare il Vangelo ad ogni creatura riguarda innanzitutto e immediatamente loro (i Vescovi), con Pietro e sotto Pietro. Il ministero del Successore di Pietro - in questo mandato collegiale di Gesù, in ordine all'annuncio e alla trasmissione del Vangelo - assume un compito fondamentale. Questo ministero, infatti, si deve considerare non solo come un servizio globale, che raggiunge ogni Chiesa dall'esterno, ma come già appartenente all'essenza di ogni Chiesa particolare dall'interno. Il ministero di Pietro nella catechesi viene esercitato in modo eminente attraverso i suoi insegnamenti. Il Papa, in ciò che concerne la catechesi, agisce in modo immediato e particolare per mezzo della Congregazione per il Clero, che coadiuva il Romano Pontefice nell'esercizio del suo supremo ufficio pastorale.
& DCG 270
 
Santa Sede e servizio alla catechesi
In base al suo compito, la Santa Sede:
- cura la promozione della formazione religiosa dei fedeli di ogni età e condizione;
- emana le norme opportune perché l'insegnamento della catechesi sia impartito in modo conveniente;
- vigila perché la formazione catechetica sia condotta correttamente;
- concede la prescritta approvazione della Santa Sede per i Catechismi e gli altri scritti relativi all'istruzione catechetica, col consenso della Congregazione per la Dottrina della Fede;
- assiste gli uffici catechistici e segue le iniziative riguardanti la formazione religiosa ed aventi carattere internazionale, ne coordina l'attività ed offre loro aiuto, se occorra.
& DCG 271
 
Scienze umane e catechesi
Il catechista acquista la conoscenza dell'uomo e della realtà in cui vive anche per mezzo delle scienze umane, che nel nostro tempo hanno raggiunto un grado straordinario di sviluppo. Nella cura pastorale si conoscano sufficientemente e si faccia buon uso non soltanto dei principi della teologia, ma anche delle scoperte delle scienze profane, in primo luogo della psicologia e della sociologia, cosicché anche i fedeli siano condotti a una più pura e più matura vita di fede. È necessario che il catechista entri in contatto almeno con alcuni elementi fondamentali di psicologia: i dinamismi psicologici che muovono l'uomo; la struttura della personalità; i bisogni e le aspirazioni più profonde del cuore umano; la psicologia evolutiva e le tappe del ciclo vitale umano la psicologia religiosa e le esperienze che aprono l'uomo al mistero del sacro. Le scienze sociali procurano la conoscenza del contesto socio-culturale in cui l'uomo vive e da cui è fortemente influenzato. Perciò è necessario che nella formazione del catechista si faccia una diagnosi delle condizioni sociologiche, culturali ed economiche, in quanto processi collettivi che possono avere profonde ripercussioni sulla diffusione del Vangelo. Insieme con queste scienze esplicitamente raccomandate dal Concilio Vaticano II, altre devono essere presenti, in un modo o in un altro, nella formazione dei catechisti, particolarmente le scienze dell'educazione e della comunicazione.
& DCG 242
 
Scienze umane nella formazione dei catechisti
Vi sono dei criteri da tener presenti che possono ispirare l'uso delle scienze umane nella formazione dei catechisti. Essi sono:
a) Il rispetto dell'autonomia delle scienze: la Chiesa afferma la legittima autonomia della cultura e specialmente delle scienze.
b) Il discernimento evangelico delle differenti tendenze o scuole psicologiche, sociologiche e pedagogiche: i loro valori e i loro limiti.
c) Lo studio delle scienze umane C nella formazione del catechista C non è un fine a se stesso. La presa di coscienza della situazione esistenziale, psicologica, culturale e sociale dell'uomo si fa guardando alla fede nella quale lo si deve educare.
d) La teologia e le scienze umane, nella formazione dei catechisti, devono fecondarsi reciprocamente. Di conseguenza, bisogna evitare che queste scienze si convertano nell'unica norma per la pedagogia della fede, prescindendo dai criteri teologici che derivano dalla stessa pedagogia divina. Sono discipline fondamentali e necessarie, ma pur sempre al servizio di una azione evangelizzatrice che non è soltanto umana.
& DCG 243
 
Scuola cattolica e catechesi
La scuola cattolica è un luogo molto rilevante per la formazione umana e cristiana. La dichiarazione Gravissimum Educationis del Concilio Vaticano II segna un cambiamento decisivo nella storia della scuola cattolica: il passaggio dalla scuola-istituzione alla scuola-comunità. La scuola cattolica al pari delle altre scuole, persegue le finalità culturali e la formazione umana dei giovani.Quando gli alunni della Scuola cattolica appartengono in maggioranza a famiglie che si vincolano a questa Scuola in ragione del carattere cattolico della medesima, il ministero della Parola può ivi esercitarsi in molteplici forme: primo annuncio, insegnamento religioso scolastico, catechesi, omelia. Due di queste modalità hanno, tuttavia, nella Scuola cattolica un particolare rilievo: l'insegnamento religioso scolastico e la catechesi.
Quando gli alunni e le loro famiglie frequentano la Scuola cattolica a motivo della qualità educativa della medesima, o per altre eventuali circostanze, l'attività catechistica resta necessariamente limitata e l'insegnamento religioso proprio - quando è possibile - accentua il carattere culturale. Il contributo di questa Scuola sussiste sempre come un servizio di somma importanza per gli uomini, e come elemento interno all'evangelizzazione della Chiesa.
& DCG 259-260
 
Sfide per la catechesi
Per poter esprimere la sua vitalità ed efficacia, la catechesi oggi dovrebbe assumere le seguenti sfide e orientamenti:
- proporsi come valido servizio all'evangelizzazione della Chiesa con un accentuato carattere missionario;
- indirizzarsi ad alcuni suoi destinatari privilegiati: i bambini, gli adolescenti, i giovani e gli adulti a partire, soprattutto, da questi;
- sull'esempio della catechesi patristica, deve plasmare la personalità credente e quindi essere una vera e propria scuola di pedagogia cristiana;
- annunciare i misteri essenziali del cristianesimo, promuovendo l'esperienza trinitaria della vita in Cristo come centro della vita di fede;
- considerare, quale compito prioritario, la preparazione e formazione di catechisti di fede profonda.
& DCG 33
 
Sinodo dei Vescovi
Una decisiva pietra miliare per la catechesi è stata la riflessione avviata in occasione dell'Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi sulla evangelizzazione nel mondo contemporaneo, che si è celebrata nell'ottobre 1974. Le proposizioni di tale assise furono presentate al Papa Paolo VI, il quale promulgò l'Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi dell'8 Dicembre 1975. Questo documento presenta tra l'altro un principio di particolare rilevanza: la catechesi come azione evangelizzatrice nell'ambito della grande missione della Chiesa. L'attività catechistica, d'ora in avanti, dovrà essere considerata come permanentemente partecipe delle urgenze e degli affanni propri del mandato missionario per il nostro tempo. Anche l'ultima Assemblea sinodale convocata da Paolo VI nell'ottobre 1977 scelse la catechesi come tema di analisi e di riflessione episcopale. Questo Sinodo vide nel rinnovamento catechistico un dono prezioso dello Spirito Santo alla Chiesa contemporanea.
Su un altro versante le Assemblee Generali, ordinarie e straordinarie, del Sinodo dei Vescovi hanno avuto una particolare incidenza nel campo della catechesi. Per la loro particolare importanza devono essere segnalate le Assemblee Sinodali del 1980 e del 1987, riguardanti la missione della famiglia e la vocazione dei laici battezzati. Ai lavori sinodali hanno fatto seguito le corrispondenti Esortazioni apostoliche di Giovanni Paolo II Familiaris Consortio (22 novembre 1981) e Christifideles Laici (30 dicembre 1988). Lo stesso Sinodo straordinario dei Vescovi del 1985 ha influito, altresì, in maniera decisiva sul presente e sul futuro della catechesi del nostro tempo. In quell'occasione è stato fatto un bilancio dei vent'anni di applicazione del Concilio Vaticano II e i Padri sinodali hanno proposto al Santo Padre l'elaborazione di un Catechismo universale per la Chiesa Cattolica. La proposta dell'Assemblea sinodale straordinaria del 1985 fu accolta favorevolmente e fatta propria da Giovanni Paolo II. Terminato il paziente e complesso processo della sua elaborazione, il Catechismo della Chiesa Cattolica è stato consegnato ai Vescovi e alle Chiese particolari mediante la Costituzione Apostolica Fidei Depositum l'11 ottobre 1992.
& DCG 4; 6
 
Situazione della catechesi: vitalità e problemi
Molti sono gli aspetti positivi della catechesi in questi ultimi anni, che mostrano la sua vitalità. Tra gli altri vanno posti in rilievo:
- il grande numero di sacerdoti, religiosi e laici che si consacrano con entusiasmo e perseveranza alla catechesi.
- il carattere missionario dell'attuale catechesi e la sua propensione ad assicurare l'adesione alla fede dei catecumeni e dei catechizzandi, in un mondo dove il senso religioso si oscura.
- l'incremento che va acquisendo la catechesi degli adulti nel progetto di catechesi di moltissime Chiese particolari.
- il pensiero catechetico ha guadagnato, nel nostro tempo, in densità e profondità. In questo senso, molte Chiese particolari dispongono già di idonei e opportuni orientamenti pastorali.
Tuttavia è necessario esaminare con particolare attenzione alcuni problemi, cercando di individuarne una soluzione:
- la concezione della catechesi come scuola di fede, come apprendimento e tirocinio di tutta la vita cristiana;
- l'interrelazione tra Sacra Scrittura, Tradizione e Magistero, ciascuno secondo il proprio modo, non feconda ancora armoniosamente la trasmissione catechistica della fede.
- rispetto alla finalità della catechesi, che mira a promuovere la comunione con Gesù Cristo, è necessaria una presentazione più equilibrata di tutta la verità del mistero di Cristo;
- riguardo al contenuto della catechesi vi è la necessità di una più solida formazione morale; si riscontra una presentazione inadeguata della storia della Chiesa e una scarsa rilevanza della sua Dottrina Sociale;
- la catechesi è intrinsecamente collegata con tutta l'azione liturgica e sacramentale. Sovente, però, la prassi catechistica testimonia un legame debole e frammentario con la liturgia;
- non si presta ancora la dovuta attenzione alle esigenze e all'originalità della pedagogia propria della fede. Si cade facilmente nel dualismo contenuto-metodo, con riduzionismi in un senso o nell'altro.
- per quanto riguarda la differenza delle culture rispetto al servizio della fede, un problema è quello di saper trasmettere il Vangelo entro l'orizzonte culturale dei popoli ai quali si dirige;
- la formazione all'apostolato e alla missione è uno dei compiti fondamentali della catechesi. Tuttavia appare ancora debole e inadeguata l'educazione alla missionarietà ad gentes.
& DCG 29-30
 
Spirito Santo e catechesi
La Chiesa, sacramento universale di salvezza, mossa dallo Spirito Santo, trasmette la Rivelazione mediante l'evangelizzazione e la catechesi. Annuncia la buona novella del disegno salvifico del Padre e, nei sacramenti, comunica i doni divini. A Dio che si rivela è dovuta l'obbedienza della fede, per cui l'uomo aderisce liberamente al Vangelo della grazia di Dio (At 20,24), con pieno assenso dell'intelletto e della volontà. Guidato dalla fede, dono dello Spirito, l'uomo giunge a contemplare e gustare il Dio dell'amore, che in Cristo ha rivelato le ricchezze della sua gloria.
& DCG 42-45
 
Storia della Salvezza e catechesi
La confessione di fede dei discepoli di Gesù Cristo sorge da una Chiesa pellegrina, inviata in missione. Non è ancora la proclamazione gloriosa della fine del cammino ma quella che corrisponde al tempo della Chiesa. L'economia della salvezza ha, perciò, un carattere storico, poiché si realizza nel tempo: Iniziò nel passato, si sviluppò e raggiunse il suo culmine in Cristo, estende il suo potere nel presente e aspetta la sua consumazione nel futuro.
Per questo la Chiesa, nel trasmettere oggi il messaggio cristiano a partire dalla viva coscienza che ha di esso, fa costante memoria degli avvenimenti salvifici del passato, narrandoli. Interpreta alla loro luce gli avvenimenti attuali della storia umana, dove lo Spirito di Dio rinnova la faccia della terra, e permane in una credente attesa della venuta del Signore. Nella catechesi patristica, la narrazione (narratio) delle meraviglie operate da Dio e l'attesa (expectatio) del ritorno di Cristo accompagnavano sempre l'esposizione dei misteri della fede.
& cfr. DCG 107-108 & CCC 280, 430, 668, 1080, 1103
 
Strumenti e mezzi didattici per la catechesi
Vi sono gli strumenti di lavoro di uso immediato che vengono utilizzati nello svolgimento dell'atto catechistico. Tra questi sono da annoverare: i testi didattici, le Guide per i catechisti e, nel caso della catechesi dei bambini, per i genitori, i mezzi audiovisivi che si utilizzano nella catechesi e nei confronti dei quali si deve esercitare l'opportuno discernimento. Il criterio ispiratore di questi strumenti di lavoro deve essere quello della duplice fedeltà a Dio e alla persona umana, che è una legge fondamentale per tutta la vita della Chiesa. Questi strumenti catechistici devono:
- essere realmente collegati alla vita concreta della generazione alla quale si rivolgono;
- sforzarsi di trovare il linguaggio comprensibile a questa generazione.
- mirare veramente a provocare in coloro che devono servirsene una maggiore conoscenza dei misteri di Cristo.
& DCG 283-284
 
T
 
Teologia e catechesi
La funzione teologica in ordine alla catechesi cerca di sviluppare l'intelligenza della fede ponendosi nella dinamica della fides quaerens intellectum, cioè, della fede che cerca di capire. La teologia, per compiere questa funzione, ha bisogno di confrontarsi o di dialogare con le forme filosofiche del pensiero, con gli umanismi che connotano la cultura e con le scienze dell'uomo. Si articola in forme che promuovono la trattazione sistematica e l'investigazione scientifica delle verità della fede.
& DCG 51
 
Tradizione
La rivelazione di Dio, culminata in Gesù Cristo, è destinata a tutta l'umanità: “ Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità “ (1 Tim 2,4). In virtù di questa volontà salvifica universale, Dio ha disposto che la Rivelazione si trasmettesse a tutti i popoli, a tutte le generazioni e rimanesse per sempre integra. Per adempiere questo disegno divino, Gesù Cristo istituì la Chiesa sul fondamento degli Apostoli e, inviando loro lo Spirito Santo da parte del Padre, li mandò a predicare il Vangelo in tutto il mondo. Gli Apostoli con parole, opere e scritti, eseguirono fedelmente tale mandato.
Questa Tradizione apostolica si perpetua nella Chiesa e per mezzo della Chiesa. Ed essa, tutt'intera, pastori e fedeli, vigila per la sua conservazione e trasmissione. Il Vangelo, infatti, si conserva integro e vivo nella Chiesa: i discepoli di Gesù Cristo lo contemplano e lo meditano incessantemente, lo vivono nell'esistenza quotidiana e lo annunciano nella missione. Lo Spirito Santo feconda costantemente la Chiesa mentre vive il Vangelo; la fa crescere continuamente nell'intelligenza dello stesso, e la spinge e la sostiene nel compito di annunciarlo in ogni angolo del mondo.
La conservazione integra della Rivelazione, parola di Dio contenuta nella Tradizione e nella Scrittura, così come la sua continua trasmissione, sono garantite nella loro autenticità. Il Magistero della Chiesa, sostenuto dallo Spirito Santo e dotato del “ carisma della verità “ esercita la funzione di “ interpretare autenticamente la Parola di Dio.
& DCG 42-44 & CCC 80-84, 95-97, 126, 174
 
Trinità
cfr. Cristocentrismo trinitario
& DCG 99-100 & CCC 72, 221, 238-242
 
Ufficio Catechistico Diocesano
Il Segretariato diocesano di catechesi (Officium Catechisticum) è l'organo con cui il Vescovo, capo della Comunità e maestro della dottrina, dirige e presiede tutte le attività catechistiche della diocesi. I principali compiti del Segretariato diocesano di catechesi sono i seguenti:
- fare un'analisi della situazione diocesana circa l'educazione della fede.
- elaborare un programma di azione, che proponga orientamenti e azioni concrete.
- promuovere e formare i catechisti.
- elaborare o, almeno, segnalare alle parrocchie e ai catechisti gli strumenti necessari per il lavoro catechistico:
- incentivare e promuovere le istituzioni propriamente catechistiche della diocesi (catecumenato battesimale, catechesi parrocchiale, gruppo di responsabili di catechesi),
- curare soprattutto il miglioramento delle risorse personali e materiali sia a livello diocesano, che a livello parrocchiale, o di vicariati foranei.
- collaborare con l'Ufficio per la Liturgia, considerata l'essenziale rilevanza di questa per la catechesi, in particolare per quella iniziatico-catecumenale.
Per adempiere questi compiti il Segretariato della catechesi deve contare su un gruppo di persone veramente esperte in materia.
La catechesi è un'attività così fondamentale nella vita di una Chiesa particolare che nessuna diocesi può essere priva di un proprio Ufficio Catechistico.
& DCG 265-267
 
V
 
Vescovo e catechesi
Il Concilio Vaticano II rileva l'importanza eminente che, nel ministero episcopale, hanno l'annunzio e la trasmissione del Vangelo: Tra i principali doveri dei Vescovi eccelle la predicazione del Vangelo. Nella realizzazione di questo compito i Vescovi sono, prima di tutto, araldi della fede, che cercano di guadagnare nuovi discepoli a Cristo e sono, allo stesso tempo, dottori autentici, che trasmettono al popolo loro affidato la fede da professare e da vivere. Nel ministero profetico dei Vescovi, l'annunzio missionario e la catechesi costituiscono due aspetti, intimamente uniti. Per svolgere questa funzione, i Vescovi ricevono un carisma certo di verità. I Vescovi, sono i primissimi responsabili della catechesi, i catechisti per eccellenza. Nella storia della Chiesa è evidente il ruolo preponderante di grandi e santi Vescovi che, con le loro iniziative e i loro scritti, segnano il periodo più florido dell'istituzione catecumenale. Essi concepivano la catechesi come uno dei compiti fondamentali del loro ministero.
& DCG 222            & CCC 1120-1121
 
Vescovi: compiti nella Chiesa particolare per la catechesi
Questa preoccupazione per l'attività catechistica porterà il Vescovo ad assumere “l'alta direzione della catechesi” nella Chiesa particolare, la qual cosa implica, fra l'altro:
- Assicurare alla sua Chiesa la priorità effettiva di una catechesi attiva ed efficace, che metta in opera le persone, i mezzi e gli strumenti, come pure le risorse economiche necessarie.
- Esercitare la sollecitudine per la catechesi con un intervento diretto nella trasmissione del Vangelo ai fedeli, vigilando allo stesso tempo sulla autenticità della confessione della fede e sulla qualità dei testi e strumenti che debbano essere utilizzati.
- Suscitare e mantenere una vera autentica passione per la catechesi; una passione però che si incarni in un'organizzazione adeguata ed efficace, operando con la convinzione profonda dell'importanza che ha la catechesi per la vita cristiana di una Diocesi.
- Adoperarsi perché i catechisti siano convenientemente preparati al loro incarico; così che questi conoscano a fondo la dottrina della Chiesa e apprendano in teoria e in pratica le leggi della psicologia e le materie pedagogiche.
- Stabilire nella Diocesi un progetto globale di catechesi, articolato e coerente, il quale risponda alle vere necessità dei fedeli e sia convenientemente situato nei piani pastorali diocesani. Tale progetto può essere coordinato, nel suo svolgimento, con i piani della Conferenza episcopale.
& DCG 223
 
Vita cristiana e catechesi
La catechesi rende il cristiano idoneo a vivere in comunità, a partecipare attivamente alla vita e alla missione della Chiesa, a essere fiero e felice di rendere testimonianza a Gesù Cristo nella ferialità dei luoghi dove egli viva la propria vita, a diffondere e difendere l'annuncio della Salvezza.
& DCG 86