Cinque anni fa la rinuncia di Benedetto XVI

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La notizia delle dimissioni di Benedetto XVI l'11 febbraio 2013 - giorno della memoria della Vergine Maria, Nostra Signora di Lourdes - ha colto tutti di sorpresa segnando per sempre la storia della Chiesa, con un gesto di coraggio e umiltà da parte dell'attuale papa emerito. Benedetto XVI, uno dei teologi più lucidi dell'ultimo secolo, stava uscendo in punta di piedi dalle luci della cronaca. A cinque anni di distanza, la forza d'urto di quel gesto è rimasta intatta.

 

Sono passati 5 anni da quel giorno, e le sue parole pronunciate in latino davanti a un Collegio cardinalizio basito e incredulo risuonano ancora nel cuore e nella mente. Così Papa Benedetto annunciò le sue irrevocabili dimissioni dal ministero di Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale: “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice”.

 

Stupì il mondo annunciando la propria rinunzia al pontificato, anche se ne aveva già parlato nel suo libro: Luce del mondo, spiegando anche la prospettiva in cui si poneva: quella di valutazione, di fronte a Dio, del rapporto tra le forze di cui disponeva e il compito che doveva svolgere per la Chiesa. E così fu!

 

“Benedetto XVI un rivoluzionario incompreso”. È il più bel titolo che abbia letto in occasione del quinto anniversario della sua rinuncia. È stato il Papa della Deus caritas est (2005), della Spe salvi (2007) e della Caritas in veritate (2009) dando con codesto documento una sua impronta alla Dottrina sociale della Chiesa.

 

La sua rinuncia è stata un gesto davvero profetico. Ha cambiato il papato come nessun altro pontefice aveva fatto prima. Nei suoi otto anni di pontificato, Benedetto XVI ha insegnato e indicato vie importanti per tutti, credenti e non credenti. Il suo Magistero fu altissimo e la storia dovrà scoprirne la portata e le coraggiose anticipazioni. Non temo di essere smentito se oso definire quello di papa Benedetto un magistrale magistero!

 

La rinuncia di Benedetto XVI fu l'annuncio di Francesco. Sono trascorsi cinque anni, e sembra un’altra epoca; epoca che ha segnato tante prime volte: le prime dimissioni 'moderne' di un papa, il primo Papa emerito, i primi due Papi insieme, il primo Papa sudamericano, il primo Papa gesuita …

 

Qualche giorno fa papa Benedetto ha scritto al 'Corriere della sera' esprimendo con parole semplici e tenerissime di aver intrapreso il pellegrinaggio che lo riporterà "a Casa", accennando al “lento declinare delle forze”.


Amato papa Benedetto, non abbia fretta di “tornare a Casa”. Rimanga tra noi come Nonno dolcissimo e caro a tutti.
Preghi con noi per la amata Chiesa alla quale ha dedicato la Sua vita, e noi pregheremo per Lei.


 

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