Testimoni della Risurrezione
Maria la Madre di Gesù

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Stiamo percorrendo i 50 giorni della Pasqua soffermando la nostra riflessione sui fatti della risurrezione per poter accreditare questo misterioso evento e poter esclamare: Cristo è veramente risorto!
Un riferimento importante è costituito dagli autori sacri che hanno dato conto dei fatti riguardanti Gesù di Nazaret morto e risorto; essi sono testimoni credibili di ciò che hanno visto e che hanno messo per iscritto.
Perché qualcosa possa essere dimostrato come veritiero deve essere suffragato e deve poter contare sulla dichiarazione di almeno alcuni testimoni.

 
La Parola di Dio
 
«Vi proclamo fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto: che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti». (1 Cor 15,1.5-6)
 
 
Sebbene i Vangeli non menzionino Maria in nessuno degli episodi pasquali, l'evento centrale della nostra redenzione è stato per lei altrettanto luminoso e illuminante come per gli altri testimoni. 
É legittimo pensare che verosimilmente la Madre sia stata la prima persona a cui Gesù risorto è apparso. L'assenza di Maria dal gruppo delle donne che all'alba si reca al sepolcro (cfr Mc 16,1; Mt 28,1), non potrebbe forse costituire un indizio del fatto che Ella aveva già incontrato Gesù? 

Nella tradizione latina si dice che Maria conversava con i testimoni della santa risurrezione, ed è stata la prima testimone della risurrezione (s. Girolamo). Varie omelie pasquali dei Padri parlano della Vergine presente alla risurrezione del Figlio (s. Ippolito di Roma, Cirillo di Alessandria, Giovanni Crisostomo). Sant’Ildefonso di Toledo (607-667) dà per scontata la manifestazione del Signore alla Madre, testimone privilegiata della risurrezione. 
 
Essendo immagine e modello della Chiesa, che attende il Risorto e che nel gruppo dei discepoli lo incontra durante la apparizioni pasquali, sembra ragionevole pensare che Maria abbia avuto un contatto personale col Figlio risorto, per godere anche lei della pienezza della gioia pasquale. Presente sul Calvario durante il Venerdì Santo (cfr Gv 19,25) e nel Cenacolo a Pentecoste (cfr At 1,14), la Vergine Santissima è probabilmente stata testimone privilegiata anche della risurrezione di Cristo, completando in tal modo la sua partecipazione a tutti i momenti essenziali del Mistero pasquale.  

Alla luce della risurrezione Maria comprese tutta la portata degli avvenimenti precedenti. Ella era talmente identificata con Gesù che, per credere in Lui e affermare la sua Risurrezione, non aveva bisogno di una dimostrazione specifica, sullo stile di quelle riservate agli apostoli, che arrivano gradualmente e attraverso non poche difficoltà all'affermazione che Gesù è il grande vivente.
 
La comunicazione intima tra Maria e suo Figlio, il Risorto, sembra data per scontata. La risurrezione del Signore ha per noi le stesse conseguenze che ha avuto per la Vergine.

Come Maria, sappiamo che, oltre la croce e la morte, c'è la vita e la risurrezione.
 
La pienezza della fede è stata per Maria il frutto principale della risurrezione.
 
 

L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio,
mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà
della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me
l'Onnipotente e santo è il suo nome:
di generazione in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua
misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre.

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