Una bussola etica
per l’Intelligenza Artificiale

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Stavo postando questa riflessione, preparata negli scorsi giorni, quando il Papa Francesco ha iniziato il suo intervento al G7 di Borgo Egnazia (BR) proprio sulla Intelligenza Artificiale e sui suoi effetti sul futuro dell'umanità, che ha  subito definita "uno strumento affasciante e tremendo".
Ho meditato con calma la versione integrale del discorso tenuto dal Papa - mentre ai Grandi della Terra è stata letta una versione più breve, probabilmente per non affaticare il Papa, e distribuito loro, subito dopo, "il testo più lungo"   -  e devo dire che la riflessione del Santo Padre Francesco mi ha confortato davvero e sostenuto nelle convinzioni che avevo preparato.

Avevo partecipato recentemente a un incontro/dibattito di grande interesse: “L’intelligenza artificiale ci trasformerà”.
Mi sono lasciato coinvolgere dopo che un mio amico, docente di sociologia della comunicazione mi ha detto che scriverà un libro intervista facendosi intervistare, appunto, dall’Intelligenza Artificiale.

Un secondo fatto, che mi ha procurato non poca angoscia, mi ha posto di fronte a un giovane ventenne o poco più, che, dopo la morte della  mamma, ha ricostruito la sua immagine a con l’ausilio di una applicazione per Intelligenza Artificiale (ChatGPT), e con la mamma sosteneva di dialogare come se fosse viva. 

Questi due fatti – ma ve ne sono molti altri – mi hanno impressionato fortemente, sollevando un ovvio interrogativo morale. Infatti, riuscire a clonare la voce umana in modo pressoché perfetto è preoccupante, immorale, pericolosissimo dal momento che una voce clonata potrebbe essere utilizzata in modo improprio anche per perpetrare truffe e generare disinformazione.
Non v’è dubbio alcuno che in questo caso trattasi di ciber-deliquenti!

Ovviamente ho voluto saperne di più. Mi sono fatto l’idea che l’Intelligenza Artificiale sia un campo multidisciplinare all’interno dell’informatica. Si è però soliti parlare di i Intelligenza Artificiale come un’unica entità, senza fare distinzioni tra tecnologie e approcci, semplificando una realtà molto più ricca e variegata.

Da quando il termine Intelligenza Artificiale è stato definito per la prima volta da John McCarthy nel 1956, sulla base del lavoro precedente del matematico inglese Alan Turing, le macchine pensanti si sono evolute in modo significativo.
Lìintelligenza artificiale (IA) e la si definisce “la capacità di una macchina di esibire le medesime capacità degli esseri umani, come il ragionamento, l'apprendimento, la creatività e la capacità di pianificare.  L'intelligenza artificiale consente ai sistemi tecnologici di percepire il loro ambiente, interagire con esso, risolvere problemi e agire con uno scopo specifico. La macchina riceve i dati accolti attraverso i propri sensori, ad esempio una telecamera, li elabora e risponde.

L'intelligenza artificiale è una tecnologia che sta crescendo a passi da gigante nella società odierna ed è già presente in molti dei servizi o prodotti che consumiamo: gli iPhone, i suggerimenti di acquisto su Amazon, il motore di ricerca di Google e molti altri esempi che mostrano quanto l'IA sia immersa ormai nella nostra vita quotidiana.

Le Intelligenze Artificiali creative, capaci di apprendere come farebbe un essere umano, non sono finzione e fanno parte, ormai, della nostra vita quotidiana.

Viviamo in un mondo in cui la tecnologia è onnipresente e onnisciente, con un flusso costante di dati che viaggiano attraverso la rete come il bene più prezioso che l’uomo, o la macchina, possano possedere. La tecnologia è così comune che la nostra percezione di essa è diventata, una dipendenza esistenziale dal culto totemico.

A voler tentare una definizione potremmo dire che l'Intelligenza Artificiale è la capacità che i computer stanno acquisendo sulla base di un'enorme disponibilità di dati di archiviazione, dati e modelli computazionali molto potenti per svolgere attività vicine all'intelligenza umana. Sono in grado di produrre analisi, riconoscere modelli comportamentali, fare previsioni e perfino fare delle raccomandazioni.

Ancora: l’Intelligenza Artificiale è la combinazione di algoritmi proposti con lo scopo di creare macchine che abbiano quasi le stesse capacità degli esseri umani. Una tecnologia per noi ancora misteriosa, ma che da qualche anno è presente nella nostra vita quotidiana.

L’Intelligenza Artificiale giunge addirittura ad automatizzare attività come il processo decisionale, la risoluzione dei problemi e l'apprendimento.  Si tratta di computer che eseguono attività in modo simile a come le svolgono le persone. Cercano di emulare il pensiero logico razionale degli esseri umani, cioè studiano come garantire che le macchine possano percepire, ragionare e agire di conseguenza. 

«I progressi dell’informatica e lo sviluppo delle tecnologie digitali negli ultimi decenni hanno già iniziato a produrre profonde trasformazioni nella società globale e nelle sue dinamiche. I nuovi strumenti digitali stanno cambiando il volto delle comunicazioni, della pubblica amministrazione, dell’istruzione, dei consumi, delle interazioni personali e di innumerevoli altri aspetti della vita quotidiana. Inoltre, le tecnologie che impiegano una molteplicità di algoritmi possono estrarre, dalle tracce digitali lasciate su internet, dati che consentono di controllare le abitudini mentali e relazionali delle persone a fini commerciali o politici, spesso a loro insaputa, limitandone il consapevole esercizio della libertà di scelta. Infatti, in uno spazio come il web, caratterizzato da un sovraccarico di informazioni, possono strutturare il flusso di dati secondo criteri di selezione non sempre percepiti dall’utente» (Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2024).

Che ce ne rendiamo conto o no, l'intelligenza artificiale è presente nel rilevamento facciale dei telefoni cellulari e negli assistenti vocali virtuali. 

In verità i computer sono sempre più in grado di svolgere compiti che richiedono l’intelligenza umana, dalla facilitazione delle diagnosi sanitarie all’abilitazione delle connessioni umane attraverso i social network.

Inoltre, gli algoritmi alla base dell’intelligenza artificiale sono sempre più capaci di influenzare le nostre decisioni: dalle notizie che leggiamo, ai video che guardiamo, al modo in cui ci relazioniamo.

In buona sostanza, l’intelligenza artificiale è già una tecnologia economicamente trasformativa. Potrebbe permetterci di curare malattie, fare scoperte scientifiche e superare sfide che una volta pensavamo fossero insormontabili.

Alla luce di così importanti meraviglie tecnologiche mi sono interrogato sui seri rischi, compresi pericoli gravi, di cui dobbiamo essere consapevoli quando si parla di Intelligenza Artificiale. Un crescente numero di prove suggeriscono che, al di sopra di una certa soglia di capacità, le intelligenze artificiali potrebbero potenzialmente diventare incontrollabili.
Pertanto, non è prioritario tenere conto solo degli aspetti tecnici dell’Intelligenza Artificiale, ma anche delle implicazioni etiche del suo utilizzo. 

La tendenza della nostra mente a raggruppare concetti correlati può portare a errori di percezione. Ciò è evidente quando pensiamo all’intelligenza artificiale come a un singolo essere. Insieme a questa generalizzazione, c’è la tendenza ad attribuire caratteristiche umane all’Intelligenza Artificiale.

Questa antropomorfizzazione non ha solo un impatto sulla progettazione di prodotti basati sull’intelligenza artificiale, ma solleva anche profondi dilemmi etici. Questi rapidi derivanti da sistemi basati sull’intelligenza artificiale possono riprodurre pregiudizi, minacciare gli altri, ostacolare i diritti umani. L’Intelligenza Artificiale può generare conseguenze negative per gli individui e per la società, ed è qui che entra in gioco l’etica nell’intelligenza artificiale.

Raggiungere una buona regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale è una delle sfide più importanti del nostro tempo. Tutta la scienza e la tecnologia debbono essere sviluppate in un quadro etico: il bene comune in primo luogo. Sebbene possa sembrare che etica e intelligenza artificiale siano due termini distanti, l’etica è importante per il buon sviluppo e l’implementazione dell’IA per il bene comune.

Ormai non più possibile non dare risposte precise ad alcune domande: A quale etica risponde la decisione di una macchina? Che cosa significa esattamente prendere decisioni? Possiamo considerare le macchine responsabili delle loro azioni e delle conseguenze che comportano? Come apprende e agisce un'intelligenza artificiale? Queste domande e molte altre richiedono risposte urgenti.  

In verità i rischi di un’evoluzione incontrollata dei sistemi di intelligenza artificiale, sono tanti e gravi. L’immaginario collettivo, spesso eleva l’Intelligenza Artificiale su un piedistallo mitico.

Quel che è certo è che l’intelligenza artificiale avrà un impatto su molte sfere della vita quotidiana e pubblica, quindi deve essere valutata con un senso di urgenza per sfruttare i suoi effetti positivi e ridurre al minimo i rischi che comporta.

Quello che abbiamo visto è solo l’inizio. L’intelligenza artificiale ha un enorme potenziale per il bene e il male su larga scala. I suoi stessi creatori hanno avvertito che stanno arrivando pericoli molto più grandi, potenzialmente catastrofici ed esistenziali.
Proprio per questo la Raccomandazione sull’etica dell’Intelligenza Artificiale  approvata dai 193 Stati membri dell’UNESCO nel 2021, evidenzia le implicazioni etiche dell’intelligenza artificiale per il suo impatto “sul processo decisionale, sull’occupazione e sul lavoro, sull’interazione sociale, sull’assistenza sanitaria, sull’istruzione, sui media, accesso alle informazioni, divario digitale, protezione dei dati personali e dei consumatori, ambiente, democrazia, Stato di diritto, sicurezza e mantenimento dell’ordine, duplice uso e diritti umani e libertà fondamentali, compresa la libertà di espressione, privacy e non discriminazione”. 

In conclusione: L’etica nell’Intelligenza Artificiale non è una questione banale. In nessun’altra specialità abbiamo bisogno di una “bussola etica” più che nel campo della Intelligenza Artificiale.  Queste tecnologie di utilità stanno rimodellando il modo in cui lavoriamo, interagiamo e viviamo.

Il mondo sta per cambiare a un ritmo mai visto. La tecnologia dell’Intelligenza Artificiale apporta grandi benefici in molti ambiti, ma senza barriere etiche rischia di riprodurre pregiudizi e discriminazioni nel mondo reale, alimentando divisioni e minacciando i diritti umani e le libertà fondamentali.

Insomma, una bussola etica per l’Intelligenza Artificiale che potrebbe rispondere a queste esigenze:
·   Trasparenza e responsabilità: i processi di raccolta e analisi dei dati, devono essere trasparenti, accessibili e spiegabili. Debbono altresì considerare il consenso informato, la proprietà dei dati e le finalità, nonché i termini di utilizzo dell’Intelligenza Artificiale
·   Sicurezza e protezione: la progettazione, lo sviluppo e l'implementazione dell'intelligenza artificiale devono essere sufficientemente robusti da proteggere e salvaguardare i dati, al fine di garantire la privacy e la sicurezza. 
·  Sostenibilità e proporzionalità: devono essere considerare aspetti di progettazione, sviluppo e utilizzo per evitare perturbazioni dell’economia globale, del mercato del lavoro, nonché di dimensioni sociali come la cultura e la politica.
·   Governance: le istituzioni e l’attuazione di politiche pubbliche debbono regolare lo sviluppo, l’uso e la gestione dell’Intelligenza Artificiale, tenendo conto di considerazioni etiche.
·   Approccio umano: deve integrare le capacità cognitive, sociali e culturali umane, garantendo il controllo umano sui processi di lavoro dell’Intelligenza Artificiale.
·  Privacy: deve essere garantita l'attuazione del consenso informato dell'utente, mantenendo la riservatezza e la riservatezza delle informazioni, sia quando queste forniscono sia quando il sistema raccoglie dati che lo riguardano.
  

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