Quaresima: convertitevi e credete al Vangelo
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Disporremo di 40 giorni per convertirci. Sono i quaranta giorni della Quaresima.
Gesù iniziò proprio con questo deciso invito la sua predicazione. “Convertitevi e credete al Vangelo!”
Qualcuno obietterà che trattasi di invito udito da sempre. E’ vero: ma c’è da chiedersi che conto ne abbiamo fatto di tale invito.
La mia vita cambia? sta cambiando? è cambiata?
La vera direzione è quella che conduce a Cristo Gesù, il Risorto; e la Quaresima, appunto, conduce alla Pasqua e il Risorto rinnova la nostra vita e il nostro cuore.
Per questo occorre abbandonare la via della tentazione.
Anche il Signore ne ha fatto esperienza. La stessa esperienza di fatica e di difficoltà che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino:
― utilizzare Dio cercare di trasformare le pietre in pane
― attendersi dei miracoli spettacolari per nutrire la nostra fede vacillante;
― “disposti a vendere l’anima” – come si suol dire – al diavolo pur di possedere tutto, nella convinzione che l’ “avere” ci assicuri la felicità.
Per antica tradizione la Quaresima invita il credente a una preghiera più intensa, alla elemosina e al digiuno. Dobbiamo guardarci dal ridicolizzare o minimizzare oggi queste pie pratiche che tanto bene spirituale hanno assicurato alla comunità cristiana e ai singoli credenti.
Insieme a queste pie pratiche che intendiamo rilanciare e far rivivere sarà utile:
― Cercare ogni giorno un momento di silenzio per ascoltare la Parola di Dio e dialogare con Lui in tutta semplicità. I mezzi della moderna tecnologia consento questo anche mentre ci trasferiamo da un luogo all’altro con il treno o l’autobus. Sono molti i siti internet che offrono la consultazione e la lettura completa della Sacra Scrittura.
― La partecipazione alla messa domenicale deve diventare un punto cardine per vivere santamente la quaresima. E sarebbe cosa buona e giusta se si potesse partecipare alla messa anche in qualche giorno feriale. Giornate significative per la quaresima sono da sempre il mercoledì e il venerdì. E’ nell’eucarestia che noi troviamo il pane del cammino e il viatico che sostiene.
― Dovremmo fare qualche ora di digiuno per quanto riguarda TV e Social Network. Non sono tra coloro che definiscono la TV una “cattiva maestra” o i social network Internet “l’anticamera dell’inferno”. Certo è che sono strumenti che offrono e propongo di tutto: compresi programmi e occasioni di forti, subdole, gravi tentazioni capaci di minare il cuore e la mente di ogni persona.
― Il tempo del “digiuno da TV e Internet” potremmo dedicarlo alle Opere di misericordia spirituali e corporali.
― A proposito di digiuno ricorda il profeta Isaia: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?” (Is. 58, 7).
― Durante la Quaresima dovremmo partecipare alla pia pratica della Via Crucis in parrocchia o “percorrerla” a casa nostra. “Tra i pii esercizi con cui i fedeli venerano la Passione del Signore pochi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Attraverso il pio esercizio i fedeli ripercorrono con partecipe affetto il tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi, dove nel «podere chiamato Getsemani» (Mc 14, 32) il Signore fu «in preda all’angoscia» (Lc 22, 44), fino al Monte Calvario dove fu crocifisso tra due malfattori (cf. Lc 23, 33), al giardino dove fu deposto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia (cf. Gv 19, 40-42)”. (Direttorio della Pietà popolare, 131)
Altra pratica quaresimale è la recita del Rosario. Proporrei, infine, la recita della preghiera liturgica di Lodi e Vespro.
― Un importante impegno quaresimale potrebbe essere quello del dialogo. Quanto è difficile dialogare non tanto per dire le proprie idee, quando per ascoltare, capire, confrontarsi. Un dialogo empatico, tranquillo, fatto con calma. Dialogo tra marito e moglie; dialogo tra genitori e figli. Si potrebbero capire molte cose, anche quelle che inavvertitamente possono far soffrire: e chiedersi scambievolmente perdono.
― La Quaresima può essere occasione di tenerezza e amore verso i nonni, le persone anziane, sole, ammalate che spesso vivono isolate. Se non abbiamo nonni consanguinei, andiamo a trovare i “nonni” della parrocchia, che speso sono confinati e abbandonati nelle ... case di riposo!
― Nel tempo di Quaresima, oltre che non mangiare carne di venerdì, è importante compiere qualche segno di sacrificio e di sobrietà anche astenendosi dal frequentare ristoranti di lusso o nel consumare cibi costosi. Molto spesso il costo di un pasto al ristorante per una famiglia media corrisponde al salario mensile di un operaio di alcuni Paesi anche non molto lontani dal nostro.
― Infine il tempo della Quaresima è tempo di riconciliazione. Poniamo di nuovo al centro con convinzione il sacramento della Riconciliazione, perché permette di toccare con mano la grandezza della misericordia. Sarà per ogni penitente fonte di vera pace interiore. E il modo migliore per riconciliarci con Dio e con il prossimo è quello di celebrare il sacramento della penitenza o confessione. Lo ricorda anche il terzo precetto della Chiesa: “Confessarsi almeno una volta all’anno e comunicarsi almeno nel periodo pasquale”.
Buon itinerario quaresimale!
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