Omelia nella Festa del Battesimo del Signore
<< Torna indietro
Nella domenica seguente la festa dell’Epifania, prima del tempo ordinario, la Chiesa celebra il Battesimo del Signore.
E come l’Epifania, anche il battesimo è innanzitutto il racconto di una manifestazione dell’identità di Gesù e ci fa contemplare la missione di Cristo dagli inizi della sua vita pubblica al compimento dei suoi trent’anni di vita.
Se il Natale e l'Epifania servono soprattutto a renderci capaci di vedere, ad aprirci gli occhi e il cuore, la festa del Battesimo di Gesù ci introduce alla quotidianità della vita. Infatti tramite il Battesimo, Gesù si è unito a noi, il Battesimo è per così dire il ponte che Egli ha costituito tra sé e noi, la strada tramite la quale diventa a noi accessibile.
IL TEMPO ORDINARIO
Con la celebrazione del battesimo del Signore si conclude il tempo del Natale e inizia il tempo ordinario, quel lungo tempo della nostra quotidianità, ricca della speranza accesa dal Figlio di Dio e feconda di opere, che rispecchiano la fede in Lui. Il Tempo Ordinario dell’anno liturgico è diviso in due periodi: dal giorno seguente la celebrazione della festa del Battesimo di Gesù fino al Mercoledì delle ceneri; dal giorno dopo la Pentecoste fino ai primi vespri dell'Avvento.
Il Tempo Ordinario rappresenta il pellegrinaggio del cristiano verso la meta finale. Questo aiuta ad assimilare e meditare i misteri della vita di Gesù attraverso la lettura progressiva e quasi continua che ogni domenica si fa della sua Parola. È per questo che i vangeli del tempo ordinario riprendono volta per volta ciascuno degli Scritti Sinottici per meditare la vita di Cristo e il suo messaggio, alla luce di ciascuno degli evangelisti e nella loro propria prospettiva.
Nello scorrere della vita di ogni giorno il cristiano è invitato a verificare la sua esistenza sulla parola di Dio. Nella prima parte del Tempo Ordinario ogni battezzato è chiamato a rispondere all'invito del Signore Gesù "Vieni e segui me!"; nella seconda parte e a scoprire che cosa vuole Dio da lui. A bnen vedere il tempo per annum è il tempo per eccellenza della sequela e del discepolato, sulle orme di Gesù verso il compimento della storia.
Il Tempo Ordinario è così definito non nel senso che si tratti di un tempo di scarsa importanza, ma inteso come il tempo in cui si ricorda la missione ordinaria del Signore, esclusi i grandi misteri come l’Incarnazione del Figlio di Dio preceduto dall’Avvento, il Mistero pasquale, preceduto dal tempo forte della Quaresima.
Il Tempo Ordinario non è segnato da grandi feste, ma scorre regolare, ritmato soltanto dalla festa settimanale della Domenica come celebrazione della Pasqua settimanale. La domenica, infatti, «festa primordiale» dei cristiani (SC 106), nasce il mattino del giorno della risurrezione, il primo giorno dopo il sabato e occupa un suo ruolo fondamentale durante tutto l’anno liturgico.
IL BATTESIMO DI GESÙ
L’iconografia del Battesimo di Gesù rappresenta la scena: Gesù è nelle acque del Giordano ed è battezzato da Giovanni, l’ultimo dei profeti, che dopo aver ammesso la sua indegnità (non sono degno di sciogliere il legaccio dei sandali ...) lo indica come l’annunciatore del Regno.
Presso le grandi religioni l’acqua dei fiumi ha sempre assunto un simbolismo di purificazione: il Nilo, il Gange, l’Eufrate, il Tigri ... Con il loro fluire continuo permettono le abluzioni rituali. Il Giordano ─ che con i suoi 150 km unisce la Galilea con il Mar Morto ─ fu il fiume scelto da Gesù per la sua purificazione puramente rituale, in quanto il Cristo Signore non aveva bisogno di purificazione. Egli, infatti, fu “in tutto simile a noi fuorché nel peccato”.
Tutti gli evangelisti pongo all’inizio della vita pubblica di Gesù il battesimo nel Giordano annettendo all’episodio un’importanza fondamentale.
Da quel momento fu una continua epifania: della sua umanità e della sua divinità. Nella festa liturgica del Battesimo del Signore, infatti, si manifesta in Gesù l'umanità redenta; viene presentato il Figlio di Dio, l'amato. Nel fiume Giordano è rivelato Chi è il Figlio di Maria che è nato a Betlemme; Chi è l’adorato dai pastori e l’omaggiato dai Magi.
Per questo Giovanni avrebbe voluto evitare a tutti i costi che Gesù si facesse battezzare da Lui, ben sapendo che proprio Gesù Cristo era ed è l'unico Salvatore. Tuttavia l’uno e l’altro accettano i piani di Dio su di loro e sul mondo. Il battesimo di Gesù è il momento della rivelazione di un profeta credente e di un Messia obbediente.
Il battesimo di Giovanni era un gesto umano, un atto di penitenza per chiedere a Dio il perdono dei peccati e la possibilità di iniziare una nuova esistenza. Era solo un desiderio umano, un andare verso Dio con le proprie forze. In Gesù Cristo Dio viene incontro all'uomo. Nel battesimo cristiano, istituito da Cristo, non agiamo solo noi con il desiderio di essere lavati, con la preghiera di ottenere il perdono. Nel battesimo agisce Dio stesso, agisce Gesù mediante lo Spirito Santo.
Nel battesimo cristiano è presente il fuoco dello Spirito Santo. Infatti non agisce soltanto l'uomo ma sopratutto agisce Dio mediante la santa e beata Trinità.
Ecco allora qualche domanda:
- Che cosa è cambiato nella nostra vita con l'ingresso in essa di Dio.
- Che cosa significa in realtà per me essere battezzato?
- Che cosa significa per me il Battesimo?"
Se siamo onesti dobbiamo rispondere che in realtà non significa gran che.
Non lo comprendiamo bene. Eppure anche a ciascuno di noi, quel giorno, il Padre ha dichiarato il suo amore: «Tu sei il Figlio mio, l’amato». È il sigillo della nostra identità. Il nome di ciascuno è «amato per sempre». Dio ama ognuno come ha amato Gesù, con quella intensità, con la medesima emozione, con l'identica speranza.
L'iniziazione battesimale non è un rito magico: è una professione di fede nel mistero di Dio, nella sua rivelazione storica in Gesù Cristo, nelle mediazioni sacramentali provvidenti ed ecclesiali, nella vita eterna. Essere battezzati significa professare l'incontro con Gesù Cristo, la grazia di far parte dei seguaci di Colui che si offre a noi come Messia, l’Amato da Dio, il Figlio prediletto del Padre. I battezzati sono del Signore; hanno per eredità lo stesso destino di Gesù.
Così il Battesimo è l'arcobaleno di Dio sulla nostra vita, la promessa del suo grande amore per noi, la porta della speranza e nello stesso tempo il segno che ci mostra come si fa ad essere un uomo.
Purtroppo sono tantissimi i cristiani battezzati che non vivono concretamente questo sacramento impegnandosi a seguire la strada del Vangelo e a rendere una coraggiosa testimonianza cristiana. Rinati dall'acqua e dallo Spirito Santo, sappiamo di essere figli amati, oggetto della compiacenza di Dio, fratelli di tanti altri fratelli, investiti di una grande missione, per testimoniare e annunziare a tutti gli uomini l'amore sconfinato del Padre. Siamo fieri e felici del nostro battesimo!
tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo
il tuo Verbo fatto uomo,
e lo hai stabilito luce del mondo
e alleanza di pace per tutti i popoli;
concedi a noi che oggi celebriamo
il mistero del suo battesimo nel Giordano,
di vivere come fedeli imitatori
del tuo Figlio prediletto,
in cui il tuo amore si compiace.
© Riproduzione Riservata