Le Lettere di San Paolo

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Premessa

Questa riflessione non ha certo la pretesa di essere un approfondimento scritturistico-esegetico, ma solamente u o strumento attraverso il quale provocare nel lettore il desiderio di conoscenza e l’interesse per scoprire le meraviglie degli scritti dell’Apostolo Paolo.

 

Quando la domenica partecipiamo alla santa Messa, la seconda lettura della Liturgia Parola è quasi sempre tratta dalle lettere di San Paolo. Mi viene spontaneo domandarci: quanto le conosciamo?
 
E c’è da dire che non sono solo documenti religiosi; sono capolavori della letteratura antica. La loro retorica e la loro capacità di argomentare e persuadere sono state studiate da studiosi e hanno influenzato scrittori e pensatori nel corso dei secoli.

Approfittiamo di questo periodo che ci vede più rilassati in un periodo di vacanza per  approfondire la nostra conoscenza di questi documenti fondamentali per la fede

 
Paolo fu un pioniere nell'interpretare gli insegnamenti di Cristo, adattandoli a un pubblico diversificato e multiculturale. Le sue lettere, indirizzate a comunità specifiche, affrontavano questioni complesse come la libertà cristiana e l'unità della chiesa. Queste lettere non solo guidarono i primi cristiani, ma divennero anche testi fondamentali per la teologia cristiana.
 
L'apostolo Paolo scrisse la maggior parte delle sue lettere, indirizzate alle prime comunità cristiane che aveva fondato mentre era in prigione.
 
Il suo scopo era quello di incoraggiare i cristiani a cui scriveva per sostenerli nella loro fede, guidarli e illuminare le loro vite con i suoi insegnamenti. Infatti, anche oggi, le sue parole costituiscono un prezioso nutrimento spirituale per tutti i cristiani.
 
Un aspetto importante è che la struttura di tutte le lettere di Paolo è solitamente la stessa: iniziano con un saluto, poi enunciano il messaggio - che si basa sugli insegnamenti di Gesù - e poi, negli ultimi capitoli, spiegano come metterli in pratica.
 
Ciò che scrive nelle sue lettere non è un sistema di idee o un corpo teologico ordinato e costruito, ma piuttosto l'esperienza del mistero di Cristo, che vuole diffondere nel mondo e che espone alle comunità o alle persone a cui scrive. A questo scopo utilizza tutte le risorse letterarie e argomentative a sua disposizione.
 
San Paolo ha un solo scopo: annunciare il Vangelo di Gesù Cristo, che è «potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede...». Questa sarà la dottrina che spiegherà in ciascuna delle sue lettere da diversi punti di vista, tenendo sempre conto della situazione e della mentalità dei destinatari.
 
In tutte, il ​​nucleo fondamentale è lo stesso: Gesù Cristo è il salvatore dell'uomo e del mondo, di ogni uomo – ebreo o gentile – e dell'intera creazione, anche a livello cosmico.
 
Gli insegnamenti delle Lettere di Paolo costituiscono, come dice san Giovanni Crisostomo, una miniera d'oro inesauribile, alla quale dobbiamo rivolgerci in tutte le circostanze della vita, e dobbiamo frequentare fino a familiarizzarci con il suo linguaggio, perché leggerlo – come dice san Girolamo – ricorda più il tuono che il suono delle parole.
 
Paolo fu determinante nel portare il cristianesimo in nuovi territori, gettando le basi perché diventasse una religione globale. La sua capacità di comunicare il Vangelo in termini in sintonia con le culture greco-romane ha permesso alla fede cristiana di mettere radici profonde in queste società.
 
Per la loro natura, il miglior beneficio delle lettere si ottiene leggendole integralmente, e soprattutto se abbiamo cura di leggerle dall'inizio alla fine, senza interruzione, come si leggevano all'inizio le lettere alle Chiese. 
 
L'epistolario paolino è solitamente raggruppato come segue:
 
·     Prima lettera ai Tessalonicesi.
·     Seconda lettera ai Tessalonicesi.
·     Prima lettera ai Corinzi.
·     Seconda lettera ai Corinzi.
·     Lettera ai Filippesi.
·     Lettera ai Galati.
·     Lettera ai Romani.
·     Lettera agli Efesini
·     Lettera ai Colossesi.
·     Prima Lettera a Timoteo
·     Seconda Lettera a Timoteo
·     Lettera a Tito
·     Lettera a Filemone
 
Volendo in qualche misura classificare le lettere paoline potremmo catalogarle così:
Le lettere più antiche sono la 1 e 2 ai Tessalonicesi;
Quelle che presentano un'unità di stile e di dottrina e che riflettono la situazione dell'Apostolo negli anni 57-58, dette anche “grandi lettere” sono quella indirizzata ai Romani, ai Galati e la 1 e 2 ai Corinzi;
Quelle scritte mentre San Paolo era in prigionia sono le lettere agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi e a Filemone;
Vi sono, infine, le lettere inviate ai “pastori” di Chiese specifiche, chiamate “lettere pastorali”: la 1 e 2 a Timoteo e quella a Tito.
 
La Chiesa ha ricevuto queste lettere come divinamente ispirate, fonte di rivelazione cristiana, di valore permanente, e allo stesso tempo le ritiene come preziose testimonianze sulla vita e sul pensiero dell'Apostolo, dei suoi collaboratori e delle prime comunità cristiane.

 

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