La cultura dell'indifferenza religiosa

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L'espressione “indifferenza religiosa” è oggi comunemente usata per designare una forma peculiare di incredulità. Un atteggiamento vitale in cui il soggetto né accetta né rifiuta Dio, ma piuttosto fa a meno di Lui, organizzando la propria vita totalmente al di fuori della pratica religiosa.

Si tratta, quindi, di un atteggiamento che si caratterizza per «il disinteresse e la disaffezione verso Dio e verso la dimensione religiosa dell'esistenza», atteggiamento al quale ha fatto riferimento il Concilio Vaticano II quando ha menzionato, tra le forme di ateismo, l'ateismo di coloro che«nemmeno si pongono il problema di Dio: non sembrano sentire alcuna inquietudine religiosa, né riescono a capire perché dovrebbero interessarsi di religione.» (GS 19,2).
 
E’ assai difficile circoscrivere la cultura dell’indifferenza religiosa. Non esiste l’indifferenza nella sua forma più pura. Alla fine si tratta una situazione umana complessa nella quale si ritrovano i valori considerati finora appaiono velati, o sovrapposti ad altri interessi di tutti i giorni, che di per sé sono capaci di dirigere e imbrigliare le forze dell'intelligenza e, soprattutto, della volontà di una determinata persona, in un atteggiamento di soddisfazione esistenziale e di assenza di domande.
 
Per questo non sembra possibile definire adeguatamente questo fenomeno, difficilmente prevedibile.
Ma possiamo descriverlo come un trend, un carattere molto complesso, dal punto di vista soggettivo, fatto di assenza di preoccupazione religiosa e di affermazione dell'irrilevanza di Dio e della dimensione religiosa: anche se Dio esistesse, non sarebbe un valore per l’individuo indifferente.

Si tratta quindi di un disinteresse religioso sul piano intellettuale e una disaffezione sul piano della volontà.
L’indifferente religioso non parla né a favore né contro Dio.
Questa indifferenza religiosa non si propone come ideologia. Si diffonde come una mentalità, come un'atmosfera avvolgente.

Una fenomenologia più attenta delle situazioni permette di scoprire diverse forme di indifferenza, che vanno dalla continua mancanza di pratica religiosa all'insensibilità verso le questioni ultime e i valori trascendenti, passando per situazioni intermedie di mancanza di attenzione, interesse, apprezzamento o anche la sensibilità per ciò che è specificamente religioso.

È evidente che ciascuna di queste forme significa un diverso distanziamento rispetto alla religione. Mentre le prime forme designerebbero situazioni più o meno religiose, ma intermedie tra fede e incredulità, le più radicali rappresenterebbero il massimo grado possibile di allontanamento dalla religione.

Appare quindi chiaro che l'eclissi e la perdita di validità delle ideologie, il crollo delle utopie, il dilagare del disincanto, l'invasione dell'individualismo edonistico che caratterizzano il clima "postmoderno" creano un clima culturale che privilegia l'indifferenza religiosa piuttosto che la fede.

Nella stessa direzione sembrano operare altri tratti dell'attuale situazione socio-culturale, come la pressione dei più svariati messaggi attraverso i media e l'offerta di innumerevoli vie di salvezza che comporta la “libera circolazione” delle religioni, delle sette e dell'umanità movimenti spirituali.

Non è facile scoprire le cause dell'indifferenza, soprattutto perché, come in tutti gli atteggiamenti molto personali, sono solitamente decisivi gli itinerari biografici delle persone.
L'indifferenza religiosa costituisce senza dubbio una delle difficoltà più importanti per l'azione pastorale della Chiesa.

Ma una domanda è pregnante: come si spiega che un uomo, creato a immagine di Dio e costitutivamente riferito a Lui come fondamento e fonte permanente del suo essere, possa ignorarlo in modo tale da privarlo di ogni interesse, di ogni attenzione e di ogni apprezzamento per quella presenza?

Se la religione è una dimensione costitutiva della persona, può l'indifferente sedimentarsi in una forma di vita almeno apparentemente, non religiosa?
Queste domande diventano sempre più urgenti e non possono non inquietare il cuore e la mente di ogni persona.

 

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