L'identità del sacerdote
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Al fine di rinnovare il nostro entusiasmo sia per alimentare stima e fiducia nei nostri sacerdoti, soprattutto i nostri parroci, sia per favorire la pastorale delle vocazioni al sacerdozio proponiamo alcuni pensieri che ci aiutino a riscoprire l’identità del presbitero.
1º Il presbitero identificato con Cristo buon Pastore
I presbiteri sono nella chiesa e per la Chiesa una ripresentazione sacramentale di Cristo capo e Pastore. Il sacerdote è una persona chiamata da Dio per essere consacrato a Cristo e prolungare così la sua missione di salvezza tra gli uomini suoi fratelli.
E’ uno che ama gli uomini come gli ama Cristo. E gli uomini devono poter vedere nei presbiteri il Cristo Pastore.Devono pensare, sentire e vivere come Cristo.
2º Messaggero e araldo della Parola
Il sacerdote in nome di Cristo Pastore rende presente nel mondo di oggi la Buona Novella del Regno e offre a tutti gli uomini le risposte a tutte le angoscianti domande del cuore umano. Il presbitero è un uomo vie e testimonia gioiosamente il Vangelo nella consapevolezza che c’è evangelizzazione e catechesi laddove c’è Vangelo vivo. il sacerdote deve essere capace di leggere, interpretare e discernere la realtà in cui egli è immerso.
3º Ministro dei Sacramenti.
Il Presbitero offre al popolo di Dio la grazia che santifica gli uomini.
La grazia è la vita di Dio in noi, per questo noi siamo suoi figli.
La celebrazione di ogni sacramento è un momento di grazia, un evento di salvezza, una esperienza dell’amore di Dio.
I sette sacramenti accompagnano la vita della persona umana dal’inizio fino al suo naturale tramonto.
In questo itinerario l’Eucarestia è la fonte di tutta la vita cristiana e di tutta la vita della chiesa; per questo il sacerdote la celebra ogni giorno, anche quando non vi è partecipazione dei fedeli.
4º Strumento di Riconciliazione
In un mondo che sempre più genera violenza suscita rotture e scontri, il presbitero si propone come ministro del perdono e della riconciliazione. Il sacramento della penitenza ci dona la gioia dell’incontro con il Signore ricco di misericordia.
Il sacerdote deve essere gioiosamente disponibile per questo ministero e non può rassegnarsi di fronte ai confessionali, purtroppo, sempre più vuoti.
5º Servo della “carità nella verità”
Il sacerdote è chiamato ad attuare nella propria vita l’offerta di salvezza di Cristo Signore, con una esemplare disposizione al sacrificio, all’offerta del suo tempo e della propria salute, fino al dono della propria vita. La carità esige la presenza, la supera e la completa seguendo la logica del dono e del perdono.
Il buon parroco è sempre disposto a servire. Egli è un “uomo mangiato”. Non potrà mai dire: “Siamo arrivati fin qua!”. L’amore non ha limiti in quanto la sua misura è la infinita offerta d’amore di Cristo in favore di tutti.
6º Agente di una spiritualità di comunione
La missione del sacerdote è quella di promuovere l’unità nella comunità. La ragion d’essere del sacerdote e del sacerdozio è in funzione della comunità ecclesiale.
Il sacerdote deve vivere in stretta comunione con la Chiesa universale attraverso la propria Chiesa particolare e in intima comunione con il presbiterio della propria Diocesi e con il Vescovo che lo presiede.
La parrocchia che il parroco presiede è luogo di incontro e di accoglienza dove devono essere superate tutte le barriere culturali, razziali e religiose cercando sempre l’unità nel vincolo dell’amore.
7º Testimone del Dio vivo
Il presbitero è chiamato a essere uomo di preghiera sincera e confidente. Egli deve vivere la propria esperienza con Dio accogliendolo come l’unico assoluto della propria vita. Prima di parlare agli uomini di Dio deve parlare a Dio degli uominiaffidati alla sua cura pastorale. Il sacerdote è discepolo del Signore prima ancora di essere apostolo. E’ pecora del gregge di Cristo prima ancora di esserne pastore.
Il presbitero testimonia ciò che a visto e udito e incarna nella propria vita la santità di Cristo.
8º Promotore dello sviluppo umano
Ogni sacerdote deve essere, come la Chiesa, “esperto in umanità”; deve essere solidale con l’uomo che è il centro della creazione e che deve essere salvato e redento. Solidarietà che non significa condividere le ideologie del mondo molte volte diverse se non addirittura antitetiche alla Parola del Vangelo. Il presbiterodeve far giungere il messaggio di salvezza al cuore di questo “mondo tremendo e stupendo” e di ogni uomo.
9º Uomo fedele a se stesso e agli altri
Ogni sacerdote deve essere un uomo davvero libero, con una propria personalità, con un perfetto dominio di sé, con grande maturità affettiva per vivere con eleganza e semplicità l’impegno della propria vita celibataria. Deve possedere una buona formazione culturale soprattutto nel campo della teologia e delle scienze sacre.
Egli è chiamato a discernere tutto e accordarsi con ciò che è buono (cf 1Ts. 5, 21) Suo compito è quello di promuovere l’apostolato dei laici per realizzare la missione totale della Chiesa.
10º Evangelizzatore per mezzo di nuove espressioni e nuovi metodi
Il presbitero deve farsi persuaso che molte persone reclamano un nuovo stile di parrocchia molto più missionaria e dinamica.
Con la collaborazione dei fedeli laici, in clima davvero sinodale, il sacerdote deve andare a cercare coloro che non vengono, animare i disaffezionati, richiamare quelli che si sono allontanati, convertire i non credenti.
Anche a causa del rapido e forte decremento del numero dei sacerdoti il presbitero e il suo consiglio pastorale deve saper distinguere tra l’essenziale e l’accessorio per non vivere una vita parrocchiale ansimante e insoddisfacente.
Una attenzione speciale dovrà essere dedicata ai giovani per saperli accogliere, dialogare con essi e accompagnarli nella loro ricerca e itinerario di fede.
Una attenzione speciale dovrà essere dedicata ai giovani per saperli accogliere, dialogare con essi e accompagnarli nella loro ricerca e itinerario di fede.
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