I quattro personaggi dell'Avvento
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Il primo di essi è il profeta Isaia.
1."Il grande pedagogo dell’avvento è Isaia profeta, figlio di Amos, della terra di Giuda. Nacque probabilmente a Gerusalemme intorno al 765 AC. E' il personaggio che molti autori antichi chiamano l’evangelista dell’Antico Testamento
Isaia è considerato uno dei profeti più importanti della Bibbia. Dio lo chiamò in un'apparizione per essere uno dei predicatori e diffusori della sua parola. Annunciava al popolo d'Israele l'arrivo del Messia che lo avrebbe salvato e avrebbe dato loro pace e giustizia per sempre.
Si legge durante l’Avvento secondo un’usanza presente in tutte le tradizioni liturgiche, poiché esprime con grande bellezza la speranza che ha confortato il popolo eletto nei momenti difficili della loro storia. Speranza che scaturisce dalla fede.
Isaia è il profeta meglio citato dagli scrittori del Nuovo Testamento, perché parla sia della gloria del Messia che delle sofferenze del servo di YHWH, che porterà la salvezza al popolo. Nell’Avvento, la maggior parte delle prime letture della Messa sono tratte proprio dal suo Libro. Questi testi sono un annuncio di speranza per gli uomini di tutti i tempi, indipendentemente dalle circostanze specifiche che devono vivere. Attendiamo tutti un tempo in cui le vittime dell’egoismo troveranno giustizia, quando le armi si trasformeranno le falci e i popoli conviveranno in pace.
Il Libro di Isaia è composto da 66 capitoli. È uno dei libri più lunghi della Bibbia, secondo solo ai Salmi per numero di capitoli. Tuttavia, si compone di tre parti principali. La prima sezione si concentra sui giudizi di Dio contro diversi popoli e nazioni (capitoli 1-35). La seconda sezione comprende un breve segmento che copre i capitoli 36-39. In questa sezione. La terza sezione si concentra sulla salvezza futura che Dio porterà per il suo popolo (Isaia 40-66).
Si dovrebbe leggerlo con una grande pace interiore, permettendo che egli ridesti la nostra coscienza intorpidita e sonnolenta, ci apra alla speranza, incoraggi la nostra conversione, promuova gesti chiari di riconciliazione e di pace tra gli uomini e i popoli...
Il Concilio Vaticano II ricorda che le speranze messianiche dell'Antico Testamento convergono in Maria: "Con lei, la figlia di Sion per eccellenza, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si instaura la nuova « economia », quando il Figlio di Dio assunse da lei la natura umana per liberare l'uomo dal peccato coi misteri della sua carne." (LG 55).
Paolo VI, nella sua enciclica sul culto mariano, indica il profondo rapporto tra Avvento e Maria: la liturgia dell’Avvento, unendo l’attesa messianica e l’attesa del ritorno glorioso di Cristo all’ammirevole memoria della Madre, presenta un felice equilibrio cultuale che può essere preso come regola per impedire ogni tendenza a separare il culto della Vergine dal suo necessario punto di riferimento: Cristo. Si scopre che questo periodo, come hanno osservato gli specialisti della liturgia, deve essere considerato un tempo particolarmente adatto per il culto della Madre del Signore (Marialis Cultus, 3-4).
Nelle Messe di Avvento, Maria è presente nei testi e nelle preghiere bibliche, sottolineando il parallelismo Adamo Cristo ed Eva-Maria, molto comune nei Santi Padri.
3. San Giuseppe è uomo di fede che ha accolto nella sua vita la Parola di Dio e il suo progetto su di lui. E' il modello dell’uomo giusto (Mt 1,19) che, in perfetta armonia con la moglie, la Vergine Maria, accoglie come padre il Figlio di Dio fatto uomo e veglia sulla sua crescita umana
Non ha temuto di prendere con sé Maria, sua sposa, “perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,20-21).
Giuseppe avrebbe potuto accettare o no il progetto di Dio. In ogni vocazione che si rispetti, al mistero della chiamata fa sempre da contrappunto l’esercizio della libertà, giacché il Signore non violenta mai l’intimità delle sue creature né mai interferisce sul loro libero arbitrio.
Giuseppe per amore di Maria accettò e “fece come l’Angelo del Signore gli aveva ordinato, e prese sua moglie con sé” (Mt 1, 24). Egli ubbidì prontamente all’Angelo e in questo modo disse il suo sì all’opera della Redenzione. Perciò quando noi guardiamo al sì di Maria dobbiamo anche pensare al sì di Giuseppe al progetto di Dio. Forzando ogni prudenza terrena, e andando al di là delle convenzioni sociali e dei costumi del suo tempo, egli seppe far vincere l’amore, mostrandosi accogliente verso il mistero dell’Incarnazione del Verbo.
Giuseppe è l’anello che unisce Gesù alla storia d’Israele, da Abramo in poi, secondo la genealogia di Matteo (1,1-16), e con le speranze di tutta l’umanità, da Adamo, secondo la genealogia di Luca (3,23-38). Egli ha vissuto i veri atteggiamenti dell’Avvento: la fede incrollabile nella bontà di Dio, l’accoglienza attenta della sua Parola e l’obbedienza incondizionata alla sua volontà.
4. Giovanni Battista è il punto di unione tra l’Antico e il Nuovo Testamento, tra le promesse e il loro compimento. Egli è l’ultimo dei profeti d’Israele. Annunciò, come loro, l’arrivo del Messia, invitando alla conversione, e il primo degli evangelisti in quanto rese testimonianza che il Messia era già venuto, indicandolo tra gli uomini.
Dopo diversi anni di ritiro e solitudine, iniziò il suo compito di predicazione. Molti lo ascoltarono e si avvicinarono al fiume per partecipare al rito penitenziale che propose. Egli insistette che l’urgenza della conversione fosse motivata dall’imminente arrivo del regno di Dio, così spesso annunciato dai profeti. Egli ha saputo riconoscere il Messia e rendergli testimonianza.
Il Battista è il modello di chi si accosta al Vangelo e sa che dietro la realtà presente (quell'uomo, in fila con i peccatori) se ne cela un'altra, più forte e più grande. Indicando Gesù e vedendo scendere su di lui lo Spirito di Dio, Giovanni vuole che ci avviamo sul suo cammino, alla sua sequela, divenendo suoi discepoli. Solo su chi segue Gesù, scende lo Spirito che vince la morte e ridona la vita.
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