Hai il coraggio di vivere la Quaresima?

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E’ iniziata una nuova Quaresima. Lasciamo le nostre maschere e i nostri costumi per entrare nella nostra interiorità e riconoscere la nostra struttura intima, la nostra vocazione e il nostro essere. 
La Chiesa invita a questo esercizio complesso e difficile, ma deve essere sempre permanente e necessario per crescere e vivere sostenuti da un orizzonte. 
 
È più facile prendersi cura dell'esterno, nutrire i nostri costumi... è più complesso controllarsi e prendersi cura di ciò che resta e di ciò che è importante.
 
Un anno in più siamo invitati a metterci in cammino: la Quaresima è un itinerario, un viaggio, un pellegrinaggio che, anche se lo facciamo ogni anno, è sempre nuovo e diverso perché è sempre diversa la vita che viviamo. 
 
Un cammino che ha una meta: la Pasqua, cioè la vita che Gesù, morto e risorto, vuole donarci e condividere con noi
È la vita che ci ha donato il battesimo, ma che ogni anno accogliamo con gratitudine, rinnovandola e attualizzandola. 
 
Lo scopo della Quaresima è rinnovarci, ri-destarci, ringiovanire, riorientarci. Questa è la conversione. E tutto questo ci è dato se ci lasciamo toccare da Gesù, ricolmi di lui e della sua vita. 
 
La Quaresima ha senso solo se vogliamo incontrare Gesù, se vogliamo lasciarci incontrare da lui, permettergli di entrare di più nella nostra vita.
 
E per questo, in questo viaggio siamo invitati a uscire. È paradossale che ci piaccia tanto viaggiare, ma che ci sia così difficile lasciare noi stessi, le nostre comodità, le nostre sicurezze, le nostre usanze, i nostri pregiudizi. Viviamo molto bene nella nostra zona di comfort che ci impedisce di godere di altri orizzonti e possibilità che Dio ha pensato per la tua vita. 
 
La paura ci attanaglia nei nostri vecchi schemi.
 
Inoltre è un cammino in cui siamo invitati ad uscire con Gesù in un luogo appartato che non è mai solo. L'esperienza di fede, infatti, è sempre un'esperienza ecclesiale e, quindi, un'esperienza comunitaria, condivisa, familiare. Dobbiamo seguire Gesù insieme. 
 
Per questo, cammino comunitario iniziato con l'imposizione delle ceneri, lo concluderemo insieme nella Veglia pasquale, rinnovando comunitariamente la fede che abbiamo ravvivato e ri-scoperto. 
 
La Quaresima è anche un tempo per approfondire la nostra appartenenza ecclesiale.
 
E per questo viaggio, l'esperienza e la tradizione della Chiesa ci presenta tre aspetti di cui dobbiamo prenderci cura se vogliamo raggiungere con fiducia la meta. 
 
Innanzitutto la preghiera: si tratta di mettersi in atteggiamento di ascolto di Gesù. La preghiera è sempre dialogo, accoglienza, incontro. La preghiera è ciò che ci permette di entrare nella nostra intimità e scoprire anche l'intimità di Dio e i suoi progetti d'amore per noi. 
Scopriamo la bellezza della preghiera personale e condivisa nella liturgia della Chiesa. Approfittiamo di alcune per sostare qualche momento da soli nelle nostre chiese vuote e deserte.
Rechiamoci in qualche santuario caro alla tradizione dei nostri popoli.
 
In secondo luogo, l'elemosina: non si tratta tanto di offrire denaro quanto di ascoltare la voce dei fratelli, specialmente di coloro che soffrono le più variegate povertà. Oggi c’è più bisogno di chi ascolta che di chi parla. In una società in cui abbiamo perso la capacità di incontrarci, di riconnetterci, l'elemosina potrà favorire l’incontro soprattutto con i più bisognosi.
Una visita agli ammalati nelle loro case o in ospedale. E’ un atto di carità fatto a Gesù. Ricordiamolo: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25, 40). La carità è ciò che ci fa scoprire l'amore da cui siamo nati, per il quale siamo fatti e che celebreremo nella Pasqua.
 
Infine, non deve mancare il digiuno: il digiuno è rinunciare a ciò che ci impedisce di camminare più leggeri, andando quindi con meno zaino e bagagli. Vale a dire “no” a ciò che non ci permette di essere più amici di Gesù, più fratelli delle persone con cui viviamo, più felici e più liberi. 
Il digiuno è ciò che ci permette di camminare liberamente, senza vincoli di alcun tipo. Analizziamo le nostre schiavitù e rinunciamo ad esse per godere della vera libertà.
 
A tutti noi l’augurio di buona e santa Quaresima espressione di quella vita nuova di cui Dio vuole riempire la nostra vita.

 

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