Giubileo della speranza MMXXV
La Porta Santa
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La Porta Santa è quella porta di una Basilica Maggiore che viene murata a conclusione di un Anno Santo per essere aperta in occasione del Giubileo successivo. È il rito più conosciuto del Giubileo ed è sempre suggestivo il passaggio del Pontefice attraverso la porta santa aperta.
Nella Bolla di indizione del Grande Giubileo del 2000 Incarnationis Mysterium il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato il segno della porta santa. “Al pellegrinaggio si accompagna il segno della porta santa, aperta per la prima volta nella Basilica del Ss.mo Salvatore in Laterano durante il Giubileo del 1423. Essa evoca il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia. Gesù ha detto: «Io sono la porta» (Gv 10, 7), per indicare che nessuno può avere accesso al Padre se non per mezzo suo.
Nella Bolla di indizione del Grande Giubileo del 2000 Incarnationis Mysterium il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricordato il segno della porta santa. “Al pellegrinaggio si accompagna il segno della porta santa, aperta per la prima volta nella Basilica del Ss.mo Salvatore in Laterano durante il Giubileo del 1423. Essa evoca il passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia. Gesù ha detto: «Io sono la porta» (Gv 10, 7), per indicare che nessuno può avere accesso al Padre se non per mezzo suo.
Questa designazione che Gesù fa di se stesso attesta che Egli solo è il Salvatore inviato dal Padre. C'è un solo accesso che spalanca l'ingresso nella vita di comunione con Dio: questo accesso è Gesù, unica e assoluta via di salvezza. Solo a lui si può applicare con piena verità la parola del Salmista: «È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti» (Sal 118 [117], 20). (IM 8).
E dopo queste premesse il Papa specificò il significato dell’attraversamento della porta santa: «L'indicazione della porta richiama la responsabilità di ogni credente ad attraversarne la soglia. Passare per quella porta significa confessare che Gesù Cristo è il Signore, rinvigorendo la fede in lui per vivere la vita nuova che Egli ci ha donato. È una decisione che suppone la libertà di scegliere ed insieme il coraggio di lasciare qualcosa, sapendo che si acquista la vita divina con questo spirito che il Papa per primo ha varcato la porta santa nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre 2024.
Attraversandone la soglia ha mostrato alla Chiesa e al mondo il Santo Vangelo, fonte di vita e di speranza per il terzo millennio. Attraverso la porta santa, simbolicamente più ampia al termine di un millennio, Cristo ci immetterà più profondamente nella Chiesa, suo Corpo e sua Sposa. Comprendiamo in questo modo quanto ricco di significato sia il richiamo dell'apostolo Pietro quando scrive che, uniti a Cristo, anche noi veniamo impiegati «come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio» (1 Pt 2, 5).”
La porta santa è segno e simbolo di un nuovo accesso a Cristo, redentore dell’uomo, che chiama tutti, nessuno escluso, a partecipare ai frutti della redenzione del Signore e della sua misericordia che egli concederà a ogni penitente mediante il sacramento della penitenza.
Per la prima volta nella storia dei Giubilei papa Francesco ha offerto la possibilità di aprire la Porta Santa anche nelle singole diocesi, in particolare nella Cattedrale o in una chiesa particolarmente significativa o in un Santuario di particolare importanza per i pellegrini.
Dal punto di vista storico è interessante sapere che la prima Porta Santa della storia fu quella creata nella Basilica di Collemaggio all’Aquila.
Nell’agosto del 1294, proprio da Collemaggio, Celestino V emanò una Bolla del perdono la quale concedeva un’indulgenza plenaria e universale e che rendeva possibile l’ottenimento del perdono entrando nella basilica attraverso la Porta Santa tra le sere del 28 e del 29 agosto essendo “veramente pentiti e confessati”.
A Roma fu Papa Martino V nel 1423 ad aprire, per la prima volta nella storia degli anni giubilari, la porta santa nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Nella Basilica Vaticana la porta santa fu aperta per la prima volta nel Natale del 1499. In quella occasione Papa Alessandro VI volle che la porta santa venisse aperta non solamente a S. Giovanni in Laterano, ma anche nelle altre basiliche romane: S. Pietro, S. Maria Maggiore e S. Paolo fuori le Mura. Per la circostanza fu allora allargata e trasformata in porta santa una piccola porta della Basilica Vaticana, fino all’ora passata inosservata e che si trovava proprio nel luogo in cui si trova ancora oggi.
Il Papa inoltre volle che fossero ben definite le norme del Cerimoniale dell’anno santo non ancora precisato dai suoi predecessori e in particolare i riti di apertura e chiusura della porta santa. La composizione dei riti fu affidata dal Papa a Giovanni Burcardo, Maestro delle Cerimonie Pontificie, Vescovo delle diocesi di Civita Castellana e Orte. La porta santa dell’anno giubilare del 1500 venne aperta la notte di Natale del 1499 e fu chiusa nella solennità dell’Epifania del 1501. Cosicché dal giubileo del 1500 al giubileo del 1950 i riti concernenti la porta santa sono rimasti pressoché identici.
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