Giubileo della Speranza MMXXV
Il significato del pellegrinaggio giubilare/4

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Alla luce di quando espresso, il pellegrinaggio non va, dunque, confuso con un turismo religioso. Andare in pellegrinaggio non è semplicemente visitare un luogo qualsiasi per ammirare i suoi tesori di natura, arte o storia. Se si muove alla luce della fede in Cristo, il pellegrino deve essere consapevole che non lo fa solo per il gusto di viaggiare, ma diretto ad una mèta spirituale - l’incontro con Dio - raggiungibile attraverso un cammino di conversione personale.

Il tempo del pellegrino è in il tempo della memoria, il tempo della liturgia. Il pellegrino si muove nel tempo liturgico che è il tempo della fede. Il tempo del pellegrino è quello della storia sacra, che è memoria. Il pellegrino, in buona sostanza, cerca un'esperienza che supera l'ordine del visibile. 

Nel luogo meta del pellegrinaggio il sacro è stato oggetto di esperienza. Andare in pellegrinaggio significa, allora, uscire da noi stessi per andare incontro a Dio là dove Egli si è manifestato, là dove la grazia divina si è mostrata con particolare splendore e ha prodotto abbondanti frutti di conversione e santità tra i credenti. In tal modo il pellegrinaggio diventa un’esperienza di contemplazione e questa è sicuramente una dimensione che dobbiamo recuperare anche perché avviene all’interno di una realtà ecclesiale. Il pellegrinaggio è l’andare incontro al Signore per incontrare il suo volto. 

Il pellegrinaggio è inscindibile dall’atto di fede. Anzi: l’esperienza del pellegrinaggio si racchiude tutta nell’esperienza della fede pasquale. È un partire per fede, è un ritornare nella fede. Il pellegrinaggio ne è lo strumento: ma quello che conta e rimane è l’incontro con Dio mediante il Figlio Gesù Cristo, nello Spirito Santo. Solo il Dio Trinità salva l’uomo e lo introduce nella sua intima comunione. 


Il pellegrinaggio nasce, quindi, da una decisione interiore che mira al perseguimento di mete inerenti la fede e la pratica di fede in un contesto di profonda comunione ecclesiale. Il pellegrinaggio promuove la conversione della mente e del cuore e l'apertura a Dio assecondando l'accesso a lui mediante la "via del cuore". Di conseguenza non esiste vero pellegrinaggio che non sia finalizzato a Cristo.

Ogni cristiano è pellegrino e la partecipazione ai pellegrinaggi ecclesiali diventa segno di adesione a Cristo e alla Chiesa assumendo un significato di testimonianza e di impegno. Un vero pellegrinaggio, infatti, si radica in un'autentica esperienza di Chiesa percepita come madre e maestra nella fede e vissuta come sacramento di salvezza voluto dal suo fondatore. In tal modo il pellegrinaggio si caratterizza nella sua destinazione di salvezza e nella sua funzione ecclesiale elevando e perfezionando lo stato di cristiano orientandolo verso Dio.

Il pellegrinaggio è, quindi, una parabola della fede e della speranza, dell’attesa e del futuro.


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