Dottrina Sociale della Chiesa
Il principio di solidarietà

<< Torna indietro

 

Pochi, pochissimi, sanno o conoscono cosa sia la solidarietà dal punto di vista del Magistero della Chiesa e si tende a confonderla con la filantropia.
Chiunque può fare filantropia, chiunque può donare un pezzo di pane o una moneta, ma la Solidarietà per il cristiano è molto più che un pezzo di pane, una moneta o un vestito usato che si regala al mendicante.

Il termine solidarietà trae le sue origini in ambito giuridico, precisamente nel diritto romano, che contemplava una tipologia di obbligazione in solidum , per cui un gruppo di debitori erano legati tra loro da un'obbligazione e formavano un'unità indivisibile in cui ciascun debitore era obbligato rispondere per l'intero debito, e non solo per la sua parte.
 
In questo contesto diventa più evidente l'importanza del concetto di solidarietà nella dottrina della Chiesa sulla società umana. Il Catechismo della Chiesa, che nomina la solidarietà anche come amicizia o carità sociale, la definisce come "un'esigenza diretta della fraternità umana e cristiana” (n. 1939). 
 
L'atteggiamento di solidarietà, la virtù cristiana della solidarietà, porta ad aderire a quelle persone, cause o compiti che necessitano del sostegno degli altri. È un'esigenza della comunità di origine e della radicale uguaglianza di tutti gli uomini e di tutti i popoli che hanno bisogno gli uni degli altri per realizzarsi pienamente. La carità sociale ha il suo motivo più profondo nel fatto del sacrificio offerto sull'altare della Croce per la salvezza di tutti.

Il Catechismo della Chiesa evidenzia tre importanti conseguenze della solidarietà tra gli uomini e i popoli. Essa si manifesta anzitutto nella distribuzione dei beni e nell'equa remunerazione del lavoro che contribuisce ad un ordine sociale più giusto e pacifico (cfr n. 1940). 
 
Successivamente, la solidarietà tra gli uomini facilita e rende possibile la soluzione dei problemi socio-economici. Le strette relazioni tra tutti i popoli, l'interdipendenza delle nazioni rendono la solidarietà internazionale sempre più necessaria, essenziale, potremmo dire. Cresce, infatti, la consapevolezza dell'urgenza di ricercare una maggiore uguaglianza nelle condizioni di vita delle persone, frutto della solidarietà e della fraternità (cfr ibidem, n. 1941.
La solidarietà cristiana, infine, va oltre i beni materiali, promuovendo allo stesso tempo il bene terreno e soprannaturale degli uomini.
 
La storia bimillenaria della Chiesa reca testimonianza inequivocabile della sua solidarietà nei due sensi.
 
Il primo testo che menziona esplicitamente la solidarietà è di Pio XII, nella sua enciclica programmatica Summi pontificatus , del 1939.
La solidarietà, per il Pontefice Romano mira al bene comune e presenta un delicato equilibrio tra unità e articolazione della società. La solidarietà appare come una “legge” di ordine naturale che si traduce in collaborazione e aiuto in tutti gli ambiti della vita sociale, nonché in cambiamenti istituzionali in ambito economico, sociale e giuridico. 
 
Analizzando l'intero insegnamento la solidarietà mira al bene comune e presenta un delicato equilibrio tra unità e articolazione della società. La solidarietà appare come una “legge” di ordine naturale che si traduce in collaborazione e aiuto in tutti gli ambiti della vita sociale, nonché in cambiamenti istituzionali in ambito economico, sociale e giuridico . In diversi documenti o messaggi radiofonici, Pio vive la vita sociale attraverso un moderato intervento dello Stato.
 
Dal pontificato di Giovanni XXIII segnaliamo soltanto che, nel contesto della globalizzazione della questione sociale, la solidarietà appare in Mater et Magistra (MM)  come un legame che «raggruppa tutti gli uomini in un'unica famiglia» (MM 157).  La solidarietà umana universale e la fraternità cristiana «esige che i popoli si prestino tra loro un aiuto reciproco attivo e vario» (MM 155). In particolare, impone alle Nazioni che godono di abbondanti ricchezze economiche l’obbligo di non rimanere indifferenti nei confronti dei Paesi i cui membri, oppressi da innumerevoli difficoltà interne, sono stremati dalla miseria e dalla fame e non godono, come dovrebbero, dei diritti fondamentali dell’uomo (MM 157) 
 
Per Paolo VI nel passaggio più caratteristico di Populorum progressio 17 afferma che “ogni uomo è membro della società, appartiene a tutta l'umanità. E a questo sviluppo pieno non sono chiamati solo questo o quell’uomo, ma tutti gli uomini […]. Eredi delle generazioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contemporanei, siamo obbligati verso tutti e non possiamo disinteressarci di coloro che verranno ad allargare ulteriormente la cerchia della famiglia umana. Anche la solidarietà universale, che è un dato di fatto e un vantaggio per tutti, è un dovere”.
 
Lo sviluppo integrale della visione cristiana è uno sviluppo della solidarietà che è il titolo della seconda parte di Populorum Progressio.
Infatti, lo sviluppo integrale dell’uomo non può avvenire senza lo sviluppo solidale dell’umanità […] L’uomo deve incontrare l’uomo, le nazioni devono incontrarsi come fratelli e sorelle, come figli di Dio. In questa comprensione e amicizia reciproca, in questa sacra comunione, dobbiamo anche cominciare ad agire insieme per costruire il futuro comune dell'umanità (cfr. PP 43).
 
La conseguenza di questo approccio è un dovere di fraternità umana e soprannaturale tra i popoli che riguarda soprattutto i più favoriti e che ha un triplice aspetto:
·       dovere di solidarietà, nell'aiuto che le nazioni ricche devono fornire ai paesi in via di sviluppo; 
·       dovere di giustizia sociale, correggendo le relazioni commerciali difettose tra i popoli forti e quelli deboli; 
·       dovere di carità universale, per la promozione di un mondo più umano per tutti, dove ciascuno deve dare e ricevere (PP 44).
 
Secondo quanto affermato nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, pubblicato nel 2004, la solidarietà attribuisce particolare importanza alla socialità intrinseca della persona umana, all'uguaglianza di tutti in dignità e diritti, al cammino comune di uomini e popoli verso uno sguardo sempre più convinto. 
Mai come oggi è stata così diffusa la consapevolezza del legame di interdipendenza tra uomini e popoli, che si manifesta a tutti i livelli. 
 
La vertiginosa moltiplicazione delle vie e dei mezzi di comunicazione “in tempo reale”, come le telecomunicazioni, lo straordinario progresso dell'informatica, e dei popoli, deve essere accompagnata da una crescita altrettanto intensa sul piano etico-sociale, per evitare le disastrose conseguenze di una situazione di ingiustizia di dimensioni planetarie, con ricadute negative anche nei Paesi attualmente più favoriti. 
 
La solidarietà va colta soprattutto nel suo valore di principio organizzativo sociale delle istituzioni, secondo il quale le “strutture di peccato”, che dominano i rapporti tra le persone e i popoli, devono essere superate e trasformate in strutture di solidarietà, attraverso la creazione o la tempestiva modifica di leggi, regole di mercato, regolamenti. 

La solidarietà è anche una vera virtù morale, non un “sentimento superficiale per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la ferma e perseverante determinazione a lavorare per il bene comune; cioè per il bene di tutti e di ciascuno, affinché tutti siamo veramente responsabili di tutti”. 

Tutte le menzioni si riferiscono  alla Lettera Enciclica Sollicitudo Rei Socialis di Papa Giovanni Paolo II, ed è chiaro che la solidarietà non è un sentimento superficiale e con una corretta interpretazione della solidarietà si può migliorare l'ordine sociale o migliorare le strutture del peccato, del peccato sociale.
 
Una sintesi che merita attenzione è quella offerta dal Catechismo della Chiesa Cattolica  ha dedicato una sezione alla “solidarietà umana”. Il principio di solidarietà viene descritto come esigenza della fraternità umana e cristiana. Tra le conseguenze del principio si ricordano, innanzitutto, la distribuzione dei beni e della remunerazione del lavoro, lo sforzo per un ordine sociale più giusto che risolva meglio le inevitabili tensioni, nonché la richiesta di solidarietà internazionale tra i diversi ambiti per risolvere problemi socioeconomici. 
 

© Riproduzione Riservata