Domenica della Parola di Dio
"Hai letto integralmente almeno uno dei quattro Vangeli?"

<< Torna indietro

 

Questa domanda è stata posta da Papa Francesco nell’omelia della “Domenica della Parola di Dio” celebrata nella terza domenica del tempo ordinario, e ha provocato in me il desiderio di condividere con voi codesto interrogativo.

Ecco le parole testuali del Santo Padre Francesco:
«
Che posto riservo alla Parola di Dio nel luogo in cui vivo? 
Ci saranno libri, giornali, televisioni, telefoni, ma dov'è la Bibbia? 
Nella mia stanza ho il Vangelo a portata di mano? 
Lo leggo ogni giorno per guidarmi nel cammino della vita? 
Tante volte ho consigliato di portare il Vangelo sempre con sé, in tasca, nella borsa, sul cellulare. 
Se amo Cristo più di chiunque altro, come posso lasciarlo a casa e non portare con me la sua Parola? 
E un'ultima domanda: ho letto integralmente almeno uno dei quattro Vangeli? 
Il Vangelo è il libro della vita, è semplice e breve, eppure molti credenti non ne hanno mai letto uno dall'inizio alla fine».  
 
Lo scopo di questa Domenica della Parola di Dio, istituita dallo stesso Pontefice il 30 settembre 2019 è quello che tutti comprendiamo la straripante bellezza e ricchezza che contiene la Parola di Dio.
 
L'espressione biblica con cui quest'anno si è celebrata la Domenica della Parola di Dio è tratta dal vangelo di Giovanni: «Rimanete nella mia parola» (Gv 8,31). 
 
Uno dei fatti più sorprendenti nella storia del popolo di Israele è, certamente, constatare che il veicolo privilegiato con cui Dio si rivolge al popolo e a ciascuno, è quello della “parola”. Dire che Dio usa la “Parola” equivale ad affermare che Dio parla, Dio esce dal silenzio e nel suo amore si rivolge all'umanità. 

Il fatto che Dio parli implica che voglia comunicare qualcosa di intimo e assolutamente necessario all'uomo, senza il quale egli non potrebbe mai giungere alla piena conoscenza di sé e del mistero di Dio. 
Il colloquio permanente tra Dio e gli uomini, che caratterizza la storia biblica, ha i tratti dell'amicizia. È un dialogo personale, che tocca l'uomo nel più intimo e lo coinvolge in una relazione d'amore, raggiungendo ogni persona nella sua storia per essergli vicino.
 
Le Sacre Scritture, ha detto il Concilio Vaticano II, dovrebbero essere la prima fonte della nostra preghiera e della nostra meditazione, nonché l'ispirazione dell'esistenza cristiana. C'è chi le si avvicina per pura curiosità intellettuale, perché è un testo antico, pieno di saggezza religiosa, di valori morali e di poesia.

La Bibbia fu il primo libro stampato da Gutenberg nel 1450, il più stampato negli ultimi cinquecento anni, il più letto e più influente nella cultura occidentale.
 
La Bibbia (biblìa in greco significa libri) contiene la Parola vivente di Dio in quanto è un insieme di libri ispirati (73: 46 del Testamento Antico e 27 del Nuovo Testamento), scritti dai rispettivi autori, ma con l'intervento diretto (=ispirazione) di Dio. Infatti, quando si dichiara l’ispirazione della Bibbia, si afferma che tutti i suoi libri «hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa» (Dei Verbum, 11). 
In realtà, sono libri molto umani, e allo stesso tempo divini, che parlano e rivelano il significato della vita e della morte.

La Sacra Scrittura rivela, soprattutto, l'amore di Dio.
Sant'Agostino scrisse:
se tutte le Bibbie nel mondo scomparissero
e solo una copia, e solo una pagina potesse essere letta,
e di questa pagina solo una riga fosse ancora leggibile,
e se codesta riga fosse quella della prima lettera di San Giovanni in cui è scritto: "Dio è amore",
l'intera Bibbia sarebbe stata salvata, perché quelle tre parole sono il suo miglior riassunto.
 
Questo spiega perché ci sono persone semplici, senza cultura, che trovano nella Bibbia, specialmente nel Nuovo Testamento, risposte vere, conforto, forza, luce, vita e speranza. Imparano anche a conoscere e ad amare Gesù Cristo. Solo chi è ben noto è amato. Ameremo veramente Gesù e saremo nel desiderio di conoscerlo e di incontrarlo, se ci lasceremo affascinare dalla sua vita, se lo conosceremo veramente attraverso la lettura regolare del Vangelo.
 
"Ignorare le Scritture è ignorare Cristo", scrisse san Girolamo, poiché in lui è racchiusa la "sublimità della conoscenza di Cristo Gesù", dice San Paolo (Fil 3,8). San Girolamo dice anche che la lettura della Parola di Dio deve essere fatta in un clima di pietà, di religiosità e preghiera, in un clima di ascolto di coloro che ci parlano attraverso la Sua Parola e che attendono la nostra risposta in un dialogo caldo e amorevole.

La lettura del Vangelo deve essere fatta anche con un atteggiamento di conversione, di umiltà e di povertà, pronti a confrontare il messaggio luminoso di Gesù con la nostra stessa vita, con le sue carenze, le sue miserie e la sua codardia, pronti a far penetrare la testimonianza e la luce di Gesù in quelle aree del nostro cuore che non gli appartengono, che non sono state salvate dalla sua grazia, perché sono piene di attaccamenti, legami e sentimenti contrari al Vangelo.
 
«La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio» (Eb 4,12). Essa «ha il potere di edificare e di concedere l'eredità con tutti i santificati», dice San Paolo nel libro degli Atti (20,32).
 
La Parola di Dio «è utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona» (2Tim 3, 16-17). Ma la sua efficacia è condizionata dal fatto che ci lasciamo modellare e trasformare da essa. Solo con un atteggiamento profondo e vivo di conversione la lettura quotidiana del Vangelo ci aiuterà a trovare il vero asse della nostra vita che è il Signore.

Gesù è con noi nell'Eucaristia e nella sua Parola. Nell'Eucaristia è presente come cibo e nella Parola come luce e verità. E la Parola ha qualche vantaggio sull'Eucaristia poiché la comunione non può essere fatta da quelli che non credono e non si trovano in uno stato di grazia. Invece alla Parola di Dio tutti possono si possono accostare, credenti e non credenti, praticanti e non praticanti … Inoltre, per diventare credenti, il mezzo più normale è proprio quello di ascoltare la Parola di Dio.


© Riproduzione Riservata