Dilexit nos
Capitolo III/2
Questo è il cuore che tanto ha amato

<< Torna indietro



LETTERA ENCICLICA
DILEXIT NOS
DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
SULL’AMORE UMANO E DIVINO
DEL CUORE DI GESÙ CRISTO
 
 
 
Significato dell’immagine del Sacro Cuore di Gesù
 
Secondo il Papa, c'è un triplice amore che è contenuto e abbagliato nell'immagine del Cuore del Signore. Prima di tutto, l’infinito amore divino che troviamo in Cristo. Ma pensiamo anche alla dimensione spirituale dell’umanità del Signore. Da questo punto di vista, il cuore è un simbolo della carità più illuminata che, infusa nella sua anima, costituisce la preziosa dote della sua volontà umana. Infine, è un simbolo del suo amore sensibile.
 
Questi tre amori non sono capacità separate, che funzionano in parallelo o senza connessioni, ma agiscono e si esprimono insieme e in un flusso costante di vita: "La luce della fede" - con cui crediamo che nella Persona di Cristo la natura umana e la natura divina sono unite - la nostra mente diventa ideale per concepire i legami molto stretti che esistono tra l'amore sensibile del cuore fisico di Gesù e il suo duplice amore spirituale, umano e divino.
 
Entrando dunque nel Cuore di Cristo, ci sentiamo amati da un cuore umano, pieni di affetti e sentimenti come il nostro. La sua volontà umana vuole liberamente amarci e quel desiderio spirituale è pienamente illuminato dalla grazia e dalla carità.
 
Il Papa assicura che la devozione al Cuore di Gesù è marcatamente cristologica e una contemplazione diretta di Cristo che invita all'unione con Lui. Ma rende chiaro che Gesù si presenta come la via per andare al Padre, che, in ultima analisi, come pienezza frontale, deve essere glorificato.
 
Il Pontefice richiama i passi biblici in cui il Figlio si è fatto uomo e ha trascorso intere notti comunicando con l’amato Padre. Né dimenticate la terza persona della Santissima Trinità: lo Spirito Santo riempie il Cuore di Cristo e arde in esso. Infatti, come diceva san Giovanni Paolo II, il Cuore di Cristo è il capolavoro dello Spirito Santo.
 
Papa Francesco menziona che negli ultimi secoli questa spiritualità stava prendendo forma come un vero culto del Cuore del Signore. Racconta di predecessori come Leone XIII e Pio XII, che sostenevano che il culto del Sacro Cuore esprime in modo eccellente, come sublime sintesi, il nostro culto di Gesù Cristo.
 
Il Pontefice si riferisce anche a Giovanni Paolo II, che ha presentato la devozione come una risposta alla crescita di modi di spiritualità rigori e disincarnati che hanno dimenticato la misericordia del Signore, ma, allo stesso tempo, come un attuale appello a un mondo che cerca di costruire senza Dio.
 
Allo stesso modo, rende chiaro che mentre la devozione al Cuore di Cristo è essenziale per la vita cristiana stessa in quanto significa la nostra apertura, piena di fede e di culto, di fronte al mistero dell’amore divino e umano del Signore... le manifestazioni narrate da alcuni santi... non sono qualcosa che i credenti sono obbligati a credere come se fosse la Parola di Dio. Devono essere intesi come "belli stimoli che possono motivare e fare molto bene, anche se nessuno dovrebbe sentirsi costretto a seguirli".
 
In un altro contesto, il papa allude al grande beneficio delle tradizioni che sono state respinte nelle loro origini da alcuni con vari motivi. A questo proposito, cita la comunione dei primi venerdì e l’ora del culto eucaristico del giovedì.
 
Dopo aver esaminato il giansenismo e quanti giansenisti - hanno guardato tutto ciò che era umano, affettuoso, corporeo, e alla fine ha capito che questa devozione ci ha portato via dalla più pura adorazione al Dio più alto, sostiene che ora, piuttosto che il giansenismo, siamo di fronte a un forte progresso della secolarizzazione che cerca un mondo libero da Dio.
 
Allo stesso modo, Papa Francesco avverte che all’interno della Chiesa il dannoso dualismo giansesanista rinasce con volti nuovi. Ha preso rinnovata forza negli ultimi decenni, ma è una manifestazione di quello gnosticismo che ha già danneggiato la spiritualità nei primi secoli della fede cristiana...
Per questo – dice il Papa -  guardo al Cuore di Cristo e invito a rinnovarne la devozione.

 

© Riproduzione Riservata