Dilexit nos
In 25 frasi

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LETTERA ENCICLICA
DILEXIT NOS
DEL SANTO PADRE
FRANCESCO
SULL’AMORE UMANO E DIVINO
DEL CUORE DI GESÙ CRISTO

 
 
1.   Il suo cuore aperto ci precede e ci aspetta senza condizioni, senza esigere presupposti per poterci amare e proporre la sua amicizia (1).
 
2.  La mera apparenza, la dissimulazione e l’inganno danneggiano e pervertono il cuore. Al di là dei tanti tentativi di mostrare o esprimere qualcosa che non siamo, tutto si gioca nel cuore: lì non conta ciò che si mostra all’esterno o ciò che si nasconde, lì siamo noi stessi. E questa è la base di qualsiasi progetto solido per la nostra vita, poiché niente di valido si può costruire senza il cuore. Le apparenze e le bugie offrono solo il vuoto. (6)
 
3.  Se il cuore è svalutato, si svaluta anche ciò che significa parlare dal cuore, agire con il cuore, maturare e curare il cuore. Quando non viene apprezzato lo specifico del cuore, perdiamo le risposte che l’intelligenza da sola non può dare, perdiamo l’incontro con gli altri, perdiamo la poesia. E perdiamo la storia e le nostre storie, perché la vera avventura personale è quella che si costruisce a partire dal cuore. Alla fine della vita conterà solo questo. (11)
 
4.  Il cuore rende possibile qualsiasi legame autentico, perché una relazione che non è costruita con il cuore è incapace di superare la frammentazione dell’individualismo (17)
 
5.  Solo il Signore ci offre di trattarci come un “tu” sempre e per sempre. Accettare la sua amicizia è una questione di cuore e ci costituisce come persone nel senso pieno del termine. (25)
 
6.  Il Cuore di Cristo è estasi, è uscita, è dono, è incontro. In Lui diventiamo capaci di relazionarci in modo sano e felice e di costruire in questo mondo il Regno d’amore e di giustizia. Il nostro cuore unito a quello di Cristo è capace di questo miracolo sociale. (28).
 
7.   Lui ha voluto abitare come uno di noi. Che riversi i tesori della sua luce e del suo amore, affinché il nostro mondo, che sopravvive tra le guerre, gli squilibri socioeconomici, il consumismo e l’uso anti-umano della tecnologia, possa recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore. (31)
 
8.  Il Cuore di Cristo, che simboleggia il suo centro personale, da dove scaturisce il suo amore per noi, è il nucleo vivo del primo annuncio. Là è l’origine della nostra fede, la molla che mantiene vive le convinzioni cristiane. (32).
 
9.  Cristo mostra che Dio è prossimità, compassione e tenerezza (35).
 
10. Dato che per noi è difficile fidarci, perché siamo stati feriti da tante falsità, aggressioni e delusioni, Egli ci sussurra all’orecchio: «Coraggio, figlio» (Mt 9,2), «Coraggio, figlia» (Mt 9,22). Si tratta di superare la paura e renderci conto che con Lui non abbiamo nulla da perdere (37).
 
11. Quando ci sembra che tutti ci ignorino, che nessuno sia interessato a ciò che ci accade, che non siamo importanti per nessuno, Lui è attento a noi. (40)
 
12. Quando molte persone cercavano in varie proposte religiose la salvezza, il benessere o la sicurezza, Paolo, toccato dallo Spirito, ha saputo guardare oltre e meravigliarsi della cosa più grande e fondamentale: “Mi ha amato”. (46)
 
13. L’insopprimibile desiderio di consolare Cristo, che parte dal dolore di contemplare ciò che Egli ha sofferto per noi, si nutre anche del riconoscimento sincero delle nostre schiavitù, degli attaccamenti, della mancanza di gioia nella fede, delle vane ricerche e, al di là dei peccati concreti, della mancata corrispondenza del cuore al suo amore e al suo progetto. È un’esperienza che ci purifica, perché l’amore ha bisogno della purificazione delle lacrime che alla fine ci lasciano più assetati di Dio e meno ossessionati da noi stessi. (158)
 
14. Quanto più profondo diventa il desiderio di consolare il Signore, tanto più si approfondisce la compunzione del cuore credente (159)
 
15. Invito ciascuno a chiedersi se non ci sia più razionalità, più verità e più saggezza in certe manifestazioni di questo amore che cerca di consolare il Signore che non nei freddi, distanti, calcolati e minimi atti d’amore di cui siamo capaci noi che pretendiamo di possedere una fede più riflessiva, coltivata e matura. (160)
 
16. Nei frutti di servizio, fraternità e missione che il Cuore di Cristo produce attraverso di noi, si compie la volontà del Padre. In tal modo il cerchio si chiude: «In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto» (Gv 15,8). (163)
 
17. Sapersi amati e riporre tutta la nostra fiducia in quell'amore non significa annullare tutte le nostre capacità di donazione, non significa rinunciare al desiderio irrefrenabile di dare qualche risposta con le nostre piccole e limitate capacità (164).
 
18. Gesù parla della sua sete di essere amato, ci mostra che il suo Cuore non è indifferente alla reazione che abbiamo al suo desiderio (166).
 
19. Dobbiamo tornare alla Parola di Dio per riconoscere che la migliore risposta all’amore del suo Cuore è l’amore per i fratelli; non c’è gesto più grande che possiamo offrirgli per ricambiare amore per amore. (167)
 
20. La proposta cristiana è attraente quando può essere vissuta e manifestata integralmente: non come semplice rifugio in sentimenti religiosi o in riti sfarzosi. (205)
 
21. Allo stesso modo, la consacrazione al Cuore di Cristo «è da accostare all’azione missionaria della Chiesa stessa, perché risponde al desiderio del Cuore di Gesù di propagare nel mondo, attraverso le membra del suo Corpo, la sua dedizione totale al Regno». Di conseguenza, attraverso i cristiani, «l’amore sarà riversato nei cuori degli uomini, perché si edifichi il corpo di Cristo che è la Chiesa e si costruisca anche una società di giustizia, pace e fratellanza». (206)
 
22. Cristo ti chiede, senza venir meno alla prudenza e al rispetto, di non vergognarti di riconoscere la tua amicizia con Lui. Ti chiede di avere il coraggio di raccontare agli altri che è un bene per te averlo incontrato (211)
 
23. L'amore di Cristo è capace di dare cuore a questa terra e reinventare l'amore laddove pensiamo che la capacità di amare sia definitivamente morta. (cfr. 218)
 
24. Anche la Chiesa ne ha bisogno, per non sostituire all'amore di Cristo strutture antiquate, ossessioni d'altri tempi, adorazione della propria mentalità, fanatismi di ogni genere che finiscono per prendere il posto di quell'amore gratuito di Dio che libera, vivifica, rallegra il cuore e nutre le comunità (219).
 
25. Solo il suo amore renderà possibile una nuova umanità (219).