Avvento, tempo di speranza

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Ogni tempo, nel ciclo liturgico della Chiesa, ha una peculiarità. E come la Pasqua parla della gioia della vittoria di Gesù Cristo, e la Quaresima della fatica e della purificazione sacrificale che occorre compiere nella propria vita per giungere a Cristo, l'Avvento diventa per i cristiani un tempo per alzare lo sguardo di fronte alla promessa che Nostro Signore fa alla sua Chiesa di essere con noi.
 
Ogni anno, con l'Avvento, la Chiesa annuncia l'inizio di un nuovo anno liturgico.
I nuovi anni sono spesso motivo di propositi, nuovi inizi o, addirittura, rinnovi.
L'anno liturgico non è diverso!
Se il Signore ha preparato Israele alla venuta del Messia nel corso di 4000 anni, allo stesso modo prepara la Chiesa alla sua venuta durante il tempo di Avvento. 
 
 
 
 
 
 
 
Infatti, l'Avvento è la preparazione a fare, una volta ancora, memoria della prima venuta dell'“Emmanuele”. È il tempo del compimento della promessa di Dio. 
 
 
 


Ma non possiamo mai dimenticare che, mentre “al suo primo avvento nell’umiltà della condizione umana egli portò a compimento la promessa antica e ci aprì la via dell’eterna salvezza, quando verrà di nuovo nello splendore della gloria, ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora posiamo sperare vigilanti nell’attesa” (I° prefazio di Avvento). 

L'Avvento è connotato, in modo del tutto particolare, dalla caratteristica della speranza, come virtù che sostiene l'anima, che consola l'essere umano. Tenendo conto di questo significato di speranza dell’Avvento, ognuno di noi dovrebbe riflettere sull’importanza di questa virtù teologale nella propria vita. 
 
 
 


Tra l’altro, la speranza è anche il tema posto da Papa Francesco a riflessione del prossimo Giubileo MMXXV. 

Quanti scoraggiamenti, quante fragilità, quante delusioni, quante cadute e quanti momenti di rinuncia nel lavoro spirituale non hanno altra fonte che la mancanza di speranza. 
 
 
La mancanza di speranza è frutto di una mancanza di forza che, allo stesso tempo, è frutto della mancanza di prospettive per il futuro, che è ciò che finisce per far sprofondare l'anima in se stessa e le impedisce di guardare al futuro, guardando verso Dio. 
 
 
 


Ora, la speranza ha due aspetti che dobbiamo considerare in tema di Avvento. 

1.   Il dinamismo. La speranza spinge verso un obiettivo preciso, e sostiene, e permette di andare avanti senza preoccuparsi delle difficoltà lungo il cammino.
 
 
 
 
 
2.  La purificazione, che produce un effetto correttivo e trasformativo nella persona. La speranza, mentre mostra l'oggetto verso cui si tende, mostra altresì ciò di cui si necessita per raggiungerlo.
 
 
 
Ecco perché la speranza non diventa una sorta di rassegnazione o desiderio di fare qualcosa, ma piuttosto un fermento nell'anima. 
 

La speranza diventa un pungiglione, una molla nell'anima per ottenere ciò che si spera. 

È necessario che esistano nella nostra vita queste due dimensioni della speranza: la dimensione dinamica e la dimensione di purificazione.
 
Impariamo, allora, a vivere questo tempo di Avvento con lo sguardo rivolto a Cristo, chiedendo a Lui di permetterci di trovarlo e di accoglierlo nella nostra vita.
 
 
 
 

 

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