Speranza

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Ricevo molte telefonate e molte mail di persone che incominciano a far fatica a sperare.
I giorni si susseguono ai giorni e, ovviamente, nessuno sa dire quando questa situazione abnorme di arresti domiciliari avrà fine.
Per un po’ ci  siamo detti: “Speriamo”! Ora qualcuno incomincia a “disperare”.
 
Si disperano i bambini, molti dei quali sono chiusi con i genitori in pochi metri quadri di appartamento (penso soprattutto ai bambini che vivono in città).
 
Sono preoccupati i genitori che non sanno più come alleviare la vita dei propri figli senza che in casa spacchino nulla.
 
Incontrano difficoltà le coppie di sposi che (diciamolo con obiettività) erano poco aduse a una convivenza h 24! Con tutte le conseguenze del caso. Qualcuno aveva anche detto: Mea maxima poenitentia vita communis est. (Fate uno sforzo per tradurre la frase, così passate un po’ di tempo)
 
Sono rassegnati gli anziani che, ricordando la guerra, ricordano  contro quale nemico il nostro Paese aveva combattuto, ma ora – dicono – il nemico non lo conosciamo neppure.
 
Gianni Rodari ha scritto:
 
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.

"Speranza a buon mercato!"
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
 
Amici, non ci resta che sperare!
Si dice che «la speranza è l’ultima a morire». Spes ultim dea!
La speranza è stato l’ultimo dono contenuto nel vaso di Pandora: dopo che era uscito tutto ciò che spaventava e rendeva vulnerabili, dal vaso uscì la speranza.
Per Johann Wolfgang von Goethe scrittore, poeta e drammaturgo tedesco  la speranza è un essere alato che dona ali  per andare oltre la temporalità e procura una nuova visione del destino.
 
Certamente la speranza è ciò che costringe a trovare un senso al vivere; è ciò che permette di rialzarci. Non è vero che “finché c’è vita c’è speranza”, come si usa dire. Semmai è il contrario: è la speranza che tiene in piedi la vita, che la protegge, la custodisce e la fa crescere.
La speranza è la capacità di stare nel non ancora, sapendolo incerto ma desiderabile.
La speranza permette di mantenere vivo il desiderio di vivere.
La speranza è la nostra possibilità di non darci per vinti e non cedere alla disperazione; perché la disperazione è la mancanza di speranza.
La speranza è vicina al coraggio: accetta la paura, ma fa in modo che un futuro sia possibile.  
La speranza - diceva Péguy - è colei che dà la carica per camminare ogni giorno, «semplicemente e a testa bassa», rimanendo fedeli anche nel tempo della prova.
La speranza impedisce al mondo di essere un cimitero perché continuamente ti spinge ad andare oltre, ad attendere, ad avere fiducia, a credere in un' alba diversa, in una meta, in un significato.
Insomma: sperare  vuol dire vivere: poiché senza speranza non c’è vita.
 
La speranza cristiana, poi, è la promessa della figliolanza di un Dio infinitamente buono che per toglierci ogni paura del presente e del futuro è passato Lui stesso per primo attraverso la solitudine.
Per un cristiano, la speranza è Gesù in persona, è la sua forza di liberare e rifare nuova ogni vita. San Paolo scrive ai Colossesi: “Cristo in voi, speranza della gloria”.
 
Amici, non siamo soli a combattere contro la disperazione. Se Gesù ha vinto il mondo, è capace di vincere tutto ciò che si oppone al bene.
Se Dio è con noi, nessuno ci ruberà quella virtù di cui abbiamo assolutamente bisogno per vivere.
Nessuno ci ruberà la speranza.