Patologie liturgiche

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Sarebbe bello che - di tanto in tanto - ripensassimo al nostro modo di partecipare alla divina liturgia. E vorrei, a tal fine, offrire un contributo alla riflessione frutto di constatazione diretta maturata negli anni del mio ministero Tra il serio e il faceto (ridendo castigant mores!), vorrei formulare un elenco di patologie che amaramente ho potuto registrare durante le celebrazioni liturgiche nelle nostre comunità, di cui mi accingo a descriverne i sintomi.

 

1.      L’afasia liturgica: Si tratta di un blocco improvviso che colpisce le persone che entrano in chiesa. Non appena varcano la soglia del tempio i loro organi vocali si bloccano totalmente al punto da non poter proferir parola né nel canto, né nelle risposte alle preghiere del sacerdote presidente, e neppure al momento di rispondere "Amen" quale espressione di adesione prima di ricevere la comunione. Si tratta di una malattia che colpisce più gli uomini che le donne. Ed è una malattia  assolutamente virulenta nella celebrazione di matrimoni, dei battesimi, dei funerali azioni liturgiche che hanno il potere di paralizzare completamente i meccanismi della fonazione. Ovviamente tutto passa quasi prodigiosamente al momento di varcare la soglia della chiesa in senso inverso, cioè al momento dell’uscita, quando, non curante di essere ancora in chiesa l’afasia liturgica cessa all’istante e tutti parlano, ridono, scherzano indisturbatamente … 

 

2.      La sindrome del Pubblicano. E’ questa la seconda malattia che riscontro ormai d’abitudine in un buon  numero di fedeli. Si verifica allorquando, entrando nel tempio, compaiono sintomi di tremore agli arti inferiori, qualche forma di timor panico che blocca l’accesso ai primi banchi e costringe  rimanere in fondo alla chiesa. All’apparenza potrebbe sembrare un gesto di "liturgica umiltà", che si rivela utilissima nel malaugurato caso di incendio o di evacuazione immediata del tempio … Per taluni tale sindrome è utile al fine di evitare il rimprovero che Gesù nel vangelo ha mosso ai farisei orgogliosi accusati di occupare i primi posti … lodando il pubblicano.

 

3.      La sindrome del doppio condotto auricolare. Questa malattia è più grave ancora. È un male che è dovuto alla apertura di entrambi i condotti auricolari, che permettono  che il suono che entra attraverso uno, liberamente esca attraverso l’altro, bypassando il cervello e il cuore. I sintomi di questa malattia si accentuano in modo assai preoccupante il sacerdote dà degli avvisi, fa delle raccomandazioni, propone delle opere da realizzare.

 

4.      La sindrome Omiletica. Tale sindrome si rivela e si manifesta  in uno stato di semi-trance ovviamente non prodotto dall'incenso, come qualcuno potrebbe supporre! Il paziente tende a perdere contatto con la realtà e spesso ad avere una percezione errata del tempo. Tale sindrome si manifesta quando il prete cominciò a predicare e a tenere la rituale omelia. Gli studiosi della sindrome avvertono che in codesto preciso momento vi sono anche alcune persone che iniziano a recitare il Rosario. Nei casi più gravi qualcuno può cadere anche in stato di incoscienza totale, che tuttavia scompare quando, terminata l’omelia, l’assemblea si mette in piedi per recitare il credo.


Riusciremo a porre rimedio e immunizzarci tutti contro queste infermità liturgiche?
 

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