Padre nostro
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Del "Padre nostro" è stato detto e scritto tutto. È la preghiera per eccellenza. Il miglior regalo che Cristo ci abbia lasciato. L'invocazione più sublime a Dio, mai pronunciata da labbra umane, che Gesù viveva nel più intimo del suo essere e che meglio esprime l’identità dei suoi veri discepoli. Eppure, recitata spesso dai cristiani e in maniera tanto superficiale, rischia di diventare una preghiera di routine. Parole che si ripetono meccanicamente senza elevare il cuore a Dio e svuotando, in tal modo, la preghiera del suo senso più profondo.
Cristiano è colui che apprende a recitare il Padre Nostro. Per questo nelle prime comunità cristiane recitare il Padre Nostro era un privilegio riservato unicamente a coloro che si impegnavano a seguire Gesù il Signore. Vale la pena di ribadire che solo chi vive con il suo Spirito può pregare il Padre Nostro.
Per questo motivo, è bene soffermarsi di tanto in tanto a riflettere su questa preghiera in cui è racchiusa tutta la vita di Gesù. Dovremmo imparare di nuovo questa preghiera per far sì che le parole che pronunciamo rutinariamente rinascano con vita nuova in noi e si radichino nella nostra esistenza.
Quali sono, allora, le sette domande del Padre Nostro
"Padre nostro". È il primo grido che sgorga dal cuore umano quando l'uomo vive abitato, non dalla paura e dal timore di Dio, ma dalla piena fiducia nel suo amore creativo. L'aggettivo non esprime un possesso, ma una relazione con Dio totalmente nuova. Una invocazione al plurale, a colui che Padre di tutti. Non sono “io” che prego Dio. Soli o insieme siamo “noi” che invochiamo Dio Padre di tutti gli uomini. Questa invocazione ci radica nella fraternità universale e ci rende responsabili di tutti gli uomini. Dio è il Padre che ascolta il grido dei suoi figli.
"Sia santificato il tuo nome". Il nome di Dio non è un termine vuoto. E’ il nome per cui vivono gli uomini e tutta la creazione. Questa prima richiesta non è una tra le tante. È l'anima di tutta questa preghiera di Gesù, il suo obiettivo e la sua aspirazione suprema. Che il "Nome di Dio", cioè il suo mistero insondabile, il suo amore e il suo potere salvifico, si manifesti in tutta la sua gloria e la sua potenza. Il nome di Dio sia riconosciuto nella sua santità e sia glorificato. E questo nome non deve essere pronunciato con passività o abitudinarietà, ma con il desiderio e l'impegno di plasmare la vita secondo l'aspirazione di Gesù.
"Venga il tuo regno". Preghiamo perché il Regno di Dio venga quanto prima su tutta la terra e si stabilisca un ordine nuovo fondato sulla giustizia e sulla fraternità. Che la violenza e l'odio distruttivo non regnino nel mondo. Che il Padre sia l’unico Signore di tutti. Che la verità conquisti il mondo. Che tutte le vie siano aperte alla pace, al perdono e alla vera liberazione.
"Sia fatta la tua volontà". Non chiediamo che Dio adatti la sua volontà alla nostra! Siamo noi che dobbiamo aprirci alla sua volontà. Possa la volontà di Dio non trovare in noi tanti ostacoli e resistenze. Possa tutta l'umanità obbedire alla chiamata di Dio che invita ogni 'uomo alla sua vera salvezza. Che la mia vita sia oggi e sempre alla ricerca della volontà di Dio.
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano". Confessiamo con gioia umile la nostra dipendenza da Dio e gli chiediamo il necessario di cui abbiamo bisogno per vivere in modo dignitoso. Ma senza pretendere di accaparrare il superfluo, senza cedere all’egoismo o al consumismo irresponsabile, ma disponibili a condividere con i bisognosi.
"Perdonaci." Il mondo ha bisogno del perdono di Dio. Gli uomini possono vivere solo chiedendo perdono e perdonando. Solo chi rinuncia alla vendetta e nutre un atteggiamento aperto di perdono può diventare ogni giorno più umano. Così una sola corrente di amore misericordioso passerà da Dio a noi, e da noi agli altri.
"Non abbandonarci alla tentazione". Non si tratta delle piccole tentazioni di ogni giorno, ma della grande tentazione di abbandonare Dio, dimenticare il suo volto, trascurare il vangelo di Gesù Cristo e seguire una strada sbagliata. Il Padre ci liberaci dal Maligno e da ogni male che per la nostra debolezza commettiamo ogni giorno e di cui siamo vittime. Dio ci conceda la grazia della perseveranza finale. Da parte nostra saremo vigilanti per non imboccare la via del peccato: Orientati sulla via del bene e potremo raggiungere alla felicità dell’essere per sempre figli suoi. Questo grido di aiuto risuona nelle nostre vite. Dio è con noi di fronte a tutti i mali.
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