Nel battesimo del Signore
il nostro battesimo

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Nella festa liturgica del Battesimo del Signore si è manifestata in Gesù l'umanità redenta; è stato presentato il Figlio di Dio, l'amato. Nel fiume Giordano ci è rivelato Chi è il Figlio di Maria che è nato a Betlemme, Chi è l’adorato dai pastori e l’omaggiato dai Magi.
Gesù di Nazareth è il Figlio primogenito di Dio che ci concede, tramite la grazia del battesimo, l'identità di figli adottivi e amati da Dio.
L'eco della voce dal cielo, nelle profondità dell’oasi di Gerico, raggiunge la cima del monte. Dalla memoria che si conserva della proclamazione divina dipende la capacità di attraversare tutti i deserti e le angustie della vita con speranza.
 
L'insegnamento del Vangelo ci racconta come, prima di iniziare la sua vita pubblica, Gesù sia stato referenziato dal Padre e dallo Spirito Santo, in modo che, nel momento di chiamare a sequela i discepoli, essi avrebbero saputo chi avrebbero seguito.
 
L'iniziazione battesimale non è un rito magico: è una professione di fede nel mistero di Dio, nella sua rivelazione storica in Gesù Cristo, nelle mediazioni sacramentali provvidenti ed ecclesiali, nella vita eterna.
Essere battezzati significa professare l'incontro con Gesù Cristo, la grazia di far parte dei seguaci  di Colui che si offre a noi come Messia, l’Amato da Dio, il Figlio prediletto del Padre. I battezzati sono del Signore; hanno per eredità lo stesso destino di Gesù.
 
Il ricordo del battesimo del Signore e del nostro battesimo ci orienta
    all'esperienza della gloria al fine di saper interpretare la croce;
    all’esperienza della luce per saper camminare nella notte;
    all’esperienza della bellezza per poter trasfigurare il momento della disperazione;
    all’esperienza di Dio per instaurare tutta la storia in Lui,
    all’esperienza della vita per attraversare la frontiera della morte.

Dio ha il potere di configurare la nostra umanità con la sua divinità e sovvertire tutta la scala dei valori. Per Dio anche
    ciò che è piccolo è grande;
    l'ultimo è il primo;
    la povertà è anticipo di benedizione;
    l’obbedienza è segno di libertà;
    la purezza del cuore è pienezza d’amore.
 
Nella memoria del battesimo del Signore abbiamo la possibilità di rinnovare il nostro consenso battesimale, la nostra professione più solenne, che ci ha dato l’adozione divina per sempre. Dio non ritratta il giuramento; siamo suoi, della stessa stirpe del Figlio suo, il Nazareno.


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