Maria assunta in cielo
La prospettiva di cieli nuovi e di una terra nuova

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L a solennità liturgica della Assunzione della Vergine Maria al cielo in corpo e anima - che abbiamo celebrato - è una tra le feste liturgiche più sentite dal popolo fedele, forse anche perché cade nel bel mezzo delle vacanze e molta gente – ringraziando Dio – può godere di una maggior serenità perché libera dal lavoro quotidiano.  
  
Il Mistero dell’Assunzione della Vergine in cielo è ricco di contenuti e fecondo di frutti.
L’Assunzione di Maria in corpo e anima in Cielo attesta la glorificazione del suo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, il quale dopo il trionfo sulla morte e sul peccato e mediante la sua gloriosa risurrezione, fece ritorno come uomo e come Dio alla gloria del Padre e dello Spirito Santo e che egli possedette fin dal’eternità

Nell’Assunzione al cielo della sua Santa Madre si riflette la gloria del Figlio che è comunicata alla Madre come Discepola prima e prediletta, collaboratrice e compartecipe nella vita, passione, morte e risurrezione del suo Figlio.
 
Mediante il mistero della Assunzione di Maria è altrettanto importante la rivelazione della sorte che attendono tutti coloro che, come Maria, seguono con fedeltà e generosità il Signore. Lo seguiranno anche nel trionfo della glorificazione. Maria è l’anticipo, la caparra e la speranza di tutti i discepoli del Signore. La sua gloria è maggiore perché maggiore è stata la sua partecipazione alla sorte del suo Figlio. Tuttavia l’essenziale a questo riguardo è che il futuro dei discepoli fedeli sarà la glorificazione per sempre in corpo e anima.
 
Ma la glorificazione di Maria non è solo riferimento e anticipo della nostra glorificazione futura, ma anche un segno magnifico ed eloquente di un futuro nuovo, di un cielo nuovo e di una terra nuova nella quale abiterà la giustizia, di una nuova Gerusalemme che scende dal cielo adornata come sposa, in contrasto con un mondo vecchio  e invecchiato, segnato dalla materia, dall’egoismo, dal peccato e dalla cultura della mote.
 
Questo nuovo cielo e questa nuova terra che attendiamo sono certamente un dono, un regalo di Dio. Un regalo che non ci è, però, riservato per dopo la morte o dopo il Giudizio finale, ma un regalo che già ci è donato permanentemente da quando Gesù è risorto dai morti, fu glorificato nella sua Ascensione al cielo e , nell’assunzione della sua Santa Madre, ci ha lasciato la prova e l’anticipo che questo dono è riservato anche ai discepoli fedeli.
 
Infine in questo mistero ci è rivelato che mentre viviamo con la speranza che anche noi, come Maria, saremo glorificati in corpo e anima, mentre siamo in cammino, questa stessa speranza  ci sospinge a collaborare al piano di Dio del cielo nuovo e della terra nuova.

Non è un compito facile; come non facile fu il cammino di Maria, che alla fine l’ha condotta alla gloria del paradiso.


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