La salvaguardia e la custodia del creato
e la Generazione Z

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Il primo giorno del mese di settembre, dal momento della pubblicazione della Lettera Enciclica Laudato si' (LS, 24 maggio 2015), la famiglia cristiana celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per la cura e la custodia del Creato.  In verità si tratterà di un tempo di 30 giorni che si concluderà il 4 ottobre prossimo, giorno in cui la Chiesa farà memoria di san Francesco d'Assisi, dichiarato patrono dell'ecologia dal papa san Giovanni Paolo II . Quest'anno celebriamo la settima edizione di questo evento.
 
Durante questo periodo, i cristiani rinnoveranno la loro fede in Dio creatore e si uniranno in modo speciale nella preghiera e nel lavoro per la cura e la custodia responsabile della creazione che Dio ha affidato agli uomini. 
 
Il tempa di quest’anno è: «Una casa per tutti? Rinnovare l'Oikos di Dio». 
Oikos è una simpatica parola greca che significa focolare o casa. Il libro della Genesi contiene un brano prezioso che parla della tenda di Abramo, che simboleggia questa casa per tutti; una casa con le porte aperte dove tutti sono accolti e si prendono cura del creato.
Siamo tutti consapevoli, ormmai, che con i nostri consumi e le nostre azioni quotidiane condizioniamo il nostro ambiente. 
 
Ma guardando al futuro, sono i giovani a svolgere il ruolo più importante nella cura della casa comune. Gli ultimi giovani a entrare nel mercato del consumo sono quelli della cosiddetta generazione Z, nata tra il 1994 e il 2012. Si tratta di una fascia di popolazione molto diversificata. Da un lato si trovano giovani appassionati di consumi e da ciò che va di moda. Sono giovani che vivono il presente e sembra che non siano troppo preoccupati per il futuro. 
Dall’altra parte, scopriamo giovani consapevoli del valore della creazione e dell'importanza di difendere valori come la sostenibilità, la consapevolezza ambientale, il riciclo, la diversità, l'inclusione...
 
Grazie a Dio, negli ultimi decenni c'è stata sempre più consapevolezza dei gravi problemi creati da una corsa smisurata verso il progresso economico senza tener conto dei limiti del nostro pianeta e dell'equa distribuzione delle sue ricchezze. 
 
Le esigenze di una nuova generazione di consumatori, più sensibili al rispetto del creato e preoccupati per condizioni di lavoro dignitose, spingono le aziende a scommettere con decisione sulla sostenibilità dei loro prodotti e dei processi produttivi.
 
Al di là delle ragioni di mercato, e grazie ad iniziative come quella di Papa Francesco con la pubblicazione della Laudato si', gli uomini e le donne del nostro tempo stanno prendendo coscienza della responsabilità ricevuta da Dio di prendersi cura del creato, degli ecosistemi e soprattutto di una vita e della dignità delle persone umane.
 
Questa sollecitudine per la creazione nasce da un amore per l'opera di Dio, che, come dice la Genesi: "Dio vide che era cosa buona" (Gen 1, 12). 
 
Noi umani siamo quelli che infrangono l'armonia della creazione con il peccato, con l'indifferenza o con il maltrattamento di ciò che Dio ha messo nelle nostre mani affinché possiamo migliorarlo.
 
San Francesco d'Assisi ci ispiri a vivere la gioiosa proposta del Papa: «Possano le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non toglierci la gioia della speranza" (LS 244).

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