Festa di Maria Madre della Chiesa

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Papa Francesco, con uno di quei suoi gesti profetici, ha istituito la memoria liturgica di Maria Madre della Chiesa che sarà celebrata ogni anno in modo obbligatorio nel Lunedì dopo Pentecoste.

Il  21 novembre 1964, a conclusione della terza Sessione del Concilio Vaticano II, il santo Pontefice Paolo VI, nell’atto di promulgare la Lumen Gentium, cioè la costituzione sulla Chiesa, che al capitolo VIII approfondisce il ruolo eccezionale di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, disse: «gloria della Beata Vergine e a nostra consolazione dichiariamo Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, sia dei fedeli che dei Pastori, che la chiamano Madre amatissima; e stabiliamo che con questo titolo tutto il popolo cristiano d’ora in poi tributi ancor più onore alla Madre di Dio e le rivolga suppliche»

Mi trovavo di fronte al televisore in quel momento. Forse non ne compresi il senso e il significato teologico e pastorale; ricordo solo che i 2500 Padri conciliari presenti nella grande aula della Basilica di San Pietro di alzarono tutti in piedi e applaudirono il Papa Paolo VI per la lungimirante decisione.

Con ciò, il Santo Pontefice intese incarnare una realtà che emana dalla Scrittura e dalla Tradizione. Nostro Signore Gesù Cristo ha ritenuto opportuno dare alla Chiesa il dono della Maternità di sua Madre nella persona dell'apostolo San Giovanni, l'unico dei dodici rimasti con Lui sulla Croce.


Giovanni Paolo II nel 1980 volle che nelle Litanie lauretane fosse venerata la come Madre della Chiesa.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dal numero 963 al numero 972 riflette sul senso teologico del ruolo di Maria verso la Chiesa che è inseparabile dalla sua unione a Cristo e da essa direttamente deriva.


Ora il Santo Padre Francesco ha stabilito che la celebrazione di Maria Madre della Chiesa diventasse universale per tutta la Chiesa di rito romano e obbligatoria. La memoria sarà inserita in tutti i calendari e libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore.
Inftti, il 3 marzo 2018, con un decreto pubblicato dalla Congregazione del Culto divino, papa Francesco ha iscritto nel Calendario romano la memoria obbligatoria della beata Vergine Maria Madre della Chiesa fissandola al lunedì dopo la domenica di Pentecoste.

La scelta della memoria liturgica nel lunedì dopo Pentecoste è legata proprio alla presenza della Vergine nel Cenacolo, dove Maria aveva iniziato la propria missione materna pregando con gli Apostoli in attesa della venuta dello Spirito Santo. Secondo il pensiero di Papa Francesco “questa celebrazione ci aiuterà a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti”.

Non possiamo dimenticare che la Chiesa è nata sì dal cuore aperto di Cristo sul Calvario mentre Maria era ai piedi della Croce, ma si è manifesta al mondo nella Pentecoste mentre gli Apostoli erano adunarti nel Cenacolo con Maria. I Dodici, poi, uscirono rinnovati dal Cenacolo, dopo la discesa dello Spirito Santo e annunciarono le meraviglie di Dio. 

Con questo sentimento, la pietà cristiana ha onorato Maria, nel corso dei secoli, con i titoli, in qualche modo equivalenti, di Madre dei discepoli, dei fedeli, dei credenti, di tutti coloro che sono rinati in Cristo e anche "Madre della Chiesa", come appare nei testi di alcuni autori spirituali e persino nel magistero di Benedetto XIV e Leone XIII.


Qual è il significato di questo titolo mariano? Già nel 1951 Hugo Rahner, nel suo noto volume «Maria e la Chiesa» aveva invitato a «reimparare ciò che era così familiare e caro alla chiesa primitiva: vedere la Chiesa in Maria e Maria nella Chiesa».

Per la teologia patristica Maria è il «tipo della chiesa e cioè esempio, sostanza, e insieme compendio di tutto ciò che si doveva poi sviluppare nella Chiesa nella sua essenza e destino». I Padri «vedono Maria e la chiesa in un’unica immagine: tipo e antitipo sono uniti come il sigillo e la cera». Per questo la devozione a Maria e alla chiesa stanno o cadono insieme.


Henri Marie De Lubac, rifacendosi alla tradizione patristica, riaffermò i legami «essenziali», «intessuti dal di dentro» esistenti tra Maria e la Chiesa. Le due realtà sono intrinsicamente solidali e si rimandano a vicenda. Gli stessi simboli biblici sono applicati alternativamente o simultaneamente alla Chiesa e a Maria: nuova Eva, paradiso, arca dell’alleanza, scala di Giacobbe, porta del cielo, tabernacolo dell’Altissimo, città di Dio.

Nel decreto firmato dal cardinale Prefetto del Dicastero del Culto Divino si legge: «La gioiosa venerazione riservata alla Madre di Dio dalla Chiesa contemporanea, alla luce della riflessione sul mistero di Cristo e sulla sua propria natura, non poteva dimenticare quella figura di Donna la Vergine Maria, che è Madre di Cristo e insieme Madre della Chiesa. Ciò era già in qualche modo presente nel sentire ecclesiale a partire dalle parole premonitrici di sant’Agostino e di san Leone Magno. Il primo, infatti, dice che Maria è madre delle membra di Cristo, perché ha cooperato con la sua carità alla rinascita dei fedeli nella Chiesa; l’altro poi, quando dice che la nascita del Capo è anche la nascita del Corpo, indica che Maria è al contempo madre di Cristo, Figlio di Dio, e madre delle membra del suo corpo mistico, cioè della Chiesa. Queste considerazioni derivano dalla divina maternità di Maria e dalla sua intima unione all’opera del Redentore, culminata nell’ora della croce. La Madre infatti, che stava presso la croce (cf. Gv 19, 25), accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero. Premurosa guida della Chiesa nascente, Maria iniziò pertanto la propria missione materna già nel cenacolo, pregando con gli Apostoli in attesa della venuta dello Spirito Santo (cf. At 1, 14). In questo sentire, nel corso dei secoli, la pietà cristiana ha onorato Maria con i titoli, in qualche modo equivalenti, di Madre dei discepoli, dei fedeli, dei credenti, di tutti coloro che rinascono in Cristo e anche di “Madre della Chiesa”, come appare in testi di autori spirituali e pure del magistero di Benedetto XIV e Leone XIII».

La memoria della Beata Vergine Madre della Chiesa ci invita a vivere uno speciale cammino di Chiesa: attingere la fede dalla fede di Maria, attingere la perseveranza dalla perseveranza di Maria, attingere la fedeltà dalla fedeltà di Maria, attingere la speranza dalla speranza di Maria. Sarà questo il modo  di incontrare il Cristo risorto, quasi condotti per mano proprio da Maria che, come ai servi di Cana, ripete anche a noi: “Fate quello che Lui vi dirà”. (Gv 2,5)

Affidiamoci con audacia filiale a Maria Madre della Chiesa, perché è Mamma nostra.
 

Dio Padre di misericordia,
il tuo unico Figlio, morente sulla croce, ha dato a noi
come madre nostra la sua stessa madre, la beata Vergine Maria;
fa' che, sorretta dal suo amore, la tua Chiesa,
sempre più feconda nello Spirito, esulti per la santità dei suoi figli
e riunisca tutti i popoli del mondo in un'unica famiglia.
 
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