Epifania: rispondere alla luce

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Sembra proprio che la grande tragedia dell'uomo contemporaneo sia quella di aver perso la dimensione della profondità. Infatti non è più capace di domandarsi da dove venga e dove vada. E non è neppur capace di domandarsi che cosa stia facendo e che cosa dovrebbe fare durante il breve lasso di tempo che intercorre tra la sua nascita e la sua morte.

Queste domande non trovano più alcuna risposta in molti uomini e donne di oggi. Inoltre, non si domandano nemmeno quando abbiano smarrito la "dimensione della profondità".

 

Le generazioni attuali non hanno più il coraggio di porsi tali questioni con la serietà e la profondità di cui sono state capaci le generazioni passate. Preferiscono continuare a camminare nelle tenebre. Pertanto, in questi tempi, dobbiamo tornare a ricordare che essere credenti è, prima di tutto, chiedersi appassionatamente quale sia il senso della nostra vita ed essere aperti a una risposta, anche se la percepiamo esitante o cupa.

 

La storia dei Magi è stata vista dai Padri della Chiesa come esempio di uomini che, pur vivendo nelle tenebre del paganesimo, hanno saputo rispondere con fedeltà alla luce che li chiamava alla fede.

I Magi sono uomini che, con il loro agire, invitano tutti gli uomini del nostro tempo ad assecondare le grazie e la chiamata che ci spinge a camminare fedelmente verso Cristo.

 

In questa capacità di ascoltare la chiamata della grazia è messo in gioco il nostro stesso essere uomini.
Questa capacità di essere compresi da un'aspirazione ultima e incondizionata.


La nostra vita corre spesso come imbrigliata dalle troppe cosa da fare: lavoro, incontri, occupazioni … e la vita ci riempie ogni istante con qualcosa che dobbiamo fare, dire, vedere o pianificare.

Corriamo il rischio di perdere la nostra propria identità diventando un numero tra i tanti e non sapendo più verso quale direzione camminare.

 

C'è una luce in grado di orientare la nostra esistenza?

C'è una risposta ai nostri desideri e alle nostre aspirazioni più intime e profonde?

Certamente la risposta esiste. Questa luce già risplende nel Dio Bambino che è nato a Betlemme.

 

Il primo passo importante è quello di scoprire che viviamo nelle tenebre; che abbiamo perso il senso essenziale della vita. Chi scopre questo è già molto vicino al cammino vero.


Speriamo che nel bel mezzo della nostra vita quotidiana non perdiamo mai la capacità di essere aperti a ogni luce che possa illuminare la nostra esistenza, a ogni chiamata che possa dare profondità alla nostra vita.

 

I Magi ce ne danno un esempio.
Seguiamo anche noi la stella che conduce alla Verità.

 

 

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