Dieci pensieri sulla Commemorazione dei Fedeli Defunti

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Ricordo, preghiera, gratitudine, speranza e saggezza sono le chiavi per vivere cristianamente questo giorno. Il 2 novembre è il giorno della commemorazione dei fedeli defunti. I cimiteri, il nostro ricordo e il nostro cuore si riempiono della memoria, della preghiera offerta per i nostri familiari e amici defunti.

 

1.  L’origine e la diffusione della commemorazione dei defunti è opera, come la Festa di Tutti i Santi, dell’intuizione dei monaci benedettini di Cluny circa un millennio fa.

 

2.  La commemorazione liturgica dei fedeli defunti è complementare alla solennità di Tutti i Santi. Il nostro destino, la nostra meta, una volta concluso il cammino della nostra vita cristiana, è il cielo, la vita eterna. L’inesorabile porta d’ingresso al paradiso è la nostra morte corporale.

 

3.  La morte è, senza dubbio, la realtà più dolorosa e misteriosa della condizione umana. Molti asseriscono sconsolatamente che “l’uomo è un essere fatto per morire”.

 

4.  La fede cristiana smentisce assolutamente queste affermazioni fatali e pessimistiche, sostenute anche da taluni filosofi, e vi apporta un senso e un significato proprio. Dio, incarnandosi in Gesù Cristo, non solo ha assunto la morte come tappa necessaria della esistenza umana, ma l’ha vinta. Ha dato così la risposta che speravano e continuano a sperare i singoli e l’umanità intera alla nostra condizione passeggera e cadùca. La morte è sì dolorosa, perché l’uomo reca in sé l’anelito profondo della immortalità; tuttavia non è la fine del cammino. La persona umana non vive per morire, poiché la morte la introduce nella vita eterna.

 

5.  Nel Vangelo e in tutto il Nuovo Testamento troviamo la luce e la risposta alla morte: Gesù Cristo è morto e risorto per noi.

 

6.  Ecco perché nella professione della nostra fede, quando proclamiamo il Credo noi affermiamo: “Credo la risurrezione della carne e la vita del mondo che verrà”.

 

7.  Per questo il giorno della Commemorazione dei fedeli defunti è occasione per riflettere sulla vita vissuta in Dio e sull’amore salvifico di Dio la cui gloria è l’uomo vivente.

 

8. Il giorno dei Defunti è il tempo per ricordare — ri-dare-al-cuore — coloro che dormono il sonno della pace nella gloria di Dio. Essi intercedono dal cielo per noi e ci accompagnano nel cammino della vita. Il loro ricordo fa bene al cuore, anche se soffriamo il loro distacco.

 

9.   Il giorno dei Defunti è tempo di preghiera per coloro che ci hanno preceduto nel segno della fede e dormo il sonno della pace. La Parola di Dio ricorda che è cosa buona e necessaria pregare per i defunti per il loro riposo eterno.

 

10. Il giorno dei Defunti è occasione provvida per una catechesi sui “novissimi”: morte, giudizio, inferno e paradiso. Ricorda, altresì, lo stadio intermedio alla gloria al fine di scontare le pene dopo la remissione delle colpe; questo stadio la Chiesa lo chiama purgatorio.

 

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