Celebriamo la domenica in famiglia?
<< Torna indietro
Anche questa domenica sarà contrassegnata dalla mancata partecipazione alla messa domenicale. Ancora una domenica con le Messe “senza fedeli” in tutta Italia. Eppure l’Eucaristia continua a essere celebrata benché a porte chiuse. Vi parteciperemo tramite la TV e Internet, anzitutto, ma anche via radio: ma molti dicono che non sia la stessa cosa. E poi manca l’aspetto più significativo: la comunione eucaristica.
"Senza la domenica non possiamo vivere", sostenevano gli antichi martiri di Abitene che affrontarono le torture e la morte per difendere la domenica.
E' proprio vero: solo quando le cose ci mancano ne apprezziamo il loro valore! Se abbiamo vissuto e viviamo una sorta di "fuga dalla domenica" è anche perchè non ne abbiamo valorizzato appieno la potenzialità e le ricchezze.
Ma non disperiamoci. L'impossibilità di recarci in chiesa per partecipare alla Santa Messa ci concede la rara opportunità di celebrare la domenica in famiglia.
E’ vero non siamo adusi e quindi forse un po’… impacciati. Ma non dimentichiamo che la famiglia è "la Chiesa domestica”. Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha insistito molto su questo concetto.
La dicitura “Chiesa domestica” si trova in due documenti molto importanti del Coniclio: la Lumen Gentium e la Apostolicam actuositatem. La prima sottolinea l’impegno degli sposi all’aiuto vicendevole della famiglia “che si potrebbe chiamare Chiesa domestica” (LG 11); il secondo definisce la famiglia come “santuario domestico della Chiesa” (AA 11).
La famiglia cristiana fondata sul sacramento del matrimonio diventa una piccola Chiesa, in cui sono gli sposi stessi i ministri di Dio. Sono essi che orientano e benedicono rendendo la loro dimora la casa dove Lui può restare. In questa dinamica la Chiesa domestica vive tre dimensioni ecclesiali: l’annuncio, la celebrazione e la testimonianza.
L’amato Papa Benedetto nell'omelia pronunciata durante la Messa in occasione dell'incontro mondiale delle famiglie a Valencia nel 2006 disse: «La famiglia cristiana trasmette la fede quando i genitori insegnano ai loro figli a pregare e pregano con essi; quando li avvicinano ai sacramenti e li introducono nella vita della Chiesa; quando tutti si riuniscono per leggere la Bibbia, illuminando la vita familiare con la luce della fede e lodando Dio come Padre».
È possibile rendere lode della presenza viva di Gesù nella famiglia? Certamente. Occorrerà superare qualche esitazione data dal fatto che “non si è mai fatto …”. Ma in questo difficile tempo in cui siamo costretti a stare in casa (ce lo dicono ormai, a ragione, in tutte le salse!), vale proprio la pena celebrare la domenica in famiglia.
Come fare? Premesso che la creatività della stessa famiglia è il principio fontale, può essere preso in considerazione anche un modestissimo suggerimento.
Iniziare con:
"Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"
A cui tutti risponderanno
"Amen".
Si suggerisce di proclamare la Parola di Dio della domenica. Per comodità si può trovare il progetto di celebrazione sul sito: www.lachiesa.it
1. Uno dei genitori, o un figlio di età superiore ai 16 anni, leggerà una delle tre letture (meglio il Vangelo?).
2. Un genitore promuoverà una piccola risonanza. Ossia ciascuno sarà invitato a comunicare agli altri la frase o la parola che più lo ha colpito.
3. Nel sito citato è proposta una preghiera dei fedeli con le rispettive invocazioni recitate alternativamente dai genitori, alle quali i figli risponderanno con il consueto: Ascoltaci, Signore".
4. Si può concludere con la recita insiem del Padre Nostro, dell' Ave Maria e del Gloria
5. Il capo famiglia concluderà la celebrazione invocando sulla famiglia e sui figli la Benedizione con la seguente formula:
Il genitore: Ti (vi) benedica il Signore e ti (vi) protegga.
Tutti gli altri: Amen.
Il genitore: Il Signore faccia brillare il suo volto su di te (voi) e ti (vi) sia propizio.
Tutti gli altri: Amen.
Il genitore: Il Signore rivolga su di te (voi) il suo sguardo e ti (vi) doni la pace.
Tutti gli altri: Amen.
Che ne dite? Gesù ha detto: «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18, 20).
E perché non fare comunità, pregando con più famiglie, via skype, o con altri sistemi di audio o video conferenza, usufruendo dei vantaggi della rete sociale?
Un po’ di fantasia non guasta.
La cosa importante è quella di non dimenticare Dio e di pregarlo con fede anche perché preservi le nostre famiglie, le nostre città, i nostri paesi dal terribile morbo.
Perché sostenga i sanitari e tutte le categorie di persone che si prodigano per renderci la vita più semplice donando loro, salute, coraggio, resistenza.
Perché doni il riposo eterno a coloro che sono tornati alla casa del Padre.
Buona domenica.