Avvento, tempo di grazia

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Durante il tempo liturgico dell'Avvento, la Parola di Dio ha invitato e ancora invita al silenzio, alla vigilanza e alla preghiera per prepararci spiritualmente alla celebrazione della memoria della nascita di Gesù Cristo. In questo modo, potremo contemplare con gioia e attualizzare sacramentalmente questo mistero di fede nelle celebrazioni liturgiche del Natale.

 

In questo tempo di grazia e di salvezza, i cristiani sono chiamati, al contempo, a sollevare la mente e lo spirito verso la meta finale del nostro pellegrinaggio attraverso questo mondo, mentre si fa memoria con gioia travolgente della nascita del nostro Salvatore a Betlemme di Giudea. Così, la speranza cristiana, sempre orientata al futuro, aiuta a scoprire il suo fondamento in un evento del passato.

 

In questi momenti di profonda indifferenza religiosa e crisi generalizzata dobbiamo tutti fermare la nostra corsa e interrogarci sul posto che Dio occupa nella nostra esistenza. Ciascuno, consapevole del proprio vuoto e delle proprie paure, sa in ogni momento se sta fuggendo da Dio o, al contrario, lo sta cercando con cuore sincero.

 

Spesso viviamo troppo distratti e non consideriamo la vita prima del mistero ultimo del nostro pellegrinaggio attraverso questo mondo. Riponiamo speranza e illusione negli onori, nella ricchezza, nel potere, nel successo o nel prestigio, ma tutto ciò conduce alla routine spirituale e all'indifferenza religiosa. Per vincere il sonno e non cadere nel nulla, il Signore ci invita a vegliare e pregare senza stancarci mai, cercando le cose di lassù e approfondendo costantemente il senso della nostra vita.

 

La preghiera offre la possibilità di considerare responsabilmente il mistero ultimo dell'esistenza. Aiuta a chiederci se possiamo fare affidamento esclusivamente su noi stessi e sulle nostre capacità o, al contrario, dobbiamo fidarci di Dio e dell'adempimento delle sue promesse. La preghiera mette in comunione con il Risorto affinché sperimentiamo che solo Lui può rispondere pienamente alle domande più vitali e ai desideri più profondi del cuore umano.

 

Di fronte alla chiusura della vita interiore nel nostro interesse e in assenza di spazio per Dio e per gli altri, siamo invitati a rinnovare il nostro incontro con il Signore proprio ora, nel luogo e nella situazione in cui ci troviamo o, almeno per prendere la decisione di lasciarci trovare da Lui, di provarci ogni giorno senza stancarci mai.

 

Chiediamo al Signore che quel che resta del tempo liturgico dell'Avvento sia un'occasione propizia per tutti di andare incontro al Cristo che viene, e riporre la nostra fiducia nel mistero del suo amore.

 

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