Papa Francesco
Laudate Deum - Capitolo 1
«La crisi climatica globale»

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Il 1° settembre scorso si è celebrata la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato che segna l’inizio del Tempo del Creato, che si conclude il 4 ottobre, festa liturgica di San Francesco d’Assisi. Dopo aver meditato la Lettera Enciclica LAUDATO SI' di Papa Francesco, appare ora utile conoscere l'Esortazione Apostolica LAUDATE DEUM indirizzata sempre dal Santo Padre Francesco a tutte le persone di buona volontà sulla crisi climatica.
 
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Scrive Papa Francesco: “Non importa quanto si cerchi di negare, nascondere, dissimulare o relativizzare, i segni del cambiamento climatico sono lì, sempre più evidenti”. E osserva che “negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo insolito, siccità e altri disturbi della terra”, una “malattia silenziosa che colpisce tutti noi”. Inoltre, Francesco afferma: "è verificabile che alcuni cambiamenti climatici causati dall'uomo aumentano significativamente la probabilità di fenomeni estremi sempre più frequenti e intensi".
 
Spiega che, se è vero che ci sono sempre stati periodi di raffreddamento e riscaldamento sul pianeta, non è meno vero che non si sono mai verificati in modo tale che una singola generazione possa assistere a ciò che è accaduto in centinaia di anni.
 
RESISTENZA E CONFUSIONE (6-10)
 
Alcune persone continuano a sostenere che non esiste una vera crisi climatica. Credono che i cambiamenti climatici siano naturali e si siano sempre verificati nel corso della storia. Semplicemente ignorano che l’accelerazione del riscaldamento avviene non in pochi secoli, ma in una singola generazione.
 
Dimenticano che questi sintomi straordinari sono espressione della stessa causa: lo squilibrio globale causato dal riscaldamento globale. Quando parliamo di cambiamento climatico ci riferiamo a una realtà globale – con costanti variazioni locali – che persiste per diversi decenni. Altri credono che i poveri siano responsabili della crisi perché hanno troppi figli e sono la causa del problema della sovrappopolazione.
 
La verità è che una minoranza benestante è costituita da coloro che inquinano più del 50% più povero dell’intera popolazione mondiale. Altri si oppongono alla cura della terra perché sostengono che se smettiamo di eliminare i combustibili fossili, molte persone perderanno il lavoro. Ignorano il fatto che milioni di persone hanno già perso questi posti di lavoro a causa degli effetti del cambiamento climatico.
 
Tuttavia, la transizione verso forme rinnovabili di energia pulita potrebbe contribuire a generare innumerevoli posti di lavoro. Tutto ciò che serve è che politici e uomini d’affari se ne occupino adesso.
 
CAUSE UMANE (11-14)

L’origine umana del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio. L’effetto serra, cioè la concentrazione di gas tossici nell’atmosfera, è la causa del riscaldamento globale. Dalla metà del 20° secolo, le emissioni hanno cominciato a crescere. Negli ultimi cinquant’anni l’incremento ha subito un’accelerazione significativa.
 
Negli ultimi 50 anni la temperatura della terra è aumentata con una velocità senza precedenti. C’è stato un riscaldamento di 0,15 gradi ogni decennio, il doppio di quanto avvenuto negli ultimi 150 anni. Di questo passo è possibile che entro dieci anni si raggiunga l’auspicabile tetto globale di 1,5 gradi Celsius.
 
Dalla metà del 20° secolo, le emissioni hanno cominciato a crescere. Negli ultimi cinquant’anni l’incremento ha subito un’accelerazione significativa. Il problema è che le grandi potenze economiche sono poco interessate a questi fenomeni, perché preoccupate di guadagnare di più a minor costo in breve tempo.
 
La verità è che non possiamo dubitare delle notizie allarmanti che hanno a che fare con l’intervento umano sulla natura negli ultimi due secoli. Questo riscaldamento non può essere spiegato principalmente da fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche. L’evoluzione delle temperature medie superficiali non è sostenuta senza l’effetto dell’aumento dei gas serra.

Dalla metà del 20° secolo, le emissioni hanno cominciato a crescere. Negli ultimi cinquant’anni l’incremento ha subito un’accelerazione significativa. Il problema è che le grandi potenze economiche sono poco interessate a questi fenomeni, perché preoccupate di guadagnare di più a minor costo in breve tempo.
 
La verità è che non possiamo dubitare delle notizie allarmanti che hanno a che fare con l’intervento umano sulla natura negli ultimi due secoli. Questo riscaldamento non può essere spiegato principalmente da fenomeni naturali come le eruzioni vulcaniche. L’evoluzione delle temperature medie superficiali non è sostenuta senza l’effetto dell’aumento dei gas serra.
 
DANNI E RISCHI (19)
 
Né possiamo invertire questo danno in breve tempo. Per normalizzare la temperatura delle acque oceaniche ci vorranno diversi secoli. Ciò è dovuto all'effetto dell'inerzia termica che influisce sulla sopravvivenza di molte specie. Molte creature in questo mondo hanno smesso di essere compagni di strada e sono diventate nostre vittime.
 
Anche lo scioglimento dei ghiacci ai poli non potrà essere invertito per centinaia di anni. Non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato. Speriamo solo di arrivare in tempo per evitare danni ancora più drammatici.
 
Né si tratta di diventare apocalittici e di perdere ogni speranza nel miglioramento del clima. Ma sarebbe ingenuo ignorare che la possibilità di raggiungere un punto critico è reale.
 
Anche la nostra piccola disattenzione può innescare una cascata di eventi che si precipitano come una palla di neve. Un altro fattore di cui dobbiamo tener conto è la pandemia di Covid-19, che ha segnato lo stretto rapporto della vita umana con quella degli altri esseri viventi e con l’ambiente.
 
Ciò che accade in qualsiasi parte del mondo ha ripercussioni su tutto il pianeta. Ecco perché Papa Francesco afferma costantemente: “Tutto è connesso” e “nessuno si salva da solo”.

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