Settimana di Passione
Gesù è morto come aveva vissuto

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Come ha trascorso Gesù le sue ultime ore? Quale fu il suo atteggiamento al momento della esecuzione? I Vangeli non si fermano ad analizzare psicologicamente i sentimenti del Redentore. Semplicemente ricordano che Gesù è morto come aveva vissuto.
Luca, per esempio, ha voluto evidenziare la bontà di Gesù fino alla fine, la sua vicinanza a coloro che soffrono e la sua capacità di perdonare. Secondo il suo racconto Gesù è morto amando.

 

In mezzo alla folla che osservava il passaggio dei condannati sulla via della croce alcune donne si avvicinarono Gesù piangendo. Non potevano sopportare di vedere un innocente sottoposto a teli atroci sofferenze. Gesù si rivolse a loro e le guardò con la stessa tenerezza con cui le aveva sempre guardate e disse: “Non piangete per me, piangete su voi stesse e sui vostri figli”. Così Gesù andò verso il patibolo alla croce pensando più a quelle povere madri che alla sua sofferenza.


Mancavano solo un paio d’ore alla sua fine. Dalla croce si sentivano solo gli insulti di alcuni e le grida di dolore dei due giustiziati. Improvvisamente uno di loro si rivolse a Gesù: “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno”. La sua risposta fu immediata: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Gesù si era sempre comportato così: rimuovere le paure, infondere fiducia in Dio, diffondere la speranza. E continuò a farlo fino alla fine.

 

Il momento della crocifissione è stato indimenticabile. Mentre i soldati inchiodavano sul legno della croce, Gesù disse: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Gesù è così! È sempre vissuto così offrendo ai peccatori il perdono del Padre, senza essi lo meritassero.

 

Secondo l’evangelista Luca Gesù morì chiedendo al Padre di continuare a benedire coloro che lo stavano crocifiggendo; di continuare a offrire il suo amore, il perdono e la pace a tutti gli uomini, anche a quelli che lo avrebbero rifiutato.


Non c'è da stupirsi che Paolo di Tarso abbia invitato i cristiani di Corinto a scoprire il mistero racchiuso nel Crocifisso: “È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe(2Cor 5,19). Così è il nostro Dio in croce: egli non accusa il mondo dei suoi peccati, ma offre il suo perdono.

Questo è ciò che celebreremo nel triduo sacro della grande settimana santa.

 

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