Il mese di maggio e la Santa Madre di Dio
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Veleggiando ancora sulle ali della nostalgia, ricordo l’impegno serio e convinto dei fioretti mariani. La sera, prima di andare a dormire, scrivevo i fioretti su un foglietto che segretamente e riservatamente riponevo in un’urna che la mia mamma aveva predisposto sigillando con un nastro adesivo una scatola di scarpe. Vi aveva creato una piccola apertura incidendo in orizzontale il coperchio, ed era diventato per me un rito infilarci i miei bigliettini che descrivevano i fioretti.
Ed era davvero esaltante l’attesa del 31 maggio. In quel giorno davanti a una bella e grande grotta della Madonna posta nel giardino delle Suore, tutti i fanciulli portavano le loro urne: venivano aperte e tutti i bigliettini dei fioretti erano posti su un braciere per essere bruciati. E tutti noi, con il naso all’insù, scrutavamo dove si sarebbe diretto il fumo. Se fosse salito in verticale i nostri fioretti sarebbero stati graditi, se si fosse disperso in orizzontale … ahi ahi! I fioretti non sarebbero stati graditi ... Favole pie? Forse! Quel che è certo, era il nostro impegno di offrire alla Madonna i nostri fioretti!
Le circostanze attuali, tuttavia, non possono comportare un declino o una mitigazione del fervore e della devozione con cui dobbiamo vivere questo mese mariano. Cambierà il modo, ma non dovrà cambiare la sostanza della nostra devozione. Il Papa ricorda che in queste settimane è tradizione pregare il Rosario a casa, come famiglia.
Per il mese di maggio il Santo Padre Francesco ha indirizzato una sua Lettera a tutte le famiglie del mondo auspicando e raccomandando che sia ripresa questa antica tradizione familiare, e ha invitato espressamente a "riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa durante questo mese di maggio". E ne ha suggerto il modo concreto per farlo: insieme o di persona.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio.
Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
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Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio
Nella presente situazione drammatica,
carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero,
ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra,
e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione.
O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi
in questa pandemia del coronavirus,
e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti,
sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima.
Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate
alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini.
Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto
e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.
Madre di Dio e Madre nostra,
implora per noi da Dio, Padre di misericordia,
che questa dura prova finisca
e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace.
Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino,
chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime
e di aprire il loro cuore alla fiducia.
Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario,
i volontari che in questo periodo di emergenza
sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio
per salvare altre vite.
Accompagna la loro eroica fatica
e dona loro forza, bontà e salute.
Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati
e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico,
cercano di aiutare e sostenere tutti.
Vergine Santa,
illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza,
perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.
Assisti i Responsabili delle Nazioni,
perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità,
soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere,
programmando soluzioni sociali ed economiche
con lungimiranza e con spirito di solidarietà.
Maria Santissima, tocca le coscienze
perché le ingenti somme usate per accrescere
e perfezionare gli armamenti
siano invece destinate a promuovere adeguati studi
per prevenire simili catastrofi in futuro.
Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo
il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia,
nella consapevolezza del legame che tutti unisce,
perché con spirito fraterno e solidale
veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria.
Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire,
la costanza nel pregare.
O Maria, Consolatrice degli afflitti,
abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio
intervenga con la sua mano onnipotente
a liberarci da questa terribile epidemia,
cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale.
Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino
come segno di salvezza e di speranza,
o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Amen.
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