Corpus Domini: storia e attualità della processione
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La prima celebrazione della processione ebbe luogo a Colonia. In seguito si estese alla Francia, all’Italia e all’Inghilterra. Nei primi anni la Processione fu molto semplice: si prendeva la pisside dal Tabernacolo e la si portava lungo le vie del borgo tra i canti e le preghiere del popolo fedele.
A poco a poco l’arte sacra produsse gli ostensori che consentivano di contemplare l’Ostia Consacrata al suo passaggio. Il popolo vibrava di santa commozione. Via via gli elementi e gli ornamenti andarono aumentando assumendo e comprendendo elementi culturali e allegorici delle realtà locali con le quali esprimere la partecipazione e la vicinanza del popolo al Santissimo Sacramento. Apparve così il baldacchino, l’Arca dell’Alleanza, gli stendardi, ecc.
Questa disposizione fece subito il giro del mondo ed ebbe in tutte le città e i villaggi una forte eco e la festa del Corpus Domini con relativa processione divenne caratteristica liturgica ricca di espressioni cultuali. In questo momento, dopo alti e bassi degli ultimi decenni, la Solennità del Corpo e del Sangue del Signore sta recuperando terreno e devozione.
I canti e le preghiere sono indirizzate al Santissimo Sacramento.
Vengono in mente i canti tradizionali e sempre cari:
“Inni e canti sciogliamo, o fedeli,
al Divino Eucaristico Re!”
Oppure:
“T'adoriam Ostia divina,
t'adoriam Ostia d'amor,
Tu degli Angeli il sospiro,
Tu dell'uomo sei l'onor”.
Oppure la straordinaria melodia di Paolo Caudana Lauda Sion Salvatore; spesso accompagnato dalla banda musicala che dava all'inno solennità e festosità:
Lauda Sion Salvatorem,
lauda ducem et pastorem
in hymnis et canticis.
Sit laus plena, sit sonora,
sit jucunda, sit decora, mentis jubilatio.
Christus vincit, Christus regnat,
Christus imperat!
Ecce panis angelorum,
factus cibus viatorum:
non mittendum canibus.
Sit laus plena, sit sonora,
sit jucunda, sit decora, mentis jubilatio.
Christus vincit, Christus regnat,
Christus imperat!
Bone pastor, panis vere,
Tu nos bona fac videre
in terra viventium.
Sit laus plena, sit sonora,
sit jucunda, sit decora, mentis jubilatio.
Christus imperat!
Oppure con melodia più recente:
“Pane della vita, Sangue di salvezza,
Vero corpo, vera bevanda
Cibo di grazia per il mondo”.
Sì! Le vie e le piazze siano trasformate in un “palazzo reale”, il palazzo del Re dei re, poiché riconosciamo che nell’Ostia Sacra, Dio è presente!
Per qualche ora il centro dei nostri paesi e delle nostre città sia come una “grande chiesa” dove i fedeli stretti attorno all’ostensorio lodino, benedicano, adorino, ringrazino.
Lo ricordate ancora? “Sia lodato e ringraziato ogni momento, il Santissimo e divinissimo Sacramento!”
Lo splendore del Corpus Domini nei nostri paesi e nelle nostre città è frutto di una simbiosi tra fede, tradizione culturale, amore a Dio e alla terra. E’ la festa del Corpus Domini! Venite adoratori, adoriamo Cristo Redentore.
Portiamo dunque il Cristo Eucarestia lungo le nostre strade, ma altresì cibiamoci dell’Eucarestia per diventare noi stessi ostensori sulle strade del nostro tempo e diventare pane spezzato, carità e amore fraterno ogni giorno.
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