Il Natale è il fatto centrale della storia umana e la radice del vero umanesimo

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Buon Natale!
E' il grido di gioia per tutta l’umanità: buon Natale!
 
Lo potremo tutti fare nostro? E per farlo in sincertà di cuore, domandiamoci:
 
Siamo tutti Cristiani?
E che cosa significa essere cristiani?
Questa è la domanda, questa è la parola, che non possiamo evitare in questa ora serena, per far salire la risposta dalle nostre coscienze.
 
Ognuno oggi deve avere con se stesso un momento di confidenza per rispondere alla domanda fontale, senza la quale il Natale non avrebbe senso: sono io cristiano?
 
Ciascuno deve esaminare se stesso esplorando il significato di così densa parola.
Beati quelli che la possono accogliere senza riserve, e che ambiscono possederla nella sua pienezza, e godere del Natale di Cristo, come di un proprio Natale alla vita nuova e vera ed eterna, che da Lui ci è comunicata: beati!
 
Ma è inevitabile guardare al mondo com’è.
Non tutti rispondono con lo stesso entusiasmo.
Non tutti rispondono con la stessa fede al nome cristiano.
Molti lo rifiutano.
Molti lo vivisezionano, privandolo del suo significato misterioso, del suo contenuto religioso.
 
Oggi si vuole da molti un Cristo senza Dio.
Oggi si vorrebbe un cristianesimo senza Cristo,
Oggi si parla di umanesimo. Questo è il termine moderno nel quale si risolve il cristianesimo.

Oggi si vorrebbe celebrare il Natale dell’uomo, non del Verbo che si è fatto carne, non di Gesù che è venuto a noi Salvatore Messia e  Maestro. 
Oggi si vorrebbe celebrare il Natale dell’uomo che si salva da sé.
Oggi si vorrebbe celebrare il Natale dell’uomo che progredisce per sapienza e per forza propria, dell’uomo principio e fine a se stesso.
 
Cari Amici
un umanesimo vero, senza Cristo, non esiste.
Dio è venuto a noi perché ci ama e attende il nostro amore. 

È l'amore che tutto illumina e cambia il mondo.
E la Chiesa supplica Dio e prega per ogni uomo e donna di questo tempo perché sia risparmiata la fatale esperienza d’un umanesimo e di un cristianesimo senza Cristo.

Basterebbe una facile riflessione sull’esperienza storica di ieri e di oggi per convincersi che le virtù umane, sviluppate senza il carisma cristiano, possono degenerare nei vizi che le contraddicono.
 
L’uomo, che si fa gigante senza un’animazione spirituale cristiana, cade su se stesso per il proprio peso.
Manca della forza morale che lo fa davvero uomo; manca della capacità di giudicare la gerarchia dei valori
Manca delle ragioni trascendenti che diano stabilmente motivo e sostegno alle sue virtù.
Manca della vera coscienza di sé, della vita, dei suoi perché, dei suoi destini.
 
L’uomo, da sé, non sa chi egli sia.
Manca del prototipo autentico dell’umanità; si crea degli idoli, che sono fragili. Manca del vero Figlio dell’uomo - Figlio di Dio: modello operante per l’uomo vero.
La rivelazione ultima e definitiva di Dio è un uomo, Gesù di Nazareth
 
Teofilo di Antiochia esprimeva una verità profonda spesso dimenticata: «Dimmi il tuo uomo e io ti dirò chi è il tuo Dio!».
L’umanità che una persona vive, il cammino quotidiano che compie rivelano chi sia il suo Dio. Infatti, se nella fede l’essere umano è stato creato «a immagine e somiglianza di Dio» e porta in sé questo sigillo ineliminabile, resta vero che quando questo non è più conforme al progetto di Dio, allora anche l’immagine del Dio confessato appare agli altri deformata o addirittura perversa. 
 
Solo in Gesù Cristo è il nuovo umanesimo.
Per cui il vero umanesimo dev’essere cristiano.
Anche se corre l’obbligo di chiarire che il cristianesimo non è un umanesimo.
Il cristianesimo, infatti non può essere privato del suo fondamento rivelativo, dello “svelarsi” di Dio nella storia con una sapienza che è follia per il mondo e con la follia della croce 
 
Penso in questo Natale alle giovani generazioni: quale speranza di novità vera e costruttiva potrebbe essere data a loro senza la parola non fallace e sempre viva di Colui che, nato al mondo, può dire: «se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove»? (2Cor 5, 17).
 
Dio si è impegnato con noi ed è fedele senza condizioni.
E che ciascuno possa dire a se stesso, e voglia ciascuno di noi testimoniarlo nella propria vita: anch’io sono cristiano.
 
Questo è il Natale.
È il buon Natale, che ci auguriamo fin d'ora.

 

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